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martedì 19 dicembre 2023

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 14)


Per questo numero la redazione ha rimesso in primo piano i vecchi robottoni più amati, Goldrake, i Mazinga e Jeeg, cercando di guardarli da angolazioni diverse. Intento necessario e meritorio, difficile riuscire sempre a indirizzarlo in porto. L'importante è comunque provare a fare qualcosa di diverso.
In apertura il CEO, nel suo editoriale, si lancia in una comprensibile auto incensatura di "Anime Cult", arrivando ad affermare, dopo averlo spiegato, che la sua pubblicazione abbia "una qualche affinità con le riviste universitarie". Non so, non avendo frequentato l'università e non avendo letto riviste universitaria non ho ben chiaro il termine di paragone, ma se queste riviste universitarie proponessero degli studi accademici, forse si è un pelino esagerato nella similitudine  ^_^
Uno dei punti che per il CEO rende "Anime Cult" così unica sarebbero i "materiali rarissimi (scovati chissà dove) soprattutto editoriali; in questo numero alcune pagine di TV Sorrisi e Canzoni di fine anni 70..."

Anche lo scritto tra parentesi, cioè il "scovati chissà dove" è del CEO, e mi vien da aggiungere che non c'è bisogno di "scovarli", una quantità mostruosa è qui su questo blog: 1209 documenti.

Io questi articoli li ricerco dai primi anni 2000, mi chiedo dove fosse il CEO nel frattempo  :]
Peccato che l'articolo di "TV Sorrisi" citato dal CEO ed inserito in questo numero, linkato più sotto, non è di fine anni 70, ma di inizio 1980.

Anche in questo numero non è presente in copertina la pubblicizzazione dell'intervista vecchia come il cucco e fatta da chissà chi ad un autore nipponico, per il semplice motivo che non c'è, ma come sempre ci sono numerose interessanti interviste fatte dalla redazione a personaggi italici:
Tony Fusaro;
Federico Ghiso (collezionista di giocattoli);
Pasquale Ruggiero (editore);
Leo Ortolani;
Mauro Goldsand (autore di sigle, seconda ed ultima parte).


Il corposo indice del numero.

Di seguito, come è mio uso, "lancio" alcuni articoli che mi hanno colpito.



Si cerca di creare un collegamento tra il multiverso Marvel e le opere di Leiji Matsumoto degli anni 70 (ed oltre), cosa che può valere anche per Nagai.
Non so, sono rimasto un po' dubbioso, secondo me talvolta (o spesso) si cerca di spiegare/motivare a posteriori delle dinamiche editoriali che nacquero o per puro caso oppure solo per far soldini, ma senza l'intento pianificato di creare un multiverso. Ammesso e non concesso che io abbia capito consa intendesse l'autore per "multiverso Marvel". 
Forse capita che i fan non si vogliano rassegnare al fatto che il mangaka famoso abbia semplicemente negli anni creato storie un po' ripetitive con gli stessi personaggi, cercando di massimizzare il guadagno riducendo il suo sforzo al minimo andando incontro ai gusti del momento del proprio pubblico di lettori. Oppure che il mangaka (non necessariamente Leiji Matsumoto, sia chiaro), fosse un po' casinista (tipo Nagai), creando storie un po' a caso.



Bella intervista, sul web ne avevo letto altre, ma anche questa merita.



Sottolineo l'articolo, che ho tra l'altro trovato interessante, per un motivo che esula dal suo contenuto generale, ma solo per sottolinearne un aspetto che un pochino mi ha seccato.
L'autore racconta che scelse l'obiezione di coscienza al posto del servizio militare, e che durante questo periodo si occupava di adattare i prima manga in Italia nella location montana qui sopra.
Ecco... io in caserma mi facevo le guardie al gelo o sotto al sole, espletavo una quantità di lavori assurdi e spesso pesanti del tutto gratuitamente (perdendo in più la possibilità di lavorare), il tutto a contatto con persone non sempre simpatiche, mentre chi faceva l'obiettore lavorava retribuito bello tranquillo in montagna.
Forse l'autore non si è reso conto che questa parte del suo racconto potesse seccare chi il servizio militare se lo è dovuto fare...




Raro un approfondimento su "La banda dei ranocchi", che non seguivo, ma lo scritto mi è piaciuto.



I mitici o famigerati film di montaggio di Enrico Bomba!   ^_^











Si illustrano alcune fonti informative di fine anni 70 e primi anni 80 in cui si c'era Tadanao Tsuji, tra cui il celeberrimo programma del TG1 del 6 aprile 1979:

In questo scritto si parla del "TV Sorrisi" citato dal CEO nel suo editoriale, sempre con Tadanao Tsuji, che però non è di fine anni 70:

Nel pezzo si citano altri due articoli in cui ai tempi venne tirato in ballo Tadanao Tsuji:


Ecco, visto che il CEO tesseva le lodi della sua rivista, nel mio piccolo farò notare che, mentre i primi tre link sopra sono documenti abbastanza conosciuti sul web, il quarto, quello de "La Repubblica", penso di averlo "scovato" proprio io per primo, visto che non è presente online se non su questo blog   :]



Bella intervista, sono stato più volte tentato di comprare il libro, ma 90 euro mi paiono un po' tantini.



Di questa virulenta polemica lessi da ai tempi sui quotidiani, non seguivo il mondo dei manga, ero solo un lettore di Repubblica e Corsera, oltre a seguire quel poco di animazione che davano in televisione.
Mi colpì parecchio, nei decenni ho approfondito la questione, cosa che fa anche Silvio Andrei.


Bella intervista   ^_^



In apertura di scritto si afferma che Danguard venne trasmesso nel 1978, una cosa che sul web si legge spesso. Solo che ad oggi non mi pare sia ancora saltata fuori una rivista tv con la trasmissione del Danguard nel 1978.
Per conto mio sono riuscito a risalire fino al 26 aprile 1979:

Ma sto ancora cercando   ;)



Non seguivo molto l'anime, non ho mai avuto alcun giocattolo di Capitan Futuro, ma l'articolo mi è piaciuto.


 Seconda ed ultima parte di questa interessante intervista a Mauto Goldsand.

20 commenti:

  1. Ma io lo so che tu hai raccolto tantissimo materiale, motivo per cui qualche giorno fa ti ho scritto una mail! 😉💪
    P.s. immaginavo, ormai conoscendoti, che avresti apprezzato molto di questo numero... 😉

    Moz-

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    1. La mail del blog la controllo un po' random, butto un occhio.
      Diciamo che, dal mio punto di vista prettamente personale, alcuni articoli sono stati più che altro un déjà-vu :]

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    2. Beh, tu queste cose le hai vissute! 😉💪

      Moz-

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    3. Più che altro ho letto e/o scovato gli articoli citati prima della Sprea ^_^

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    4. Vabbè non è una gara a chi lo ha fatto prima 😅

      Moz-

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    5. Non vorrei infrangere il clima natalizio, però si, è un po' tutto una gara in questo spietato mondo web gratuito ed ora editoriale a pagamento.
      Non l'ho trasformata io in gara, ma pare lo sia diventata.
      E' proprio il Ceo di Sprea nel suo editoriale di questo numero ad evidenziare i primati della rivista, tra cui un "rarissimo" TV Sorrisi di fine anni 70 (in realtà gennaio 1980), ed io che la gran parte di questi articoli l'ho riesumata per primo (o tra i primissimi, comunque prima della Sprea), dovrei entrare in modalità decubertiana? ^_^

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    6. Perché semplicemente su rivista non si era mai parlato di queste cose, pertanto è un primato. Anche io col blog dunque ho diversi primati, ma si parlava di riviste... Come ti dissi già tempo fa bisognerebbe in realtà collaborare per divulgare... Per lo meno, il mio spirito è sempre stato questo 💪❤️🎄🎅🏻

      Moz-

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    7. Premessa, mi duole che noi ci si confronti spesso su questioni che non ci vedono concordi.
      Sei una persona a modo e sul web non è una cosa scontata.
      Nei pochi commenti presenti su questo blog, arriva gente che mi appioppa del "sociopatico" (anche vero) oppure che "manco di comprensione del testo" (non del tutto una menzogna), solo perché non scrivo ciò che loro, evidentemente, vorrebbero che scrivessi.

      Detto ciò... non concordo ^_^

      Mi sembra una distinzione un po' troppo filosofeggiante.
      Quindi ci sarebbe il primo sul web.
      Il primo su libro.
      Il primo su rivista.
      Solo che, magari, il primo temporalmente in assoluto ha permesso agli altri due di conoscere dei documenti che altrimenti avrebbe ignorato.
      E nel caso che il primo fosse quello sul web, lo avrebbe fatto rendendoli fruibili gratuitamente, a differenza degli altri che si fanno pagare.
      E qui torniamo al vecchio discorso di un contenuto presente sul web gratuitamente, trasformato a pagamento da un libro o da una rivista, ma anche dai quotidiani(!).
      Tra l'altro, se quindi si è deciso di focalizzarci sulle riviste, negli anni 90 la pubblicazione "Yamato" aveva una rubrica dal titolo "Scripta Manent", in cui si commentavano gli articoli dei quotidiani contro gli anime.
      Non sempre era riportata la data della testata, e mediamente l'arco temporale era quello di fine anni 80 ed anni 90, anche se qualche scritto tra il 78 e l'82 c'era.
      Direi, però, che i primi in assoluto ad avere toccato il tema su rivista furono loro, non "Anime Cult" della Sprea.

      Per quanto riguarda l'aspetto divulgativo, posso anche concordare, ma vale tra entità paritarie e gratuite, se io rilascio a te un articolo che tu puoi sfruttare meglio di me, facciamo divulgazione.
      Diverso è se una entità a legittimo scopo di lucro, prende dal web documenti gratuiti e li trasforma a pagamento.
      Per "scopo di lucro" non considero la saggistica divulgativa, dove gli autori mica si arricchiranno per un libro che venderà qualche centinaio di copie.
      E dove, almeno nella mia esperienza personale, gli autori hanno chiesto la tua collaborazione, e a cui tu hai deciso di fornire materiale proprio perché il loro lavoro è chiaramente divulgativo e di studio/analisi seria ed approfondita.

      Quando leggo che il Ceo vanta, tra i primati della rivista, di aver pubblicato un materiale "rarissimo" (dico, "rarissimo") come un articolo di "TV Sorrisi e Canzoni" di fine anni 70, in realtà gennaio del 1980, resto perplesso.
      Quando poi leggo che questo "TV Sorrisi" sono "immagini poco note" le perplessità aumentano.
      Infine la frase tra parentesi appena dopo al "poco note" mi rilascia altre perplessità, cioè:
      "(merito di un lavoro di ricerca iconografica al limite del maniacale)"

      Chi l'avrebbe svolta questa ricerca iconografica al limite del maniacale?
      La redazione della Sprea?

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  2. Devo dire che con questo post ti sei superato (ed era difficile) 😂👍
    Nemmeno io Dragon Ball l'ho mai guardato. Non ricordavo o nemmeno delle polemiche a riguardo

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Buon Natale ;D e ti ringrazio per aver letto il mio pezzo sul servizio civile. Tuttavia, ci tengo a chiarirti alcuni punti. Ho svolto il servizio civile non per trascorrere una vacanza in montagna, ma per obiezione di coscienza, essendo un pacifista da sempre. Nel mio articolo, ho dato per scontato che gli adattamenti li facevo dopo le ore di servizio... figurati se mi lasciavano fare quello che volevo. Ero stato destinato ai lavori di manutenzione delle strade e nei boschi con gli operai, come spalare neve, aprire sentieri, tagliare la legna ecc... e mi è andata di lusso, almeno ero all'aperto, altri ragazzi, destinati agli uffici, gli facevano fare fotocopie tutto il giorno. Spero che ora il mio pezzo ti sembri meno "seccante"... e ti faccio i complimenti per il blog, che seguo sempre con molto interesse. Ciao ;D

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    1. Buon post Natale
      Prego ^_^
      Ti assicuro che ho dato per ovvio il fatto che la tua fosse vera obiezione di coscienza.
      Piccolo aneddoto: un compagno di cortile nel paesello di mio nonno fece l'obiettore di coscienza. Quando me lo raccontò, io lo avevo già assolto il servizio militare, rimasi un po' basito.
      Andava a caccia col padre... c'è da dire che il padre era stato più volte sindaco del paesello di cui sopra, ergo forse aveva qualche aggancio all'italiana.

      Ricollegandomi, però, alla tua giusta puntualizzazione, ti sfugge, per non averlo vissuto, che chi fece il servizio militare non poteva di certo svolgere una qualsiasi altra attività secondaria, men che meno retribuita.
      Primo, perché non avevamo alcuno spazio per avere suppellettili personali, un armadietto avevamo... e lì ci dovevano stare anche le divise.
      Secondo, perché dopo l'aver espletato la propria mansione, ti beccavi il turno di guardia, il piantone notturno, il PAO etc.

      Quindi, nonostante la tua giusta precisazione, la "seccatura" resta ^_^

      P.S.
      Scopro di avere un nutrito pubblico Sprea :]

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    2. Ho avuto molti amici che facevano il militare e nei ritagli continuavano a disegnare, scrivere, suonare. Sai, queste cose vanno oltre il concetto di "lavoro", e quando sei mosso dalla passione, il tempo lo trovi sempre (pensa a Luciano Bottaro quando disegnava Topolino). In ogni caso sotto militare e servizio civile puoi tranquillamente percepire compensi extra, basta avere l'autorizzazione ministeriale... oggi non ho idea se funziona ancora così, del resto l'obbligo di leva non è più obbligatorio.

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    3. Perdonami ^_^ ma la seccatura si sta trasformando in arrabbiatura :]
      Non so bene cosa facessero i tuoi amici, ma di certo non espletavano il servizio militare...
      Fatti una settimana di guardia al sito missilistico, senza poterti, non dico lavare... ma neppure toglierti gli anfibi, e poi mi spieghi come faccio a suonare o scrivere...
      Cerca di capire, per una settimana non potevamo farci la doccia, in quanto per farci la doccia ci si doveva spogliare, e dovevamo SEMPRE essere operativi in caso di allarme, che ovviamente non è mai capitato :]
      Hai mai estirpato l'erba con la baionetta?
      Dopo che te lo fanno fare per una giornata intera, sotto al sole, vedrai che non ti verrà molta voglia di disegnare.... e poi, dove la metti la carta da disegno, i pennarelli etc?
      Se portavi qualcosa di civile fuori dall'ordinario te lo requisivano e non sapevi manco se te lo ridavano ^_^
      Ma quale tempo libero?
      Secondo me non hai proprio idea di cosa voglia dire stare in una caserma in cui l'unica attività dei graduati e non permetterti di avere tempo libero...
      Si vede che abbiamo vissuti differenti io e miei amici e tu e i tuoi amici... buon per voi.

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    4. Stengo, comprendo perfettamente, ma non prendertela per così poco e invece cerca di trarre insegnamento dalle tue esperienze. Ognuno ha percorso la propria strada nella vita... a cosa serve confrontarsi in questo modo? ;D

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    5. Perdonami, però, se io scrivessi in un post o un commento in cui affermo che i disegnatori guadagnano 10 mila euro al mese, gli editori rispettano sempre i contratti e non gli fanno pressioni, fanno la bella vita e non mi vengono in mente altre eventuali inesattezze, immagino che tu avresti da muovermi qualche obiezione ^_^
      Cosa che ho fatto io a te, visto che disegnare e/o suonare non era possibile per nessuno delle circa 2000 persone che ho incrociato in 3 caserme, come non era possibile per i commilitoni dei miei amici che fecero il servizio militare in altre caserme.

      Per ultimo, non mi è chiaro di preciso come avrei, invece, dovuto commentare per essere più in mood con il tuo sentire.
      Non so, questo, come hai scritto tu, è il mio (e di tutti quelli che fecero la naja ai tempi e che io conosco) vissuto, non potevo inventarmi una risposta a caso, ti ho replicato proprio in base alla mia strada.
      Poi, mica sono arrabbiato, ma suonare e disegnare durante la naja è la prima volta che la sento ^_^

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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