In una delle mie tante spedizioni in biblioteca ho stramegafotografato la testata "VG Vendogiocattoli", pubblicata dal "Gruppo Editoriale Eris", indirizzata espressamente all'industria e al commercio dei giocattoli, ergo non presente in edicola.
Ho trovato una caterva di informazioni, tanto da fare 2,6 giga di foto (purtroppo la biblioteca in questione consente solo di fare foto), non solo sui giocattoli, ma anche sull'animazione giapponese in Italia, che, inutile ripetersi, era legata a doppio filo al giocattolo.
I cartoni animati giapponesi possono essere semplicemente citati, come in questo articolo, oppure essere il soggetto principale dell'articolo.
Ho scelto di postare questo articolo sia perché è il numero 1 della rivista, sia perché informa sulla difficoltà di rifornimento di giocattoli legati all'animazione giapponese (ma non solo) per il Natale 1978. Questo ultimo aspetto è ormai ben noto, l'industria del giocattolo evidentemente non si aspettava un successo così strepitoso per "Atlas Ufo Robot" ed "Heidi", ergo le richieste dei bambini italiani furono molto superiori all'offerta ludica, la qual cosa probabilmente spinse alcune aziende ad importare a caso giocattoli giapponesi legati al genere robotico.
Infatti, mentre stavo osservando alcune foto (ahimè in bianco nero) presenti nell'articolo, ho notato un certo numero di giocattoli a me conosciuti, nel fare qualche ricerca ho scoperto che altri, a me sconosciuti, erano anch'essi di aziende giapponesi di giocattoli, la Popy, la Nakajima e la Takatoku.
Quindi, alla fine, forse la parte delle immagini risulta, a distanza 45 anni, più interessante della parte scritta, in quanto potrebbe dimostrare che già a Natale 1978 vennero importati dei giocattoli legati all'animazione giapponese senza che le relative serie fossero state importate, ed alcune non lo saranno mai.
Ho fatto una ricerca (non a tappeto) su del mio materiale e un po' online, mi pare che, mentre per il Natale 1979 i cataloghi di giocattoli presentano vari robottoni giocattolo nipponici (Standa - "La Giraffa"), anche di serie che arriveranno più avanti o che mai approderanno sui nostri schermi, per il Natale 1978 questo fenomeno non sia presente.
Nel caso mi scuso con chi lo aveva già notato/pubblicato ^_^
Comunque, dalle fotografie presenti nell'articolo, si capisce che sui banchi dei negozi di giocattoli, oltre ai non tantissimi articoli di Goldrake, erano disponibili vari giocattoli delle aziende nipponiche citate sopra.
L'articolo è datato 8 gennaio 1979, quindi posso presumere che le fotografie fossero state scattate nel periodo natalizio appena passato, ovviamente non ho certezze, di certo non furono scattate a febbraio 1979, in quanto il numero in questione della rivista è di gennaio ^_^
Inoltre è sempre chiaro che le foto siano state scattate in un periodo freddo dell'anno, visto l'abbigliamento degli adulti (sarebbe bello se qualcuno riconoscesse un parente).
Sulle foto dei giocattoli ci torno più sotto.
La presentazione della rivista da parte della redazione.
"Come sono andate le vendite di Natale (1978)?"
Gli affari andarono più che bene, ma l'autore si rammarica del fatto che sarebbero potute andare ancor meglio, se sugli scaffali dei negozi ci fosse stato disponibile un numero sufficiente di pezzi per soddisfare la richiesta dei genitori (cioè dei bambini).
I programmo televisivi incentivavano le vendite, ergo i giocattoli dei cartoni animati giapponesi erano tra i più richiesti, ma una pessima gestione degli approvvigionamenti fece perdere una fetta non indifferente di guadagni.
Da notare che erano richiesti i personaggi di "Atlas Ufo Robot" e Goldrake... ancora non avevano capito che era il medesimo cartone animato... e questa era una rivista specializzata sul giocattolo... e poi ci si sorprendeva che le scorte di questi articoli fossero limitate, manco sapevano cosa fossero! ^_^
Oltre al modellino dell'Aquila di "Spazio 1999" , ai personaggi dei supereroi Marvel e DC Comics, Sbirulino etc., era citata anche Heidi. Tutti "letteralmente andati a ruba"!
Si accenna ai primi videogiochi e ad alcuni giochi in scatola ("Il Triangolo delle Bermude"), molti negozianti confermavano che erano rimasti sprovvisti di alcuni prodotti, in quanto avevano curato una certa diversificazione degli articoli, senza fare una precisa scorta di alcuno di essi.
Qui sotto la scan mostrata qui sopra, ma un po' più grande.