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domenica 27 ottobre 2024

Se Goldrake fosse esistito


TITOLO: Se Goldrake fosse esistito
AUTORE: Emilie Rauscher
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE:  160
COSTO: 19 €
ANNO: 2024
FORMATO: 27 cm X 25 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788885457645


Parto con le solite mie premesse a caso:
a me non garba la fanfiction, ne comprendo il senso, la trovo più che legittima e sensata, ma non mi garba...

Purtroppo per me questo volume da pagina 30 in poi è fondamentalmente una fanfiction, in cui si immagina la storia della Terra dopo il conflitto contro Vega.
Quando l'ho ordinato avevo ipotizzato fosse più una trattazione di saggistica sugli equilibri di potere tra nazioni/eserciti/imperi in guerra, in minima parte forse lo è anche, ma fondamentalmente si prende la trama degli episodi dell'anime e li si trasforma in cronaca reale, per poi partire con ipotesi e fantasticherie varie, cioè fanfiction. 
Il problema della fanfiction, dal mio punto di vista strettamente personale, è che vale tutto, ci puoi mettere dentro tutto e il suo contrario, e se anche non hai la più pallida idea del perché e del per come una cosa accade nella serie, te la inventi   ^_^
Ne è una prova il fatto che un sacco di volte nello scritto si prende un argomento della trama e si specifica che non avendo informazioni reali in tema, si può ipotizzare che... seguono varie teorie, tutte legittime, ma pura invenzione su una storia già inventata, cioè la fanfiction...
La copertina è bellissima, il libro è pieno di immagini, il formato è molto particolare, assai grande, ne consegue che lo scritto è di grandezza sufficientemente ampia per essere letto senza alcun problema, cosa che molti altri libri della Kappalab pubblicati negli ultimi anni non capitava. Il tutto lo si legge in un pomeriggio o in una serata.
Tra l'altro questo libro è l'ennesima trasposizione di uno scritto francese pubblicato dalla Kappalab, in questo caso  del 2023, che ormai pare quasi aver definitivamente intrapreso la via della traduzione ed adattamenti di testi francofoni:

Resta che io aspetto ancora il secondo volume di "Anime, guida al cinema d'animazione giapponese 1958 - 1969" pubblicato nel 2022, sarebbe bello che dessero precedenza a quello...

C'è da dire che, rispetto agli altri numerosi titoli francesi tradotti e pubblicati in italiano dalla Kappalab, in questo caso l'adattamento è stato molto più corposo, in pratica il tutto è stato traslitterato (diciamo così...) nella versione italica di Goldrake/Atlas Ufo Robot, zero Goldorak e zero risvolti francesi, solo made in Italy.
Mi resta il dubbio se in Francia traducano e pubblichino la saggistica in italiano.




Per evitare che la recensioni si basi solo sulle mie elucubrazioni a caso, riporto l'introduzione ed il senso dello scritto direttamente dal punto di vista dell'autrice.
Solo che non mi torna il conto temporale... il libro è stato pubblicato in Francia nel 2023, si fa riferimento a 45 anni dopo la grande battaglia della Terra (cioè il solo Giappone) contro l'invasore Vega, ma 2023-45 fa 1978, peccato che la serie venne trasmessa in Giappone nel 1975, come più volte riportato nel libro.
Ergo?
Secondo me non si può far partire tutto dal 1978, che è l'anno della prima trasmissione in Francia e Italia, essendo accadimenti che, per quanto di fanfiction, iniziano in Giappone nel 1975. 
Ma questo è il motivo per cui non mi garba la fanfiction  :]
Da pagina 8 a pagina 27 viene trattato il contesto dell'opera sempre e solo in Italia (tra cui la sinossi di tutti gli episodi, con specificato quali non vennero trasmessi dalla Rai), in pratica alcune pagine più sul saggistico, tra cui le polemiche giornalistiche.
E' riportato qualche articolo assai parziale, accenni, nessuno con la fonte da cui le info son state prese, qualsiasi esse siano:





Come scrivevo poco sopra è da pagina 30 che comincia la semi fanfiction.
Tanto per fare un esempio del perché non mi garba la fanfiction, a pagina 32 viene riportato che il Centro Ricerche Spaziali di Procton informa in qualche modo le autorità nipponiche su Vega e ne riceve in cambio fondi aggiuntivi. Dove è riportato nell'anime che lo Stato nipponico sovvenzionava la struttura di Procton e ne aumentò i fondi?

sabato 26 ottobre 2024

Dallas - GiocaDag (1982)


Tra la fine di settembre e questo ottobre in conclusione ho portato avanti un mini focus sul serial televisivo Dallas, che detestavo e non ho mai seguito neppure per un minuto, ma son conscio che faccia parte dell'immaginario televisivo del periodo:



Ci sarebbe poi un post di "TV Sorrisi" di giusto dieci anni fa con copertina a tema Dallas:

Al primo link avevo promesso o minacciato, dipende dai punti di vista, una chicca finale per chiudere questo mini ciclo a tema Dallas, ed il post è proprio questo con il gioco in scatola di Dallas   ^_^
Inutile dire che, non solo non ebbi mai questo gioco in scatola, mai lo cercai e mai ci giocai... quindi non ho la più pallida idea del suo valore ludico né se le regole e la dotazione rispecchino la trama della serie. Lascio a chi vide Dallas la lettura del regolamento e la valutazione di tabellone e carte da gioco per capire se fu ideato cercando di essere rispettoso della serie oppure fu una creazione totalmente a caso, fatto che riguardo ai giochi in scatola ispirati a film, telefilm e cartoni animati giapponesi succedeva spesso...
Io l'ho comprato solo ed esclusivamente per rispetto del mio motto che se è a poco prezzo, completo e tenuto bene, si porta a casa  :]
Alla fine questa confezione è praticamente mai giocata, il sacchettino con dadi e segnalini è ancora graffettato.
Ho trovato interessante il doppio tabellone e i testi delle numerose cartine da gioco, direi che dalle seconda si potrà ben capire quanto fedele fosse rispetto all'originale televisivo.
Si noti che la marca del gioco in scatola è "GiocaDag", penso l'unico che io abbia rinvenuto fino ad oggi sia tra i giochi in scatola postati che in mio possesso e non postati, di norma la "GiocaDag" o "Dag", il fatto che nel tempo abbiamo cambiato diciture rende un po' ardue le ricerche, pubblicava cataloghi di giocattoli, in quanto si occupava di distribuzione:



Direi che il passaggio da "DAG" a Giocadag" sia avvenuto a cavallo tra la fine degli anni 70 e il 1981. 

Sono così ignorante a tema Dallas che dell'immagine della confezione riconosco solo cattivissimo JR, Sue Ellen e quello che venne ammazzato e poi risorse, quello buono buonissimo, non Gesù... ma il tizio in piedi secondo da destra. E li riconosco solo perché ci sfracellavano i maroni dalla mattina alla sera con questo cacchio di Dallas della malora che pure io qualcosa evidentemente ho memorizzato...
La presenza di un doppio tabellone non è usuale nei giochi in scatola del periodo, tra l'altro la fattura di questi due tabelloni è di cartoncino non molto spesso, quindi facile alla rottura, per fortuna a questa confezione non ci giocarono mai, e forse un motivo ci fu... 
Visto che una parte del gioco riguarda l'estrazione di petrolio, seppur non sia lo scopo unico del gioco in scatola, lo si può inserire nella serie di confezioni a tema petrolifero che in quei decenni non mancavano:





In base alla presentazione del regolamento le dinamiche di gioco dovrebbero rispettare molto la trame del serial, ma come ho scritto sopra non sono in grado di valutare.
Il regolamento mi è parso ben scritto, per valutare poi quanto sia ben spiegato bisognerebbe averci giocato, forse fin un pochino complesso come gioco?
Determinanti sono le carte "Accade a Dallas", in cui sono descritti i fatti da seguire in quel momento nel gioco, ho scannerizzato tutte queste carte, vista l'importanza del testo, in realtà ho scannerizzate praticamente tutte le tipologie presenti...
Lo spostamento sul tabellone non si limitava a seguire il tracciato, ma si veniva sia spostati in base ai dettami delle carte e sia si poteva scegliere dove andare tramite le caselle degli aeroporti.
Dalla lettura del regolamento, per quello che ho potuto capire, non aver seguito la serie televisiva poteva rendere ostico lo svolgersi del gioco (tipo il "Pozzo 23"), mi chiedo quanti bambini/e e ragazzini/e si guardassero ogni puntata di Dallas   >_<

mercoledì 23 ottobre 2024

Dove è nato Totoro


Il libricino ha una fascetta in cartoncino, come si può vedere qui sopra. 
Qui sotto la copertina senza fascetta.



TITOLO: Dove è nato Totoro
AUTORE: Hayao Miyazaki e Akemi Miyazaki
CASA EDITRICE: Mondadori
PAGINE:  80
COSTO: 18 €
ANNO: 2024
FORMATO: 19 cm X 21 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788804779100


Questo librettino o piccolo artbook a tema Totoro è stato pubblicato dal colosso Mondadori a settembre, in Giappone venne mandato in stampa nel 2018 (vedere terzultima scan), quindi mi è parso che lo scopo fosse di mettere a disposizione dei fan una qualunque pur di vendere qualcosa. 
Magari sbaglio e son troppo prevenuto, ma il prezzo mi è parso uno sproposito, 18 euro per sfogliare 80 paginette e leggiucchiarne una decina, per dipiù in un formato piccolo, mi sembra un mezzo furticello :]
Lo scopo del libricino è illustrare, tramite dei bei disegni di Akemi Miyazaki e qualche foto scattata da Toshio Suzuki, dove nacque l'idea di creare Totoro, cioè i luoghi campagnoli che lo ispirarono.
I disegni sono della moglie di Hayao Miyazaki, anch'essa animatrice, sono di genere floreale ed arborea, dato che illustrano fiori, piante ed alberi della zona di Tokorozawa in tutte e quattro le stagioni. Questa è la parte che comprende più pagine del librettino, a cui segue un reportage fotografico di Toshio Suzuki ed un'intervista a Hayao Miyazaki (ovviamente del 2018).
Tra le illustrazione ci sono i primi disegni di Hayao Miyazaki quando iniziò ad immaginare il personaggio di Totoro, chiaramente l'intervista verte esclusivamente sui luoghi di Totoro e su Totoro.



Lascio la parola a Toshio Suzuki   ^_^

Non saprei dire se la Mondadori si occuperà di tradurre altri librettini simili, nel caso non saprei dire se li comprerò, immagino di si, però un po' mi scoccia farmi pelare per dei contenuti così tanto ridotti...

lunedì 21 ottobre 2024

Annuari 1981/1982/1983 con i fatti del 1980/1981/1982 "Nuovissima Enciclopedia Universale Curcio" - focus su televisione e radio


Con questo secondo post termino di illustrare gli "Annuari Curcio" nei pochi punti che trattarono dell'animazione giapponese in Italia per i volumi del 1981, 1982 e 1983, in cui sono presenti i fatti del 1980, 1981 e 1982.
Nel precedente post ho inserito gli "Annuari Curcio" del 1978, 1979 e 1980 con i fatti del 1977, 1978 e 1979, il volume con più materiale sugli anime è quello del 1980, con i fatti del 1979.
Rimando al post di cui sopra per la comparazione tra i tre annuari che ho trovato fino ad oggi (Rizzoli, Age e Curcio) e per le varie spiegazioni sul perché abbia inserito meno scan rispetto agli "Annuari Rizzoli".
Per i volumi 1981, 1982 e 1983 (con i fatti del 1980, 1981 e 1982) ho scelto solo le pagine inerenti la "Televisione e radio", in quanto in nessuna altra pagine si faceva riferimento ai cartoni animati giapponesi. Tra l'altro gli anime vengono appena citati, e sempre in maniera negativa.



Ho riunito qui sopra le poche righe dedicate agli anime nei tre volumi, più sotto ripresentate nel loro contesto originale. Tutti e tre i commenti a "Televisione e Radio" sono di Mario Balvetti, che si era occupato di "Televisione e Radio" anche nel volume del 1980 (con i fatti del 1979), infatti il tono è sempre lo stesso, negativo, molto negativo. In questi anni di ricerche di articoli sui cartoni animati giapponesi ho imparato che, quando in poche righe il giornalista li stronca senza appello, il valore del giudizio (negativo) non deve essere sminuito, in quanto il pregiudizio si protrarrà nei decenni, fino ad arrivare a pochi anni fa.
Nel volume del 1981 con i fatti del 1980 il giornalista liquida i cartoni animati giapponesi con l'aggettivo "insopportabili", ricordando che "predominano", tipo invasione degli Unni...
Nel volume del 1982 con i fatti del 1981 bastano tre parole: "giapponesi, l'orgia continua".
Nel volume del 1983 con i fatti del 1982 si cercò si sviluppare un po' di più la critica:
"La Tv dei ragazzi anche nel 1982 è stata caratterizzata dalla massiccia presenza dei cartoni animati giapponesi che nelle ore pomeridiane assolvono unicamente la funzione di baby sitter televisiva riversando negli innocenti ragazzini che li guardano la violenza esasperata degli eroi extraterrestri e dei loro robot insieme alle lacrimevoli storie degli orfanelli tutti pelle e ossa".

All'autore sfuggì l'aspetto che forse le "lacrimevoli storie degli orfanelli tutti pelle e ossa" permisero di mantenere vivi dei titoli di letteratura per ragazzi, anche italiana, che altrimenti nessuno più avrebbe letto. 
Può anche essere che la tv ci abbia fatto un po' (tanto) da baby sitter, come oggi lo sono i videogiochi e/o gli smartphone, ma quei cartoni animati giapponesi non "assolvevano unicamente" a questa funzione, raccontavano storie, trasmettevano valori.
Sarebbe bello che gli adulti di oggi non si trasformino in tanti grandi Mario Balvetti, che giudicavano quei programmi senza cercare di seguirne qualche puntata, perché secondo me il giornalista non se li guardò mai due episodi completi di una qualsiasi serie animata giapponese, altrimenti mezza cosa valida l'avrebbe pur trovata. 

domenica 20 ottobre 2024

Annuari 1978/1979/1980 con i fatti del 1977/1978/1979 "Nuovissima Enciclopedia Universale Curcio" - focus su televisione e radio, videogiochi, cinema, musica

Dopo gli "Almanacco d'Italia AGE" (con i fatti degli anni 1978-1979-1980-1981" e gli "Annuario degli avvenimenti Enciclopedie Rizzoli" (con i fatti dal 1976 al 1982) ho scovato un'altra fonte che trattò l'animazione giapponese all'interno del resoconto delle notizie dell'anno, gli Annuari della "Nuovissima Enciclopedia Universale Curcio".
Rispetto alle due fonti già proposte (Age e Rizzoli) la "Curcio" si posiziona a metà, sia come livello informativo sia come fattura dei volumi. In pratica la pubblicazione della Rizzoli, immagino anche grazie al supporto dei giornalisti del gruppo, resta inarrivabile sia come completezza del panorama informativo generale che di quello particolare inerente questo blog, tra cui l'animazione giapponese in Italia. I volumi della Rizzoli restano anche di formato maggiore e di fattura migliore.
La pubblicazione Age resta la più scrausa, sia a livello informativo generale che particolare per questo blog, con un formato che è il più piccolo ed una fattura esteticamente molto al risparmio.
I volumi della Curcio sono di formato un po' più piccolo rispetto a quelli della Rizzoli (24 cm X 20 cm contro 27cm X 21 cm) e con meno pagine, ma di formato più grande rispetto a quelli della Age (20 cm X 13 cm), sebbene quelli della Age contengano più pagine.
Gli Annuario Curcio hanno una copertina imbottita in finta pelle molto vintage, ma preferisco i Rizzoli, son più da volume bibliotecario   :]
Partendo dal presupposto che gli "Annuari Rizzoli" li considero i più esaurienti, per illustrare in due post (tre annuari per ogni post) della Curcio mi son limitato alle scan delle pagine sulla televisione (e radio) e degli argomenti che toccano solo l'animazione giapponese in Italia, omettendo anche la pagina sui fatti del Giappone, tanto son quasi le stesse notizie presenti in quelli della Rizzoli. Stesso discorso per il Cinema, mentre per gli "Annuari Rizzoli" avevo messo tutti gli anni con i commenti sull'annata cinematografica, per la Curcio l'ho inserita solo quando vengono citati i cartoni animati giapponesi. Non ho inserito neppure la cronologia del fatti accaduti, basta quella della Rizzoli. 
In pratica ho voluto evitare la solita grandinata di scan   ^_^
Per esempio negli "Annuari Curcio" non sono mai citati i fumetti in generale o l'editoria per ragazzi, cosa che capita in quelli Rizzoli, che era più elastica riguardo ai temi trattati. Quando un tema aveva fatto notizia in Italia, negli "Annuari Rizzoli" veniva inserito, sacrificando un altro che magari era presente l'anno (o gli anni) precedente e il cui interesse era scemato.
Gli "Annuari Curcio" sono più ripetitivi come temi trattati, comunque inserisco sempre il sommario, tanto per rendere l'idea dei focus inseriti oltre alle classiche notizie di politica interna, estera, economica etc. etc.
Per chi volesse recuperarli, magari le annate che io non ho preso, avviso che il prezzo resta medio basso, più che altro bisogna avere la fortuna di trovare un venditore che renda disponibile più annate contemporaneamente.
L'anno presente in copertina è quello di uscita del volume, quindi i temi trattati sono quelli dell'anno precedente:
il volume del 1978 tratta le notizie del 1977;
il volume del 1979 tratta le notizie del 1978;
il volume del 1980 tratta le notizie del 1979.

In pratica ho sempre trovato delle citazioni sull'animazione giapponese in Italia, tranne per il primo volume, cioè quello del 1978 con i fatti del 1977, e se fosse capitato sarebbe stato un bello scoop   ^_^
Il volume che più riporta notizie sui cartoni animati giapponesi in Italia è quello del 1980, con i fatti del 1979, tanto che lo inserisco nella "Pre-saggistica sugli anime dal 1978 ai primi anni 90".
Nel prossimo post gli altri tre "Annuari Curcio con gli anni 1981, 1982 e 1981 (fatti del 1980, 1981 e 1982).


Ho provato a prendere anche il volume del 1978 con i fatti del 1977, tanto per provare a vedere se scovavo qualche accenno sugli anime, in fondo in Italia già vedevamo "Vichy il vichingo" e i Barbapapà, benché non fosse esplicitato che la loro produzione era giapponese.
Purtroppo non  ho trovato nulla, quindi di questo volume inserisco esclusivamente le pagine che trattano di "Televisione e Radio".




L'introduzione dell'editore spiega sia il periodo informativo trattato, cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre 1977, ma in generale il senso della pubblicazione, che era anche relativamente giovane, essendo questo solo il quinto volume.
E' interessante leggere lo spirito con cui vennero decise le informazioni da inserire e quelle da omettere, stante che non si poteva riportare TUTTI i fatti accaduti in un anno:
"Seguendo infatti un organigramma continuamente aggiornato e applicando all'indagine una metodologia obiettiva e sempre subordinata alla dialettica del momento, abbiamo cercato di dare al Lettore ciò che è essenziale, sfrondando i fatti dalle impressioni superflue: ci siamo, cioè, sforzati di individuare e separare nella realtà attuale ciò che avrà un valore duraturo e perciò potrà svilupparsi, con effetti innovatori sulla nostra vita, da tutto quello che per la sua fatuità è già morto nel momento in cui nasce."

Ci sarebbe da opinare su quel "sfrondando i fatti dalle impressioni superflue", visti i giudizi sostanzialmente quasi sempre negativi sui cartoni animati giapponesi, nonostante le poche righe concesse, talvolta solo accenni, ma accenni negativi.
In generale resta assai pretenzioso, oltre che assai arduo da porre in atto, il voler individuare e separare nella realtà attuale ciò che avrà un valore duraturo e perciò potrà svilupparsi, con effetti innovatori sulla nostra vita, da tutto quello che per la sua fatuità è già morto nel momento in cui nasce".

Ovviamente per i fatti più importanti la scelta delle notizie era semplice, non si può omettere il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro o la rivoluzione di Khomeini, ma è quando si "scende" ad argomenti meno importanti che il tutto diviene più difficile:
quale programma avrà cambiato veramente la televisione italiana per ragazzi? 
I Muppet o "Atlas Ufo Robot"?

giovedì 17 ottobre 2024

"Goldorak le robot de l'espace: A l'attaque" vs "Atlas Ufo Robot: Goldrake all'attacco" - Giunti Marzocco 1978



Ero in possesso da tempo dei quattro cartonati argentati della "Giunti Marzocco" di dimensione 265mm x 195mm (aprile 1978), i cui titoli sono:
Goldrake all'attacco; UFO contro la Terra; I mostri dello spazio; "Il sogno di Actarus".

Quando ho trovato i quattro, dello stesso formato, corrispettivi francesi, incuriosito dal fatto che le copertine fossero identiche, me li sono accattati (altra carta, ora pure francofona...), i cui titoli sono:
A l'attaque; Bataille d'OVNI; Le retoir des monstres; Le reve d'Actarus.

Chiaramente in quelli italiani sulla copertina campeggia "Atlas Ufo Robot", seguito dal titolo del singolo cartonato, mentre in quelli francesi si legge "Goldorak le robot de l'espace", seguito dal titolo francese.

Nei cartonati di Goldorak purtroppo manca il mese, come, invece, venne stampato nei cartonati di Goldrake, cioè aprile 1978.
Inutile dire che non conosco il francese, ma a grandi linee il testo resta comprensibile, specialmente se si ha come traccia lo scritto in italiano, infatti la versione d'oltralpe direi che sia la mera traduzione di quella nostrana, con l'inserimento di tutti i nomi francesi di Goldorak. 
L'unica differenza nel testo che son stato in grado di notare è la prima pagina, dove in francese è presente un incipit su Goldorak, mentre nella versione italiana l'introduzione si perde.
Come si potrà vedere nella scan qui sotto la versione in francese venne stampata dalla "Giunti Marzocco" di Firenze, quindi mi sorge un quesito:
la versione Goldorak è la traduzione di Goldrake oppure venne effettuata l'operazione contraria?

Perché questo mio dubbio?
Perché quando avevo recensito il cartonato di grande dimensione "Atlas Ufo Robot" della "Giunti Marzocco" (aprile 1978) avevo notato la somiglianza di più disegni con quelli dell'album di figurine Goldorak - Americana France Album (sempre 1978), però bisogna tener conto che venne stampato in Italia dalla "Edierre", già licenziataria Sacis degli album di figurine del nostro Goldrake.
Ai tempi avevo ipotizzato che per pubblicare il cartonato di Goldrake avessero usato immagini e testo francese, visto che è riportato Minos invece di Gandal, ma ora scopro che i cartonati francesi vennero pubblicati sempre dalla "Giunti Marzocco"... quindi?
Direi che "Antenne 2" e/o "Pictural Films" (più la seconda che la prima) inviò testi ed immagini di Goldorak alla Rai, visto che in Francia venne trasmesso alcuni mesi dopo, per pubblicare il materiale in italiano di Goldrake, con qualche modifica dei nomi, e dopo qualche mese venne commissionato alla "Giunti Marzocco" di tradurre pari pari i testi in francese causa il successo estivo di Goldorak.
Il cartonato "Atlas Ufo Robot" della "Giunti Marzocco" presenta quattro storie:
Goldrake all'attacco; UFO contro la Terra; I mostri dello spazio; Attacco alla Luna.

Le prima tre sono identiche a tre dei cartonati argentati di formato più piccolo, mentre manca "Attacco alla Luna", sostituito da "Il sogno di Actarus".
Sui cartonati francesi, nel punto dove in quelli italiani è stampato "Giunti Marzocco", son presenti vari marchi:
Pictural Films (che deteneva i diritti della serie); A2G. P.Rouge et Or

Mi pare lecito supporre che il materiale (testo ed immagini non ancora elaborati in storia) per i cartonati partì dalla Francia, arrivò a Firenze per essere tradotto e pubblicato, poi riparti per la Francia ritradotto.
Un vero peccato che nei cartonati francesi manchi il mese di pubblicazione, probabilmente settembre/ottobre.

Di seguito inserisco sempre prima la scan in francese e poi quella in italiano, in un paio di casi le ho messe direttamente a confronto una di fianco all'altra.
Quando nelle pagine ci sono solo immagini, ne ho messa una sola.


Come si può vedere il cartonato francese inizia con un mini spiegone della trama, introduzione non presente nei nostri cartonati. A causa di ciò tutto lo scritto risulta un po' sfalsato, tanto che l'ultima pagina in italiano riporta un fianco non scritto, dove, invece, quella francese conclude la storia. Semplicemente recuperarono l'inizio sfalsato.

A mio avviso questo post è da consultarsi assieme a quello sul cartonato "Giunti Marzocco" "Atlas Ufo Robot" e al post sull'album di figurine di Goldorak.

martedì 15 ottobre 2024

"Uomooo Diavolooo!" - Prima apparizione di Akira/Devilman in Italia nel settembre1978 + "Mazinga contro gli Ufo Robot", di G. S. - "La Sicilia" 8 settembre 1978



         


Nel numero settembrino di "Nippon Shock Magazine" è presente un lungo approfondimento su Devilman, ma noi in Italia lo conoscemmo con l'italianissimo nome di "Uomo Diavolo". 
Adriano Forgione, nel suo editoriale, ricorda con dovizia di particolari la visione al cinema di quella pellicola con quel nuovo e sconosciutissimo personaggio luciferino.
Il film di montaggio in cui era incastonato "Mazinga Z contro Devilman" venne proiettato al cinema nel settembre 1978, quando udii quel "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" rimasi affascinato  ^_^
Non vorrei esagerare, ma si potrebbe dividere l'umanità in chi ascoltò "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" al cinema nel settembre 1978 e chi no  :]
Era un diavolo, addirittura un uomo diavolo (da scomunica immediata!), ma era buono, quindi, a differenza di quello che avrebbero sostenuto i giornalisti e gli esperti italici sul manicheismo dei cartoni animati giapponesi, il cattivo per antonomasia, cioè il diavolo, poteva stare dalla parte dei buoni a dispetto degli stereotipi e delle apparenze.
Purtroppo nelle varie successive versione super mega manipolate si venne a perdere l'italianizzazione del nome, facendo scomparire quella stupenda e potente invocazione "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" per sostituirla con l'originale e freddo "DEVILMAN!".
Una terribile perdita acustica e mnemonica   ^_^
Quindi sono andato a spulciarmi qualche mia vecchia VHS e ho rinvenuto una di quelle in cui è presente ancora il doppiaggio in cui Devilman è chiamato "Uomo Diavolo". La VHS in questione non è la classica videocassetta "Mazinga contro gli Ufo Robot" della "Cinehollywood" pubblicata nel 1985, in cui "Mazinga Z contro Devilman" fa già parte del film di montaggio nostrano, ma una VHS da edicola, immagino degli anni 90, in cui sono presenti solo Akira/Uomo Diavolo, Ryo/Mazinga (non ancora Zeta), Sayaka, Bosu(!), il Dottor Hell e il Barone Ashura. La VHS ha la durata di 26 minuti, quindi vennero effettuato vari tagli, ma il doppiaggio è quello in cui c'è ancora il nome "Uomo Diavolo" con quella indimenticabile invocazione  :]
Ho assemblato un breve video di 4 minuti e mezzo in cui si odono tutte le tre volte gridare a pieni polmoni quel intonatissimo "UOMOOOOO DIAVOLOOOO!!!" con l'aggiunta di qualche altro dialogo, tra cui la presentazione, anch'essa in anteprima di circa 5 anni, dell'arpia Silene.
Il formato del video sacrificò in fase di riversamento i bordi dei fotogrammi, facendo perdere addirittura la prima trasformazione dell'Uomo Diavolo... per fortuna recuperata nella altre due trasformazioni. In sottofondo si sente anche l'opening in giapponese di Devilman.


La VHS "Mazinga e l'Uomo Diavolo" la recuperai ancora incellofanata, purtroppo non è presente un riferimento per datarne la sua pubblicazione.


A sinistra la pubblicità di "Mazinga contro gli Ufo Robot" del 7 settembre 1978 su "La Sicilia", a destra la recensione del film pubblicata il giorno successivo, sempre su "La Sicilia" dell'8 settembre 1978.
Sotto al titolo italico si riescono a leggere i titoli dei mediometraggi originali da cui venne creato il film di montaggio nostrano: Mazinga Z vs Devilman; Great Mazinga vs Getta Robot.

Ovviamente un'esclusiva "Oriental Films"
La recensione è assolutamente lusinghiera, i cartoni animati giapponesi non erano ancora visti come il nemico numero uno della sanità mentale dei giovanissimi italiani. Il film d'animazione nipponico venne addirittura paragonato alle migliori produzioni Disney, di certo noi bambini italiani non avevamo mai visto nulla del genere al cinema.
Si noti che nella recensione viene citato Koji, mente nei dialoghi venne usato Ryo, in anticipo di un anno e quattro mesi rispetto al doppiaggio della Rai.

Inserisco qui sotto uno dei post sull'uscita cinematografica italica degli anime, tra cui quello del 7 settembre 1978:

domenica 13 ottobre 2024

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 22 settembre 2024


Il numero si basa su un approfondimento inerente Devilman o "Uomo Diavolo", che è il nome con cui lo scoprimmo in Italia alla fine degli anni 70, con l'aggiunta horror di "Carletto il principe dei mostri".
Sono presenti articoli su KOR, Koseidon e Lamù, a cui aggiungere un paio di interviste, una della doppiatrice dell'aliena in bikini tigrato ed una al doppiatore di Akira in "Uomo Diavolo" o Devilman.
A fine post inserisco come al solito l'indice del numero.
Inutile dire che il numero di settembre è giunto nella mia edicola il 10 ottobre, ma sulla distribuzione c'è il comunicato qui sotto.
Alcuni degli argomenti trattati li conosco, una gran part poco o nulla, quindi qualcosa ho appreso.



L'idea che una rivista debba rinunciare ad essere distribuita in edicola per un eccesso di costi dovuti al circuito distributivo la dice lunga sulla inevitabile estinzione di edicole e distributori... poi immagino che se NSM vendesse un milione di copie al mese, il problema non si sarebbe verificato, ma il fatto che comunque una testata debba "ritirarsi" in libreria e in fumetteria dimostra il fallimento di tutta la filiera editoriale italiana.
In edicola resterà solo la Sprea a farsi concorrenza da sola con le proprie testate (ma non si può dire), finché non avrà saturato il mercato per bulimia di speciali...
Siamo nella mani del Ceo Sprea! 



Il manga di Devilman è uno dei non tantissimi che ho letto, assai crudo, il pensiero che lo leggessero i ragazzini giapponesi dei primi anni 70 mi inquieta un po', ma si vede che avevano uno stomaco più foderato di noi ragazzini italici.
Sono esposte anche le differenze tra il manga e l'anime.

giovedì 10 ottobre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 23 dal 7 al 13 giugno 1981 - Primo articolo sul telefilm Dallas trasmesso da "Canale 5"


Terzo ed ultimo "TV Sorrisi" consecutivo, che con quello postato il 26 settembre fanno quattro:



Questo numero 23 di "TV Sorrisi", oltre all'articolo, ha anche la copertina dedicata a Dallas e Larry Hagman, fresco premiato con il Telegattone.
Nei due numeri precedenti si era iniziato a leggere sempre di più della loggia massonica P2 di Ligio Gelli e dell'elenco (quasi certamente non completo) trovato dai PM Colombo e Turone. Con questo numero il bubbone eversivo era scoppiato, e due degli iscritti si difesero direttamente nelle due rubriche tenute su "TV Sorrisi".
La redazione ripropone anche l'intervista dell'ottobre 1978 a Gelli da parte dell'iscritto Gervaso, non ricordo, però, se al momento dell'intervista fosse iscritto o meno..
Come sempre ho dovuto cassare qualche articolo per ridurre un po' le scansioni delle pagine, per esempio l'intervista a Jader Jacobelli, il moderatore per eccellenza di "Tribuna Politica", anche perché l'intervistatore telefonico pone domande a caso, basta leggere quella del numero precedente a Piero Angela...
Poi ho saltato gli articoli su Julio Iglesias e Adriano Celentano, infine il Cineracconto.
E' presente la quarta ed ultima parte dell'inchiesta "Oltre il 2000", quindi io ho mostrato la seconda parte nel numero 21, la terza parte nel numero 22 e questa parte finale in questo numero 23 di "TV Sorrisi".


Spectreman
"Battaglie, spaziali e non, fra orribili mostri di cartapesta, alieni e uomini crudeli, tutti contro Spectreman, uomo robot invincibile, creato dal dottor Gori per difendere il nostro pianeta"

Spectreman lo ricordo poco o nulla, ai tempi era trasmesso da emittenti che vedevo male, quindi non sono ferratissimo, mi azzarderei ad affermare che di battaglie spaziali in questo tokusatsu non ve ne fossero. Di certo il dottor Gori non creò Sprectreman, ma men che meno per difendere la Terra, visto che la voleva invadere lui per primo... 
Poi ci sarebbe da precisare che i kaiju non erano di cartapesta, ma non fa nulla...
La cosa comica è che il tema ambientale della serie, avanti di svariati decenni rispetto alla sensibilità del periodo, neppure è annotato.
Il dottor Gori è citato con il nome originale nipponico, non con quello adattato per la versione italica.
Non c'è certezza sulla data della prima trasmissione di Spectreman, di certo non fu giugno 1981, era trasmesso già da tempo. Quindi queste furono altre informazioni a caso di una serie che sarebbe bastato seguire massimo 5 minuti per capire che si stavano scrivendo caxxate...



A me non piaceva Dallas né Larry Hagman/JR, quindi ho poco da aggiungere, se non ribadire di nuovo quanto fu incomprensibile da parte della Rai farsi scappare questo serial a beneficio del futuro primo concorrente televisivo.
L'autore del pezzo etichetta come "sbadataggine" il regalo di mamma Rai a "Canale 5", a me il dubbio che qualcuno fece un bel regalo alla concorrenza non me lo toglie nessuno...

lunedì 7 ottobre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 22 dal 31 maggio al 6 giugno 1981 - Seconda parte inchiesta sulle tv private + 1° episodio di Dallas su "Canale 5"

E' la prima volta che inserisco a raffica i "TV Sorrisi", ma come ho già scritto nel precedente post i tre numeri in questione sono legati fra di loro, sparpagliarli troppo nel tempo ne avrebbe fatto perdere il senso.
Il tutto nasce dall'aver postato il "TV Sorrisi" con il primo articolo sul Dallas trasmesso dalla Rai:

Per poter inserire quello che sto postando ora, però, dovevo prima postare la prima parte dell'inchiesta sulle TV private:

Infine nel prossimo post metterò il numero 23 di "TV Sorrisi" con il primo articolo sul Dallas trasmesso da "Canale 5".
Come sempre ho dovuto omettere qualche articolo per non far esplodere il mio povero scanner... per esempio ho saltato l'intervista alla campionessa del quiz "Flash", quella all'attore Giovanni Vettorazzo, l'articolo su Ugo Tognazzi e le donne (Tognazzi non mi è mai piaciuto come attore), il servizio sul film scandalo di Cannes, il gruppo musicale "Banco".


Nel precedente post/"TV Sorrisi" avevo immortalato la splendida mini recensione su "Astroganga", il cui autore in poche righe era riuscito a commettere le solite topiche sui cartoni animati giapponesi.
Stavolta si possono leggere ben tre recensioni sugli anime, a cui ho aggiunto due telefilm cult: Batman"Star Trek".

"Candy è un'orfanella ingiustamente accusata di furto dalla famiglia adottiva. Ma nonostante le disavventure e il destino avverso, ha conservato la sua bontà e può contare su molti amici"

Leggendo queste poche righe parrebbe di intuire che tutta la serie si basi sull'ingiusta accusa di furto da parte della famiglia (Legan) adottiva verso Candy. Ovviamente sappiamo che non è così, la trama contemplava ben altre ingiustizie subite dall'orfanella tutte lentiggini. Ci sarebbe anche da contestare che gli accusatori non erano proprio la famiglia adottiva al 100%, visto che mi pare sia lo zio William a farla adottare, ma potrei sbagliare.

"Più legato alla tradizione dei samurai degli altri cartoni animati giapponesi, Daitarn III è un gigantesco servomeccanismo guidato dall'agente Joe Tempesta, che lo pilota nello spazio per combattere i Meganoidi"

Non molto chiaro il perché "Daitarn III" dovrebbe essere legato di più alla tradizione dei samurai rispetto ad altre serie. Il nome errato del pilota, Joe Tempesta al posto dell'ovvio Haran Banjo, mi pare sia dovuto alle brochure informative che venivano distribuite alle tv private, in cui compariva erroneamente Joe Tempesta. Poi, volendo, sarebbe bastato guardarsi 5 minuti dell'anime o chiedere ad un qualsiasi bambino per conoscere il nome corretto del pilota, anche in considerazione del fatto che la serie venne trasmessa per la prima volta nei primi mesi del 1980, quindi a maggio/giugno 1981 era già circa un anno che imperversava sulle emittenti private locali... sarebbe stato anche bello dimostrare al pubblico che sapevano cosa trasmettevano...

"Un orfano vola per i cieli per distruggere il generale Dark e il suo esercito di rozzi combattenti. Tetsuya e i suoi amici entusiasti lottano per la pace nel mondo, con molti problemi"

Il Grande Mazinga è tra le primissime serie robotiche trasmesse dalle tv private locali, nei primi mesi del 1979, ne consegue che a maggio/giugno del 1981 era in televisione da poco più di due anni!
Capisco tutto, ma mezza puntata la si poteva pure guardare prima di scrivere generale Dark invece che generale Nero. Senza contare che proprio non si può leggere che Tetsuya  e i suoi amici fossero "entusiasti" di combattere. Inoltre i nemici non erano l'esercito del generale Dark/Nero, ma dell'Imperatore delle Tenebre, e di certo non si potevano definire "rozzi combattenti"... ruttavano?


Direi che l'autore dell'inchiesta non solo illustrò bene il panorama del periodo, ma riuscì sia a spiegarlo che a fare delle previsioni corrette su come si sarebbe evoluto mondo delle tv private. Solo che fu ottimista, immaginava che ci sarebbero state più emittenti grandi ad inglobare quelle piccole ed anche vari distributori pubblicitari. Alla fine restò praticamente tutto in mano ad uno...

Questa è una tematica che ho già trattato più volte sul blog, a titolo di esempio inserisco i post qui sotto, dove ci sono vari altri link da consultare:


domenica 6 ottobre 2024

TV Sorrisi e Canzoni n° 21 dal 24 al 30 maggio 1981 - Prima parte inchiesta sulle tv private


Quando, qualche giorno addietro, ho postato il "TV Sorrisi e Canzoni" numero 7 dal 15 al 21 febbraio 1981 con il primo articolo sul telefilm Dallas trasmesso dalla Rai, pensavo di inserire anche solo quello con il primo articolo su "Canale 5", però quel numero (che ha pure la copertina dedicata a Dallas) è legato a quello che lo precede, con l'esordio televisivo su "Canale 5", che è legato a questo numero... ergo inserirò di fila i numeri 21 (questo), 22 e 23. Immagino che tutto ciò farà felici gli appassionati di "TV Sorrisi", benché renderà ripetitivo più del solito il blog.
Questo numero 21 di "TV Sorrisi" conta di quasi 150 pagine, quindi ho dovuto cassare un po' di articoli, altrimenti mi si fondeva pure il terzo scanner...
Tra gli articoli che ho omesso c'è quello su Ugo Tognazzi (penso uno tra i primi cuochi attori), lo sceneggiato "Corpo a corpo", l'intervista a Emilio Fido, il Cineracconto e l'intervista a Ron.
Ho comunque inserito tre articoli sui cantanti, cosa che di norma non faccio. Il primo perché era di commemorazione per Bob Marley, il secondo dovuto alla copertina di Alice, il terzo perché riguardava Paolo Barabani, che nel link sopra è citato in quanto era arrivato sesto a Sanremo con "Hop, hop somarello".
Per essere un numero di un periodo di bassa stagione televisiva, contiene un sacco di redazionali interessanti, ma il più interessante è quello sulla panoramica inerente le tv private locali, che è una prima parte, la seconda nel numero 22 di "TV Sorrisi e Canzoni", uno dei due motivi, oltre a Dallas, per cui lo inserirò nel prossimo post.


Da marzo 1981, il n° 11 di "TV Sorrisi" (del 15/21 marzo), la rivista era riuscita ad eliminare l'inserto centrale con i palinsesti delle tv locali, inserendo le informazioni in due pagine assieme alla Rai e "Canale 5", quindi anche con più spazio per descrivere i programmi da loro trasmessi. 
Ovviamente, non potendo la redazione di "TV Sorrisi" sapere in anticipo quale episodio la tv locale privata avrebbe mandato in onda, e nel caso qualcuno lo avrebbe dovuto vedere in anteprima e farne una mini recensione, ci si limitava alla sinossi generale della serie animata (o telefilm).
Infatti per i programmi di "Telessassuolo" per lunedì 25 maggio si può ammirare un'interessante spiegazione delle tematiche del cartone animato giapponese Astroganga:
Un bimbo si trasforma nel super robot Astroganga grazie ad un magico amuleto. Una serie riservata ad un pubblico di giovanissimi, meno violenta e più infantile delle altre produzioni giapponesi."

Non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma Charlie/Kantaro non si trasforma in Astroganga, che esiste anche senza di lui, ma "Charlie è là in simbiosi è già con il grande Astroganga", tanto per citare la sigla.
Il meccanismo tramite cui Charlie si fonde con Astroganga non ha nulla di magico, ma sarebbe una tecnologia, per quanto magica. 
Infine, se forse era pur vero che il target della serie era per un'età sotto ai dieci anni, non mi pare fosse poi tanto poco violenta ed esageratamente infantile, basta pensare al finale. Poi c'è da dire che la serie non l'ho mai più rivista, ne ho solo letto su libri, riviste e web.
Di contro, se Astroganga era considerata una serie "più infantile rispetto alle altre produzioni giapponesi", voleva dire che gli addetti al settore avevano la percezione che gran parte dei cartoni animati giapponesi non erano indirizzati agli under seven.
Talvolta, quando l'argomento sono gli anime fine anni 70/primi anni 80, bisogna leggere tra le righe, anche le poche righe a disposizione.

"La grande corsa sui circuiti privati" è la prima parte dell'inchiesta sulle televisioni private locali e i primi tentativi di riunirsi in syndacation, cosa che alla fine porterà al monopolio privato Fininvest.
L'articolo voleva render conto dei vari circuiti pubblicitari, i concessionari pubblicitari, i consorzi e le case di distribuzioni, cercando di chiarire il caos di quel periodo. Non mancano anche accenni ai programmi proposti, oltre che all'elenco delle emittenti che aderivano ad ogni syndacation/consorzio/concessionarie di pubblicità.
Con una certa capacità predittiva la redazione mise il bolide di "Canale 5" in testa, e lo resterà per tutta la gara, arrivando a doppiare tutti gli altri concorrenti, purtroppo era una competizione abbastanza truccata... in fondo mancava una legge di regolamentazione dell'etere, quindi ognuno faceva un po' quello che voleva e la legge non verrà varata fino a quando chi doveva avrà raggiunto la totale egemonia pubblicitaria sugli altri possibili e teorici concorrenti.
Comunque in questo frangente c'era ancora concorrenza tra i vari attori privati, quindi l'inchiesta (che terminerà con il prossimo numero) scatta una bella fotografia della situazione a primavera 1981.
Questa è una tematica che ho già trattato più volte sul blog, a titolo di esempio inserisco i post qui sotto, dove ci sono vari altri link da consultare:


martedì 1 ottobre 2024

Mattel Natale 1983



In questi dieci anni ho più o meno regolarmente postato molti cataloghi di giocattoli (64 con questo), tra cui quelli specifici degli articoli Mattel, con questo del Natale 1983 arrivo a completare le annate dal 1976 più vari ed eventuali sempre targati Mattel:

Con questa panoramica di articoli ludici della Mattel si potrà essere testimoni del successo di una linea di giocattoli, per poi annotarle il suo più o meno lento declino, la nascita di un nuovo trend di giocattoli che poi verrà sostituito da un altro. 
Per esempio si potrà attestare i vari cambiamenti che la linea del Big Jim ha vissuto nel tempo, per poi vederne un lento declino, oppure il boom dei robottoni dei cartoni animati giapponesi, che durò relativamente poco, ed in questo catalogo per il Natale 83 fanno il loro esordio i "Masters of the Universe", che per me sono una vera m*rd* (comprate due vocali), sia come linea di giocattoli che come cartone animato, ma i gusti sono gusti  ^_^
Resta inossidabile nel tempo e nella plastica, prima, durante e dopo, solo la Barbie... 

Una delle cose più interessanti del catalogo sono i prezzi, chi avesse anche conoscenze di economia potrà farsi due conti su quanto incideva nel bilancio di una famiglia l'inflazione nei giocattoli, per esempio la roulotte di Barbie:
1976 = 13 mila lire
1977 = 16500 lire
1978 = 16500 lire
1979 = 18500 lire
1980 = 25000 lire
1981 = 34500 lire
1982 = 39500 lire
1983 = 45000 lire!

Dal 1976 l'incremento del prezzo fu più del triplo!



Il catalogo consta di 63 pagine, gli articoli di Barbie arrivano fino a pagina 32, poco più della metà... in pratica metà del catalogo è barbicentrico   >_<