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sabato 18 maggio 2024

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 19)


La copertina del numero 19 è dedicata alla combattente della Luna, in quanto lo speciale è dedicato a lei, con un focus sull'edizione italiana. La Sprea nel luglio 2023 aveva pubblicato un dossier su "Sailor Moon e le altre magiche combattenti", gli autori sono differenti (mi pare, non ho controllato articolo per articolo), quindi l'approccio è di certo diverso, resta la tematica identica.
Per conto mio, non essendo un fan della serie, posso valutare poco o nulla i contenuti, a cui, comunque sono interessato solo come fenomeno generale sull'animazione giapponese in Italia post "first impact" di Goldrake e soci.
Per i miei gusti ed interessi personali il pezzo forte del numero restano le interviste, che, a parte quella a Takahata del 1995, sono tutte a personaggi italiani ed attuali:
Marco Balzarotti (doppiatore);
Claudio Acciari (disegnatore);
Guido Silvestri, alias Silver;
Stella Orsini e Marco Alabiso (Junior TV, seconda parte di tre);
Carlo Maria Cordio (musicista, arrangiatore e direttore d'orchestra).

La somma di tutte queste testimonianze, presenti nei 19 numeri di "Anime Cult", ci propongono una panoramica interessante su vari risvolti (musicale, editoriale, doppiaggio etc. etc.) inerenti l'animazione giapponese in Italia dagli anni 70 all'attualità.

Mi corre l'obbligo, però, di fare un passo indietro di un mese, al numero 18 di "Anime Cult"...


Uno degli articoli riguardava i film live ispirati alle serie animate nipponiche, qualche giorno dopo aver postato la recensione mi è stata fatta notare una possibile svista abbastanza grossolana ed incredibile, che durante la mia lettura un po' tanto superficiale dello scritto non avevo colto.
Ho ricontrollato, ho chiesto di ricontrollare anche alla mia fonte, ed effettivamente l'errore pare abbastanza macroscopico...
In realtà avevo notato che nella parte dedicata ai "film mai visti in Italia..." era inserito anche il film nippo-francese di "Lady Oscar", ma sinceramente non ho assolutamente immaginato che lo si potesse dare per inedito in Italia... praticamente ho saltato la lettura di qesta parte, annotando nella recensione solo che mancava Polimar.
Non mi pare il caso di linkare informazioni che provino la trasmissione in Italia del film di "Lady Oscar", sarebbe una di quelle 100 o 200 cose da dare per acquisite...
Inoltre viene considerato inedito in Italia anche il film statunitense "Speed Racer" di "Superauto Mach 5", che ai tempi ho visto e non mi piacque neppure un po', ergo ho cannato due volte nella recensione un po' troppo superficiale.
Una delle spiegazioni che cerco di darmi per due scivoloni tanto eclatanti, specialmente il primo su "Lady Oscar", è che in fase stampa ci sia stato qualche refuso editoriale che abbia mischiato i paragrafi dell'articolo, facendo finire questi due film nella parte sbagliata dello scritto.
L'unica mia scusante per una lettura così superficiale della rivista è che non si può controllare tutto, cioè... alcune cose dovrebbero essere date per acquisite.
Altrimenti la critica giusta che viene mossa ai contenuti web sulla loro occasionale poca affidabilità (compreso questo blog), in quanto parte di un mondo gratuito portato avanti da meri fan (magari) con poca preparazione, verrebbe a cadere, se in riviste a pagamento trovi errori così salviniani...

Torno al numero 19 di questo mese.





Il sommario del numero 19, da cui si possono valutare i temi trattati per lo speciale su "Sailor Moon" e magari metterli a confronto con quello del dossiere linkato ad inizio post del luglio 2023.




Il primo articolo prende spunto da un'idea del sito "Recensioni Malsane Reloaded", presente su "Facebook" (di cui sono ignorante), per illustrare i 15 momenti più traumatizzanti dei cartoni animati giapponesi.
Torno quindi al ragionamento di poco sopra:
uno dei motivi addotti riguardo all'importanza (che condivido al 100%) di una o più testate cartacee su anime e manga, è che il web non sempre è sinonimo di affidabilità. Quindi da una rivista ci si aspetta più autorevolezza e, magari, anche il discostarsi dagli approcci web, ma se poi ti ritrovi a leggere otto pagine a pagamento su un tema presente gratuitamente su FB, mi sorge il dubbio sul perché io abbia pagato la rivista   ^_^

In un mini box a pagina 12 si può leggere:
"Il mondo degli anime classici è sterminato. Nessuno può pretendere di esplorarlo da solo e meno che mai di ignorare quell'universo di siti, blog, pagine social e altri luoghi virtuali in cui da sempre appassionati seguaci di emozioni antiche scavano alla ricerca di nuovi tesori... Così anche noi ci siamo messi alla caccia di questi cacciatori..."
Segue la descrizione del sito di FB di cui sopra.

Il ragionamento non sarebbe neanche sbagliato. 
Ultramegagiga di immagini, video e scritti su anime e manga vecchi e nuovi fanno ormai parte integrante delle informazioni su manga ed anime, solo che per leggere i post di "Recensioni Malsane Reloaded" mi sarebbe bastato iscrivermi gratuitamente a FB, risparmiando i soldi di questo numero di A.C. numero 19  ^_^



Tra l'altro su questo blog quattro di quelle 15 le ho trattate con il medesimo senso, recensendo in due casi su quattro pure tutti gli episodi:








E' stato interessante leggere la testimonianza di Silver su una delle prima uscite editoriali informative su anime e manga:



Se mai pubblicheranno Astroganga in DVD lo comprerò di certo, per ora mi sono accontentato dell'articolo   :]


Seconda parte delle interviste a due protagonisti della nascita e crescita di "Junior TV", nel prossimo numero la terza ed ultima parte.



Ok, sono solo giocattolini, ma sono sempre bellissimi   ^_^


Si legge sempre con piacere Rumor che scrive di Takahata.


Nell'intervista risalente al 1995 a Takahata c'è un passo che mi permetto di evidenziare, perché il grande artista lo aveva capito, a tanti altri in Giappone e fuori da esso non entra nella capoccia... e questo riguarda tutte le nazioni, imperi e dittatori che invasero altre nazioni.



Questa rubrica si confà perfettamente ad una fase di imperante revisionismo storico  ^_^
Fra qualche numero dovremo porgere le nostre scuse a Carrassi, alla Manera e pure alla D'Avena che ricantava tutte le sigle storiche  ^_^
Sia chiaro, essendo lui uno dei protagonisti di quegli "adattamenti", fa benissimo a proporci il suo punto di vista, magari si potrebbe evitare telecarrassi, già ci basta telemeloni...
La cosa bella è che sulla medesima testata AC si leggono critiche a quegli adattamenti Fininvest/Mediaset, ma poi leggi anche l'esaltazione degli stessi... penso che nel 2024 esistano dei farmaci adatti per la schizofrenia editoriale   :]


Grazie alla redazione ho scoperto un altro dei personaggi che contribuì alle stupende sigle dei cartoni animati giapponesi.

25 commenti:

  1. Ciao! Il dossier, che ho coordinato personalmente, è diversissimo dallo speciale monografico, abbiamo parlato di tutto ciò che non era stato detto l'anno scorso. E sai quanto altro si potrà ancora dire? Magari ci si tornerà... 🤩💪
    Due parole sulla rubrica di Carrassi: non è una esaltazione delle censure, ma l'apertura dell'archivio di chi ha lavorato a questi aspetti: c'è molta confusione sull'argomento, senza mai provare a capire i motivi delle censure (che sono sociali, economici e via dicendo). Trovo invece utile, per la storia del costume, società e televisione del Paese, che queste cosa vengano dette, si capirà almeno d dove veniamo e perché si agisce così. Proprio in questi numeri si dimostra poi che certi cambi erano di provenienza Giapponese, per dire 😃
    Un doveroso p.s. sul n.18: sì, c'è stato un problema, saltando un titolo di una pagina probabilmente, e infatti quei film non sono inediti in Italia :)
    Per Oscar ci sarà modo, penso, di parlarne nel prossimo numero 💪

    Moz-

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    1. Ok, grazie dell'info, sono ignorante in tema Sailor Moon :]

      Su Carrassi:
      Ribadisco che lui fa benissimo a dire la sua, solo che gli archivi, come li chiami tu, di norma vengono aperti da storici, quindi da terze parti, preparati sul tema, con una visione più ampia della situazione trattata e che magari non saranno imparziali al 100%, ma non debbono neppure giustificare il proprio operato.
      E' un po' come se, facendo un esempio più o meno attuale, l'archivio di Mussolini lo fai aprire a La Russa, te lo trasforma in un grande statista... ah no... ce lo hanno già trasformato...
      Carrassi e soci dovettero operare tagli, censure, adattamenti, delocalizzazioni?
      Glielo ordinarono?
      Ok, tutti dobbiamo lavorare, ci mancherebbe, ma se a distanza di un paio di decenni bisogna pure approvare il loro modus operandi, mi pare che si chieda troppo al lettore...
      Almeno si potrebbe partire da un minimo di autocritica, che sinceramente non mi pare di aver colto, avrò frainteso tutti i suoi scritti, compreso il suo libro del 2005.

      Quindi la topica è dovuta ad un refuso editoriale di impaginazione?
      Ecco, forse sarebbe stato il caso di segnalarlo in questo numero 19, magari facendo vedere come sarebbe dovuta essere in originario la pagina, tanto per evitare dubbi al lettore che si cerchi di mettere una toppa allo sbrego ^_^
      Magari la rettifica c'era e io non l'ho notata.

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    2. Sull'errore: la redazione se ne è accorta a 19 già stampato, proprio in questi giorni... tanto sembrava liscia come cosa, nessuno ci ha badato: succede anche questo. Assurdo, ma è così... non credo esista una pagina "come doveva essere", impaginata, esiste solo questa e il file del redattore. Comunque su Oscar sarà chiaro nel prossimo numero che il live è arrivato in Italia XD

      Su Carrassi: non che glielo abbiano ordinato, ma si intuisce che "o così o niente". Per dire, e lo citiamo noi nelle pagine di Sailor Moon, il censuratissimo episodio finale è stato lavorato fino a qualche giorno prima PUR DI TRASMETTERLO: censuratissimo per poterlo mandare in onda e dare ai fan italiani il finale, altrimenti non lo avremmo visto...
      Insomma, penso che siano queste le cose da cogliere, i motivi, le questioni che ci sono dietro i fatti...

      Moz-

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    3. Forse nel numero 20 si dovrebbe fare una errata corrige e forse a numero stampato qualcuno dovrebbe controllare tutto il numero, per una casa editrice che manda in stampa così tante riviste, mi parrebbe il minimo di una organizzazione interna.
      Gli autocontrolli li faccio io nel mio lavoro...

      Se tra "il così o niente", Carrassi ha scelto legittimamente "il così", non è che poi mi puoi far passare 20 anni dopo "il così" come il giusto ed io devo farmela passare liscia senza dire nulla ^_^
      "PUR DI TRASMETTERLO", guarda che non si parla del discorso di Hirohito che sancisce la fine della Guerra del Pacifico, ma di serie animate, si potevano anche NON TRASMETTERLO, pur di trasmetterlo a membro di segugio :]

      Sia chiaro, riri ribadisco, Carrassi ha tutto il diritto di dire la sua, annoto e noto che il suo è un monologo, dal suo archivio ci fa vedere i documenti che lui sceglie.
      Nei suoi scritti enfatizza le parti che potrebbero sollevarlo dalle accuse mosse dai fan delle serie adattate da Fininvest/Mediaset, mentre magari non tocca altri temi meno difendibili?
      Non lo so, potrebbe anche non interessarmi, mica mi ha adattato Conan il ragazzo del futuro, Heidi, Lady Oscar o Goldrake, ma serie che non ho mai visto.
      Contenti i fan che le guardavano, buona camicia a tutti ^_^
      Il mio punto di vista resta questo, conta zero :]

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    4. Beh, per lo stesso motivo dovresti chiederti come mai hai visto un Goldrake coi nomi cambiati e mancante di tre episodi, o una Oscar con diverse scene censurate e dialoghi cambiati... è questo che provo a dirti. Certo, era meglio non trasmettere l'ultimo episodio, conclusivo, di tutta una serie? Io penso che abbiano fatto la scelta migliore, invece... Non è che la gente si divertiva a censurare, quindi a spendere per fare un lavoro aggiuntivo... 😅

      Hai ragione sul controllo, esiste m alcune cosa possono sfuggire perché le dai per scontate, non immaginando che siano state stravolte per errore!

      Moz-

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    5. Questo no, però... guarda che, come a forza di stare con gli zoppi si finisce per zoppicare, a forza di stare con i tagliuzzatori, si finisce con giustificarli, si rischia la sindrome di Stoccolma ^_^
      Non si può minimamente paragonare la strategia aziendale ripetuta nei decenni di Fininvest/Mediaset atta ad adattare, delocalizzare, censurare, tagliare e copia-incollare gli anime, a qualche ritocco subito da Goldrake o Lady Oscar.
      Son stati scritti un sacco di saggi su Goldrake, quindi non ti devi fidare di quello che affermo io, li trovi recensiti qui sul blog:
      Goldrake arrivò con i nomi francesi, in gran parte li tennero;
      gli episodi non trasmessi avevano lo scopo di confezionare dei film di montaggio;
      Probabilmente uno di questi episodi, quello con i ragazzini alieni, potrebbe essere stato cassato per i contenuti, ma certezze non ci sono;
      Nel caso l'episodio di cui sopra fosse stato cassato per censura, piuttosto che tagliuzzarlo, decisero di NON trasmetterlo;
      La serie di Goldrake venne a grandi linee adattata fedelmente.
      In Goldrake non venne estirpata la matrice nipponica della serie.
      I nomi non erano nipponici (ma noi cosa ne sapevano nel 1978 a 8/12 anni?!), ma tutto il resto era il Giappone.

      Non si può assolutamente paragonare Goldrake, seconda serie nipponica (tralascio Barbapapà e Vichi) e prima robotica trasmessa in Italia, dove neppure gli adattatori/doppiatori sapevano bene cosa avessero tra le mani, agli stravolgimenti Fininvest/Mediaset metà anni 80 ed anni 90!

      Veramente, non si può mettere tutto sullo stesso piano...
      Facendo così, si torna indietro, non si va avanti, non si migliora.
      E finché questi concetti e paragoni vengono veicolati su un blog insulso come questo, non c'è problema, ma se li scrivete sulle riviste, secondo me, si torna indietro agli anni 90...

      Per quanto riguarda Lady Oscar, quando la vidi io, quindi su Italia 1 della Rusconi (non Fininvest), venne tagliata la frase di Rosalie a Oscar, in cui le si offre pensando lei sia un uomo.
      In Lady Oscar non venne tagliato neppure l'assassinio del bambino a cui il nobile sparò alle spalle!


      Ma va benissimo, se a te va bene che gli anime con cui sei cresciuto te li abbiamo stravolti, non c'è problema.
      Quello che ci differenzia, forse, è che la vostra generazione è cresciuta con i taglia e cuci scientifico Fininvest/Mediaset, in anni in cui, invece, ci sarebbe state le conoscenze per capire che non era la cosa più sensata.

      Quelli che hanno stravolto a me, tipo i Gatchaman arrivati via Usa, non li ho mai seguiti, anche se si parla di un periodo in cui NON esistevano le informazioni in merito.
      Dal 1978 ai primi anni 80 il cambio dei nomi era dato più da ignoranza del prodotto e spesso dal caso.

      Immagino che la gente non si divertisse a censurare, allora oggi basterebbe accettare di dire che censurarono, senza trovare troppe scuse, perché di scuse tutti ne abbiamo tante:

      "Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un... terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su dio!!"

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    6. Non comprendo dove hai capito che mi sta bene che gli anime siano stati censurati 🤣😅
      Non è Minimamente così. Semplicemente, da studioso della televisione, mi appassiona capire il perché delle cose. E qui, studiando l'evoluzione delle censure, comprendiamo anche l'evoluzione della società italiana, degli anime in Italia e della percezione del Giappone. Diciamo che , per me, la questione è occasione di studio, specchio della società, non ado più alla Singola opera in sé 💪

      Moz-

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    7. Non so, mi paragoni qualche modifica a Goldrake e Lady Oscar, in un periodo di totale o grande ignoranza verso gli anime, alla strategia adattativa Fininvest/Mediaset di un periodo in cui qualche informazione in più c'era, mi è sorto un dubbio.
      Ok, da studioso ti interessa la tematica, ma da studioso bisogna fare il punto, che è, a mio avviso, il seguente:
      Un gruppo di persone decise che per vendere un prodotto si doveva manipolarlo sistematicamente, talvolta in maniera pesante.
      Fecero questa scelta non per permettere alla tua generazione di vedere quegli anime, ma per poter portare legittimamente a casa uno stipendio.
      La loro mission non era "grazie a queste pesanti modifiche MikiMoz" potrà vedere questo stupendo anime!", ma "per portare a casa lo stipendio devo modificare pesantemente questo anime".
      A distanza di qualche decennio non si cambiare la frittata in tavola, invertendo i fattori che portarono a quella decisione.
      E se su delle riviste cartacee, si lascia molto spazio a queste ricostruzioni senza contraddittorio, finirà che qualcuno penserà "ma che bravi che furono alla Fininvest/Mediaset", loro non volevano modificarmi pesantemente quell'anime che vedevo da bambino, ma lo fecero per me!" (segue commozione del lettore)

      La parabola adattativa di Lady Oscar ne è l'esempio eclatante, leggermente modificato (una scena di tutta la serie?) nella sua prima messa in onda, molto modificato nei periodo di cui sopra...

      Poi, di nuovo e di nuovo, se nella redazione di AC, Japan Magazine e tutte e 24 le altre testate Sprea dedicate agli anime, nessuno la pensa come me, non è mica un problema mio, è di coloro che guardavano quegli anime fininvestizzati e mediasettizzati e non fanno notare la cosa ^_^

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    8. La questione è ancora più semplice: gli stessi giapponesi approvavano le censure o tagliavano loro stessi a monte, per poter far trasmettere i loro prodotti. È sempre una questione economica , si parlando prodotti di consumo, che sono anche arte, ma in questi casi valgono come prodotti commerciali.
      Io, piuttosto che non vederli per nulla, sono contento di averli visti pur modificati. Perché le modifiche, a posteriori, raccontano peraltro anche tutto quello che mi interessa oggi della questione. Le opere integrali le abbiamo poi recuperate, ma quella è un'altra faccenda che esula dal discorso ;)

      Moz-

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    9. Asp... e no, così mi sposti la frittata dall'Italia al Giappone, e passiamo dal revisionismo al giustificazionismo ^_^
      Stante che concordo, se non fregava nulla agli autori nipponici dello scempio perpetrato dalla Fininvest/Mediaset alle loro opere, perché doveva fregare qualcosa ai perpetratori?
      L'ho pure scritto più di una volta qui sul blog, però se quello che tu affermi fosse stata la motivazione delle persone che lavoravano a Fininvest/Mediaset basterebbe scriverlo, ieri o oggi.
      Nei suoi articoli per AC ed altre testate Sprea, Carrassi non scrive "se ce lo hanno permesso gli autori nipponici, voi cosa rompete?", piuttosto racconta del "sacrificio" che misero in atto pur di farVI vedere quei cartoni animati giapponesi.
      Per inciso, non tutte le controparti nipponiche furono contentissime degli adattamenti Fininvest/Mediaset, tra l'altro, vado a memoria.
      Ririribadisco:
      Carrassi e soci hanno tutto il diritto raccontare la LORO parte della storia;
      Come avevano tutto il diritto di portare a casa uno stipendio;
      Qualcuno dovrebbe controbattere al LORO racconto;
      Le scusanti post 30 anni, grazie no;
      Il giustificazionismo, grazie no.

      Non sono un fanatico del prodotto nipponico integrale con parlato giapponese e sub italici, capisco che sia necessario adattare, capisco che ci siano altre situazioni contingenti, capisco tutto.
      Poi c'è "l'intensità" dell'adattamento (non si può paragonare Goldrake agli adattamenti Fininvest/Mediset), se si critica (direi giustamente) Cannarsi per i picchi di esagerato rispetto letterale degli adattamenti, che talvolta rendono incomprensibile in italiano un anime, si ha l'obbligo (direi morale) di non trattare meglio i collaboratori Fininvest/Mediaset che fecero l'esatto opposto.
      Mentre Cannarsi porta avanti la sua filosofia di adattamento per dei suoi ideali, magari smenandoci pure qualche contratto, all'esatto opposto si pongono i collaboratori Fininvest/Mediaset, che introitavano contratti proprio in virtù degli stravolgimenti adattativi.

      Come sempre, contenti voi che vi sorbivate quello scempio sistematico, contenti tutti ^_^

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    10. Ripeto, non è contento nessuno, e non so cosa ti faccia pensare che c'è contentezza. Tipo carnevale di Rio. Semplicemente la constatazione: o così o niente, e allora meglio così (ecco, contento di aver visto comunque l'ultimo episodio di Sailor Moon, comunque poi passato integralmente).
      Dipende dalle situazioni. Tu avresti preferito che la storia, in quella primavera 97, terminare col penultimo episodio perché l'ultimo -considerate le circostanze del momento- non era trasmissibile. Io no. Tutto qui :)
      Anzi. A me interessa capire la follia del perché era.stato pensato non trasmissibile, cosa c'era dietro. Questa è la materia che interessa a me, diciamo :)

      Moz-

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    11. Mi sorge il dubbio che vi vada bene, quando leggo il giustificazionismo o il revisionismo televisivo ^_^

      E tu il perché di tutti quei dubbi te li vuoi far spiegare da chi c'era dietro a tutto ciò ed oggi vuol passare per il Thor dell'integrità dell'animazione giapponese? :]
      A me pare più un Loki...

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    12. Eheh bello il paragone! 🤣😃
      Comun, semplicemente perché era lì e ha i documenti reali, materiale d'archivio (che ho potuto visionare tutto proprio io, peraltro).
      Si possono rimettere insieme i pezzi, diciamo.
      Ormai, ad esempio, Orange Road lo abbiamo visto integrale proprio su Mediaset. Ma a me piace capire perché lo massacrammo così tanto: motivi commerciali, esigenze legali, questioni socio-culturali.
      Descrivono un percorso vero e proprio, nella nostra stessa cultura.

      Moz-

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    13. Era lì a fare quello che era pagato per fare, cioè dis-adattare gli anime, se poi mi dici che così hai potuto visionare gli archivi del "nemico", vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro di intelligence, altrimenti rischi l'indottrinamento coatto :]
      Perché scrivi "lo MASSACRAMMO"?
      Partecipasti al massacro?
      Lavoravi alla Fininvest metodo Manera/Carrassi?
      Forse lo MASSACRARONO LORO, sarebbe più giusto.
      Loro, non noi.
      Loro, non io e te.

      P.S.
      A scanso di equivoci il Loki a cui mi riferisco io non è il simpaticone della Marvel-Disney, ma quello originale

      https://imagorecensio.blogspot.com/2020/12/volume-rilegato-n-1-il-mitico-thor.html

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    14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    15. Qui il boomer Carrassi ha commentato -sotto- citando #Stengo e #Miki moz nel modo errato... Ho scritto uno sproloquio che ho dovuto dividere in due. E' per lei Stengo. Mi farebbe piacere avere un suo feedback. Saluti!

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  2. Avevo due delle Supercar Gattiger... peccato non averle avute tutte per formare la superauto...

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    1. Un mio amico aveva tutto il set della scatola grande di Supercar Gattiger, bellissimo, anche se a me l'anime faceva cacare ^_^

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    2. Beato lui! A me l'anime piaceva, solo che ho avuto l'occasione in quell'epoca di guardato veramente poco... quindi in pratica ricordo pochissimo

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  3. @stengo Salve! Sono Nicola Carrassi -chiedo perdono per il nome del blog che ho buttato lì per commentare- anzi più per commentare per fare delle ammissioni. Io non nego di aver fatto il lavoro che ho fatto etc etc. Ciò che lei scrive e che viene scritto da vent'anni è vero. Quando ho letto la sua recensione del libro Cartoni&Tv ho concordato. Lei ha espresso meglio di chiunque il concetto. Il punto di vista dei censori. E si, nel 2005 c'era una marcata matrice giustificazionista, per il resto, l'esaltazione ha sempre fatto parte di me, più perché bipolare ciclotimico che per temperamento. In tutto questo, mi colpisce che a distanza di tanti anni, il revisionismo venga detectato nella rubrica di Anime Cult. A partire dal titolo è evidente che non mi pongo come storico o saggista. Racconto la mia esperienza di lavoro. Se lei ha notato non mi sembra di aver mai giustificato nulla, io racconto cosa succedeva negli anni '90, perche' succedeva, come mai si è arrivati a fare un certo adattamento. Non l'ho mai giustificato in questo frangente, anzi, ho sempre detto che la censura è detestabile sciocca e becera. Ho anche avuto occasione di dichiarare -lo vedrà nel boxino pensieri laterali- che parlare di censura, oggi, significa imparare dagli errori passati e avere una visione migliore ed inclusiva. I documenti che mostro sono quelli che ho, tali e quali: l'idea della rubrica è di raccontare il dietro le quinte, mostrando, documenti alla mano, che cosa accadeva e il perchè dietro le quinte. Mi sembra di aver espresso in più uscite la mia difficoltà ad accontentare richieste assurde, se mi sono posto come salvatore o ho cercato di mettere in atto del revisionismo, mi indichi i punti, perchè farò molta attenzione.

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    1. Grazie peer l'apprezzamento per la mia recensione del suo libro del 2005.
      Cambiamo prospettiva.
      Ipotizziamo che una persona faccia un lavoro che inquina l'ambiente. Quindi un lavoro "normale", non di quelli da seduti dietro la scrivania o il computer. Un lavoro legittimo, tipo produrre un qualcosa necessario alla nostra società di consumi, ma che nella sua filiera produttiva sia causa di inquinamento dell'ambiente dall'inizio alla fine del processo.
      Se a questa persona venisse fatto notare che ciò gli permette di vivere inquina l'ambiente, il soggetto non potrebbe negarlo, resta che non sta commettendo alcun reato, che il processo produttivo è legittimo e svolto con il massimo del rispetto ambientale moderno, ma resterebbe comunque inquinante.
      Se il soggetto replicasse con una sequela di "si, ma - però - forse - non è del tutto vero - ci hanno obbligato - io non volevo - ho dei documenti che illustrano tutto meglio etc. etc.", non cambierebbe il fulcro dell'appunto, cioè che il suo lavoro inquina.
      Per lo stesso motivo, dal mio punto di vista, si può spiegare/illustrare/mostrare documenti inediti, ma resta il fatto che Fininvest/Mediaset aveva una strategia censoria degli anime trasmessi.
      Una volta ammesso questo, come il tizio ipotetico di cui sopra che ammette di fare un lavoro inquinante, tutte le argomentazioni di spiegazione (giustificazione) vengono a cadere.

      L'impressione del revisionismo e del giustificazionismo nasce, sempre dal mio punto di vista, che lei non ha rilasciato una singola intervista una tantum, ma tutti i mesi più volte (visto che la Sprea ha più testate su manga ed anime) batte il chiodo sul medesimo argomento.
      Riririribadisco, lei fa benissimo ad illustrare il suo punto di vista, magari sarebbe bello leggere un minimo di contradditorio, altrimenti nasce teleCarrassi a riviste Sprea unificate ^_^

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  4. @stengo Non sono più un ragazzino, ho una certa età, e non voglio atteggiarmi a salvatore della patria, degli anime etc... Non mi permetto di giudicare tutta l'opera censoria di Mediaset o di altri canali, racconto la mia esperienza. E ripeto, non c'è volontà altra, che non sia, riferire gli avvenimenti. Non sono stato chiamato a giudicare il mio operato. Anzi: proprio negli stessi numeri in cui appare la rubrica, non sono risparmiati né critiche né giudizi feroci anche nei miei confronti. Qui sta il bello. Mi attribuisca tutti i difetti del mondo -e credo che li azzeccherà tutti, ma non di essere stupido o masochista. Oggi abbiamo una mentalià ed una tale quantità di sefvizi e proposte -web, VOD, satellite, siti etc, che negli anni '90 ce la sognavamo. Ecco, vede, questa per me è una considerazione. Certo può essere letta come 'giustificazione', ma se vogliamo essere onesti intellettualmente, dovremmo concedere il beneficio del dubbio. E' possibile che Nicola Bartolini Carrassi non esista più, e che ci sia non il personaggio, ma la persona, Nicola Carrassi, che dopo tanti anni può essere cambiato, come cambiamo tutti? In meglio? In peggio? Sicuramente non sono più quello 'del libro', 'delle fiere' quello di 30 anni fa. Ho letto con interesse le sue recensioni, certo, in alcuni punti -assolutamente che non mi riguardano- ho percepito il suo pensiero, la sua linea generale... Neanche a me, creda piace TeleMeloni. Comunque, questo è il suo blog, dove esprime le sue idee, dove nessuno le ha chiesto di rappresentare il saggista massimo: lei scrive, e anche bene -ed è pure divertente quando mi descrive come prossimo adattatore di Goldrake etc... mi ha strappato un sorriso di cuore- di ciò che legge e pensa. Non sono qui per farle cambiare idea, continui a seguire la sua, se è vero per lei io non sono nessuno per giudicarla. Dovessi scrivere in ogni luogo dove mi fanno a pezzi, non ci sarebbe abbastanza tempo in 100 anni di vita. Le vorrei solo fare una proposta: provi a vedere la mia rubrica non come revisionismo, lasciamo pure perdere anche ciò che scrivo. Tengo tantissimo ai documenti, perché non mentono, e perché li trovo, e li troverei come lettore /spettatore affascinanti. Le assicuro che il piano di doppiaggio, o parti di un copione non possono influire sul giudizio -anzi nel caso del copione solo peggiorarlo, solo avere la prova provata di tagli e censure-. Quindi provi a vedere se c'è utilità in questo mostrare 'finalmente' documenti rimasti segreti per 30 anni. Ecco, se solo ciò riuscisse, un minimo di utilità quelel sei pagine l'avrebbero. Ho scritto di getto, credo che si capisca che sono il vero Carrassi, perché probabilmente mi sarò espresso alla cazzocampana (non siamo in fascia protetta!). Credo che però possa aver colto il mio intento: non le devo piacere io o ciò che scrivo. Provi soltanto, anche senza dirlo a nessuno, a guardare il materiale senza pensare a Nicola Bartolini Carrassi (ma manco io ci riuscirei, mi creda, a non dire 'ecco lo sborrone'), ma a ciò che oggettivamente c'è. E se vuole, mi faccia sapere i passi nei quali ho fatto revisionismo, per i quali chiedo scusa in anticipo. La censura c'è stata. Capire perché, secondo me sarebbe costruttivo, anche pechè non accada più... Caspiteronzolina! ^_^ ps: Miki Moz non è stato uno stratega: ero nel marasma totale, e glio ho dato accesso non a parte dei docomenti: ho aperto tutte le catelle, quindi ha visto tutto ciò che c'era da vedere, non una selezione di pro Carrassi pro Mediaset etc... La saluto e la ringrazio... Anzi mi permetto di darti del tu: amo anch'io i personaggi Marvel e DC... Però no, non mi sento Thor, e neppure lo vorrei essere... Ho sempre amato i Fantastici 4, e da li si comprende già quanti siamo dentro a sta testa di NBC... Buon proseguimento... Se mi prendi per un pazzo, per un mitomane o altro, non batterò ciglio!!! Nick Carrassi @mikimoz certifica tu che sto sbrodolone l'ho scritto io :P

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    1. Neppure io sono più un ragazzino, non mi atteggio a nulla neppure io, in più rispetto a voi (intendo a chi lo fa a legittimo scopo di guadagno, sia economico che di autorevolezza editoriale), io non ho percepito introiti economici per censurare gli anime e non ne percepisco per scrivere sulle riviste, in quanto scrivo solo su questo sperduto blog ^_^
      Ho capito l'approccio che mi propone, ma come si fa a consultare uno scritto scollegandolo dalla fonte?
      La fonte è parte integrante di una notizia, mio punto di vista.
      Io ho capito perché c'è stata la censura sistematica Fininvest/Mediaset, non quella random del first impact:
      perché si era abbassata l'età del pubblico di "Bim Bum Bam" ma nel contempo non si voleva trasmettere anime in target con quell'età.
      Gli interessati Fininvest/Mediaset, consci di questa incongruenza, a differenza di chi se ne occupò in Rai e sulle tv private dal 1978 ai primi anni 80, continuava ad acquistare anime fuori target perché facevano più ascolti, e per riportarli in target, li dis-adattavano.

      Uno dei motivi che mi fanno arrabbiare, e lei in questo ho ha parte, e quando si paragonano le censure e gli adattamenti del first impact alla strategia Fininvest/Mediaset.

      P.S.
      Guardi che io non l'ho paragonata a Thor, ma a Loki, quello dei fumetti Marvel, il Dio dell'inganno ^_^

      P.P.S.
      Grazie per aver scritto che scrivo bene, mi è parso un po' esagerato, ma è stato cortese :]

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    2. A scanso di equivoci correggo un mio errore di battitura a fine mia riposta qui sopra:

      "Uno dei motivi che mi fanno arrabbiare, e lei in questo NON ha parte, e quando si paragonano le censure e gli adattamenti del first impact alla strategia Fininvest/Mediaset."

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