CERCA NEL BLOG

lunedì 31 ottobre 2016

Go Nagai Robot Collection 115 Galgania



In colpevole ritardo, che poi sarebbe colpa del Lucca Comics... ecco la 115esima uscita della GNRC!
Galgania!!!
Chi?!
Galgania!
Prego?
Galgania...
Non lo ricordavo molto questo mostro guerriero, mi son dovuto riguardare la puntata, riscoprendo alcune cose:
la 27esima puntata è avvincente;
Kenzo Kabuto non vedeva l'ora di schiantarsi contro qualsiasi cosa, ma ha dovuto aspettare l'ultima puntata;
il Generale Nero non era poi così tanto cattivo come lo dipingevano, anzi, disegnavano;
Tetsuya Tsurugi è il pilota più abile di tutti i piloti di robottoni;
Galgania deve essere l'unico mostro guerriero distrutto dalla Fortezza delle Scienze...   O_o

Nel racconto per immagini della puntata espliciterò meglio questi concetti, a parte quello su Tetsuya, che non ha bisogno di spiegazioni, però Galgania è veramente scarso... a parte che il mostro guerriero protagonista della puntata è l'altro, Alecteus (bel nome, uscirà con il numero 118), ma vedere Galgania abbattuto, nel vero senso della parola, dal raggio fotonico sparato dalla Fortezza delle Scienze, che di solito era quasi sempre innocuo, mi ha fatto una tristezza...
Passo al modellino, su cui ho sempre il medesimo dubbio quando si tratta di personaggi poco incisivi, perchè pubblicare Galgania?
Comunque il pezzo ha una qualità accettabile, la posa è un po' obbligata dall'essere un bovide... non è che lo potevano fare mentre s'impennava... l'unica parte del corpo che poteva essere un po' più dinamica era il muso, ed effettivamente fa un bel ghigno.

Edit del 3 novembre 2016:
Alcuni commentatori mi hanno fatto notare che il modellino è mancante della viso supplementare posto sopra il collo di Galgania (vedi immagine verso meta rece, dopo il primo piano di Kenzo Kabuto), io distrattamente non ci avevo fatto caso... che dire... è un errore madornale... che rende la prosecuzione di questa GNRC sempre più pesante, anche a fronte della nuova AR che parrebbe di qualità maggiore...
Invece di migliorare la collezione già in edicola, alla Centauria si sono messi a farne una seconda più dettagliata, mantenendo la prima ad un livello qualitativo scarso... la cosa non puà altro che irritarmi...





Galgania nella sua stalla... ehm... nel suo box e poi dalle solite svariate angolazioni.

giovedì 27 ottobre 2016

"Francesca contro Francesca" - Gente 1 maggio 1981 + "La voce italiana di Heidi protesta" - "Corriere della Sera" 13 aprile 1981



Questo articolo non riguarda espressamente l'anime di Heidi, ma un piccolo casus belli tra due famiglie di doppiatori, quella di Francesca Guadagno e quella di Francesca Rinaldi.
Infatti capitò che durante una puntata di Flash, immagino di giovedì 9 aprile (in quanto i quiz di Bongiorno sulla Rai andavano in onda sempre di giovedì), la piccola Francesca Rinaldi di 7 anni, accompagnata dal padre Peppino Rinaldi e dalla madre Pia Casillio (tutti doppiatori), dichiarò che la voce della piccola Heidi fosse la sua.
Chissà cosa passò per la testolina della bimba, probabilmente non si espresse bene, in fondo aveva solo 7 anni, ma ormai la fritatta era fatta  :]
Dato che nel 1981 l'era della comunicazione globale immediata era ancora un po' lontana dall'avverarsi, ci volle qualche giorno perchè la famiglia di Francesca Guadagno facesse sentire la sua, è proprio il caso di dirlo, "voce" in merito.
E questa voce la gridarono abbastanza forte, prima tramite un trafiletto sul Corsera del 13 aprile, e poi su Gente (vedi sopra).
Personalmente non rammento questa notizia, però ho trovato curioso che per una voce in un semplice cartone animato giapponese, si potesse arrivare a queste (legittime) prese di posizione, ma se pensiamo che su Italia 1 stanno di nuovo replicando Heidi (siamo alla quarta puntata, mi pare), vuol dire che la famiglia di Francesca Guadagno fu abbastanza lungimirante.



Immagino che l'equivoco e la minaccia di adire la vie legali, venne meno con la spiegazione della madre di Francesca Rinaldi, che si puà leggere nell'articolo di Gente.
La posto un po' più grande qua sotto  ;)
Ho provato a cercare nella scheda di Francesca Rinaldi presente sul sito antoniogenna.net, ma non è citata nessuna sua partecipazione all'anime di Heidi, forse fece una particina, forse doppiò qualche voce nei film?
Mistero

domenica 23 ottobre 2016

Catalogo mostra "Samurai, opere della collezione Koelliker"




TITOLO: Catalogo mostra "Samurai, opere della collezione Koelliker"
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Mazzotta
PAGINE:143
COSTO: 30€
ANNO: 2009
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': tramite web o mercatini dell'usato
CODICE ISBN: 9788820219215


Nel periodo febbraio/giugno 2009 presso il Palazzo Reale di Milano si tenne la mostra  "Samurai, opere della collezione Koelliker", purtroppo non ci andai... rimanda rimanda rimanda, alla fine me la persi... infatti ho imparato la lezione, se vedo che l'organizzazione della visita ad una qualsiasi manifestazione si dilunga, a costo di essere un visitatore triste, ci vado in solitaria  :]
Successivamente il catalogo della mostra l'ho trovato spesso su Ebay o nei mercatini di libri usati, però costava, a mio avviso, sempre troppo, almeno 25/30 euro, che non ero disposto a spendere per una mostra che non avevo goduto dal vivo. Quando l'ho visto a 5 euro non me lo sono fatto sfuggire, e devo dire che il rammarico per non essere andato a quella mostra è stato ancor più grande  T_T
Le immagini sono ovviamente molto belle, ma è presente anche una parte saggistica sul periodo dei samurai ed un approfondimento sulle armature.
Consiglio di recuperarlo in particolare per le spiegazioni sulle armature dei samurai, compresnive di disegni assai esplicativi.




 La prima pagina di ogni contributo saggistico.

sabato 22 ottobre 2016

"Sesamo Apriti CTW" n° 8 e 9 - Rivista quattordicinale dal 29 aprile al 13 maggio 1978



Giusto un anno fa trovavo al "Lucca Comics and Games" i primi nove numeri di "Sesamo Apriti CTW", e con questo post inserisco gli ultimi due numeri in mio possesso:
"Sesamo Apriti CTW" n° 1 - Rivista quattordicinale 21 gennaio 1978

"Sesamo Apriti CTW" n° 2, 3, 4 - Rivista quattordicinale dal 4 febbraio al 4 marzo 1978

"Sesamo Apriti CTW" n° 5, 6, 7 - Rivista quattordicinale dal 18 marzo al 15 aprile 1978

Chissà, magari venerdì troverò i numeri successivi  :]
Su Youtube sono incappato in un duetto in italiano tra Berto ed Ernesto, nomi molto più belli dei corrispettivi statunitensi  ^_^
Tra l'altro mi pare quasi di rammentarlo, oppure l'avrò rivisto sul web più recentemente.
Per quanto semplice, l'umorismo è molto simpatico, innocente, ma divertente  ^_^

            

Essere un "capellone" non era proprio un complimento, anche se noi bambini del periodo avevamo tutti, o quasi, i capelli lunghi ed arruffati, nessuna cresta, nessuna riga, caos totale. Basta riguardarsi delle foto dalla metà alla fine degli anni 70.
A differenza di oggi, Berto preferirà la tranquillità dell'anonimato, alla confuzione della notorietà.

venerdì 21 ottobre 2016

Lucca Comics (non ancora Games) in articoli dal 1971 al 1982 sul "Corriere della Sera"

1 novembre 1971


Venerdì prossimo saremo, finalmente, già al "Lucca Comics and Games 2016":
caos, spese folli, code interminabili, caos, viaggi transoceanici, ristoranti stracolmi, ristoranti senza derrate alimentari (che ti accettano lo stesso), caos, gomitate, tonnellate di splendidi cosplayers, gomitate, foto, fumetti, libri (spero...), caos, gomitate, conferenze, vie chiuse, percorsi obbligati insensati, gomitate, chilometri percorsi a piedi, sconti fiera (forse), gomitate, approfittatori, stand del Games invivibile, concerti gratuiti, mostre gratuite, dilemma meteorologico, autoctoni che si lagnano(...) del caos, personaggi famosi, caos e gomitate  ^_^

Beh, nonostante tutto ciò, ed anche grazie a tutto ciò, continuo a pensare che valga la pena di andare al "Lucca Comics and Games", perchè l'atmosfera è veramente unica. Certo, la paghi abbastanza cara, tra ferie, costi del viaggio, costi del pernottamento, costi del sostentamento, costi degli acquisti, perchè se vai e non compri, cosa ci vai a fare?  O_o
Però, come sempre, se non apprezzi la fiera di Lucca, basta non andarci  :]
Per fortuna gli organizzatori hano compreso che bisogna mettere un limite ai visitatori, per ora è stato solo imposto a quelli paganti (accontentandosi di 80 mila al giorno), ma dovrebbero essere inseriti anche i curiosi, che comunque rendono più problematica la vita a chi è li per comprare. Infine, a mio parere, premettendo che trovo i cosplayers tra le cose più belle della fiera, ciò che la rende unica, dovrebbe essere impedito loro di entrare negli stand, anche per rispetto verso i loro costumi, che spesso vengono danneggiati dalla calca.
Comunque tremo solo all'idea di quale marasma umano ci sarà sabato  T_T  per fortuna ci salverà il venerdì  :]
Ma com'era il "Lucca Comics and Games" quando si chiamava solo "Salone dei comics"?
L'anno scorso avevo raggruppato un po' di articoli de "La Stampa", questa volta l'ho fatto per il Corsera, non contengono informazioni stravolgenti, forse un po' meno interessanti di quelle presenti negli articoli del quotidiano piemontese, comunque mostrano il volto di una manifestazione che è ormai scomparsa. Sostituita da questo mega-festival-happening, che può accontentare praticamente qualsiasi appassionato di qualsiasi cosa e di qualsiasi età.
Buon "Lucca Comics and Games 2016"  ^_^


                                                               4 novembre 1973




giovedì 20 ottobre 2016

"The Star Trek Files: The Animated Voyages Begin" (1985)


Quando si iniziò ad intravvedere la serie animata di Star Trek sulle tv locali lombarde, mi pare su Teleradioreporter e/o Antenna 3 Lombardia, io ero già un po' grandicello, però me le guardavo con piacere lo stesso, magari non continuativamente, anche perchè erano puntate autoconclusive.
Da allora non le ho mai più riviste, ergo vado a memoria nell'affermare che parte delle puntate prendevano spunto dalla serie classica televisiva, magari aggiungendo qualche particolare nuovo, o modificandone la trama originale. Per esempio c'erano i Triboli, oppure uno dei coprotagonisti era il medesimo di quello del telefilm, tipo il truffatore Mudd (mai sopportato...).
Una cosa che mi deluse un po' fu che solo il capitano Kirk manteneva la voce del doppiaggio del telefilm (una delle due voci di Kirk in Italia, quella a cui sono un po' meno affezionato), mentre tutte le altre, in particolare quella di Spock (anch'esso ebbe più doppiatori), furono affidate ad altri dopiaitori. Grazie a questa rivista ho scoperto che, invece, negli Usa quasi tutte le voci del cartone furono affidate al doppiaggio degli attori del telefilm. Una cosa ovvia negli Usa, un po' meno in Italia.
Come si potrà notare la rivista è scritta in stretto anglosassone, questo increscioso affronto non mi impedì di acqusitarla (molti anni fa e non ricordo neppure più in quale occasione), nonostante la mia comprensione dell'idioma sia assai scarsa.
La metto a disposizione di chi potrà leggersela con più cognizione di causa di me, per quel poco che sono riuscito a comprendere non è malaccio  :]
Oltre ad una parte introduttiva sulla serie animata, la pubblicazione riporta la sinossi con breve analisi delle primme 11 puntate (su 22 totali), le restanti 11 puntate sono sul secondo volume.
L'unica pecca è quella grafica, sono presenti parecchie immagini del cartone, purtroppo tutte in bianco e nero, con una qualità un po' approssimativa.

Edit del 7 gennaio 2017:
La seconda rivista che conclude le puntate



martedì 18 ottobre 2016

"Mondadori presenta: Scoop! il gioco del giornalista" - Editrice Giochi (1967)


"Scoop" fa parte di quei giochi in scatola con cui da bambino non ho mai giocato, e neppure mai visto in nessun negozio di giocattoli, però il suo contenuto e la modalità di gioco paiono interessanti. Ovviamente non mi è possibile dare giudizi sulla sua giocabilità, se non ipotizzare che sembrerebbe un bel gioco in scatola. Inoltre si rifà ad una delle professioni che sarebbero tra le più importanti in democrazia, il giornalismo, sarebbero...
Quindi, prima di "Reporter nuovo gioco del giornalista", la Editrice Giochi aveva già pubblicato un gioco in scatola su questa nobile (se svolta con onestà intellettuale) professione. Nel 1967, però, la EG si affidò alla Mondadori come testimonial editoriale, sfruttando sei sue testate giornalistiche.
Ho scoperto che in realtà il gioco è di matrice anglosassone, prodotto dalla Waddington nel lontano 1953 o 1955:
cercare verso metà del link
SCOOP. Waddington c.1955.  2-6 players. The classic Fleet Street Newspaper game of the period in which players rush to put a newspaper together with scoop stories. Complete with all components (6 newspaper blanks, telephone-not perfect, 54 scoop cards, sets of 12 of general stories, crime stories, star stories, triple star stories and advertisements and a bundle of £100 cheques) rules and box in very good condition.

Lo scopo finale del gioco era semplice, completare in tutte le sue parti il giornale e pubblicarlo, ma  questo doveva avere il più alto valore economico possibile. Pare che neanche allora importasse molto se le notizie fossero vere o importanti, bastava che rendessero bene  >_<
Tra le cose interessanti del gioco, oltre al meccanismo telefonico cartaceo/meccanico che comunica le decisioni del Mega Diretore, ci sono tanti brevi articoli, penso tratti parzialmente dalla cronaca nazionale ed estera. Rispetto a "Reporter" le news sono molto meno scherzose, fin serie, qualche volta drammatiche, tanto che ho trovato stupefacente che tra le testate selezionate dalla Mondadori ci sia anche Topolino!
Un soldati laotiano(!) che, per fare colpo con le ragazze, si porta al ballo una bomba a mano, e durante la danza questa esplode, causando ben 11 morti!
La "febbre di Pechino" che stermina la popolazione.
Ladri d'auto, rapinatori di valori, sassaiole contro i treni, negozianti uccisi, ladri minorenni, giornalisti uccisi, ipotetici attentati dinamitardi ai treni, attentati terroristici contro l'aviazione militare statunitense(!), terrorismo in palestina, terrorismo separatista in Atlo Adige, la superbomba cinese.
Me lo immagino un numero di Topolino del 1967 con queste notizie!  ^_^
 


Trasmissioni giornalistiche di nome "scoop" non me le ricordo, allora ho ripiegato sulla sigla di Mixer  :]

             


Una delle caratteristiche di questo gioco in scatola è che manca il tabellone, sostituito dalle sei testate giornalistiche della Mondadori: Arianna, Storia Illustrata, Confidenze, Grazia, Epoca, Topolino.

Devo ammettere la la confezione che ho scovato è praticamente intonsa, e dopo quasi 50 anni è stata una bella fortuna, specialmente se la porti via a 10 euro, e non ho contrattato sulla cifra, mgari potevo portarla via a 8 €   :]

lunedì 17 ottobre 2016

"L'atomica? La userei di nuovo", intervista a Leonard Cheshire - Rivista Historia febbraio 1986



Di solito ci si dimentica di Nagasaki, fu la seconda città ad essere bombardata, la sua commemorazione arriva sempre dopo, quasi quasi qualcuno si lascia scappare un "ancora?!".
In realtà, a mio avviso, per certi aspetti è quasi più significativa di quella di Hiroshima, è la prova della determinazione statunitense (per alcuni totalmente spietata), ma anche della volontà giapponese di non arrendersi. Molti ritengono che i due bombardamenti atomici furono decisi solo per provare materialmente una super arma che era costata cifre assurde, ma anche per dare un avvertimento ai sovietici. Probabilmente c'è del vero, ma ci si dimentica che la cricca al comando del Giappone (tra cui c'era anche il buon pacifista Hirohito) non si arrese alla prima atomica, ma solo alla seconda.
Se non si arresero dopo la prima atomica, si sarebbero arresi senza le atomiche?
Pare che questo fatto, abbastanza palese, se lo dimentichino in molti.
Quindi questo articolo pubblicato su Historia, che presenta un'intervista di Alberta Gnugnoli a Leonard Cheshire, che partecipò in qualità di osservatore per gli inglesi allo sgancio su Nagasaki, è abbastanza interessante. Considerando che son passati ben 30 anni da questa intervista, e nel 1984 ne erano passati 40 di anni dal bombardamento atomico, alcuni concetti che Leonard Cheshire esprime rimangono validi.
In primis la volontà che la guerra finisse immediatamente, espressa da chi quella guerra la visse.
Non mi esprimo sui concetti religiosi riportati da Leonard Cheshire, mentre ho trovato interessante la sua considerazione inerente la non consequenzialità tra guerra scatenata e bombardamenti per i giapponesi del dopo guerra. Per parte dei giapponesi fu semplicemente un'ingiustizia, non collegata alla guerra del pacifico o seconda guerra mondiale.
Comunque riporto l'intero articolo, poi ognuno/a trarrà la propria opinione.


domenica 16 ottobre 2016

TV Sorrisi e Canzoni N° 36 dal 6 al 12 settembre 1981 - Articolo sulla TV dei ragazzi + "... senti, Uomo Ragno", i bambini telefonano a Peter Parker



Questo numero di TV Sorrisi e Canzoni, oltre a terminare la panoramica sulla stagione televisiva 1981/82 con i programmi per i ragazzi, che nel numero precedente non erano contemplati ( TV Sorrisi e canzoni n° 35 ), contiene veramente molto altro materiale interessante.
Intanto un bel articolo su Nikka Costa, poi un approfondimento su uno sceneggiato, come li chiamavano allora, che io ricordo a sprazzi, ma che ai tempi mi colpì molto, ne avevo accennato nel post sul numero 35. Il titolo di questo sceneggiato fantascientifico/futuristico è "Il mondo nuovo", purtroppo sul web non ho trovato nessuna pagina nè video in italiano, però ci sono in inglese.
Un articolo su l'ennesimo sceneggiato western made in Usa, "Una storia del west".
Nel numero precedente i bambini avevano potuto telefonare a Mazinga/Sorrentino, questa volta tocca al supereroe Marvel per eccellenza: l'Uomo Ragno!!!
Ben sei pagine per il Cineracconto su un filmone del periodo: Excalibur.
Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di imbroccare un numero con le tv locali di Milano.
C'è anche un articolino su Giochi Senza Frontiere.
Infine, ma forse più interessante di tutti gli altri, perfino degli anime e dell'Uomo Ragno, la traduzione di un'inchiesta sull'Italia apparsa sul Time, il cui titolo era: "Why Italy works".
E sinceramente me lo sono sempre chiesto anch'io  >_<
Perchè l'Italia funzionava nonostante tutto?
Visto che oggi siamo messi mooolto peggio, tranne per gli atti terroristici,
L'inchiesta del Time non ci fa fare una bella figura, ma oggi...
Ho cassato un paio di articoli che ho ritenuto meno interessanti, anche per risparmiare un po' il mio povero scanner  :]
 

Questo sotto non è un articolo sui cartoni animati giapponesi, infatti non l'ho inserito nell'Emeroteca Anime, si limitava ad informare non bambini/ragazzi di cosa ci riservava la Rai TV.
E stavano arrivando tre pezzi da 90 dell'animazione nipponica: "Galaxy Express 999"; Marco; "Tommy e Huck".
Inoltre per il Natale si prevedeva la replica della trasmissione del lungometraggio di Osamu Tezuka "Le avventure di Bandar", che io non vidi nè nel Natale 1980 nè nell'81  >_<
Ma le cinque pagine dell'articolo non erano dedicate solo ai cartoni animati, ma anche a telefilm, trasmissioni e sport, e pure al DSE, i programmi del "Dipartimenti Scuola Educazione". Devo dire che oggi posso anche considerare meritoria l'opera di divulgazione del DSE, ma da bambino rifuggivo i loro programmi come la peste bubbonica  >_<

sabato 15 ottobre 2016

"La parola ai lettori: Gli eroi dei ragazzi; Chi ha paura di Goldrake?", risponde Indro Montanelli - "Il Giornale" 1 e 5 maggio 1980



Una premessa è d'obbligo per inquadrare meglio le due lettere al quotidiano, con relative risposte del Direttore, pubblicate da "Il Giornale" il primo ed il cinque maggio 1980, che riguarda il clima da caccia alle streghe che si era scatenato nell'aprile del 1980:
600 genitori di Imola 1
600 genitori di Imola 2
600 genitori di Imola 3
600 genitori di Imola 4
600 genitori di Imola 5

Alla fine di questo post inserisco tutti gli articoli del solo mese di aprile del 1980 (ben 39) presenti nel blog (ma ne ho altri), e quasi tutti derivano dalla petizione anti Goldrake e Mazinga dei 600 genitori di Imola. Non tutti e 39 gli articoli sono anti Goldrake, c'era anchi chi lo difendeva, seppure una minoranza.
Questi genitori di Imola, alla fine, chiedevano solo un minor bombardamento di anime robotici, non la loro censura, però non sempre i loro toni furono moderati, e sappiamo che il giornalismo italico adora la santa inquisizione a tempo determinato, possibilmente contro obiettivi non potenti, che non si possano vendicare a medio o lungo termine. In particolare i cartoni animati giapponesi parevano il bersaglio ideale per scatenare le ataviche paure italiche del diverso.
Quindi le due lettere della rubrica "La parola ai lettori" vanno ben contestualizzate, e bisogna, a mio parere, notare il leggero cambio di opinione di Indro Montanelli, il Direttore.
Intanto gli autori delle due lettere sono una ragazzina di 13 anni (Lorenza Cordovani) e un adulto (Flavio Nucci), e benchè entrambe difendano Goldrake e Mazinga io tenderei a dare più credito a quella della mia coetanea Lorenza, perchè scevra da interessi politici.
Lei difendeva Goldrake e Mazinga perchè era arrabbiata per le ingiuste critiche mosse da gran parte degli adulti, come lo ero io.
La prima risposta, quella alla ragazzina tredicenne, quasi giustifica le polemiche di aprile, il Direttore, pur ammettendo di non conoscere l'argomento, le fa un discorsino sul fatto che la violenza è violenza. Cosa vuol dire che se prendi uno schiaffo reale è peggio che vederlo in televisone?
Io credo che Lorenza e noi altri, seppur piccoli, ci arrivavamo da soli che la violenza reale fosse diversa da quella irreale...
Eppure Lorenza aveva scritto cose assolutamente logiche, forse avrebbe meritato che la sua/nostra opinione fosse presa più seriamente.
C'è da dire che già il fatto che un direttore di un quotidiano rispondesse ad una tredicenne, era una cosa inconsueta.
Più attenzione ebbe la lettera dell'adulto.
Flavio Nucci, invece, coglieva l'occasione, di certo in buona fede, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro le contraddizioni della parte politica avversa. Infatti, secondo me, compie anche qualche errore nella sua arringa difensiva, a dimostrazione che, invece analizzare con attenzione i contenuti di quei cartoni, era partito con il suo pistolotto politico.
Il punto 1 poteva andare bene per Actarus, ma per Tetsuya Tsurugi o Haran Banjo? E cosa dire di George Minami in Tekkaman?!
Neppure il punto 2 corrispondeva al vero, al contrario  furono proprio gli anime a mostrarci che anche i cattivi potevano avere dellle motivazioni valide, magari non lecite o buone, ma comprensibili. In più capitava che i buoni si facessero prendere la mano da sentimenti di vendetta (vedi George Minami), commettendo atti ingiusti.
Il punto 3 non era sempre vero, in quanto spesso i cattivi erano totalmente terrestri (Mazinga Z, Danguard, Gundam), oppure erano alcuni dei buoni ad essere dello stesso pianeta dei cattivi, o comunque degli alieni.
Il punto 4 probabilmente era corretto.
Il punto 5 sono seghe mentali politiche che nulla avevano a che fare con gli anime, o almeno io quelle cose non ce le ho mai viste.
Nella seconda risposta, ad una lettera un po' più politica di quella di Lorenza, Montanelli prende in totto le difese di Goldrake, ma il motivo, dal mio punto di vista, fu quello sbagliato:
Se a sinistra danno addosso a Goldrake, allora a destra lo difendiamo.

Magari Montanelli, che di certo aveva cose un pelino più importanti su cui scrivere, venne informato da qualche collaboratore su come si stavano schierando i vari opinionisti politici, e quindi prese una posizione più precisa (mia ipotesi basata sul nulla).


I 39 articoli dell'aprile 1980:

venerdì 14 ottobre 2016

Go Nagai Robot Collection 114 Mucha



Habemus Mucha.
Fine della recensione.
Cosa si può dire su Mucha?
Nulla.
Tranne far vedere le immagini del modellino.
Devo dire che non è per nulla brutto, il viso assomiglia molto all'originale, e secondo me è più difficile fare visi "umani" che maschere/caschi o mostri. L'idea di mettergli in mano una chiave inglese non è brutta. E' il personaggio in se che è inutile, ma non è colpa, questa volta, della GNRC.


La "sorpresa", che alcuni lettori mi annunciavano nei commenti della precedente uscita, è l'avviso qua sotto.
Intanto è lodevole che "l'editore" si senta in obbligo di informare i clienti, però avrei due cosette da aggiungere.
Premetto che considero scontato che il vettore fallito sia la "Hanjin Shipping", se non lo fosse tutte le successive elucubrazioni perderebbero in parte di senso, ma solo in parte.



La prima riguarda essenzialmente il concetto dei rapporti commerciali tra venditore e cliente. Semplice: io cliente pagare, tu venditore rendi il prodotto disponibile perchè io lo possa comprare. Fine.
O almeno io la vedo così.
Cosa ci sia in mezzo, dal mio punto di vista di cliente, non mi interessa. Stante che pretenderei che chi fa il lavoro materiale sia pagato il giusto con buone condizioni di lavoro, ed il prodotto sia di buona qualità.
Ergo, caro "L'editore", son problemi tuoi, risolvili.
Anche perchè, e qui vengo al secondo punto su cui vorrei soffermarmi, non è mica vero che il fallimento del vettore era "imprevedibile fino a pochi giorni fa"...
Ovvio che non dipenda dalla volontà de "L'Editore", ovvio, ma le prime notizie di un possibile fallimento della  "Hanjin Shipping" risalgono ai primi di settembre!
Basta fare una ricerca tramite le news.
Caro "L'Editore", non raccontiamo bubbole  :]

giovedì 13 ottobre 2016

Catalogo giocattoli Mattel - Natale 1979 (tra cui: "Shogun, gli invincibili difensori della Terra")



Nel Natale del 1979 la Mattel ci propinava gli "Shogun", pare non ancora "Warriors", tra cui ovviamente spiccava Goldrake, venduto assieme ad altri robot in parte sconosciuti, come Raydeen, che forse arriverà solo in questo 2016 (o 2017) grazie alla Yamato Video. Solo con quasi 40 anni di ritardo  :]
Per fortuna delle finanze dei miei genitori queste versioni jumbo plasticose dalle mie parti non arrivarono mai, mentre, invece, riuscì ad accaparrarmi un paio dei modellini più piccoli in metallo pressofuso. Per la precisione il Getta Rygar e il Grande Mazinga da 13 cm, li ho ancora, seppur un po' distrutti dopo infinite battaglie  :]
Parte dei nomi non sono quelli corretti, ad essere pignoli neppure Goldrake lo era  :]  penso, però, di aver capito da dove saltò fuori il "Dragun" affibbiato al Getta Dragon" presente in un articolo di Topolino 1273 del 20 aprile 1980 ("Mazinga, Dragun, Goldrake").
E' indubbio che queste versioni jumbo dei robottoni dovevano avere un appeal particolarmente potente, direttamente proporzionale alla loro grandezza :] e devo dire che la doppia pagina che gli dedica questo catalogo Mattel ne esalta l'attrattiva.
Purtroppo le pagine dedicate ai robottoni sono solo quattro, a cui va aggiunta la pagina con il gioco in scatola di Goldrake, però bisogna considerare che questi articoli trovavano posto tra due divi della Mattel: Barbie e Big Jim



Anche il nome del Combattler V fu modificato, in Combatra, però tranne questo, che nel 1979 non era ancora stato trasmesso dalle tv italiche, tutti gli altri erano robottoni ben conosciuti da noi bambini, ergo desiderabili per Natale.



Dato che non sapevo a quale serie appartenessero il Vertilift ed il Varitank ho fatto qualche ricerca, e ho scoperto che entrambi erano presenti nel telefilm "Himitsu Sentai Goranger", mai arrivato da noi.
Le solite americanate  :]
Beh, invece il Solar Soucer sappiamo bene di chi fosse.

martedì 11 ottobre 2016

Ecco come sono progettate e prodotte le sorpresine degli Ovetti Kinder - Video della Ferrero per il trentennale (2004/2005)


Per i 30 anni degli Ovetti Kinder la Ferrero produsse un breve video che spiegava come le piccole sorpresine venissero ideate, progettate e prodotte. Il video, seppur ormai un po' vecchiotto, rimane comunque valido, in quanto i vari step ideativi e produttivi sono rimasti pressochè identici.
Dietro una robina di plastica così piccola, che sovente viene buttata pochi minuti dopo il suo montaggio, esiste una serie di lavorazioni che molti non conoscono, e che magari qualcuno troverà interessante conoscere.
Questo video della Kinder era visibile durante la mostra per il trentennale degli Ovetti, ed era legato al catalogo che ho già recensito:
"30° Kinder 1974/2004 SorpresEmozioni" PRIMA PARTE - Catalogo mostra di Alba dicembre 2004/gennaio 2005

"30° Kinder 1974/2004 SorpresEmozioni" SECONDA ED ULTIMA PARTE - Catalogo mostra di Alba dicembre 2004/gennaio 2005

Dopo una prima parte del video che ricapitola la storia degli Ovetti Kinder, e i metodi per ideare nuovi articoli, ci si sofferma più dettagliatamente su una serie di articoli di metà degli anni 2000 (i quattro pesciolini), dalla loro progettazione fino alla parte produttiva.
Trovo che questa seconda parte possa risultare particolarmente interessante.

      

Come di consueto ho estrapolato alcune immagini del video per dare, se possibile, qualche delucidazione in più.

domenica 9 ottobre 2016

"I Difensori" n° 1/15 - Editoriale Corno (dal maggio 1979 al luglio 1980)


Tra le testate della  Editoriale Corno che preferivo c'era di certo quella dei "dinamici Difensori", benchè il primo numero non raccontasse la nascita di questo gruppo di supereroi, ma partisse già da parecchio dopo il loro inizio. Infatti non c'è più Sub-Mariner e non si vede mai Silver Surfer, mentre il Nottolone, uno dei miei personaggi preferiti, ne è diventato membro in pianta stabile.
Il fatto che un numero uno di una collana non corrispondesse all'inizio della storia mi infastidiva molto, ma non mi impediva di affezionarmi a dei nuovi personaggi, benchè non fosserro in realtà una novità assoluta, ma lo erano per me, che non conoscevo molto le loro avventure.
Di certo erano un gruppo un po' particolare, pieno di problematiche, forse troppe... già i Vendicatori erano oberati da un sacco di seghe mentali, ma i Difensori li superavano, basta pensare che due dei membri fondatori furono il principe Namor, mai sopportato, ed Hulk, e non è che il mitico Dottor Strange fosse da meno  >_<
Piccola divagazione: attendo con molta ansia il film sul Dottor Strange, che per quel poco che ho intravisto (e cerco sempre di ridurre al minimo le spoilerate) mi pare prometta mooooolto bene.
Mi aspetto che in seguito facciano anche un bel film sui Difensori, visto che è l'unico gruppo che non ha ancora avuto una trasposizione cinematografica. A dire il vero ci sarebbero anche "I Campioni", però credo che siano un po' troppo di nicchia... ah dimenticavo gli Inumani... vabbè...
In questa testata il Dottor Strange godeva di una doppia presenza, dentro il gruppo dei Difensori, che era quella che preferivo, e con il fumetto autonomo sulle sue avventure, che erano, per i miei gusti, eccessivamente mistiche, oltre ad avere dei disegni che differivano troppo da quelle dei Difensori.
Specifico che non sono un esperto dei Difensori, ne ho semplicemtne un buon ricordo, non per nulla, oltre ad aver recuperato negli anni questi quindici numeri della testata, ho comprato il "Marvel Gold" "I Vendicatori contro i Difensori" e tutti e tre i masterworks usciti fino ad oggi, nella speranza che la Panini prosegua con numero 4 (se esiste). Mi auguro di leggere un giorno la fine delle avventure dei Difensori perchè, purtroppo, questi quindici numeri vengono interrotti con un bel "FINE", che però mi ha sempre fatto dubitare sulla sua correttezza.
In pratica questa testata cominciò con una storia già ampiamente iniziata, e si concluse senza farla finire. Secondo me uno dei motivi che ci fece apprezzare gli anime è che questi avevano un inizio ed una fine, mentre tutte le altre stupende storie che potevamo leggere in tutti i fumetti di qualsiasi casa editrice non terminavano mai, mai... e qualche volta manca sapevi come erano inziate, se non avevi avuto la fortuna di scoprirle dal numero 1.
Piccolo avviso, molte scan risulteranno un po' storte, per qualcuna è colpa mia, la maggior parte, però, sono storte perchè non erano diritte le tavole rispetto alle pagine!




Dei 15 numeri che compongono "I Difensori" ho messo tutte le copertine, e quasi tutte le prime tavole delle storie, ho aggiunto qualche pagina curiosa e tutte le pagine de "La posta dei Difensori".
Gli angoli della posta delle riviste Marvel targate Corno erano l'unica fonte informativa per cercare di raccapezzarsi nei millemila personaggi che si intrecciavano nelle varie testate, e spesso permettevano di sapere quale fosse l'orgine di un supereroe.
Alla fine del post ho messo le poche pubblicità presenti in questi 15 numeri, ma che in alcuni casi presentanto prodotti che non rammentavo.
Concludo con le copertine più recenti delle edizioni Panini dedicate ai Difensori, che a quanto pare non piacevano solo a me  ^_^
Non è bello leggere un numero uno e vedere che la storia è già inziata... è come vedere un telefilm dalla stagione quattro...

martedì 4 ottobre 2016

"Krull, medioevo a raggi laser", di Franco Montini - "Ciao 2001" 9 ottobre 1983


Anche una rivista musicale come "Ciao 2001" riservò un articolo al nuovo kolossal hollywoodiano, che veniva connsiderato un mix tra "Guerre Stellari" (sacrilegio!!!), "Excalibur" ed "Alien" (follia!!!). Con l'unica differenza che singolarmente i tre film ebbero grande successo (un po' meno Excalibur), e due di questi ancora li ricordiamo a distanza di 40 anni, mentre del povero "Krull" ci si rammenta solo come pietra di paragone per un film da flop.
Anche il giornalista di "Ciao 2001" notò che il film si prendeva eccessivamente sul serio, mancando totalmente di autoironia, ma sopravvalutò l'effetto positivo degli effetti speciali per il successo al botteghino.
Dall'articolo si comprende che il film possedesse tutti gli ingredienti, oltre al budget, per avere incassi milionari, visto che i professionisti che vi parteciparono avevano un curriculum filmico di una certa importanza, ma non sempre comprando i calciatori più forti si vince il campionato  :]
E Krull finì direttamente in Serie B...
Anche se non ha molto nesso con il film devo confessare che a me il titolo del film incuriosiva principalmente perchè assomigliava al nome di alcuni tra i nemici più potenti dei "Fantastici 4", gli "Skrull"  ^_^  ma mi resi conto in fretta che gli Skrull erano meglio di Krull  :]



lunedì 3 ottobre 2016

Lupin the 3rd Part 2 - 1982


Seconda parte ( Part 1 ) dell'artbook su Lupin III, rigorosamente targato "giacca verde", che va dalla 13esima puntata all'ultima della stupenda, unica ed inimitabile prima serie.
Oltre alla sinossi per immagine delle puntate, c'è un simpaticissimo "Car Garage", cioè vengono raggruppate tutte le auto presenti nella serie, viste tutte assieme commuovono un po'  T_T
Altra particolarità di questa secondo artbook sono alcune pagine dedicate alla puntata pilota del 1969 (video Youtube). Ovviamente la parte scritta non può essere, purtroppo, di alcun valore informativo, almeno per me, spero che a qualcuno/a possa servire.
Peccato che dopo questa serie non ne abbiano fatte altre... certo che Miyazaki, ora che si è ritirato, un filmetto su Lupin III in giacca verde lo potrebbe anche fare  ^_^
Cosa avrei dato da bambino per avere un poster di Goemon!



La 13esima puntata non è, così a memoria, tra le mie preferite, mentre adoro, invece, la 16esima, dove aspirano i gioielli con l'idrovora di un camion per gli spurghi  :]


domenica 2 ottobre 2016

Vigamus - The Video Game Museum of Rome


TITOLO: Vigamus - The Video Game Museum of Rome  
AUTORE: autori vari  
CASA EDITRICE: Edizioni Universitalia
PAGINE: 273
COSTO: 35 euro
ANNO: 2012
FORMATO: 30 cm x 22 cm
REPERIBILTA': presso il museo Vigamus
CODICE ISBN: 9788865073834

Ho recuperato questo libro-catalogo del museo Vigamus ad una passata Cartoomics, forse di tre anni fa, ad un banchettino allestito dagli stessi gestori del museo. In seguito l'ho visto solo a Lucca, e mi pare che non sia reperibile neppure sul web, non su Ebay o Amazon (ad oggi). 
Il grande formato del libro e la sua copertina assai accattivante lo rendono un acquisto praticamente obbligato, pur dovendo digerire il prezzo non proprio popolare... forse oggi 35 euro sono accettabili, visto che i costi dei libri hanno perso ogni senso della realtà, ma nel 2012 erano un tantino troppi. Io devo aver usufruito del classico, seppur minimo, sconto fiera.
Per quanto riguarda il versante contenutistico bisogna considerare che non è propriamente un saggio sui videogiochi, ma un volume introduttivo al museo (un po' auto-pubblicitario), in cui si mostra la storia dei videogiochi, cone tante immagini di grande formato. Non mancano dei contributi molto interessanti, seppur brevi, di svariati autori ed autrici: Fabio D'anna; Canan Hastik; Gianpaolo Iglio; Andreas Lange.
Marco Accordi Rickards stila una breve cronistoria del videogame, che arriva fino al 1985.
Molto bella la galleria di immagini sulle console uscite dal 1972 (Magnavox Odyssey) alla Wii (2012).
Sono presenti altri 16 mini contributi di vari esperti, forse si potevano usare queste pagine per un approfondimento più corposo, queste sono quasi semplici testimonianze.
Peccato per le 30 e passa pagine riservate agli sponsor del volume, probabilmente una scelta obbligata, che sinceramente ho trovato a dir poco inutili, come tutta la pubblicità.
Il volume si chiude con un glossario semiserio dei termini videoludici ad opera di Fabio D'anna. 



 Lo voglioooooooooo!!!   ^_^



sabato 1 ottobre 2016

Go Nagai Robot Collection 113 Prof. Juzo Kabuto e Shiro Kabuto


Nonno e nipotino, a dispetto della credenza che il genio salti sovente un generazione, in questo caso ha saltato quella successiva... visto che il figlio di Juzo è il professor Kenzo, ed i nipoti sono Shiro e Koji...
La miniatura di Shiro Kabuto l'ho trovata corretta come espressione, veramente da ebete. Perfetta!
Anche Juzo Kabuto non è malaccio. Entrambi i modellini sono colorati decentemente, anche Shiro che è molto piccolo.
Curiosa la posa di Shiro, un po' alla "avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa, bandiera rossa"  :]
Oppure sta solo gridando "Yatta!".
Più sotto mi soffermo sui due personaggi con le consuete immagini tratte dagli anime di riferimento.



 I due modellini dalle solite svariate posizioni.