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giovedì 31 marzo 2016

Il fumetto "Actarus" N° 5 - "Obiettivo Marte" - aprile 1980


Sono riuscito a recuperare il numero 5 che mi mancava, ergo ecco le puntate precedenti e le successive:
 1; 2; 3; 4; ; 7

Rispetto ai successivi numeri 6 e 7 in questo numero 5 vedremo Goldrake!
Ed anche Zuril e Gandal, quest'ultimo con una nuova divisa, forse l'altra era in lavanderia?
Peccato che gli autori si fecero prendere, a mio avviso, dalla pigrizia, non per i disegni, che ho trovato quasi sempre belli (più i mezzi, che i personaggi), ma per la trama, il cui incipit è identico al numero 4!
Cioè il numero precedente... se nel 4 Zuril e Gandal avevano sparso una spora aliena che uccideva tutta la vegetazione, in "Obiettivo Marte" saranno le radiazioni a far morire grano, mais e riso. Potevano riusare il plot per il numero 8 o 9, magari non me ne sarei accorto  :]
Quello che continuo a non capire di questa serie di fumetti è perchè Goldrake, che era il motivo per cui un bambino avrebbe comprato questo fumetto, venisse mostrato con tanta parsimonia. Considerando che la "Edizioni Flash" aveva pagato i diritti alla Sacis della Rai, quindi mi pare che fosse una scelta un po' masochista.
In questa storia i nostri eroi devono partire addirittura per Giove, e già non mi è ancora chiaro perchè si intitoli "Obiettivo Marte"... ergo sarebbe logico usare Goldrake per raggiungere in un baleno la destinazione, invece no... verrà costruito un razzo, tra il cui equipaggio ci saranno Procton, Actarus e Alcor... ma porcamiseria!
La Terra sta esaurendo le scorte di grano e riso, e ti metti a costruire un razzo?!  O_o
Quanto ci sarà voluto, due anni?
Goldrake si vedrà solo a fine fumetto.
E non finisce qui, posso anche capire che nell'equipaggio ci sia il dottor Procton, ma a che titolo gli Usa e l'URSS, le due nazioni che costruiscono il razzo navicella, concedono due posti ad Actarus, un contadino, ed a Alcor, un pirla, per il primo viaggio fino a Giove?!
"Salve, questo è mio figlio Actarus, può venire anche lui su Giove? E' bravo a spalare fieno e concime!
E questo è Alcor, non sa fare un caxxo, ma segue sempre mio figlio...".
Ed Alcor, in questa storia, non fa proprio niente!
Leggendo questi fumetti ho spesso la sensazione, basata sul nulla, solo una mia idea campata in aria, che siano stati usati disegni di altre storie per quelle di questa collana. Ribadisco che è solo una mia fantasticheria, però vedi un razzo disegnato benissimo e poi il viso di Actarus e Maria abbastanza abbozzati.
In questo numero la cosa si nota forse meno, ma in altri risalta di più.
Il titolo, come accennavo sopra, è "Obiettivo Marte", peccato che la destinazione finale sia Ganimede, la luna di Giove, e che Marte si veda  una volta sola durante il viaggio, dove viene mostrata una base di Vega, con il comando delle operazioni vegane, ma Actarus non vi farà ritorno con Goldrake per distruggerla... mistero   :]
Anche in questa storia non manca la gitarella del nostro amato gruppo di eroi, non vanno in vacanza come in altri numeri, ma una scampagnata non se la negano mai  :]
Ho saltato solo qualche pagina, che era abbastanza inutile nel proseguo della trama.



Mentre nell'anime Actarus si occupava prettamente dell'azione, in questo fumetto è spesso coinvolto direttamente in questioni scientifiche.


lunedì 28 marzo 2016

Telepiù N° 2 dal 29 marzo al 4 aprile 1980


Con questo numero 2 di Telepiù ho completato tre settimane continue di programmazione delle tv italiche:
Telepiù N° zero dal 15 al 21 marzo 1980
Telepiù N° 1 dal 22 al 28 marzo 1980

Peccato che le tv private locali del numero zero siano del sud Italia, mentre i due numeri successivi sono entrambi di Aosta, Piemonte e zona di Milano... comunque è in mio possesso un numero successivo, seppur non il 3, sempre di Aosta, Piemonte e zona di Milano.
Questo numero, rispetto ai precedenti due, non contiene articoli sugli anime, però c'è la presentazione di un programma di Piero Angela sugli extraterrestri (ricordo bene quella serie di puntate), con sequela di immagini di film di fantascienza  :]
Come per gli altri due, invece, c'è un altro approfondimento sulle tv private locali, dopo "TVP San Benedetto del Tronto" e "Telemilano Canale 5", tocca a "Telestudio Torino".
Per certi versi i Telpiù, rispetto ai "Tv Sorrisi e Canzoni", permettono una analisi più omogenea dei palinsesti, in quanto sono posizionati tutti nelle medesime pagine, non con gli inserti, e gli articoli si incentrano maggiormente sui programmi delle piccole tv locali, a differenza dei "Tv Sorrisi e Canzoni" che mostrano articoli sui programmi nazionali.
Ho omesso 5 articoli, i meno o per nulla importanti, sulle seguenti trasmissioni:
una commedia musicale di Franco Franchi; vizi privati degli sportivi; Lucio Battisti a Londra; un vecchio film di Jena Paul Belmondo; com'era la tv nell'anno 1970.
Casualmente le date della programmazione corrispondono a quelle di oggi, solo con 36 anni di sfasamento  :]



Da notare che l'autore del servizio chiama Harrison Ford "Han Solo" e non all'italiana "Ian Solo".
Ma qunato è bello Ciube?  ^_^
A me, invece, il sorriso degli alieni buoni(?) del film di Spielberg  mi ha sempre inquietato, specialmente quando lo vidi al cinema, tutto il film metteva una certa ansia...
Piero Angela è sempre stato tra i miei personaggi tv preferiti, educato, pacato, competente, e poi suonava pure il pianoforte!
Mi è caduto parecchio solo negli ultimi anni, quando ha dato in eredità al figlio la presentazione dei documentari alla Rai, una televisione pubblica... ma al figlio non poteva far fare l'idraulico? Il carpentiere? Il dentista? L'ingegnere?
Mi è scaduto ancor di più quando, qualche tempo fa, gli ho sentito dire a dei ragazzi che il loro futuro lavorativo dovevano costruirselo con le loro mani, impegnarsi al massimo, andare via anche dall'Italia se fosse stato necessario, una bella paternale coi fiocchi... peccato che al figlio ha lasciato la pappina pronta... alla faccia della meritocrazia... le belle teorie coi figli altrui, coi propri la pratica di un contratto sicuro   T_T


domenica 27 marzo 2016

Tokyo, la guida nerd



TITOLO: Tokyo, la guida nerd
AUTORE: Alessandro Apreda
CASA EDITRICE: Limited Edition Books
PAGINE: 137
COSTO: 18,90€
ANNO: 2016
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788899088071

Personalmente non credo che andrò mai in Giappone, un po' per la difficoltà di prendere due settimane (meno non avrebbe senso) di ferie non in agosto (mese che anche Apreda sconsiglia), un po' per una mia difficoltà mentale a recarmi in un posto ove non posso comunicare con la popolazione autoctona, infine perchè per il ritorno dovrei farmi mandare il comprato in un container  T_T
Ergo questo libro non mi interesserebbe?
Assolutamente no, cioè, assolutamente si, mi interessa e mi è piaciuto.
Anch'io, come tanti nerd, ho amici che sono stati in Giappone, e che mi hanno raccontato tante meraviglie, facendomi vedere tante, ma mai abbastannza, stupende foto, però è leggendo questo libro che ho compreso pienamente lo sterminato panorama di materiale che potrei/vorrei vedere e magari comprare.
In pratica, il suddetto container, servirebbe solo per il materiale dei Mandarake  T_T  dove, molto plausibilmente, ci passerei almeno una settimana, visto il numero mostruoso di punti vendita e la metratura quadrata totale... esistono interi palazzi, più palazzi, pieni di materiale per nerd  T_T
Il bello di questo libro, oltre alle tante curiosità e a molti consigli pratici, ma veramente pratici, di quelli che ti evitano un sacco di grattacapi durante un viaggio, è la precisione dei riferimenti stradali per raggiungere i millemila negozi/store/superstore/megastore di anime/manga/gadget/videogiochi/qualsiasicosa.
Apreda si reca alla mecca degli otaku/nerd da 11 anni, per un totale di ben 13 viaggi!
Quindi i consigli che ha stilato non sono frutto di un viaggio occasionale di una settimana, ma di chilometri e chilometri di strade, viuzze, corridoi pieni di manga, percorsi in 13 viaggi. Sono mostrati dei negozietti che probabilmente sfuggirebbero anche a chi ci sta passando davanti, visto quanto sono imboscati, e svelare questi segreti è un po' come rivelare dove abboccano i pesci ad un collega pescatore... oppure portarsi ad un mercatino dell'usato un amico che ha le tue medesime fissazioni... entrambe cose che non si dovrebbero fare mai  :]
E' ovvio che per chi pensa di andare a Tokyo questa guida è assolutamente indispensabile, oltre agli indirizzi e ad una stupenda mappa nerd di Akihabara, ci sono i siti dei negozi, ed anche gli orari di apertura, che non sono come quelli  italici. Infatti i negozi a Tokyo aprono quasi tutti alle 11, c'è quindi il tempo di arrivarci senza alzarsi alle 5 del mattino. Per ogni store viene fatto un breve elenco del suo contenuto, tanto per poter concentrare il percorso otaku in base ai  propri gusti.
Per chi, come me, ritiene che a Tokyo non ci andrà mai, la lettura del libro resta piacevole, divertente ed interessante. Infatti, oltre ai millemiliardi di store, sono proposti alcuni luoghi che è obbligatorio visitare, e dato che sai che non ci andrai mai, almeno apprendi della loro esistenza.
Il prezzo del libro non è basso, però, ormai, di libri, non dico a 10 euro, ma anche solo a 15, se ne vedono pochi, e questo è pieno di immagini utili.
Quando ieri ho preso questo libro ne ho visto un'altro che mi interessava: L'ultima vittima di Hiroshima.
Sono lettere degli anni 50 e 60, una riedizione di un libro vecchio, e costa 20 euro... questo per fare un esempio della follia di certi prezzi. Ho lasciato a malincuore sullo scaffale il libro su Hiroshima, per una questione di principio, e mi sono portato a casa quello di Apreda, che costa di meno di un libro degli anni 60!


sabato 26 marzo 2016

"Mal di Goldrake", di Chiara Valentini - Panorama 23 gennaio 1979



Forse talvolta divento un po' ipercritico, oppure la butto troppo sulla burla, quasi con un tono canzonatorio, e magari a qualcuno che legge il blog la cosa può non piacere. Comprendo la potenziale critica al mio modo di criticare, considerando anche che fare le pulci al lavoro altrui è più facile che "fare" un qualcosa.
Cavoli, ci lavoro pure io in azienda con gli injegneeeri!
Mai e poi mai vorrei essere tacciato di critica ingegneristica :]
Detto ciò, questo articolo è veramente allucinante... passi qualche imprecisione, passi qualche notizia campata in aria, ma non tutto l'articolo...
Non metto in dubbio che la giornalista Chiara Valentini sia una professionsita in gamba, con tutte le tonnellate di articoli che avrà scritto nella sua carrire un paio un po' farneticanti ci possono stare, mi chiedo solo perché proprio con Goldrake... perchè i giornalisti, anche di fama, quando incrociavano Goldrake perdevano spesso le proprie capacità di analisi?
Perchè si limitavano a fare i megafoni delle solite panzane sui "cartoni animati giapponesi"?
Perchè non prendevano il telefono e chiedevano un'intervista ad un incarcato qualsiasi di un consolato nipponico?
Ma almeno, perchè non si guardavano 3 o 4 puntatre di seguito di Heidi o Goldrake, tanto per evitare di scrivere cose assurde?
Vabbè...
Chiara Valentini parte subito male, dando ad Heidi della clericale... clericale?  T_T
Ma se la pastorella svizzera della versione nipponica non entra una sola volta in chiesa!!!
Una volta, dico, una sola volta in tutta la serie si vede il parroco che va nella baita del nonno, ma solo per chiedergli di mandare Heidi a scuola!!!
Il parroco non cita mai la religione, si limita ad un generico "bisogna pensare anche alla sua anima", riferendosi ad Heidi, ed esprime la speranza che il nonno torni a frequentare la chiesa se verrà ad abitrare in paese. Fine del clericalismo...
Poi inizia l'articolo.
Il fatto che a questa Marina non piacesse Goldrake non è che deponga molto sul suo QI... avrà avuto solo cinque anni, ma era un po' gnucca di certo  :]
Vorrei proprio poterla vedere questa fantomatica trasmissione su Goldrake del pedagogista Graziano Cavallini, quanto la vorrei vedere!
Poteva mancare lo stralcio dell'articolo del mitico onorevole Silverio Corvisieri?
Certo che no, ormai il suo "Un ministero per Goldrake", nell'ambiente giornalistico, era più famoso delle sigle di Goldrake tra i bambini!
Peccato che, invece, non venga citato il nome del giornalista che diede all'onorevole Corvisieri del censore, di certo non perchè il giornalista de "Il Giorno" volesse difendere il nostro diritto di guardare ciò che volevamo, ma immagino per scendere in polemica con un avversario politico.
Alla fine, però, una cosa verà viene scritta: era veramente la prima volta in Italia, per dei semplici cartoni animati, che veniva scatenata questa fobia nazional popolare!



Non è il primo caso in cui leggo che la prima trasmissione di Goldrake sulla Rete 1 non ebbe grande riscontro dell'indice di gradimento, forse, più che altro, non se ne accorsero gli adulti, e sappiamo che conta solo quello che vediamo noi.
E qui parte l'indagine giornalistica sulla "Spectre dei cartoni animati giapponesi"...
"Partire da una storia già conosciuta, in qualche modo legata alla tradizione popolare (come Disney con le favole per bambini?). Semplificarla al massimo (tipo Gundam?), secondo gli schemi degli shot pubblicitari, ripetere fino alla nausea, in centinaia di episodi (ma se la più lunga del periodo fu Mazinga Z e non arrivava a 100!) le stesse situazioni"...

venerdì 25 marzo 2016

Japan Magazine (prima annata) - giugno 1991/gennaio 1992


Quando ancora il web non era la fonte d'informazioni a valanga che è oggi le riviste erano l'unica possibilità di avere immagini di anime vecchi e nuovi, ma anche di notizie più o meno attendibili. Non che il web sia sempre attendibile, e questo blog ne è una prova  :]
Questa prima annata di Japan Magazine venne pubblicata in 10 numeri, i primi 6 a cadenza mensile, e gli utlimi 4 quindicinale.
Oltre a tante immagini, che per il periodo erano rare, ogni numero contiene qualche piccola rubrica sul Giappone, dalle notizie comuni a qualche apsetto culturale o folkloristico. Riguardo alle serie animate sono riportate le trame e qualche approfondimento sui personaggi principali e su qualche mangaka, le cui interviste non è ben chiaro da qualòe fonte provengano.
In ogni numero c'è un fumetto/manga, pubblicato a titolo di esempio dell'opera di un mangaka, curiosamente sono stati tutti colorati!
Molto interessante il bel fumetto dei primi due numeri, una storia creata e disegnata da Giuseppe Provenzano del 1989, in cui, penso per la prima volta nella storia di manga ed anime, tutti i robot gonagaiani sono uniti in battaglia, non solo i soliti Goldrake/Grande Mazinga/Getta/, ma anche Jeeg e Gaiking!!
Inutile dire che Mazinga Z non c'è :]
Non mancava il classico angolo della posta, a cura di "Dragon", il cui tono confidenziale con i lettori era... come dire... molto confidenziale. Probabilmete la maggior parte delle volte, o quasi tutte, era un approccio molto positivo, ma mi sono imbattuto in una sua risposa alla mail di critica di una lettrice adulta, dove il tono usato da Dragon  mi ha ricordato il più classico dei flame nei forum. Con la differenza che sul web c'è quasi sempre la possibilità di replica, mentre la rivista non ha ospitato controrepliche. Inoltre la redazione avrebbe potuto anche decidere di non pubblicare la lettera di critiche alla rivista, poteva ignorarla, ma una volta pubblicata si poteva evitare di rispondere in quel modo, mi è parso un po' esagerato. Considerando che l'autrice della missiva aveva pagato la rivista, ergo aveva anche il diritto di esprimere critiche.
Mi son dilungato molto su questo fatto, che può sembrare secondario, perchè mi ha veramente colpito quella risposta, sul web ne ho lette molte di identiche nei forum, e questa ne anticipa lo stile.



L'editoriale del numero d'apertura.
Per ogni uscita ho scannerizzato gli articoli che ho ritenuto più interessanti o curiosi, mentre l'indice della rivista l'ho inserita sempre, tanto per dare un'idea di quale fossero le informazioni date.

giovedì 24 marzo 2016

Heidi nel "Corriere dei Piccoli" - Primi 6 numeri (dal n° 9 del 2 marzo 1978 al n° 14 del 6 aprile 1978) - Il primo manga pubblicato in Italia?


Può essere che questa versione a fumetti dell'anime di Isao Takahata, pubblicata sul "Corriere dei Piccoli" dal numero 9 del 2 marzo 1978 (ergo era pre-goldrakkiana), sia stata la prima versione manga data alle stampe in Italia?
Di sicuro, antecedentemente a questa versione di Heidi, vennero pubblicati i fumetti di Barbapapà e di Vicky il vichingo, che però, a mio avviso, erano storie autoconclusive, mentre la Heidi di Takahata ha una trama articolata, con personaggi ben caratterizzati, un vero manga.
Questi fumetti di Heidi si dipanano per 12 numeri del Corrierino, inizialmente consecutivi, dal n° 9 al n° 16, ed in seguito non consecutivi: il 18, 20, 23 e 25.
Questo salvo che io non mi sia perso qualche puntata, ma non credo, perchè la trama del fumetto non ha salti di trama. Quindi mi azzardo ad affermare che il "Corriere dei Piccoli" pubblicò solo questi 12 episodi, che stranamente non terminano come l'anime, ma fanno finire le avventure di Heidi quando questa è ancora a Francoforte. Probabilmente perchè la serie tv sulla Rete 1 della Rai non era ancora terminata.
In questi primi 6 numeri, invece, si vede l'arrivo di Heidi nella baita del nonno, fino a quando la zia Dete se la porta a Francorte. Seppur molto riassunta, è rispettata la trama dell'anime, l'impostazione della sceneggiature pare quella di un album di figurine, e i disegni sono molto belli, fedeli al tratto della serie televisiva. Nulla a che fare con tanti altri fumetti di qualità assai scarsa che vennero pubblicati durante il first impact. In certi punti sembra quasi che siano stati presi dai cell dell'anime, però io non sono così ferrato in questo tipo di pubblicazione per esserne sicuro.
Sotto al titolo è sempre specificato che gli albi di Heidi sono editi dalla AMZ e dalla Salani, ma non mi è chiaro se questa versione sia presa da qualche altra pubblicazioni di queste due case editrici, oppure faccia storia a sè.
Già che c'ero, oltre alla tavole di Heidi, ho scannerizzato tutte le pubblicità  di questi 6 numeri del "Corriere dei Piccoli". Inoltre, alla fine del post, ci sono un paio di scan sui programmi per bambini del periodo. Un esempio di quello che noi bambini e bambine potevamo vedere, e che spiega più di ogni altro panegirico perché gli anime ci conqusitarono immediatamente.



martedì 22 marzo 2016

Go Nagai Robot Collection 88 Grossam X2



Piccola premessa che esula dalla GNRC o da altro postato qui:
avere un blog, in giornate come questa, ti permette di dedicarti a qualcosa di totalmente inutile e futile, ma che ha il vantaggio di poterti far spegnere il cervello per un po'...

Con questa 88esima uscita, sommando le 12 speciali, arrivo a 100!!!
100! 100! 100! 100! 100 di queste uscite! Grazie...
Son soddisfazioni :]

Ecco il forbiciuto Grossam X2, anche se io lo avrei chiamato Rosam X2... inizia a venirmi il dubbio che in Giappone il colore rosa, con tutte le sue sfumature di rosaceo, non sia legato espressamente al mondo femminile e femmineo, perchè tra Vega, l'astronave di Vega, il generale Ardias etc etc, noto che il rosa viene usato a iosa, anzi, a rosa :]
Ah no, mi dimenticavo di Hello Kitty...   T_T
Ah ecco, dopo Mazinga Z in versione Hello Kitty, arriva Grossam X2 hellokittiano!



Questo mostro meccanico è veramente di un colore urrendo, o meglio, è il rosa della GNRC ad essere urrendo, perchè nel cartone il colore mi pare assai più rossastro, secondo me, per ottimizzare i costi, stanno usando un po' gli stessi colori, anche se non sempre fedeli agli originali.
Questo sotto è il Grossam X2 dell'anime, da un fermo immagine trovato sul web (link). Nella versione italiana in mio possesso non è presente la medesima immagine, probabilmente fa parte di quei minuti che la Rai tagliava per ridurre la durata della puntata.
Da notare che la posa è quasi la medesima, fatto volontario o casuale?



Come mai il colore è diverso? Sarà forse l'effetto dell'acqua marina a modificare un po' lo spettro dei colori?
Non credo, in quanto in una scena dove Grossam X2 mette la testa fuori dall'acqua ha gli stessi colori...
E' uno dei tanti misteri che resteranno insoluti  :[]



Riguardando la puntata non è mancato il solito momento comico dato dallo scarso QI  di Koji Kabuto, anche se spero che ciò che proferisce sia dovuto solo ad un dopiaggio approssimativo. Infatti, nel momento in cui Grossam X2 sferra una sforbiciata alle gambe di Mazinga Z da sott'acqua, Koji se ne esce con questo ragionamento:
"E' come se un granchio gigantesco attanagliasse la gamba di Mazinga Z.
Ora gli darò una bella lezione a quel granchio!
Non è un granchio, è un mostro meccanico del Dottor Inferno!"

Ma sei scemo?!  O_o
Potrà mai essere un granchio, per quanto grande, a bloccare Mazinga Z?!
E se Koji Kabuto si conferma uno sveglione, non è che Grossam X2 sia una cima... penso che sia il primo ed unico mostro del cattivi che venga distrutto da dei siluri lanciati da esso stesso  T_T
Ovvio che con avversari con una intelligenza artificiale così terra terra anche Koji ci fa la figura del genio!

lunedì 21 marzo 2016

Barbie - Album figurine Panini 1976


Prima di cominciare con la solita prevedibile, banale ed anche stucchevole ironia sulla bionda bambolina, da cui non mi esimerò neppure stavolta  :]  debbo, ad onor del vero, ammettere che questo album di Barbie l'ho trovato veramente bello. Tutte le tavole disegnate sono piene di colori e di particolari dettagliati, illustrando verosimilmente l'assurdo mondo di Barbie.
Penso che l'autore di questi bei disegni sia Dino Busett, che oltre al racconto presente all'interno del magazine di Barbie n° 10 del 1978 (dove è l'unica volta che si firma) si è occupato anche dei libri della "Biblioteca di Barbie", inoltre, a mio avviso, di un cartonatodell'album di figurine Panini di Big Jim.
Posso anche capire il fanatismo con cui molte bambine seguivano la pifferaia statunitense, quando ti capita un album così bello è difficile non rimanerne affascinati, per fortuna l'ho scoperto solo ora...
L'album si apre con una simpatica lettera di Barbie alla sua nuova amica e cliente, affezionata cliente... direi per l'eternità :]


 Quasi quasi le rispondo  :]

domenica 20 marzo 2016

The Goonies: Official Collector's Souvenir Magazine (1985) - SECONDA PARTE


Parte finale della rivista sul film dei Goonies (prima parte), gli emuli dei ben più tosti protagonisti de  "Il tesoro del castello senza nome":
"Il tesoro del castello senza nome" 1 e 2 (Les Galapiats - 1969)
"Il tesoro del castello senza nome" 3 e 4 (Les Galapiats - 1969)
"Il tesoro del castello senza nome" 5 e 6 (Les Galapiats - 1969)
Prossimamente le ultime due puntate del telefilm
Scopro che "Willy l'orbo" in originale era un più piratesco "One-Eyed Willy", cioè "guercio", mi pare che avrebbe suonato meglio di orbo. Per il resto la rivista è assai carina, piena di immagini a doppia pagina, specialmente per i fan sfegatati del film.


mercoledì 16 marzo 2016

Go Nagai Robot Collection 87 Obereus



Dopo Barbario si completa il duo dei mostri guerrieri di Mikenes della prima puntata del Grande Mazinga:
Obereus!
Anzi, "ObeLeus", come lo chiama con l'effetto eco il Duca Gorgon!

       

Il mostro guerriero volante viene evocato non appena Jun atterra Barbario, il potentissimo Barbario, con uno dei due pugni atomici di cui è armata la moto di Tetsuya.
Obereus obbedisce alla chiamata del duca Gorgon è attacca la povera Jun... ok ok, prendiamocela con le donne prosperose centaure T_T
Indipendentemente dalle sbavature o altri difetti di questa GNRC, che in questa uscita a mio avviso non sono presenti, alcuni modellini hanno lo spiacevole effetto di annientare l'aura di potenza e rispettabilità che i ricordi avevano sedimentato. Subiscono questo effetto demitizzante, in particolare, i personaggi cattivi, che durante il cartone venivano mostrati sempre da angolazioni che ne facevano risaltare l'imponenza, la forza e la potenza guerriera. Mentre quando hai tra le mani il modellino della GNRC noti altri particolari, come la pinna sotto il sedere di Angoras, le zampe da pollo di Scarabeth, il codone da lucertola di Drayato, l'imbarazzante rosa shocking di Ardias ed infine questo Obereus che, nella postura proposta dalla GNRC, pare un dodo...
Una cosa è vederlo lanciato in picchiata contro il Guretto, altra cosa è ammirarlo appollaiato  :]



lunedì 14 marzo 2016

"Sono arrivati gli Ufo ma niente paura", di Giorgio Bensi - "Domenica del Corriere" 28 febbraio 1979



Una volta la sfilata del carnevale di Viareggio veniva trasmessa in diretta dalla Rai, anche perchè vi era legata la lotteria nazionale, di Viareggio, appunto. Ricordo ancora bene la gioia nel vedere in tv il carro di "Atlas Ufo Robot", era proprio scoppiata la Goldrake-mania, ed aveva contaggiato anche gli adulti!
Actarus e soci non erano gli unici personaggi dei "cartoni animati giapponesi" ad avere l'onore di avere carri tematici, c'erano anche Heidi e Barpapà, anche se quest'ultimo, probabilmente, non era considerato di matrice nipponica.
La parte più bella di questo articolo sono le foto, in quanto il giornalista non tratta l'argomento anime, ma solo la cronaca della preparazione dei carri.
Da notare che le belle promesse dei politici non sono un'usanza degli anni 2000, ma risalgono ben più indietro nel tempo, lo si capisce dal commento del giornalista, che motiva la scarsità di carri satirici sui politici italici con la disillusione degli elettori.
Le didascalie alle foto precisano la presenza di un carro su Vega, oltre a quelli su Goldrake ed Actarus, secondo me Alcor non se lo filò nessuno  :]
Ah no, eccolo là dietro senza testa, di fianco alla torre del Centro Ricerche Spaziale, si riconoscono anche Venusia e Rigel, quello vicino ad Actarus non capisco chi sia.




Qui sotto una Heidi felice, in quanto vive sui monti, ed una triste, perché imprigionata in città. Si vede anche una Clara di spalle.




Ho trovato un video con la sfilata proprio del 1979 a Viareggio:
andare al minuto 10 e 10 secondi per Barbapapà;
al minuto 10 e 51 secondi per Heidi;
al minuto 11 e 38 secondi per Goldrake!
Gli avevano fatto pure il maglio perforante!!!!

domenica 13 marzo 2016

"Battaglia Navale Elettronica" - Clementoni primi anni 70



Questa "Battaglia Navale Elettronica" e il "Basket", entrambi Clementoni, sono i primi due giochi in scatola con cui ricordo di essere venuto attivamente in contatto. Non per nulla sono immortalati nel catalogo Clementoni del 1973, oltre che sulle pubblicità di Topolino del periodo (vedere poco sotto).
Come per il "Basket Clementoni" di cui sopra, sono certo che fu l'illustrazione sul coperchio della scatola a convincermi della giusta scelta ludica, indipendentemente dal fatto che il gioco fosse o meno avvincente.
Basta consultare il catalogo Clementoni per ammirare quanto fossero belle queste illustrazioni, che ti facevano immaginare chissà cosa. Ed è proprio grazie alla recensione del "Basket Clementoni" che ho scoperto un'interessante articolo del blog "Rapporto Confidenziale", in cui si fa una breve biografia di Sergio Minuti, la cui firma sulla confezione ha finalmente acquistato un nome ben preciso ed un volto.
Sull'appetibilità del gioco in scatola c'è da dire che il fatto d'essere una battaglia navale "elettronica", qualsiasi cosa potesse voler dire per un bambino di 6 o 8 anni, la rendeva assai desiderabile, che poi la sua "elettronicità", alla fine, consistesse in una bobina che emetteva solo un ronzio, contava poco. Era la casualità da scheda preforata a renderla interessante, anche se poi ti toglieva il piacere di schierare strategicamente tutta attaccata la tua potente flotta  :]
Volendo, alla fine, ci si poteva giocare anche da soli, tanto le schede erano preforate, bastava non memorizzare dove erano gli obbiettivi, altrimenti si finiva col barare contro se stessi.

Per chi si la ricorda il gioco, ecco il solito commovente video  T_T


            


La pubblicità presente su un Topolino del dicembre 1975: è indubbio che avere al proprio fianco un ammiraglio fosse un buon motivo per acquistare la scatola, oppure no?  O_o
 Devo dire che lo scritto della pubblcità è un pelino truffaldino, in quanto non è che si senta il "BUUUUUUM" di una esplosione, sarà un suono implementato solo nei primi anni 80, ma un più fastidioso "ZZZZZZZZZZZZZZZZZ".
E neppure un "DRIIIINNN", come si può vedere dalla scritta in arancione, era solo uno "ZZZZZZ"  T_T



Certo che anche lo scritto del catalogo Clementoni era un po' pompato, però si faceva riferimento, più correttamente, solo ad una segnalazione "acustica"  :]


Edit del 22 marzo:
Sfogliando un altro Topolino sono incappato in una pubblcità di un numero addirittura del novembre 1983 in cui c'è di nuovo questo medesimo gioco in scatola! 
Venne cambiata solo la confezione, alla faccia del ricilco :]
Inoltre la versione più aggiornata del gioco in alto, utilizza alcune parti di quella più vecchia, cosa che per questo gioco è capitata spesso. Infatti ci sono numerose versioni di questa "Battaglia Navale Elettronica, e spesso le basi in plastica con il mare sono sempre le stesse.

sabato 12 marzo 2016

"Pamphlet Kidou Senshi Gundam film 1" (Mobile Suit Gundam filmⅠ) - 1981


Sfortunatamente noi non potemmo ammirare nei cinema il primo film del Gundam, certo, un film di montaggio del primo terzo della serie, ma non all'italiana...  (link) alla giapponese. Ergo rispettoso della trama e dei personaggi, semplicemente un sunto per chi aveva gradito così tanto il cartone che non vedeva l'ora di rivederlo sul grande schermo. Considerando che ai tempi non c'erano VHS/DVD/internet etc etc, quindi andare al cinema ti permetteva di rivedere i tuoi amati eroi, e alla Sunrise di fare un bel po' di soldini senza spenderci troppo  :]
Non starò a fare la storia dell'iniziale insuccesso della serie animata, che penso tutti conoscano, non per nulla il film, ed anche questo pamphlet, sono del 1981, quando, grazie ai modellini bandai e ad una seconda trasmissione, l'anime di Tomino diventò una serie di successo. Così di successo che mi pare che il fenomeno mondiale del cosplay nacque proprio da un gruppo di fans del Gundam, che si travestirono, primi in assoluto, come i personaggi della serie.
Ovviamente è tutto in giapponese, ma le immagini restano sempre una bellezza.
Il pamphlet è impreziosito da due bei poster, quanto le adoro queste pubblicazioni  ^_^




giovedì 10 marzo 2016

"Stacca Incolla, gioca... colora... leggi" n° 2 "L'Uomo Ragno contro il bandito Tarantula" - gennaio 1979



Sinceramente, con tutti i nemici che il povero Peter Parker deve affrontare settimanalmente, non comprendo proprio perchè alla Malipiero Editore scelsero quella nullità totale di Tarantula... un tizio con le scarpe a punta... ho amiche che indossano scarpe più letali... almeno per il loro piede  :]
Che poi mi son sempre chiesto come facesse a camminare, mistero.
Per fortuna il secondo numero di "Stacca Incolla, gioca... colora... leggi" (qui il primo) non contiene solo una la storia dell'arrampicamuri con Tarantula, ma un sacco di giochetti da incollare, staccare colorare e leggere  :]
I fogli da cui staccare le figure sono del tipo pre-incollato, tipo la busta da lettere, non sono adesivi o figurine. Non ho "assaggiato" la carta per vedere se la colla attacca ancora, ma pare quasi nuova, come tutto l'album.
Ma la figurna numero uno quale cattivo impersona? L'uomo cinghiale? O_o
Ci si può fare anche lo stufato?
Obelix lo avrebbe trovato troppo stoppaccioso?
Mai visto prima...




Un cinghiale incatenato... ma sono incatenati tutti, sarà mica un cinghiale buono?
Buon per Obelix  :]



martedì 8 marzo 2016

Go Nagai Robot Collection 86 Gozu Gozu



Quinto mostro spaziale di Vega, il terribile Gozu Gozu, non terribile per il nome, ovviamente :]
Ed ecco che dopo tanti, ma tanti tanti anni, un tassello della mia memoria si incastra con una collezione attuale, di successo, bellissima... no vabbè... non esageriamo  :]
Infatti l'uscita con Gozu Gozu presenta lo stesso mostro di un nastro che da bambino guardai e riguardai millemila volte di seguito, la cassetta "Goldrake contro il mostro spaziale" del "Visore Mupi V35".
Queste son soddisfazioni, specialmente se arriva due giorni prima rispetto al resto della galassia  :]


                           


La posa non è male, purtroppo non mancano le sbavature, mi hanno ricordato quando da bambino dipingevo con gli acquarelli e il colore troppo acquoso finiva ovunque sul foglio di carta e nel disegno... forse hanno usato la stessa filosofia per dipingerli!
E' un metodo vintage!




Piccolo appello alla Fabbri/Centauria:
Visto che avete gentilmente raddoppiato le uscite, che ne dite di pubblicare un nuovo raccoglitore per i fascicolini-ini-ini-ini, che per quanto insulsi ed inutili, non sono più contenuti dai due raccoglitori che avete distribuito fino ad oggi.
Grazie

Gozu Gozu dalle solite svariate posizioni.

domenica 6 marzo 2016

Il cinema dei mostri



TITOLO: Il cinema dei mostri
AUTORE: Luigi Cozzi
CASA EDITRICE: Profondo Rosso
PAGINE: 304
COSTO: 21€
ANNO: 2016
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano

Ci sono ricascato... ho riricomprato un libro della collana/casa editrice "Profondo Rosso", dopo "Godzilla 2014" e "Inferno nella stratosfera"  mi sono fatto di nuovo irretire da un filone fantascientifico/di mostri che da bambino adoravo. 
Il gradimento del libro sarà direttamente proporzionale al numero dei film analizzati che si saranno visti, in quanto sono raccontati tanti film che, personalmente, vidi da bambino sulle tv locali private, e qualcuno che ammirai al cinema, come "Scontro di Titani"!
Nel libro sono raccontati ed analizzati i film di fantascienza con mostri dagli anni 20 agli anni 50, anche se poi, come accenno sopra, si parla di "Scontro di Titani" del 1981, in quanto sull'autore degli effetti speciali Ray Harryhausen c'è un intero capitolo.
Sono rimasto abbastanza colpito dalla lunghezza della premessa al libro, di ben 45 pagine!
In pratica un capitolo a se stante del libro, in cui lo stesso Cozzi racconta il suo personale rapporto con la fantascienza. L'autore parte dalla nascita della sua passione per i film di fantascienza nei cinema di Milano, con una dettagliata rassegna di ciò che vide da bambino. Piccola disgressione: da quello che scrive Cozzi mi pare di aver capito che da piccolo abitava in centro a Milano, praticamente in piazza del Duomo, beato lui  :]
Si passa poi alla spiegazione di come nacquero le rassegne di fantascienza al cinema, che lui inventò a metà degli anni 70, e che ebbero un incredibile successo di pubblico, svelando come gli italiani fossero desiderosi di più fantascienza al cinema.
Infine, la lunghissima premessa al libro, termina con il racconto di come prese forma il primo film di fantascienza italiano, il mitico "Scontri stellari oltre la terza dimensione" (Starcrash), diretto dallo stesso Cozzi. Spero di non essere troppo antipatico, comunque non più del solito, ma io quel film lo andai a vedere in un minuscolo cinema di enne visione della mia città alla perifieria di Milano, dove di solito proiettavano i film di Goldrake e Mazinga, e devo dire che anche un bambino riesce a capire la differenza tra "Guerre Stellari" e "Scontri stellari oltre la terza dimensione"... uscì dal cinema abbastanza deluso, a dir poco... Tornando al corpus del libro devo dire che contiene qualche refuso, non molti, ma non mancano.
Inoltre sono presenti alcune interviste a registi, autori ed attori di quei mitici film pre anni 60, ma non è specificata mai la fonte. Dubito siano state fatte per questo libro, in quanto penso risalgano a decenni fa. Noto solo che manca la fonte. L'intervista all'attrice protagonista de "L'invasione degli Ultracorpi" è lunga quasi 20 pagine, non mi permetto di affermare che  Dana Wynter non meritasse un tale approfondimento, però non ne comprendo appieno il senso nell'ottica del tema trattato dall'autore, fosse stato il regista avrei capito, ma l'attrice protagonista...
Essendoci un capitolo su Godzilla lo inserisco nella relativa "etichetta", ma il capitolo è abbastanza breve, meglio scegliere libri dedicati al mostro di Inoshiro Honda.





venerdì 4 marzo 2016

Catalogo giocattoli Standa - Natale 1978


Devo ammettere che questo catalogo natalizio 1978 della Standa non è particolarmente appariscente o memorabile, non contiene linee di giocattoli o articoli che ti lasciano a bocca aperta.
Non mostra neppure un giocattolo di Goldrake!
Nonostante l'era goldrakkiana fosse iniziata il precedente 4 aprile, otto mesi prima, e che sulla Rete 2 la Rai stava mandando in onda la seconda serie di Goldrake.
Si vede che la Standa in quel primo Natale dell'avvento di Goldrake snobbò un po' il suo successo televisivo, oppure furono le aziende che non avevano ancora colto il filone d'oro dei robottoni. Tant'è che l'unico segno dell'arrivo dei"cartoni animati giapponesi" sono un paio di puzle di Heidi ed il suo gioco in scatola, poi più nulla. Bisognerà aspettare il Natale successivo per vedere il cambio di rotta della Standa, che metterà Goldrake addirittura in copertina!
Catalogo giocattoli Standa Natale 1979

Sono comunque presentati tanti piccoli giocattoli che erano nelle case di gran parte delle famiglie del periodo, alcuni di marche importanti, molti altri senza neppure un marchio a distinguerli, però l'ex bambino e bambina coglieranno immediatamente quel articolo che gli/le strizza l'occhio, sussurrando: "Ti ricordi di me?"  ^_^
Io ne ho individuati almeno tre o quattro, in quanto mia madre e mia nonna mi vestivano alla Standa e all'Upim, ergo spesso ci scappava un salto nel reparto giocattoli, che poi era uno dei pochi metodi per farmi accettare di dovermi provare pantaloni/maglioni/magliette etc etc... cosa che detestavo... e detesto tutt'ora :]
Questo catalogo del 1978, assieme a quello linkato sopra del 1979, e a quello sempre della Standa del 1980, formano un trittico che illustra bene come si modificarono i gusti dei bambini in quel periodo. Un po' meno i gusti delle bambine, in quanto i loro giochi restano più ancorati alla bambola, che poco aveva a che fare con i robottoni o i videogiochi.
Poi c'erano un sacco di bambine che svenivano per Actarus, ma le aziende di giocattoli non mettevano in commercio relativi articoli per farle divertire  :]




Non mi è chiaro il motivo per cui quasi tutti i cataloghi di giocattoli cominciano con le pallosissime bambole  :]
In basso a sinistra due personaggi dei Muppet, anzi, di "Sesamo Apriti".

mercoledì 2 marzo 2016

"Sesamo Apriti CTW" n° 2, 3, 4 - Rivista quattordicinale dal 4 febbraio al 4 marzo 1978



Altra infornata di materiale editoriale dell'era pre-goldrakkiana: 78 A.G. ("Avanti Goldrake" 4 aprile 1978), l'anno zero della nostra immaginazione :]  
Sinceramente non ricordavo che "Sesamo Apriti" ospitasse così tanti personaggi del successivo Muppets Show, ero convinto che ci fossero solo Ernesto, Berto e Pasticcino. A dire il vero rammento veramente poco della trasmissione di "Sesamo Apriti", la sto riscoprendo con queste riviste, le cui storie non sono per nulla brutte, considerando il target molto giovanile. Trame non paragonabili alle avventure degli eroi ed eroine nipponiche, non per nulla soppiantarono immediatamente tutti gli altri beniamini dei bambini italici, però non le si può considerare "storie stupide per bambini scemi". Sono fumetti simpatici, che prendono spunto anch'essi dalla televisione del periodo o da altri fumetti, lo si nota in numeri successivi.
Rispetto al primo numero, che ho scannerizzato per intero, con i successivi ho scelto di mostrare solo la prima pagina di ogni storia, anche perchè i fumetti sono simili, non si modificano molto da numero a numero.
Sul numero due c'era anche un concorso legato agli album di figurine di "Sesamo Apriti", in premio nientepopòdimenoche dei televisori Philips di ben 18 pollici, a colori!!!!




Il Bambino che comprò questa rivista cercò, astutamente, di concorere anche per il secondo premio, intestando il tagliando alla sorella  :]  ma poi non lo spedì  T_T
Chissà, magari Leonardo o Alexandra Tosi leggerano questo post!  ^_^