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domenica 30 gennaio 2022

"Enciclopedia Pratica del Computer" volume 4 di 4 (fine) - Longanesi Periodici (1984/85)


Con questo quarto volume si conclude l'enciclopedia pratica del computer edita da Longanesi, come negli altri tre post ho selezionato alcuni articoli basandomi solo sul fatto che di informatica non capisco nulla   ^_^
Questa volta propongo una serie di giochi al computer (Buck Rogers, Batiscafo, Buzzoff, Congo Bongo, scacchi, Shark Hunter), una panoramica sui computer portatili, l'uso del computer nella quotidianità (handicap e computer, scuola), le reti informatiche e la telematica, la pirateria(!), lo "ZX Spectrum +".
In questo volume ci sarebbero stati altri articoli meritori, ma erano forse un po' troppo tecnici, tipo quello sull'Autocad, resto disponibile ad ampliare le scan in caso di richieste specifiche e ragionevoli, non tutto il volume   ^_^


Così, a naso, le terribili "bombe informatiche", che avrebbero dovuto scoraggiare la pirateria informatica, dovevano avere la miccia bagnata... Certo che se avessero distrutto l'intera memoria del PC, sarebbero state nel contempo assai drastiche e convincenti.
Non ho capito se la ragazza bionda è una proto-hacker che guarda con dileggio i proprietari dei software che ha appena fregato, oppure una programmatrice che sfida i pirati informatici a batterla.

La parte più interessante del volume è, a mio avviso, il glossario finale, che inserisco all'inizio del post in quanto fa spiccare, rispetto ad oggi, un uso smodato della lingua italiana per tradurre termine informatici anglosassoni. In molti casi si tratta di semplici traduzioni letterali, ma il tutto dimostra quanto poco avvezzi eravamo verso la lingua inglese, anche in un campo dove l'idioma base è proprio l'inglese... Tra l'altro molti termini godono della traduzione anche in francese e tedesco!
Alcuni mi hanno fatto sorridere, per esempio non c'è il termine "FILE" sostituito da "ARCHIVIO", oppure "CANCELLAZIONE" al posto di "DELETE", 
Altri termini si sono imposti fino ad oggi, come "BUFFER(ING)" oppure "BUG".
Molte parole di questo glossario direi che sono scomparse, sorpassate dal tempo, ma non sono in grado di valutare bene quali.
Attenzione, manca il termine "VIRUS"!  ^_^


sabato 29 gennaio 2022

Il telefilm italiano "Crociera di miele" - Millecanali n° 84 dicembre 1981



"Mare, profumo di mare... con l'amore io voglio giocare..."...
Chi non ha ascoltato almeno una volta queste mielose parole della sigla italiana del telefilm statunitense "The Love Boat"?
Chi non ha ascoltato almeno una volta queste mielose parole della sigla italiana del telefilm statunitense "The Love Boat" e ha cambiato canale?  ^_^

Chi si ricorda, invece, la bella sigla di "Crociera di miele"?
Il post è dedicato al telefilm tutto italiano, pare il primo prodotto non dalla Rai, nella medesima location navale lovbotiana e in tema simil amoroso/investigativo, in cui si potevano veder recitare Zuzzurro e Gaspare, Dora Moroni, Luciana Turina e Lauretta Masiero.
Sinceramente anch'io lo avevo completamente rimosso...
Nel ricercare degli articoli sulla nascita di "Rete 4" ed "Italia 1" sulla rivista "Millecanali" ho ritrovato la fotocopia che avevo fortunatamente fatto in emeroteca anni prima, il che vuol dire che avevo ricordato il telefilm in quel momento e poi di nuovo rimosso fino ad oggi   ^_^
Non rammento con quale regolarità seguissi questa sit-com italica, ma la guardavo in quanto fan di Zuzzurro e Gaspare, quindi, probabilmente, valutavo la puntata in base al loro tasso di presenza.
Sono abbastanza certo che la vedessi su "Telereporter" nel pomeriggio, purtroppo sono conscio di quanto labili ed erronei possano essere i ricordi dei programmi tv.
Nelle pagine delle "Segnalazioni", in cui venivano recensiti alcuni programmi, si può leggere l'articolo su "Crociera di miele" (alla fine del post inserisco il testo ingrandito), che ci informa che il costo a puntata del telefilm nostrano ammontava a 50 milioni di lire, quello di "The Love Boat" era di 480 milioni di lire. Fine del paragone.



           

Su "You Tube" è presente l'episodio dal titolo "I ladri", e sinceramente era abbastanza inguardabile, anche i siparietti comici del duo Zuzzurro e Gaspare non erano questo granché, ai tempi, però, eravamo meno sofisticati, e ci accontentavamo di un livello qualitativo che oggi sarebbe improponibile.
Ovvio che con un budget che era un decimo di "The Love Boat" non è che si potessero pretendere chissà quali risultati.
Resta la regola non ferrea ma abbastanza valida che spesso i bei ricordi di un programma è meglio che restino bei ricordi, quindi la visione a distanza di decenni è preferibile evitarla.
Quando ho ascoltato l'attacco della sigla iniziale pensavo fosse quella di Candy Candy, chissà se la composero i "Rocking Horse/Superrobots".
La voce è quella di Dora Moroni, come specificato nell'articolo, per il telefilm, invece, veniva doppiata, a causa dell'incidente automobilistico subito anni prima che l'aveva offesa proprio alla gola.
Da notare che su Wikipedia, che non è la bibbia, non viene ascritta a Dora Moroni la sigla e neppure la partecipazione al telefilm.


Nell'articolo è specificato che le scene vennero girate a bordo della nave presente al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano", e devo dire che appena ho viso l'episodio su "You Tube" me ne ero accorto, troppo consuete per un milanese quella nave.
Infatti sono andato sul sito del museo e si vede che la nave è la stessa, ancora visitabile, da bambino mi piaceva un sacco, ma non sono mai riuscito a vederla da dentro...

mercoledì 26 gennaio 2022

4 articoli sui nascenti network privati Rete 4, Italia 1, Euro TV - "Millecanali" n° 84 dicembre 1981



Con questo terzo post (primo - secondo) consecutivo affronto di nuovo la questione della nascita dei network "Rete 4" e "Italia 1", a cui si aggiunge "Euro TV" (la summa delle società "TV Port", "STP" e "Radiovideo"). Stavolta, però, dal punto di vista più informato della rivista di settore "Millecanali", che nel numero del dicembre 1981 presentò uno speciale con quattro articoli:
Pronti via;
Retequattro;
Uno più uno uguale uno;
Tutti insieme televisivamente.

Quando ai tempi passai in rassegna molte annate di "Millecanali" fotocopiai questi (ed altri) articoli sulle televisioni private anche se erano un po' fuori dalla mia ricerca base, cioè l'animazione giapponese televisiva, non fu un errore, a distanza di anni sono tornati utili (spero).
Nel primo articolo si spiega come i tre nascenti gruppi televisivi partivano già con delle divisioni al loro interno, a differenza di "Canale 5" che rispendeva ad un solo proprietario.
Il secondo articolo illustra la struttura della holding "Retequattro" formata dai gruppi Mondadori, Perrone ed Espresso, che pur non raggiungendo il totale degli ascolti della GPE, di cui molti di queste emittente facevano parte, si attestava su 5,5 milioni di spettatori al giorno.
Il terzo articolo illustra la struttura di questa doppia società, la prima formata dalle emittenti di STP e Radiovideo, la seconda dalle emittenti facenti capo a TV Port. 
Il nome precedente del gruppo STP+RV era "Jolly", ma al momento dell'articolo non era ancora conosciuta la nuova denominazione, cioè (direi) "Euro TV".
L'ultimo articolo si concentra su "Italia 1", anch'essa era una società formata da due entità distinte, Rusconi e Publikompass, quindi di nuovo una struttura più complessa rispetto a "Canale 5".
Da notare che in questo numero di dicembre della rivista il numero e i nomi delle emittenti che avrebbero fatto parte del network "Italia 1" non erano ancora certe, non un buon viatico...



domenica 23 gennaio 2022

"Italia 1: Capodanno con i divi" - "Gente" 25 dicembre 1981


Stimolato dal precedente post sul quarantennale di "Rete 4" ed "Italia 1" ho cercato fra il mio materiale cartaceo qualche altro articolo che parlasse della nascita delle due emittenti di Mondadori e Rusconi, qualcosa ho trovato   ^_^
Il primo dubbio era se "Rete 4" avesse iniziato a trasmettere il 4 gennaio, data ufficiale, oppure il 3 gennaio, palinsesto già presente sul "Tv Sorrisi" di cui sopra, non ho trovato conferme su questo tema, ma in compenso altri dubbi su "Italia 1"   ^_^
In pratica, da questo articolo su "Gente", si presumerebbe che le trasmissioni di "Italia 1" ebbero una specie di anteprima la notte del 31 dicembre 1981, con un mega spettacolo di fine anno, il cui parterre de rois probabilmente superava anche quello della Rai:
Gino Bramieri; Walter Chiari; Charles Aznavour; Dione Warwick; Arnold; Raquel Welch; Brooke Shields.

Poi saranno una parte di questi saranno stati ospiti presenti in trasmissioni mandate in onda all'estero e riproposte l'ultimo dell'anno, ma era comunque uno show non da poco per i parametri del periodo.
L'articolo si concentra più che altro sulla "nuova grande TV Italia 1", per poi informare dello spettacolo del 31 dicembre:
"Attenti alla televisione la sera di San Silvestro: ci sarà una grande sorpresa. Con un festoso programma di fine anno, uno stuolo di artisti famosi farà auguri di prosperità e di lunga vita a "Italia 1", il circuito televisivo che da 18 emittenti di 17 regioni inizierà regolarmente le trasmissioni il 3 gennaio."

Ma non bastavano i grandi nomi di artisti buttati tutti assieme, c'era un personaggio più importante di tutti, per noi bambini:
"Candy Candy, appositamente doppiata, farà i suoi auguri a "Italia 1" in una sequenza tratta dai suoi famosi cartoni animati"!!!

Ecco, alla luce di quanto accadrà nei mesi successivi, si può tranquillamente affermare che gli auguri di prosperità e lunga vita ad "Italia 1" portarono rogna, visto che già a dicembre 1981 i Rusconi dovettero accordarsi col nemico "Canale 5" per sopravvivere...
Sappiamo che Candy Candy si porta dietro una certa nomea di iettatrice, non credo alla scaramanzia, ma chi ci crede può aggiungerci, dopo la morte di Anthony e Stear, i problemi di alcol di Terence, l'incidente di Susanna Marlowe, la perdita della memoria di Albert, anche il fallimento di "Italia 1" :]



Ho quindi voluto cercare sempre su "TV Sorrisi" (i due riquadri più in alto) del 31 dicembre se c'era traccia di questo show dell'ultimo dell'anno, ma sulle due emittenti presenti in palinsesto facenti parte del network "Italia 1", "Televenezia" e "Antenna 3 Veneto", non è riportato il programma annunciato sulle pagine di "Gente".
Ho quindi cercato su "La Stampa" (il riquadro più in basso), dove, invece, su "Antenna Nord" (la stessa che vedevo io) è presente lo spettacolo, dalle 20,30 alle 2,00:
"Il più grande spettacolo del mondo".

Misteri dei settimanali... perché se dello show era a conoscenza il settimanale "Gente", doveva saperlo a maggior ragione il settimanale "TV Sorrisi e Canzoni". Probabilmente non andò in onda su tutto il network, ma solo sull'emittente locale principale, cioè "Antenna Nord", oppure venne trasmesso anche da "Televenezia" e "Antenna 3 Veneto" senza riportarlo nei programmi.



Ma cosa offriva la nuova tv "Italia 1" della Rusconi?
Quali erano le emittenti che si erano associate al network rusconiano?
Quante ore di trasmissione sarebbero state offerte?

sabato 22 gennaio 2022

TV Sorrisi e Canzoni n° 1 dal 3 al 9 gennaio 1982 - Esordio di "Rete 4" e "Italia 1" il 3 gennaio 1982


Ad inizio gennaio mi sono imbattuto in due post leggibili sul blog di Mikimoz, festeggianti il 40esimo compleanno di "Rete 4" ed "Italia 1":

Mi è quindi venuta la curiosità di controllare se avessi il "TV Sorrisi" di quella settimana, ed eccolo qui con le sue due pagine in cui veniva annunciata la lieta novella della nascita dell'accoppiata di network made in Rusconi e Mondadori.
Tra l'altro ho trovato curioso che, a parte Mikimoz e pochissimi altri, il quarantennale sia passato sotto silenzio, in primis da parte di Mediaset... forse dipende dal fatto che il 3 gennaio 1982 le nuove tv "Rete 4" ed "Italia 1" erano concorrenti di "Canale 5", non proprietà berlusconiana,
Forse sarà parso brutto ricordare ai telespettatori italici che le tre ammiraglie Mediaset non hanno sempre navigato sotto la medesima bandiera del Biscione... poi magari qualcuno si va ad informare su come vennero portate al collasso economico e come vennero acquistate   ^_^
Per rendere al meglio la programmazioni dei due network antiberlusconiani  ho messo assieme un collage con i palinsesti della prima settimana, e non è che vennero trasmessi questi gran "killer application"... un sacco di repliche, film vecchi addirittura in bianco e nero... poi ci si sorprende che siano fallite.
Dal punto di vista dell'animazione giapponese i titoli delle serie presenti erano Baldios, Candy Candy e Cibernella per "Italia 1", mentre per  "Rete 4" c'erano  Tekkaman e Bem. Purtroppo non sono mai elencati i cartoni presenti in "Bim Bum Bam" su "Italia 1", quindi probabilmente gli anime erano di più.
Curioso il fatto che per quanto riguarda "Rete 4" il riquadro di domenica 3 gennaio riporti che le trasmissioni della nuova rete partiranno l'indomani, ma il logo è già presente nel palinsesto di domenica. Quindi "Rete 4" iniziò le trasmissioni il 3 o il 4 gennaio 1982?
Bisognerebbe avere una videocassetta   :]
Farò qualche altra ricerca tra le mie riviste...

Piccola divagazione dal tema "Rete 4 e Italia 1", in questo numero c'è la prima puntata dell'anime "L'isola del tesoro" trasmessa su Rai 1 lunedì 4 gennaio alle 17,05.
Inoltre l'emittente locale "Videobologna" presentava delle brevi sinossi di "I-Zemborg" e "Daitarn III", la seconda vedeva al comando del robottone tale Joe Tempesta. Il bello è che questi riassuntini venivano riportati per quasi tutta la settimana.



Da notare il logo di "Italia 1" tutto inclinato sulla destra, forse una premonizione   :]


Qui sotto il collage con i palinsesti dei due network della prima settimana, compreso il 3 gennaio per "Rete 4".

domenica 16 gennaio 2022

"I Trasferelli Libri" 7 ambientazioni: Samurai etc (1977)


Non ricordo di aver mai visto (potrei sbagliarmi) o avuto (non posso sbagliarmi) questi enormi album di trasferelli, che contenevano ben sette ambientazione a doppio foglio, in pratica la versione super deluxe de "I Trasferelli"!
La pubblicazione conteneva i seguenti temi:
I Tre Moschettieri; 
I Samurai;
Bosco europeo;
Safari fotografico;
Il campo indiano;
Città del futuro;
Quadro naif.

Ognuna di queste contempla una colonna di presentazione scritta, che voleva avere un minimo di valore educativo, così gli adulti erano contenti, aspetto che, per quanto mi riguarda, contava zero, anzi... se mi regalavano qualcosa che sarebbe dovuto essere anche educativo, iniziavo a diffidare del regalo   ^_^
Il libro fa parte dell'era pre-goldrakkiana, quando ancora si pensava che mettere in commercio un prodotto per bambini con un tema come la pittura naif potesse in qualche modo interessare il piccolo consumatore ludico...
Ma come fai a divertirti a giocare con i trasferelli di una ambientazione da quadro naif?  >_<
Meglio la città del futuro!
Infatti il bambino/a proprietario di questo librone lo lasciò intonso, si vede proprio che ognuno ha i suoi gusti, e i miei era poco culturali  :]
Tra l'altro il suddetto bambino/a si mise pure a mischiare i soggetti... un po' di ordine...



Delle sette ambientazioni scelte dalla casa editrice mi hanno sorpreso, oltre al quadro naif(...), il "bosco europeo" e "la città del futuro", ma per motivi differenti.
Scorrendo la colonna informativa del "bosco europeo" si nota subito che ci sono molti funghi, e si pensò bene di cautelarsi specificando con una bella sottolineatura quali di questi fossero velenosi.
Non sia mai che qualche bambino cittadino cogliesse un fungo visto sui trasferelli e se lo mangiasse crudo  T_T
E' pure specificato quali fossero buoni, velenosi e tossici, cioè immagino mortali.
Quello che mi lascia perplesso è che la numerazione doveva essere posta sul foglio del trasferello, ma poi quando andavi a riportarlo sul cartoncino ti veniva a mancare l'identificazione numerica, quindi come facevi a distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi e tossici?  O_o

Per quanto riguarda la spiegazione de "La città futura" mi hanno colpito le alte aspettative che si avevano sul futuro, o meglio, cosa si spacciasse ai bambini come futuro prossimo.
In fondo noi stiamo vivendo nel tanto atteso XXI° secolo da ben 22 anni, ormai quasi un quarto del secolo, ma quante di quelle previsioni avveniristiche si sono avverate?
"Come saranno queste città del futuro?", cioè le nostre rispetto al 1977?
Nessuna città sottomarina o lunare, anzi, sulla Luna non ci siamo neppure più andati dal dicembre 1972.
Le città terrestri non si sviluppano su diversi piani sovrapposti, non nel senso illustrato nella colonna.
Le automobili non sono siluri di plastica, emettono rumore e gas di scarico, solo adesso inizia ad affacciarsi l'auto elettrica con bassa autonomia, ma solo per chi se la può permettere.
I treni sono rimasti treni, anzi, in Italia probabilmente sono in servizio alcuni treni regionali che viaggiavano già nel 1977...
I mari sono infestati dalle stesse inquinanti navi del 1977.
Nessun missile terra-terra per spostarsi da un punto all'altro del pianeta, a parte i missili supersonici russi, nordcoreani e cinesi...
Esistono ancora il vetro, la plastica e l'acciaio per costruire le case, che fondamentalmente sono le stesse del 1977, anzi, una fetta cospicua della popolazione vive nelle stesse abitazioni del 1977...
I computer non organizzano la nostra vita, spesso ce la incasinano (per colpa nostra), comunque questo punto fu in parte azzeccato.
Infine l'alimentazione non è sintetica, se non si vuole considerare la bistecca che ho comprato ieri e che si rimpicciolita nella padella un esempio di cibo sintetico.
Questa tendenza ad immaginare il futuro relativamente vicino come rivoluzionario era una prassi, basti pensare a "Spazio 1999", e forse questo ottimismo futuristico è presente anche oggi.



Ma chi è che non sapeva come si attaccavano i trasferelli?!   ^_^

sabato 15 gennaio 2022

"Guida Book Ghibli Museum, Mitaka" (2002) - parte 1



Quanto mi piacerebbe poter visitare il museo dello Studio Ghibli... visto che quasi sicuramente non accadrà mai, mi accontento di sfogliare di questa guida, che ha la sola pecca di essere del 2002 (se ho capito bene la data), ergo un po' vecchiotta. Chissà il numero di gallerie avranno inserito nel frattempo!
Posterò la guida in due parti, omettendo solo le pagine con le domande, di cui si può avere un'idea guardando la 14esima scan.
La guida spiega anche come comprare/prenotare il biglietto del museo alle macchinette automatiche, tenendo conto, però, delle date del calendario.
La quarta scan è quella dell'indice, questa prima parte del post presenta gli argomenti della pagina di destra.
Essendo tutta in giapponese stretto altro non ho da aggiungere, buona osservazione   :]
 




domenica 9 gennaio 2022

"Guerre Stellari - La storia, le musiche e le foto originali del film" (ma non le voci...) - Buena Vista Records disco libro del 1979


Da bambino avevo, come tutti, dei disco/libro, erano quelli delle fiabe, che ascoltavo a ripetizione sul mangiadischi. Questi 45 giri sarebbero stati sostituiti nelle mie preferenze viniliche dalle sigle dei cartoni animati giapponesi, ma solo perché nel 1979 non ero a conoscenza che esisteva questo libro/disco di "Guerre Stellari"!
Forse è stato meglio così... 
Qual è la caratteristica peculiare di un disco in vinile?
L'audio.
Quindi nel 1979 un bambino si ritrovava questa meraviglia fra le mani, lo inseriva del mangiadischi e ascoltava le voci di estranei che si spacciavano per Luke Skywalker, Obi VAN(!) Kenobi, Leila, Ian Solo, Dart Fener...
Nemmeno una delle voci è quella originale del film... può essere che chi decise di non usare le voci originali contò sul fatto che noi bambini non ce ne saremmo accorti, tanto chi se le sarebbe ricordate delle semplici voci?
E' vero che in quel periodo la libera riproducibilità di un film (o di un cartone animato) non esisteva, oggi si può rivedere fino allo sfinimento quasi qualsiasi cosa. In quei decenni, dopo il passaggio al cinema dalla prima visione fino all'ultima sala dell'oratorio del paesello sperduto in campagna, dovevi attendere che venisse trasmesso in televisione. 
Nel caso di "Guerre Stellari" la prima trasmissione tv sarebbe accaduta solo il 13 dicembre 1983 e le prime VHS nel 1986:


Nonostante ciò io me ne sarei accorto subito che le voci erano farlocche... è questa l'ennesima dimostrazione che, rispetto ad oggi, i prodotti per bambini erano considerati ben poca cosa. 
Per fortuna su YouTube ho trovato chi aveva già caricato l'audio dei due lati del vinile, e quindi mi ha evitato il lavoro (grazie), con in più le annesse spiegazioni sul cast del doppiaggio e i loro nomi, che altrimenti avrei ricostruito con difficoltà.
Mi permetto di inserire lo scritto del titolare del canale perché è chiarissimo:
La curiosità per l'appassionato di doppiaggio è che il disco allegato non contiene i dialoghi originali dei film ma le frasi dei personaggi sono ritradotte e recitate nuovamente da altri celebri doppiatori, per la precisione quelli appartenenti alla DEFIS che, per Disney, avevano doppiato il film "The Black Hole" e, nel 1982, due anni dopo questo disco, inciso nel gennaio 1980, doppieranno "Tron". Il narratore è infatti Antonio Colonnello, Luke Skywalker ha la voce di Claudio Sorrentino, Leila quella di Laura Gianoli e Han Solo è interpretato da Dario Penne! 


             

Ergo la Disney arruolò la voce di Fonzie (e della futura parte maschile del Barone Ashura) alias Antonio Colonnello come voce narrante, del futuro Rio Kabuto alias Claudio Sorrentino per Luke SkyWalker, della futura voce femminile del Barone Ashura alias Laura Gianoli per la principessa Leila, infine per Ian Solo la voce di Dario Penne.
Nella descrizione del canale su YouTube manca la voce di Dart Fener, la cui scelta ricadde su Renato Mori (spero che il mio orecchio non abbia cannato...), che guarda caso era il doppiatore della voce statunitense di Dart Fener, cioè James Earl Jones, mentre nel cast italiano di "Guerre Stellari" fu scelta la voce di Massimo Foschi.
Questa imperdonabile leggerezza fu compiuta stranamente dalla Disney, nella veste della "Buena Vista Records", che assieme alla Mondadori erano di norma le due case editrici che, a differenza di quasi tutti gli altri editori, curavano molto bene le edizioni per i bambini/ragazzi.
L'evolversi delle dinamiche economiche ha voluto che la Disney si comprasse tutto l'universo di "Guerre Stellari" (e non solo...) e quindi oggi ci ritroviamo questo libro/disco con la voce "corretta" di Dart Fener.
La parte libro contiene dei piccoli errori nella scrittura dei nomi, tipo "Gedi", "Uoky", Tatoine, Alderan e Ciubecca", tutti pronunciati all'italiana, come se chi si occupò dell'adattamento dei testi non avesse informazioni su quali fossero i nomi del film in italiano.
Da notare che in questo caso vennero usati i nomi dell'adattamento italico, e non quelli originali statunitensi, quindi non Leia e Han Solo.
Purtroppo l'errore esageratamente macroscopico riguarda il disco, dove la pronuncia del nome di Obi Wan Kenobi vede la "W" pronunciata come una "V", da cui Obi VAN Kenobi   ^_^



          

Ricapitolando:
le voci non erano quelle del cast del film;
alcuni nomi furono scritti male;
Obi Wan Kenobi venne pronunciato sempre erroneamente.

sabato 8 gennaio 2022

"A Shameless School - Una scuola spudorata" ("Harenchi gakuen: shintai kensa no maki" 1970)- "New Cinema" n° 12 dicembre 1970


Quando ho trovato questa rivista pensavo fosse una pubblicazione anglosassone, con quel "New" in piccolo dentro la "C" arancione, ed invece era italianissima e pure parecchio datata, questo numero è del dicembre 1970.
La rivista recensiva quasi esclusivamente film erotici o comunque un po' spinti (non pornografici), che mostravano bellezze femminili discinte, spesso in atti amorosi, in pratica si vedono tette e culi una pagina si ed una no   ^_^
Ho dato uno scorsa agli articoli e mi sono parsi professionali, direi culturali, sono trattate anche le colonne sonore, c'è da dire che di tutti i film recensiti conoscevo di nome solo quello della copertina, "Quando le donne avevano la coda".
Sono presenti ben tre articoli di Giannalberto Bendazzi, uno di questi verte sui film di animazione italiani.
Alla fine del post ho inserito la scan dell'indice (da cui ho cancellato un paio di nudi) per rendere l'idea dei film e temi trattati.
Cosa ho trovato tra le pagine di questo numero di "New Cinema"?
Un articolino corredato da molte foto sul film ispirato al manga "Harenchi gakuen" (ハレンチ学園 ("Scuola senza pudore") di quello sporcaccione di Go Nagai, che prima di ideare Mazinga Z (che decenni dopo avrebbe causato la GNRC omonima) introdusse per primo l'erotismo nei manga per bambini/ragazzi.
Prima di trovare questo articolo non sapevo che tra il 1970 ed il 1971 avessero prodotto ben tre film dal vivo e pure una serie televisiva!   O_O
L'articolo che ho riesumato tratta proprio del primo film, "Harenchi gakuen: shintai kensa no maki" del 1970, lo scritto è abbastanza essenziale, e mi pare di poter affermare che l'autore non avesse idea né della matrice manga del film né della sua trama, probabilmente neppure lo vide, immagino si basò su un qualche articolo di periodici inglesi o in francesi.
Non ho mai letto il manga "La scuola senza pudore" pubblicato dalla "JPop", quindi eviterò una sua analisi, dato che è trattato ampiamente sul web e sulla saggistica di settore, in questo post mi limiterò a questa piccola perla che involontariamente ed indirettamente potrebbe essere la prima traccia di un manga in Italia.
Sono riuscito a vedere qualche spezzone del film in lingua giapponese, e mi ha ricordato i film del filone della commedia sexy italiana con il "Pierino" di Alvaro Vitali come protagonista, dove ragazzini maschi di età corretta per la classe in cui era ambientato il film recitavano assieme ad un compagno adulto, cioè Pierino, che così si poteva permettere azioni e battute più spinte. Tutti ricordiamo che in queste scene non mancavano situazioni ammiccanti in presenza di minori, ma sempre e solo in veste di spettatori del recitato. La differenza con il film "Harenchi gakuen: shintai kensa no maki", oltre al fatto che i film di "Pierino" iniziano nel 1981 mentre questi nipponici nel 1970, sono le scene osé, molto più ardite. Inoltre, da quello che ho potuto intuire dalle immagini, gli attori ragazzini nipponici non si limitavano a fare numero in classe, ma agivano attivamente nelle scene osé dove le compagne di classe impersonate da maggiorenni (mi auguro) erano mira di scherzi atti a denudarle o ammirarle nude. Il film era nel 1970 assolutamente improponibili in Italia, e penso che anche nella nostra epoca neo bacchettona avrebbe dei problemi ad essere accettato. C'è da dire che la trama del film è totalmente demenziale e pregna di un umorismo che più nipponico non si può, le scene sono difficili da contestualizzare anche per me.


Quando ho letto il titolo dell'articolo e visto le immagini sono rimasto assai sorpreso, non avrei mai pensato che una rivista italiana avrebbe dato spazio ad un film basato su un manga, chiaramente la redazione non conosceva questo aspetto, per loro era solo un film demenziale con scene erotiche ed irriverenti verso il comune senso del pudore, ergo da recensire   ^_^
Da notare che il nome del regista è quasi giusto, mentre l'unico attore riportato ha il cognome (penso) corretto, Fujimura, ma il nome sbagliato, Arihiro. L'unico Fujimura del cast è Shunji Fujimura, e non interpreta il dottore della scuola che si vede nelle foto, ma "Hige Godzilla", che è il professore cavernicolo (se non sbaglio).
L'autore, nelle poche righe dello scritto, canna completamente la trama del film, in quanto trasforma il dottore della scuola nel protagonista assoluto, quando la sua è una delle tante scenette comico-erotiche del lungometraggio.
Ammetto che non ero certo del fatto che questo articolo fosse basato sul film tratto dal manga "Harenchi gakuen", proprio perché si vede solo il dottore e le ragazze (presumo maggiorenni), ma poi ho trovano alcuni spezzoni in cui c'è la scena riportata in più foto nell'articolo, quindi è indubbio il nesso tra il film e il fumetto gonagaiano.
L'ultima colonna della pagina successiva ci informa con quale spirito i produttori nipponici pensarono a questo film:
"Il film è stato annunciato dagli agenti di pubblicità giapponesi come la pellicola che creerà nuovi problemi a tutto il personale insegnante".

Chissà cosa avrebbe scritto l'autore delle tre colonnine se avesse potuto vederlo questo film, ma, soprattutto, se avesse saputo che era tratto da un fumetto per ragazzini! 
Probabilmente la redazione di "New Cinema" era convinta di essere trasgressiva, nulla in confronto al mangaka Go Nagai   ^_^

giovedì 6 gennaio 2022

"Manga Heroes, da Osamu Tezuka ai Pokemon" - Milano dal 9 ottobre 2021 al 2 gennaio 2022

Si è conclusa il 2 gennaio la mostra alla "Fabbrica del vapore" a Milano, in cui si potevano ammirare tonnellate di modellini vintage, giocattoli d'epoca, poster, cell, materiale editoriale italiano e nipponico. Una manna per qualsiasi appassionato un po' datato, ma non troppo  ^_^

Mi sono recato alla mostra un sabato mattina di dicembre, appena prima dello tsunami Omicron, all'apertura c'era ancora poca gente (a fine mattinata si stava già riempiendo), ma mi ha fatto estremo piacere vedere, oltre ad un certo numero di attempati ex piccoli telespettatori dei cartoni animati giapponesi, una nutrita schiera di under 30 e pure qualche under 20, che forse aveva marinato le lezioni.

Piccolo aneddoto: mentre stavo ammirando (e fotografando) in religioso silenzio la mega vetrina con i pezzi di Goldrake, una under 30 di un gruppetto di amici ha proferito la seguente frase: "ah, Ufo Robot"

Al che, scherzosamente, non sono riuscito a non farle notare che mi aveva strappato il cuore dal petto e ci aveva camminato sopra con quel tono di sufficienza, valido per una qualsiasi annata del "Grande Fratello", ricordando a lei e al gruppetto che senza quel "ah, Ufo Robot", loro starebbero ancora a leggersi Tex e Topolino. Si sono fatti una risata e sono scappati, temendo, giustamente, potessi essere uno spostato. E' comunque apprezzabile che questi ragazzi e ragazze conoscessero il personaggio, cosa non scontata. Erano presenti anche turisti stranieri, anglosassoni.

E' questa la terza mostra di questa tipologia che visito, le precedenti furono la "Manga Impact" a Torino nel 2009 e la mostra trevisana "Giappone, dai samurai a Mazinga" nel 2015. Volendo fare un paragone tra le tre manifestazioni direi che la più bella fu quella di Treviso, sia per il numero di pezzi che per l'arredamento dei locali, c'è da dire che la mostra esponeva anche pezzi non inerenti i giocattoli, quindi era anche più culturale. La "Manga Impact" di Torino fu forse la più scarna, ma essendo stata la prima mostra di questo genere che visitai, mi colpì molto. Questa di Milano si è dimostrata una bella mostra (comoda da raggiungere), l'unica critica che potrei muovere è che i locali erano un po' disadorni, mancava totalmente l'atmosfera presente a Treviso, data dalla presenza di pezzi del medioevo giapponese, ma anche la bellezza della mostra di Torino, allestita al museo del cinema, quindi nella Mole Antonelliana. Peccato che la "Manga Heroes" sia capitata in un autunno con i contagi un costante aumento, forse farla in primavera sarebbe stato un periodo più favorevole per le visite.

Come ho commentato nella recensione del catalogo della mostra, i pezzi che più mi sono piaciuti sono state le brochure italiane dei cartoni animati giapponesi pubblicate dalla "Doro Merchandising" e dalla "ITB". Purtroppo non potrò commentare come vorrei il post (incluso evidenziare le brochure), perché nel inserire le 157 immagini ho commesso un errore esiziale, cioè le ho caricate dall'interfaccia errata, quindi il simpatico Blogspot me le ha caricate al contrario... (spiegazione) e di conseguenza non mi è possibile inserire neppure commenti tra una immagine e l'altra, quest'ultimo aspetto potrebbe non essere considerato  un danno  ^_^

Inoltre mi sono reso conto che al momento di scaricare le foto dallo smartphone al computer, il programma che si occupa di questa operazione ha deciso di cancellarne alcune... per esempio le foto ravvicinate con lo stampo della Fabianplastica o il primo piano della bellissima armatura rossa dei "5 Samurai" a grandezza naturale, per non parlare della moto di Hiroshi Shiba, di cui è rimasta solo una foto...   T_T

Ha parziale compensazione per tutti questi imprevisti tecnologici inserisco tre brevi video.

        


Da Notare il tocco di classe audio degli organizzatori della mostra, complimenti per la OST  :]


       

Una brevissima, troppo breve, carrellata dei tanti robottoni esposti.

domenica 2 gennaio 2022

Remigio, lungo viaggio alla ricerca della mamma" - Editrice Giochi (1979)


E' questo un gradito regalo che mi è stato donato per questo Natale, intonso e prezioso.
Intonso perché mai usato, nuovo, immacolato.
Prezioso perché mi ha permesso di elucubrare alcune considerazioni sulla corsa all'acquisizione dei diritti di sfruttamento delle serie di animate giapponesi, quando, tra il 1978 ed il 1980, qualsiasi articolo portasse il loro nome vendeva a più non posso.
E' importante premettere che, per quanto riguarda i giochi in scatola, la Clementoni arrivò per prima:


Questi due giochi in scatola erano tratti direttamente dalla serie animata della "Tokyo Movie Shinsha" prodotta nel 1977 e mandata in onda dalla Rete Uno della Rai dall'ottobre del 1979.
E la "Editrice Giochi"?
L'azienda milanese si trovò scoperta, senza poter sfruttare quello che si preannunciava (e così sarebbe stato) il nuovo successo commerciale del momento, ma il problema non riguardava solo la "Editrice Giochi", quindi si pensò bene di riesumare dai magazzini un film d'animazione Toei del 1970 avente come protagonista Remi:

In questo modo si raddoppiarono i Remi disponibili e quindi il potenziale giro d'affari, chiaramente a nessuno importava che il Remi della Toei, che si chiamava pure Remigio,  non era quello della "Tokyo Movie Shinsha" che si vedeva in televisione, l'importante era che fosse animato e giapponese, in modo da turlupinare i piccoli beoti telespettatori e le lori famiglie.
Come accadde per Heidi, Goldrake e Capitan Harlock, venimmo invasi dal merchandising del tragico Remi, con annesso scalpore mediatico (link), ma grazie al Remigio targato Toei anche la "Editrice Giochi" poté ritagliarsi una sua fettina del mercato.
Sulla confezione del gioco in scatola e sulla plancia di gioco è riportato "Toei Company", quindi ne consegue che la "Editrice Giochi" fece parte di quelle aziende che sfruttarono il Remigio del 1970, quello un po' farlocco.
La cosa abbastanza comica è che nel gioco in scatola non solo non si fa cenno ai personaggio del lungometraggio Toei del 1970, ma in più sono presenti i personaggi del romanzo originale mai visibili nel film!
Ne consegue che la "Editrice Giochi" pagò una licenza per poi non usarla in nessun modo, ma dovendo comunque apporre il logo Toei sulla scatola!
Tra l'altro disegnarono un Remigio assai bruttino, che a me pare più un pastorello che un suonatore ambulante, accompagnato da un cane che pare più una pecora, di primo acchito mi ricorda più Peter di Heidi che Remi...



Alcuni anni fa ho consultato la pubblicazione "Il giornale dei giocattoli", in cui le aziende tenevano informati i venditori sui nuovi articoli disponibili.
Nel numero dell'ottobre 1979 ho trovato la pubblicità qui sopra, che attesta come alcune aziende avessero iniziato fin da subito ad usare il Remigio Toei per vendere un po' di articoli sfruttando l'hype del Remi della Rai..
Non ho trovato in nessuno dei miei cataloghi e neppure sul web una pubblicità del gioco in scatola della Editrice Giochi", ma è verosimile ipotizzare che venne messo in vendita assieme alla serie animata, quindi nel 1979, al più tardi nei primi mesi del 1980.
Sul versante editoriale il film Toei di Remigio fu sfruttato parecchio:



Nel 2018 la Dynit ha messo in vendita tutti i DVD dei film Toei proiettati al cinema negli anni 60/70 e ritrasmessi tantissime volte sulle tv locali private tra la fine degli anni 70 e gli anni 80:

Riguardando il film si capisce che la "Editrice Giochi" non trasse alcuna ispirazione dal lungometraggio Toei, non solo per inventare le dinamiche di gioco, ma neppure per riproporre il character dei  personaggi.
Per esempio il Barberin della Toei ha una gamba di legno e il cognato della signora Milligan ha un aspetto assai mefistofelico, le immagini di questi personaggi presenti nel gioco nulla hanno a che vedere con quelli Toei.
Nel gioco in scatola si parla di "zio Milligan", ma nel film Toei il personaggio viene chiamato "il fratello del defunto marito della signora Milligan", mai zio.
Inoltre nel gioco sono presenti i personaggi del "crudele signor Garofoli", del "farabutto mister Driscoll" e di Bob (il clown), tutti personaggi del romanzo anch'essi non presenti nel film Toei del 1970 (non saprei dire se presenti nella serie animata trasmessa dalla Rai).
Dalle immagini qui sotto si può vedere come i personaggi del Remigio Toei non furono in nessun modo prese come spunto estetico per il gioco in scatola della "Editrice Giochi".

sabato 1 gennaio 2022

"Onda TV" dal 23 al 29 aprile 1978 - settimo numero della rivista


Purtroppo ho dovuto saltare il sesto numero di "Onda TV" perché non è materialmente in mio possesso, e non mi è stato possibile neppure fotografarlo (come ho potuto fare con il secondo numero), quindi sono passato al settimo, che contiene, oltre ovviamente ai palinsesti delle tv milanesi e lombarde, un interessante intervista al direttore dei programmi di TVM66, che ai tempi non captavo.
La copertina è dedicata di nuovo (non saprei sul numero 6) ad "Antenna 3 Lombardia", ci sono i protagonisti della trasmissione "Telebigino", Roberto Vecchioni (conduttore) e Marella Cayre (regista), che rilascia una lunga intervista alla redazione di "Onda TV". Marella Cayre fa parte di quel gruppo di persone che vissero dall'interno la nascita dell'emittenza privata, da notare che nel momento di questa intervista aveva solo 23 anni, ma aveva già lavorato a "Tele Biella", "Tele Alto Milanese", in una emittente romana ed ora era in pianta stabile ad "Antenna 3 Lombardia".
Sul versante dell'animazione giapponese su "Telereporter" il venerdì in prima serata c'era "Lo chiamavano il gatto con gli stivali", che non è il titolo corretto del secondo lungometraggio del gatto Pero della Toei.
Giovedì alle 14,25 su "Milano TV" trasmettevano il film fantasy/folkloristico nipponico "Watari ragazzo prodigio", su cui, avendo il DVD, farò prima o poi una recensione, in quanto, oltre ad essere trashissimo(!), ci si ritrovano molti aspetti dell'animazione giapponese seriale che ci avrebbe invaso da lì a poco.

Piccola curiosità, per i programmi di "Tele Alto Milanese":
la redazione avvisa che i programmi esposti potrebbero non coincidere con quelli trasmessi, in quanto l'emittente "era travagliata a causa di uno sciopero ad oltranza di tutto il personale", "travagliata"... povera emittente... beh, ci sarà pure stato un motivo se questa gente scioperava ad oltranza rinunciando allo stipendio...


Nel quinto numero di "Onda TV" avevo mostrato un riquadro in cui la redazione della rivista ci informava che "Antenna 3 Lombardia" era l'emittente più seguita del globo  ^_^
In questo numero pubblicarono la classifica di questo indice di gradimento tutto ondativùesco, purtroppo proprio il box informativo è stato in parte ritagliato, quindi è rimasta la classifica, ma il testo è mancante di una parte.
"Antenna Nord" si piazzava quinta, non pensavo che "Milano TV2" fosse in bassa classifica...



"Piccoli ma con grandi idee", così Marco Calindri illustra la programmazione di "TVM66". 
La redazione di "Onda TV" intervisterà in seguito i manager di altre emittenti private, dopo tanti anni queste testimonianze restano importanti, perché, per esempio, non avrei mai pensato che il film trasmesso da "TVM66" servisse per cambiare le scene in studio, in modo da preparare gli arredamenti della successiva trasmissione.
Inoltre le trasmissioni citate da Marco Calindri non erano specificate nel palinsesto in cosa consistessero di preciso, e dato che non esistono più video di quei programmi, questa testimonianza è l'unica fonte per sapere cosa trasmetteva nel dettaglio "TVM66".