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mercoledì 13 novembre 2024

"Le 13 fatiche di Ercolino", di Vice - "l'Unità" 4 marzo 1962 + "Film per ragazzi: Esaminati da educatori e studiosi arriveranno mai al loro pubblico?", di P. Eugenio Bruno S. J. - "Rivista del Cinematografo" n° 9/10 settembre/ottobre 1961

 



Dopo gli ultimi due post (post 1 - post 2) sui primi casi di animazione giapponese arrivata in Italia tra la fine degli anni 50, gli anni 60 e 70, colgo l'occasione per inserire qualche articolo del periodo.
In pratica i più vecchi articoli che ho recuperato fino ad oggi, tanto per contestualizzare come la carta stampata, in un periodo di nessuna acrimonia verso l'animazione giapponese, valutò quelle prime pellicole.
Benché il trafiletto qui sopra su "Le 13 fatiche di Ercolino" sia del 4 marzo 1962, quindi ovviamente successivo rispetto a quello qui sotto della "Rivista del Cinematografo" del settembre/ottobre 1961, ne inverto l'ordine per commentare prima quello più corto  :]

Purtroppo l'immagine della pagina de "l'Unità" risulta rovinata, lo si può vedere nella colonna di sinistra, mentre in quella di destra ho cercato di colmare le lacune inserendo le parole che mi pare di aver riconosciuto. Qualche abile risolutore/risolutrice di rebus potrà integrare il testo.
Manca qualcosina che non son riuscito a ricostruire, ma il senso del trafiletto mi pare comunque chiaro.
L'autore del pezzo, che in seguito si occuperà spesso di animazione giapponese nelle pagine degli spettacoli de "l'Unità", annota la nuova presenza del cinema animato giapponese nelle sale italiane, riporta che le musiche e i cantatati fossero di nazionalità anglosassone, in quanto quella versione aveva le musiche della versione made in Usa. Infine giudica non molto positivamente il film.
Non che avesse torto nel valutare l'impostazione della trama simile ai film di Hollywood, forse più che altro della Disney, visto che il quel periodo la Toei puntava proprio a diventare la Disney d'Oriente, quindi animaletti graziosi e canzoncine... seppure in una trama dalle tematiche asiatiche e dal ritmo molto più avventuroso. Questo non venne compreso.
Quindi il "Sayuki" di Osamu Tezuka e Taiji Yabushita arrivò al Festival del Cinema di Venezia nel settembre 1961, ma nei cinema italiani a marzo 1962 con il titolo di "Le 13 fatiche di Ercolino".




Dalle pagine de "Il Messaggero" del 3 marzo 1962 affiorano due locandine in cui è riportato il premio ricevuto a Venezia, gli autori nipponici corretti e le musiche a cura di Les Baxter.
Si noti che nella locandina di sinistra in alto è ben chiaro che la versione era quella statunitense.
Geniale il promo pubblicitario:
"Se siete buoni genitori portate vostro figlio a vedere "Le 13 fatiche di Ercolino", se non lo siete picchiatelo, e veniteci voi"!   ^_^



Il secondo scritto, che poi è cronologicamente il primo, essendo del settembre/ottobre 1961, comparve su una testata del settore, la "Rivista del Cinematografo", prendendo spunto proprio dall'appena conclusosi Festival del Cinema di Venezia del 1961. 
L'articolo, quindi, analizza tutte le pellicole dedicate ai ragazzi mostrate a Venezia, tra cui il "film d'evasione" (come venne catalogato) "La scimmia incantata" che è il titolo con cui "Sayuki"/"Le 13 fatiche di Ercolino" venne tradotto per il Festival del Cinema di Venezia.
Oggi, i film che una volta erano considerati per ragazzi, sono diventati film visti da adulti, facendo incassare centinaia di milioni di euro/dollari alle major hollywoodiane, ma nel 1961 il cinema per ragazzi era considerato strano, raro, maledetto e commercialmente inutile... non sempre le cose cambiano in peggio  ^_^
L'articolo riporta giudizi su tutte le pellicole per ragazzi mostrate a Venezia.
Chiaramente a me interessa solo la breve parte inerente il lungometraggio animato di Osamu Tezuka e Taiji Yabushita, son solo sette righe:
"La scimmia incantata (Giappone). Un racconto superfavoloso, in cartoni animati, in cui, tra esplosioni di magia e le insidie delle potenze maligne mirabilmente espresse da una tecnica perfetta, emerge sicuro ed invincibile lo splendore della santità e della virtù". (scan qui sotto)

Rispetto al giudizio non molto favorevole espresso da Vice su "l'Unità", P. Eugenio Bruno S. J. fu estremamente positivo, fin entusiasta, oserei dire.





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