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lunedì 13 ottobre 2025

7 bustine di adesivi di "Mazinga Z" + una bustina di adesivi de "L'Ape Maga" - Forse svelato un piccolo mistero sui diritti e i concessionari


Qualche settimana addietro, ad una fieretta che non ha alcun nesso con fumetti, manga, anime etc. etc. etc., ho trovato sette bustine ancora intonse degli adesivi di "Mazinga Z", dato che erano pressoché regalate, non me le sono fatte scappare, e già che c'ero, nel mucchio ho preso anche una bustina di adesivi dell'Ape Maga (senza accento sulla "a" finale).
Quella dell'Ape Magà quasi non la volevo, ma visto che mi davano tutto in blocco, barlafùss in più o in meno  :]
In realtà è stata una fortuna aver portato a casa anche la bustina dell'Ape Magà, in quanto mi sa che ho capito e forse svelato un piccolo ed ininfluente mistero  ^_^
L'irrilevante mistero/incongruenza, che mi hanno spinto a prendere le sette bustine di "Mazinga Z", risiede nel commento del buon vecchio Massimo Nicora in un post inerente i concessionari dei diritti dei cartonati:

In quel commento, il Nicora, asseriva:
E senza dimenticare gli adesivi di Mazinga Z che ti ho girato che come licenza sul retro riportano Tatsunoko Production per concessione International Motion Pictures/A DORO Srl TV Merchandising è concessionaria esclusiva per la distribuzione nazionale MINDEN...,. il mistero si infittisce

Infatti nel retro della bustina degli adesivi di "Mazinga Z" si può leggere, per la precisione,  ben tre volte:
"Tatsunoko Production, Co LTD Tokyo per concessione International Motion Pictures / A DORO Srl TV Merchandising concessionaria esclusiva per la distribuzione nazionale MINDEN MILANO"

Ecco, il mistero/incongruenza sta proprio nel perché mai "Mazinga Z" riportava come concessionario la "Tatsunoko", quando tutti sappiamo che sarebbe la "Toei Animation" la detentrice dei diritti...
Perché?!
E non era la "Edierre" di Roma ad avere i diritti per "Mazinga Z" in Italia?!  >_<
Perché c'era di mezzo la "International Motion Pictures / A DORO Srl TV Merchandising"?!
Perché con già tutte le cose che non tornano in quel periodo di prima importazione degli anime (titoli, prime trasmissioni, diritti, doppiaggi etc.), saltava fuori anche questa della "Tatsunoko" detentrice dei diritti di "Mazinga Z" senza citata la "Edierre" di Roma?!?!  O_O    T_T
Senza voler far il filosofo della mutua, mi viene in soccorso il famoso "rasoio di Occam" e un po' di conoscenza di un processo produttivo, seppur non proprio quello che mi è più usuale.



Come scrivevo poco sopra, per fortuna, mi son portato a casa anche una bustina di adesivi dell'Ape Maga (senza accento sulla "a" finale), e cosa si può leggere sul suo retro?
"Toei Animation Dinamic Production 1979  per concessione Edierre Roma concessionaria esclusiva per la distribuzione nazionale MINDEN MILANO"

Quindi ci ritroviamo con "L'Ape Magà" in mano alla "Toei Animation Dinamic Production" per concessione della "Edierre Roma"...
Torniamo al "rasoio di Occan":
«A parità di fattori, la spiegazione più semplice è quella da preferire.»

E' più semplice ipotizzare che la "Tatsunoko " e la "Toei/Dinamic", con annessi relativi concessionari italici (Edierre/Doro TV), si scambiarono i diritti delle due loro serie animate, oppure che, molto più semplicemente, in fase di stampa del retro della bustina degli adesivi, la stessa azienda che le produceva (la Minden Milano?) commise un enorme errore facendo fustellare e poi passando all'incollaggio del retro errato?    ^_^
In pratica incollarono il retro della bustina con gli aventi diritto de "l'Ape Magà" sulla bustina di "Mazinga Z" e viceversa!!!
E poi noi, 45 anni dopo, stiamo qui a farci 2000 domande e ipotesi a caso per un errore banale in fase di produzione   :]
Ecco, ora giungeranno frotte di mega esperti (che magari manco erano nati nel 1979/80) del processo produttivo degli adesivi con relative bustine nel 1979/80, spiegando che ciò che ipotizzo io non è possibile in quanto blablabla etc. etc. etc. 

sabato 11 ottobre 2025

Storia dello Studio Ghibli



TITOLO: Storia dello Studio Ghibli
AUTORE: a cura di Toshio Suzuki
CASA EDITRICE: Dynit
PAGINE: 450
COSTO: 22 
ANNO: 2023
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788833556871


(ringrazio Massimo Nicora per avermi segnalato questo titolo, ed altri... tanti altri...)

La storia dello "Studio Ghibli" curata dallo "Studio Ghibli" stesso, in pratica tutta bibliografia per la saggistica futura a tema.
Anche se, a mio avviso, non è propriamente la "storia dello Studio Ghibli", ma una serie molto lunga e dettagliata di aneddoti pubblici ed interni allo "Studio Ghibli" proposti in stretto ordine cronologico sullo "Studio Ghibli".
Ogni capitolo affronta un film da "Nausicaa della valle del vento" in poi, con l'aggiunta del museo e del parco Ghibli, ma non è che in quel capitolo si troverà proprio tutto quello che si immagina sia presente in una riproposizione storica su uno specifico argomento. Il curatore del libro, scritto da altri due dipendenti dello studio (Shinsuke Nonaka e Ryota Fujitsu), Toshio Suzuki, riporta varie dichiarazioni dei tanti artisti dello studio e li lega con il suo ruolo di presidente, quindi con i suoi aneddoti.
Tra l'altro una parte delle citazioni presenti è dei due scritti "Dove torna il vento" (1 - 2), quindi qualcosa lo avevo già letto. Diciamo che il libro è uno scritto più completo della medesima farina da cui nascono i due libri di "Dove torna il vento" più "I geni dello Studio Ghibli", con l'aggiunta, comunque, di altre citazioni.
Ogni capitolo è agevole da leggere, non pesante, non ci sono analisi, è una auto biografia dei film ghibliani.
L'indice, purtroppo, è mancante dei titoli dei singoli paragrafi, che avrebbero meglio illustrato il suo contenuto totale, le scan del sommario sono a fine post, come sempre.
Non mi è parso utile, per illustrare il titolo, procedere come sempre per capitoli, in quanto i film dello "Studio Ghibli" sono ben conosciuti ad ogni appassionato, e quello che c'è di più in ogni racconto sono gli aneddoti legati tra di loro dal curatore.
Sono riportati i dubbi di Miyazaki, Takahata e Suzuki su come gestire i vari film, sia dalla loro ideazione che sul versante promozionale, comprese le varie difficoltà sorte in fase di produzione. Son sempre riportate la descrizione del cast che vi partecipò. Non manca la parte della creazione dello "Studio Ghibli" con l'idea di assumere in pianta stabile i disegnatori, questione che poi è naufragata con l'assorbimento dal parte della "Nippon Television" nel 2024.
Si può apprezzare la crescita dello "Studio Ghibli" (dipartimenti di fotografia, editoriale e merchandising, per esempio), sia come personale che come tecnologia disponibile per fare film sempre ai passi con i tempi (son descritte varie tecniche di animazione), oppure andare in controtendenza e decidere di fare animazione disegnata a mano.
In alcuni frangenti mi sarei immaginato qualche spiegazione in più, tipo il perché Marco Pagot sia un maiale, ma spesso Miyazaki tergiversa, spesso, e forse è giusto che certe cose restino nel limbo di chi le ha create.
Mi aspettavo anche qualche chicca sul pessimo accordo, dal punto di vista del rispetto artistico delle opere, tra lo "Studio Ghibli" e la "Buone Vista" della "Disney", ma su questo aspetto di sorvola  ^_^
Interessante, dal punto di vista delle similitudini tra Italia e Giappone, il racconto burocratico per la costruzione del "Museo Ghibli", una "donazione onerosa", perché il comune non poteva vendere quel terreno.
Ci possono essere delle "dimenticanze", tipo quando nel capitolo 14 su "Il castello errante di Howl" si parla della tecnica di animazione "harmony", già usata ai tempi di "Nausicaa della valle del vento" per gli Ohmu, solo che nel capitolo relativo, il primo, questa cosa non è descritta.
Nel totale definirei il libro la "storia degli aneddoti dello Studio Ghibli", non perfettamente organica come esposizione, ma sempre interessante.
Sono riportati, per esempio, i dubbi di Miyazaki sul far fare il regista al figlio per "I racconti di Terramare", ma mancano le critiche che sapevo il padre avesse fatto a Goro al momento della proiezione (mi pare visto in un documentario).
Speravo di capire meglio "Il ragazzo e l'airone", ma non l'ho capito, colpa mia  :]

lunedì 6 ottobre 2025

"Ufo Robot Goldrake": the day after...


Oggi pomeriggio ho ricomprato quattro dei cinque quotidiani comprati ieri ("La Stampa" non era arrivata in edicola), e come ieri non ho trovato manco mezza riga sul ritorno di "Goldrake" ieri alle 19:00 su "Rai 2", quindi altri 7 euro buttati :]
Ergo ho fatto come in occasione del the day after di "Goldrake U", mi sono sintonizzato sul vetusto "Televideo" (esiste ancora!) per quantificare i dati Auditel, rimanendo abbastanza sorpreso, ed un pochino deluso, che dei due episodi trasmessi il massimo degli ascolti ammontasse a 720 mila telespettatori.
Considerando che per "Goldrake U" si era arrivati a poco oltre il milione di persone davanti alla televisione, ma con la lotteria Italia su "Rai 1" e su "Canale 5" la finale di "Supercoppa" tra le milanesi, per il ritorno del nostro benamato "Atlas Ufo Robot", stare ampiamente sotto il milione, mi è parso poco.
Praticamente i 721 mila goldrakkiani si sono posizionati penultimi nella classifica dei dodici programmi più visti della Rai...

Il comunicato dell'ufficio stampa Rai riporta il 4,2% di share (583 mila spettatori) per il primo episodio, mentre il 4,6% di share (i 721 mila telespettatori del "Televideo") per il secondo episodio.





A me son parsi numeri bassi, o più bassi di ciò che mi aspettassi (da appassionato ho una percezione deformata dell'importanza di Goldrake in Italia...), però, non devono essere sembrati dati tanto bassi a mamma Rai, in quanto la serie è stata confermata al medesimo orario e rete anche per domenica prossima 12 ottobre.
Quanto durerà? 
Non lo so e non mi interessa, son solo contento che Goldrake e soci riappariranno domenica prossima ^_^


Qui sotto gli ascolti "Mediaset" di ieri, tanto per confrontare i numeri con quelli di Goldrake.

domenica 5 ottobre 2025

5 ottobre 2025 il ritorno di "Goldrake" su Rai 2 dopo 47 anni: rassegna stampa


Come ormai consueto, cioè ripetitivo(...), ho provato ad acquistare cinque quotidiani per vedere se almeno uno di questi avesse dato un minimo di risalto al "rimpatrio" (stiamo sempre parlando di un esule che torna in Italia) di Goldrake sulla Rai.
Sono ripetitivo in quanto già altre volte ho usato questo espediente per allestire un post:



La Repubblica, il Corsera, Il Giorno, il Giornale, e La Stampa mi son costati 10,90 euro... in quanto erano presenti vari inserti, risultato finale? 
Zero articoli, manco un trafiletto, neppure un'immagine della sacra effige di Goldrake...

Il buon vecchio Massimo Nicora in questi giorni mi ha informato su vari articoli della carta stampata, quindi un minimo di attenzione c'è stata, ma se non scrivi due righe due il giorno dell'esordio televisivo, quando?  >_<

Alle ore 19:00 su "Rai 2" la pagina degli spettacoli dei cinque quotidiani presentano la seguente dicitura:
"Ufo Robot Goldrake" (Corriere della Sera);
"Ufo Robot Goldrake - Alcor e Actarus - Ritrovare la rotta" (la Repubblica);
"Ufo Robot Goldrake" (La Stampa);
"Goldrake (versione restaurata)" (Il Giorno);
"Goldrake" (Il Giornale).

L'unico quotidiano che ha fatto uno sforzo per ingolosire il lettore ultra cinquantenne è stato "Il Giorno", con quel "versione restaurata".
L'unico quotidiano che inserisce i titoli dei due episodi trasmessi è "la Repubblica", almeno i loro lettori ultra cinquantenni sapranno che potrenno vedersi due puntate.
Si noti come "la Repubblica", proprio di fianco ai programmi di "Rai 2", ha un richiamo inerente la serie "Marvel Zombies" di "Disney+", con tanto di immagine del CAP zombificato con mini recensione.
Quindi una fotina di Goldrake e/o Actarus e soci con due righe di accompagnamento la potevano pure mettere... 

Di seguito le foto dei palinsesti presenti nei cinque quotidiani acquistati.

sabato 4 ottobre 2025

"Il ritorno di Goldrake" + "Fonzie stavolta sfiderà i robot", di C. R. - "Il Giorno" 10 dicembre 1979


"Domani alla tv il ritorno di Goldrake"!
Sembra un titolo di oggi, invece fu del 10 dicembre 1979   ^_^
Domani su Rai 2 alle 19,00 rivedremo "Atlas Ufo Rob... ehm... "Goldrake", quindi un po' di vecchiume in stile déjà-vu mi pare il minimo per omaggiare Actarus e soci.
Il quotidiano "Il Giorno", all'interno dell'inserto settimanale sui programmi televisivi, ricordò al lettore che il 12 dicembre 1979 sarebbe iniziata la seconda tranche di "Atlas Ufo Robot", con annessa sfida di ascolti con il (pessimo, per i miei gusti) Fonzie di "Happy Days".
Purtroppo, e mi scuso della distrazione, quando ho salvato in biblioteca le immagini de "Il Giorno", essendo concentrato sulla ricerca dell'annuncio di "Danguard", non mi sono reso conto che il microfilm non era perfettamente a fuoco... comunque il tutto resta leggibile.
Ho evidenziato in rosso la programmazione di "Buonasera con...", dove è presente il viso del grande Peppino De Filippo che presentava la trasmissione, purtroppo il grande attore era un pelino fuori contesto...


"Tornano stasera sulla Rete Due i disegni animati giapponesi "Atlas Ufo Robot Super Goldrake"!

Forse un pelino lungo come titolo  ^_^
Ormai lo tsunami contro gli anime si stava per palesare, infatti il giornalista avvisa che per "molti" questi disegni giapponesi erano diseducatici e costringevano (tra virgolette) i bambini a stare davanti la tv, ma rispetto agli altri cartoni animati visibili in televisione, quelli nipponici erano più moderni, e se avevano tanto successo ci sarà stata pure una ragione!
Appunto, ci sarà stata pure una ragione  ^_^
E quale fu uno dei motivi del successo?
"Oltretutto i giapponesi per realizzarli usano il computer, che in fatto di colori e movimenti del futuro se ne deve pur intendere"   ^_^
Immagino che chi scrisse il trafiletto manco lo avesse mai visto un computer (nel 1979...), se non al cinema in qualche film di fantascienza, però è curioso che, alla fine, i primi usi del computer in animazione giapponese furono proprio per i colori e per armonizzare/migliorare il movimento di talune scene.

venerdì 3 ottobre 2025

"Fight! Super Robot Lifeform Transformers TV Ehon" - 1986? (libro illustrato tv)


Ringrazio sempre Andrea e Valentina per il materiale  :]

Per una spiegazione di cosa siano i "TV Ehon" rimando al post linkato qui sotto:

Nel post precedente con la recensione del numero settembre di "Nippon Shock Magazine" avevo ammesso la mia totale ignoranza (tra le tante) inerente l'anime dei "Transformers", questo non vuol dire, però, che io non abbia materiale su questa serie animata che mi faceva cambiare canale appena la incrociavo  :]
Ho cercato di datare questo "TV Ehon", ma alla fine ho desistito, neppure nei siti di vendita online che lo rendono disponibile è presente la datazione, se non un generico "anni 80"...
Va da sé che non possa più di tanto commentare le tavole illustrate di questa pubblicazione per bambini. Essendo cresciuto con Goldrake, il Grande Mazinga, Jeeg e compagnia, a me questi disegni non fanno né caldo né freddo, ma magari qualche appassionato, che si perse la prima ondata di anime in Italia, potrà apprezzare  ;)

Il bambino nipponico proprietario di questo volume cerchiò il personaggio sopra la spalla di Commander/Optimus Prime/Convoy, per il resto il volume è pressoché intonso, pure bellino, proprio per fare uno sforzo d'apprezzamento  ^_^
Buona osservazione a chi potrà apprezzarlo più di me.

mercoledì 1 ottobre 2025

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 27 settembre 2025


Non che sia una questione particolarmente importante, ma visto che recensisco il numero di settembre il primo ottobre, la spiego  ^_^
Nel numero di "Nippon Shock Magazine" di settembre 2024 si annunciava perentoriamente, senza se e senza ma, che da novembre la rivista non sarebbe più uscita in edicola!
Ergo, da fedele lettore della testata, ho preso accordi con una fumetteria per farla arrivare da loro.
Poi "NSM" non è stata pubblicata per alcuni mesi.
Ritorna in stampa, e me la ritrovo sempre prima in edicola che in fumetteria  :]
Oh raga... decidetevi...
Il numero di agosto l'avevo saltato perché spendere 10 euro per vedere illustrazioni, di certo bellissime, non fa parte del mio concetto di rivista da leggere.
Riprendo ad ottobre, con la solita mia recensione basata su quello che ho trovato più interessante, ma ciò non vuol dire che gli altri articoli non lo siano.



Quando uscirono i "Transformers" ero già grandicello, probabilmente ero fuori target, quindi evitavo la serie come la peste, senza contare che essendo costituita da episodi autoconclusivi, neppure mi attraeva..."Robotech", per esempio, la vidi con piacere, pur non sapendo che fossero tre serie mischiate.
Dello scritto nulla posso dire, in quanto sono ignorante (tanto per confermare le voci web) in tema  :]
Come non mi pronuncio neppure sull'articolo inerente "Magica Emi", stesso motivo, lì ero proprio super fuori target  :]
"Tansor 5", invece, sarebbe stata più in target come trasmissione in Italia, ma me la persi completamente, forse su qualche altro canale facevano un altro anime che mi piaceva di più?
Non ricordo...


Bello l'approfondimento su "Anna", di cui dovrei leggere almeno il libro che riporta la trama dell'anime, come feci per "Heidi".

sabato 27 settembre 2025

Film di Tarzan presenti nei volumi di "Segnalazioni Cinematografiche" dal 1934 al 1986


Nel precedente post sulla serie animata di Tarzan della "Filmation" mi era sorto il dubbio sul perché si legasse la produzione alla "Warner Bross", forse perché ai tempi i film erano prodotti da loro?
Nei commenti, Luca, aveva annotato che da una brevissima sua ricerca i film di Tarzan erano della "MGM".
Visto che quando ho passato in rassegna i miei 100 volumi di "Segnalazioni Cinematografiche" mi ero preso nota proprio dei film di Tarzan recensiti dalla testata cattolica, sfrutto la ricerca per questo post   ^_^
Ho trovato una quarantina di film riportati in "Segnalazioni Cinematografiche" con il titolo "Tarzan" o riconducibili a lui, a memoria ne avevo omessi solo due o tre perché erano film che nulla avevano a che fare con l'uomo scimmia, ma in fase di titolazione "Tarzan" glielo avevano appioppato a forza... uno era un documentario sulla giungla, uno un film messicano (forse) e il terzo un film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Rammento, per chi non conoscesse la testata in questione, che lo scopo era quello di informare le sale cinematografiche parrocchiali/oratori se una pellicola era visibile dai più giovani, ovviamente in base ai dettami della dottrina cattolica. Direi preoccupazione più che legittima, ne consegue, però, che specialmente quando riporto giudizi di volumi degli anni 30 e 40, si nota lo stacco di severità rispetto alle maglie più larghe dagli anni 60/70.
Oggi pare fin ridicolo che un film di Tarzan venisse sconsigliato in oratorio per "il troppo succinto costume dei protagonisti", vedi "Tarzan e la compagna" nella scan qui sopra, ma era il volume del 1934/35, comunque la questione delle semi nudità femminili, meno quelle maschili, proseguirà fino a gran parte degli anni 50!
Chi recensiva quei film probabilmente era nato prima dell'invenzione del cinematografo, vedere donne e uomini con parti anatomiche scoperte (nel 1934/35) era qualcosa di assolutamente spiazzante, in una società italica sotto dittatura fascista in cui si recitava la messa ancora in latino, tanto per contestualizzare il tutto.
Basti dire che i film di Stanlio e Olio, fino alla fine della guerra, erano sovente sconsigliati ai più giovani, se non con tagli, a causa di bevute, donnine e tradimenti, mentre i documentari sulle vittorie dell'impero italiano o dell'alleato teutonico nei territori (altrui) conquistati, venivano catalogati come visibili per tutti  T_T
Questo per dire che il giudizio del recensore deve essere contestualizzato con l'anno di pubblicazione del volume. Infatti ad ogni scan della recensione, con annessa come sempre la valutazione pastorale/giudizio morale, affianco la copertina del volume in questione.
Il primo titolo recensito è "Tarzan alla riscossa", in realtà un altro film che con Tarzan non aveva alcun nesso, ma l'ho inserito per rendere un'idea di cosa si può riesumare con queste ricerche.
La cosa divertente è che se cerchi il titolo "Tarzan alla riscossa" su "Google", salta fuori una recensione su "comingsoon.it", che non è altro che questa scheda su "Segnalazioni Cinematografiche" (citato dal sito). 
Quindi questi volumi "Segnalazioni Cinematografiche" sono, in pratica, l'unica inestimabile fonte per una quantità spropositata di film che si son persi, scomparsi sia materialmente che nella memoria collettiva.
Il secondo film recensito fa riferimento a "Tarzan, l'uomo scimmia", primo film della serie, che essendo stato prodotto nel 1932, non venne recensito dalla testata, ma solo postumo nel 1957.
Come avevo già notato nelle recensioni dei lungometraggi animati giapponesi, oltre ad essere scritte in un italiano perfetto (a cui non siamo più abituati neppure sui quotidiani), a riuscire a rendere la trama in poche righe (cosa assai ardua), nei volumi più vecchi si leggono termini ormai desueti, ma belli.




Quello che penso sia o la fonte del film "Tarzan alla riscossa" oppure il romanzo italico ripreso dal film, si capisce che con Tarzan non aveva alcune legame.

Il giudizio morale/pastorale oggi fa fin ridere, ma nel 1936/1937 era tutta un'altra storia  :]

giovedì 25 settembre 2025

"Il nuovo Tarzan è nato in sogno", di Nicoletta Artom - "Settimana TV" dal 15 al 21 gennnaio 1978


Non si dice, "non c'è tre senza quattro"?
Quarto articolo consecutivo da "Settimana TV" con tematica programmi per bambini/ragazzi, e stavolta la redazione riservò anche la copertina al cartone animato del Tarzan della "Filmation", che io trovavo molto bello, sia come storie che a livello di disegno.
Il cartone era trasmesso dalla solita "Rete Due" della Rai, all'interno del solito "Buonasera con..." presentato dalla solita Maria Giovanna Elmi, il tutto organizzato dalla solita Nicoletta Artom.
Un quartetto di successo per noi bambini/ragazzini dell'epoca  :]
Siamo ancora nell'era pre Heidi e pre Goldrake, ma di lì a qualche settimana il quartetto enunciato poco sopra darà il battesimo ad "Atlas Ufo Robot"   ^_^
La particolarità di questo articolo è che porta la firma della stessa Nicoletta Artom, che occasionalmente faceva sentire la sua voce scritta sulle riviste televisive per commentare le serie animate da lei introdotte in palinsesto.


La Artom ci raccontava qualcosa dell'inventore di Tarzan, Edgar Rice Burroughs, quando ancora non c'era Wikipedia, e non potevi sapere tutto di qualsiasi argomento con un click, neppure superficialmente.

lunedì 22 settembre 2025

"Nick Carter mette alle corde Mike", di Gianni Melli - "Settimana TV" dal 30 aprile al 6 maggio 1978


Visto che ormai ho già postato due articoli di "Settimana TV" che trattavano dell'Uomo Ragno (7/13 maggio 1978) e dei Fantastici Quattro (16/22 luglio 1978), mi pare sensato inserire anche l'articolo, molto più approfondito degli altri due, sul programma che conteneva entrambi quei cartoni animati statunitensi, cioè "Supergulp!".
Questo articolo, quindi, venne pubblicato prima degli altri due, in particolare giusto la settimana antecedente a quello sull'arrampicamuri.
Come già scritto nei posti linkati sopra, è un vero peccato che la testata "Settimana TV" cessò le sue pubblicazione nel 1978, perché, pur presentando un numero inferiore di pagine rispetto al "Radiocorriere TV" e a "TV Sorrisi e Canzoni", dedicava largo spazio ai programmi per bambini/ragazzi. Averla potuta leggere nel 1979 e nel 1980, avrebbe aumentato non di poco lo spazio dedicato all'animazione giapponese in Italia. 
Il titolo svela o ricorda una questione che ai tempi creava un certo scompiglio in famiglia, cioè l'auto concorrenza che i canali della "Rete Uno" e della Rete Due" della Rai si facevano a vicenda. Infatti, ben prima di piazzare "Happy Days" sulla "Rete Uno" e "Atlas Ufo Robot" sulla "Rete Due" quasi al medesimo orario, lo avevano fatto con "Supergulp!" e con "Scommettiamo?" condotto da Mike Bongiorno, entrambi in prima serata.
Probabilmente chi si occupava dei palinsesti diede per scontato che Mike Bongiorno mai e poi mai avrebbe avuto da temere da un programma di animazione, in gran parte statica (ben più statica degli nime!), ed invece...  ^_^


L'articolo rendeva edotto il lettore che "Supergulp!" aveva raggiunto la stagione precedente degli ascolti stratosferici, tanto da far concorrenza a "Scommetiamo?" sulla sorella "Rete Uno".
"Con otto milioni di adulti e otto di minorenni la trasmissione torna a fare concorrenza a "Scommettiamo?"

La Rai, la stagione precedente, aveva fatto delle rilevazioni interne specifiche, in quanto i minorenni di anni 15 solitamente non facevano mai parte del campione.
Come sempre è solo facendo delle ricerche in proprio (non stando seduti in redazione o davanti al pc a criticare l'impegno altrui) che si riesce ad avere conferma o meno di certe informazioni.
I dati enunciati nel riquadro qui sopra sono confermati da un altro mio post (con dati di ascolto successivi a questa nuova serie di "Supergulp!"), in cui volevo capire i dati di ascolto di "Mazinga Z":


L'inizio dell'articolo ricorda a chi c'era e svela a chi non c'era che, nelle famiglie con un solo televisore, scoppiavano dissidi di una certa importanza quando al medesimo orario c'erano due programmi con target differenti.
Sarà quello che di lì a poco capiterà con l'animazione giapponese sulle tv private locali, quando questi cartoni verranno piazzati nell'ora del TG1 o in prima serata.
Viene confermato che la Rai, per la stagione precedente di "Supergulp!", cioè la prima, fece delle rilevazioni specifiche sugli ascolti del programma, coinvolgendo anche gli under 16, non rilevati dal "Servizio Opinioni Rai".
Qui si presenta una piccola contradizione per quanto riguarda l'età non rilevabile, in questo articolo è quella degli under 16, mentre nel posto sopra era under 15, magari ridussero di un anno l'età.

sabato 20 settembre 2025

"Quattro Fantastici ma un po' titubanti" - "Settimana TV" dal 16 al 22 luglio 1978 F4


Nel precedente post avevo accennato che la redazione di "Settimana TV" dedicava spazio ai programmi per bambini/ragazzi, nonostante e le pagine non fossero molte, con un articolino su l'Uomo Ragno:

Infatti un paio di mesi dopo si focalizzarono sui "Fantastici Quattro", prendendo spunto dalla loro presenza in formato di cartoni animati all'interno di "Supergulp!".
Lo scritto è un po' più lungo di quello sullo spararagnatele, e l'autore dimostrava anche di conoscere un po' l'argomento, visto che sapeva che la Torcia Umana già esisteva nel fumetti Marvel, come l'accenno a Plastic Man come predecessore di Mister Fantastic.
Il parallelismo la Cosa con Jekyll/Hyde mi è parso meno sensato... Ben Grim non si trasformava quando si arrabbiava, restava sempre la Cosa, quello che si trasformava quando era arrabbiato era Hulk.
Per il resto vale il discorso fatto sul precedente post, oggi queste due paginette paiono pochissima cosa, nel 1978 era manna dal cielo per un bambino  :]

venerdì 19 settembre 2025

"A tu per tu con l'Uomo Ragno" - "Settimana TV" dal 7 al 13 maggio 1978 (con poster)


Quando nel lontano 2019 ho scoperto l'esistenza della rivista televisiva "Settimana TV", mi son subito rammaricato che la sua pubblicazione terminò nel 1978... giusto giusto per fare qualche articolo su "Goldrake" e "Heidi" e poi fine... se fosse sopravvissuta all'invasione dei cartoni animati giapponesi sulla Rai e sulle tv private locali, oggi avremmo un sacco di altri articoli che testimoniavano quel periodo.
Infatti la redazione puntava parecchio, considerando il non tantissimo spazio dedicato agli articoli, ad attirare i giovani lettori, ne è una prova questo articolino sull'Uomo Ragno con tanto di bel poster.
Dato che non conoscevo l'esistenza della rivista fino al 2019, da bambino non ho potuto godere né del breve scritto né del poster, rimedio con qualche decennio di ritardo  :]
Tra l'altro questo non fu l'unico articolo dedicato ai supereroi Marvel, che ai tempi potevi leggere sugli albi della "Editoriale Corno" (lo avevo quel "Uomo Ragno Gigante" in basso a sinistra!) e vedere alla Rai nei cartoni presenti all'interno di "Supergulp!".
Le brevi colonnine di scritto sono forse poca cosa oggi, abituati a libri, articoli web, siti dedicati etc. etc. etc., ma per un bambino super fan dell'arramipicamuri (come ero io) era già soddisfacente trovare una testata non per bambini che ne trattasse   :]


Ma con tutti i temibili nemici dell'Uomo Rango, dovevano scegliere proprio due mezze seghe come Tarantula e il Punitore?   >_<

Qui sotto lo scritto ingrandito.

martedì 16 settembre 2025

"Musica e Dischi" gennaio, marzo, novembre 1979 + gennaio, aprile 1980: classifica dischi 1978 e 1979 + pubblicità sigle anime


Tra l'aprile e il giugno 2019 avevo consultato in emeroteca la testata "Musica e Dischi" per le annate 1979 e 1980. Lo scopo, oltre alla ricerca dei soliti articoli, era quello di vedere se, per caso, la sigla del Danguard era stata pubblicizzata in anteprima all'inizio del 1979.
Questo lo scrivo tanto per far capire che sono parecchi anni che cerco informazioni sulla 
Trovare il disco della Pivetti a gennaio 1979 sarebbe stato un bel indizio di una sua trasmissione a fine 1978 o a gennaio 1979, purtroppo la sigla del Danguard è pubblicizzata da aprile 1980.
E' stato un tentativo, non andato a buon frutto.
Alla fine mi ero pure dimenticato di queste poche foto fatte nel 2019, mi ci sono imbattuto cercando altro tra i mega giga file in mio possesso.
La classifica dei primi cento 45 giri più venduti nel 1978, presente nel numero di gennaio 1979, vede due sigle di cartoni animati giapponesi, gli unici trasmessi dalla Rai (fatta eccezione dei Barbapapà e di Vichi il vichingo), che si piazzano al 13esimo posto con Heidi e al ventesimo con "Ufo Robot".
Praticamente davanti a tutte le altre sigle di telefilm e trasmissioni (Rai).


A marzo 1979, quindi poco prima del suo esordio televisivo, viene presentata la sigla di "Capitan Harlock", ancora senza la copertina del 45 giri, esseno una anteprima assoluta.

(per questo speravo in un sigla del Danguard in anteprima)


Novembre 1979
L'immagine mi ha incuriosito quando l'ho vista la prima volta, non che io sia un esperto di sigle dei cartoni animati giapponesi, ma questo disco mi pareva nuovo, tra l'altro contenente più titoli!
Infatti non era un 45 giri, ma un  LP della casa discografica "Durium", che pubblicava dischi per bambini.
"I Roofus Robots" conteneva:

domenica 14 settembre 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 28 - settimo numero bimestrale)


Forse si sarà compreso (sia nel senso di "capito" sia nel senso più psicologico del termine), che anche solo sfogliare, non dico leggere, "Anime Cult" mi è divenuto greve... giri pagina e ti girano le ... 
Io penso che per una testata che stipendia dei dipendenti che vi scrivono e porta utili all'azienda che la pubblica, non sia vergognoso citare un minimo le fonti da cui si traggano idee, spunti, immagini o addirittura intere colonne di scritto... anzi, dovrebbe essere un fatto meritorio:
"Non vi posso riconoscere del denaro per la passione che avete mostrato nel trovare queste informazioni, ma almeno la soddisfazione di citarvi".

Quando, invece, si utilizza il lavoro altrui, spesso gratuito, per rimpolpare i propri articoli e la propria rivista senza manco degnarsi di scrivere dove è stato trovato quel materiale, i soggetti non menzionati potrebbero imbruttirsi... una volta può capitare, due, tre, quattro... però dopo un po' la cosa scoccia...
Uno si ritrova a pagare una rivista creata anche con il materiale da te riesumato (o creato, se si pensa alla foto del Televideo...) passando ore ed ore in biblioteca, comprando pacchi e pacchi di riviste completamente al buio e gli altri prendono lo stipendio e fanno gli utili?
E in più ti recensisco la rivista facendoti altra pubblicità gratuita? 
"C'ho scritto Giostengo?" (semi cit.)  ^__^



A pagina 35 si ripercorrono le polemiche giornalistiche contro l'animazione giapponese in Italia, in particolare quelle della primavera 1980, citando, oltre allo stramega famigerato articolo di Silvero Corvisieri su "La Repubblica (7 gennaio 1979), tre articoli successivi:

"Per chi li ha portati in Italia è una crociata contro i fantasmi", di Marcello Sorgi (intervista a Nicoletta Artom) - "Il Messaggero" 10 aprile 1980 

“Vincono in televisione i genitori anti-Goldrake”, di Lidia Golinelli - “Il Resto del Carlino” 20 aprile 1980

"Viva Goldrake", lettere al direttore - L'Occhio 11 giugno 1980

Fonte?
Da questo momento in poi la fonte, per tutti quelli che leggeranno per la prima volta questi articoli, sarà "Anime Cult" della Sprea!
Dopo il danno, la beffa... ovvero, cornuto e mazziato   ^_^


Purtroppo all'esordio di "Anime Cult" parte del materiale da me riesumato è finito nello loro grinfie, quindi ormai lo considerano riesumato da loro  ^_^


Tra quel materiale, però (a memoria), non c'era l'articolo de "L'Occhio", perché ho scoperto la testata in seguito, quindi la mezza colonna che riporta la lettera di chi difendeva Goldrake, posso ragionevolmente affermare (la redazione è andata in emeroteca a recuperare quel materiale già riesumato da me?) che l'abbiano letta su questo blog:

Tranquilli, di articoli da cui prendere spunto e citazioni più o meno corpose ne avete a tonnellate:

Per fortuna ho un lavoro e non debbo ridurmi a questi espedienti per portare a casa la mensilità  :]

Qui sotto le scan più in dettaglio.

venerdì 12 settembre 2025

Rivista "Mediabook: sintesi trimestrale di prezzi, formati e dati di lettura ed ascolto dei principali mezzi pubblicitari" - n° 1 ottobre 1982 (solo parte dedicata alla televisione)


Nel precedente post mi ero rammaricato che una testata come "Andersen il mondo dell'infanzia" non fosse stata pubblicata dal 1978, visto che avrebbe potuto renderci molte più informazioni sull'avvento animazione in Italia, ma almeno la si può consultare in emeroteca.
Stavolta il rammarico è doppio, in quanto la testata "Mediabook" iniziò le pubblicazioni con questo numero di ottobre 1982, quindi lasciando senza analisi dei dati tutto il periodo precedente e in più non è assolutamente consultabile in nessuna emeroteca, se non per numeri sporadici.
Io ho comprato questo primo numero completamente a caso, senza sapere manco cosa fosse... sul web non si trova pressoché nulla... un vero peccato.
Pure la tanto osannata IA, che pare onnisciente ti risponde, se cerchi "Mediabook rivista"...
"Mediabook rivista" non sembra riferirsi a una rivista specifica, ma più probabilmente all'azienda Mediabook srl con sede a Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia), che è attiva nel settore dei libri e potrebbe pubblicare materiale o essere associata a pubblicazioni.

Chiaramente era una rivista di settore, a beneficio delle aziende pubblicitarie, ma dopo quattro decenni i dati ivi contenuti, specialmente per chi ha le conoscenze per valutarli al meglio, sono di un valore assoluto.
Praticamente in questo numero c'è una mini radiografia dei network televisivi appena pre monopolio Fininvest.


Qui sopra ciò che scrisse il lungimirante editore e ideatore di "Mediabook", Gian Marco Bragadin.


Il primo numero prese in esame tutti i media su cui si poteva fare pubblicità: quotidiani; settimanali; mensili; televisioni; radio; cinema; affissioni.

Visto lo scopo del blog, inserisco solo la parte riguardante le televisioni, a parte un paio di pagine introduttive.

martedì 9 settembre 2025

"Mappa dell'editoria periodica per ragazzi in Italia", di Gianni Bono - "Andersen il mondo dell'infanzia" n° 3 aprile/giugno 1983 (rivista Candy Candy + Cartoni in TV)


Se la testata "Andersen - il mondo dell'infanzia" fosse esistita già dal 1978, avremmo un sacco di articoli seri e di dossier sull'arrivo dell'animazione seriale nipponica in Italia, purtroppo venne pubblicata a fine 1982...
Visto che ho già dedicato alcuni post a "Candy Candy", magari li chiudo con questo dossier sull'editoria periodica per ragazzi/e, con tanto di intervista ad alcuni dei direttori delle testate, tra cui la direttrice proprio di "Candy Candy" della Fabbri.


L'autore del dossier è Gianni Bono, che direi è qualcosa di più che autorevole in questo campo, sul blog ci sono altri post su suoi scritti:






Il dossier è diviso in due parti, nella prima sono riportati i dati delle riviste per ragazzi/e, nella seconda ci sono le interviste ai direttori di alcune testate.
Purtroppo nei dati mancano le tirature, che allora come oggi paiono esser top secret  :]
Nel tempo ho accumulato vari posti su una parte di queste testate:




domenica 7 settembre 2025

Candy Candy mas bonita cuando sonrie


TITOLO: Candy Candy mas bonita cuando sonrie
AUTORE: Jose Amtonio Godoy
CASA EDITRICE: Diabolo Ediciones
PAGINE: 304
COSTO: 27,95€
ANNO: 2025
FORMATO: 25 cm X 18 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9788419790736


Sono ormai abbastanza conscio di aver difficoltà a resistere all'acquisto di materiale editoriale, ne è una prova questo libro spagnolo, portato a casa perché, nel sfogliarlo, ho trovato una mini sezione dedicata al merchandising italiano, oltre a quello ispanico.
Ero curioso di capire chi, come per altre serie animate giapponesi, importò da chi il materiale editoriale che si trovava in commercio ai tempi. Alla fine non è che io abbia scovato chissà quali informazioni sconvolgenti, ma un paio di curiosità sulla saggistica in generale le ho trovate.
Ovviamente non ho letto il libro, se non nelle parti che ritenevo interessanti, ed ovviamente mi son fatto aiutare dai vari traduttori disponibili.
La prima cosa che mi è saltata all'occhio è la strabordante presenza di immagini, a cui, in confronto, un qualsiasi libro della collana "Ultrashibuya" pare "Il Signore degli anelli"...
Delle 304 pagine totali, ben 68 pagine presentano un'immagine a tutta pagina, quindi zero scritto;
Delle 304 pagine totali, addirittura 170 (e passa) sono di immagini, sommando quelle a pagina piena alla marea di mezze pagine ed anche più di mezza pagina...
Sarebbe facile calcolare che se le immagini contano 170 pagine, il restante fino ad arrivare a 304 sia di scritto, in realtà non è così, in quanto la parte scritta è così tanto dispersa nel libro, che risulta poco valutabile con precisione. Forse la metà delle pagine del libro?
Delle 304 pagine totali, solo 8 pagine contengono solo scritto che compre tutta la pagina senza immagini, grandi o piccole che siano, e ci ho messo dentro nel conteggio pure la pagina dei ringraziamenti!
La cosa che editorialmente ho apprezzato, cosa rara in Italia, non saprei se lo sia anche in Spagna, è che il libro ha una bella e solida copertina rigida.
Per il resto questa pubblicazione è l'antitesi dell'approfondimento saggistico   ^_^
Aggiungo che, a differenza della collana "Ultrashibuya", il libro presenta la bibliografia e pure la sitografia, la cui lettura lancia qualche squarcio sulla carenza di fonti cartacee ispaniche, ma ci torno a fine post.

Il titolo presenta una citazione nota anche in Italia: 
Candy Candy mas bonita cuando sonrie = Candy Candy è più bella quando sorride.

Mi pare fosse una battuta di Anthony, ma potrei sbagliare  :]
L'autore è nato nel 1980, cioè quando "Candy Candy" veniva trasmessa in Italia, è questo il suo primo libro: PRESENTACIÓN de "CANDY CANDY Más Bonita Cuando Sonríe" con José Antonio Godoy





Il sommario del libro è un pelino poco descrittivo, mancano i vari paragrafi e non può render conto del mostruoso numero di pagine presenti.


Ecco un paio di esempi del numero di immagini e di quanto lo scritto sia sacrificato.
Come si può vedere nella doppia pagina più in alto, la pagina di sinistra ha un'immagine che è più di mezza pagina, quella di destra è di mezza pagina, quindi lo scritto di due pagine è meno di una pagina. 
Questo è il motivo per cui affermo che è arduo calcolare quanto si legge realmente spendendo 27,95 euro...

giovedì 4 settembre 2025

Cara Candy Candy" (lettere a Candy) - "Il giornale dei genitori" febbraio 1982

Proseguo il mini excursus epistolare su "Candy Candy". i precedenti post sono:


I due articoli sopra nascevano dalle lettere che i giovani telespettatori e telespettatrici inviarono alla redazione di "Telepiù" per proporre il proprio finale preferito, in pratica della pre-fanfiction.
Questo articolo dell'autorevole testata a tema scolastico "Il Giornale dei Genitori" propose una serie di stralci di lettere a Candy, in realtà non ho ben compreso finale dello sc ritto, anche perché l'incipit è assai equivoco:
"Qualche volta le lettere sbagliano indirizzo. O, anzi, indovinano proprio quello giusto! Ecco le lettere (vere, false, inventate, reali, chissà) che un'ammiratrice di Candy Candy ha scritto alla sua eroina."

Le lettere parrebbero scritte troppo bene per essere di una bambina di otto anni, però potrebbe aver avuto la mamma come correttrice di bozze, d'altro canto mi pare arduo che un adulto conoscesse i particolari della trama di singoli episodi, ma magari con l'aiuto di una figlia fan dela serie... se non fosse per le ultime missive qui sotto che paiono svelare l'età dell'autrice...   :]

mercoledì 3 settembre 2025

Telepiù dal 14 al 20 febbraio 1981 n°7 - "Candy Candy si sposa sulla mia tv preferita" (concorso)


Dopo la lettura del saggio ""Candy Candy Revolution", in cui viene trattato anche il finale italico modificato, ho provato a cercare qualche riscontro sulla carta stampata del periodo, inerente il come e il perché gli adattatori nostrani spinsero Candy tra le braccia di Terence, specialmente nel lungometraggio.
Il precedente post era su un "Telepiù" di due settimane prima rispetto a questo:

Stavolta ho recuperato un breve articolino che annuncia una nuova iniziativa su Candy, ma ci torno poco sotto.
Il numero presenta un certo numero di redazionali interessanti, in primis l'annuncio del telefilm di "Batman" con Adam West   ^_^
Le tv private sono proprio quelle che preferisco, cioè del milanese, quindi mi ci raccapezzo meglio con nomi delle emittenti e programmi trasmessi, il "Telepiù" linkato sopra riportava le emittenti del nordest Italia.


Stavolta si prometteva alle autrici delle lettere alla redazione di "Telepiù", premiate nel numero 5 (linkato sopra), di raccontare sulle tv private locali il loro auspicato finale per Candy, quindi con Terence, a quanto pare   :]
Sarebbe bello capire se poi la cosa ebbe un reale sviluppo televisivo, visto nel nello stesso scritto si mettono un pochino le mani avanti.
Sinceramente io non ricordo minimamente di aver visto una mia coetanea su "Teleradio Reporter" raccontare il suo finale personale di "Candy Candy".


Come iniziare se non con un
Nana nana nana nana nana nana nana Batman!!!

^____^

Uno o due anni addietro mi hanno prestato i BR della serie tv, li ho apprezzati parecchio, assai divertenti, avrei in serbo un post con varie curiosità, mi ci devo impegnare un po'   ^_^

Il lungometraggio del Batman di Adam West è recensito al link qui sotto:

martedì 26 agosto 2025

Telepiù dal 31 gennaio al 6 febbraio 1981 n° 5 - "Candy Candy si deve sposare" + 4 "Teleproteste"


Nel precedente post ho recensito un saggio su "Candy Candy", in cui viene trattata la questione del cambio di finale in Italia, in cui Candy viene buttata tra le braccia di Terence per un futuro matrimonio, mentre il finale nipponico resta aperto, senza alcun vincolo sentimentale certo per la biondina tuttalentiggini:

Ma perché e come in Italia il finale venne modificato in modo da far credere alle giovani telespettatrici e giovani telespettatori che Candy e Terence potevano rimettersi assieme?

Nelle settimane precedenti la redazione di "Telepiù" aveva indetto un concorso per far scrivere il proprio finale preferito alle appassionate e agli appassionati della serie, con questo numero di fine gennaio ed inizio febbraio venivano pubblicate alcune lettere e le vincitrici/vincitori del concorso.
Ci metto anche il maschile, perché anche i maschietti scrissero le proprie lettere con il finale alternativo/preferito (io non ne avrei mai avuto il coraggio...).
In un primo momento volevo inserire solo l'articolo su Candy e il suo matrimonio, ma poi mi è sembrato più interessante postare tutto il numero di "Telepiù", comprese quattro "Teleproteste" inerenti la programmazione televisiva dei cartoni animati giapponesi.
Il numero in questione presenta vari articoli, tra cui uno sul telefilm "Dallas" ancora alla "Rai", uno su una trasmissione "Rai" condotta da Pippo Baudo e Barbara D'Urso, un'intervista alla coppia Vianello e Mondaini, infine un paio di articoli su trasmissioni delle tv private locali, tra cui uno sulle sigle televisive disegnate dai bambini.



La rubrica "Teleproteste" aveva lo scopo di esprimere il proprio dissenso rispetto ai palinsesti delle tv private e della Rai, nel numero ne sono presenti ben quattro:
Cara, crudele mamma Rai...
Liti in famiglia
Daitarn III a grande richiesta
Ufo Robot in estinzione?

Il primo dimostra che alla fine, per quanto non fosse facilissimo da seguire in quanto a trama e ritmo, Capitan Harlock aveva un suo zoccolo duro di appassionati, una bambina, tra l'altro.
Il secondo ci ricorda che lo streaming è una manna, come lo è stato il videoregistratore prima e le VHS/DVD dopo. Chi non c'era davanti alla televisione non può capire le scelte drammatiche che ci trovavamo a fare ogni santo giorno
Il terzo mi fa sorgere un dubbio sul tasso di natalità di Belvedere nel mantovano, 100 ragazzi in un paesello di 700 anime?
L'ultimo dimostra che pure noi ci eravamo accorti che la Rai, all'inizio del 1981, aveva un po' molato le serie robotiche. Molto bello il disegnino   :]


Parafrasando Manzoni: "Questo matrimonio s'ha da fare!"  ^_^

Chissà se il secondo lungometraggio italico di "Candy Candy", con il finale che vira sul legame affettivo tra Candy e Terence, venne approntato ed impacchetto a causa di queste lettere/desideri:


Si noti che il primo è un maschietto, è anche l'unico tra quelli presenti.