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mercoledì 14 agosto 2024

Mini puzzle dei cartoni animati giapponesi anni 70 ed 80 - "Clementoni Giochi" e forse Edierre


Ringrazio Susy e Oxido per avermi fatto scannerizzare i loro mini puzzle   ^_^

Tra le vagonate di merchandising dei cartoni animati giapponesi che ai tempi venne messo in commercio c'erano sia i puzzle di normale formato, magari non con 3000 pezzi l'uno, che i mini puzzle.
In questo post mostro un piccolo assortimento di due tipologie:
"Clementoni Giochi", che conteneva mini puzzle da 60 pezzi con una misura da 19,5 cm X 12,5 cm dentro una piccola confezione di cartoncino;

mini puzzle senza confezione da 13,5 cm X 10 cm da 12/13 pezzi con base cartonata, cornice ed incellofanati, probabilmente messi in commercio dalla Edierre nelle sue pubblicazioni.

Ho provato a cercare riscontri sui numeri di "Cartoni in tivù" della Edierre in mio possesso, ovviamente non li ho sfogliati tutti, limitandomi alla copertina e alla quarta, tanto per controllare se venisse pubblicizzato il gadget mini puzzle, ma di specifico non ho trovato nulla. Al massimo era presente la dicitura "con regalo", ma senza che venisse specificato cosa fosse.
Ci torno più sotto.

Di mini puzzle della "Clementoni Giochi" ne vennero messi in commercio una quantità inusitata, in questo post ne mostro due di "Anna dai capelli rossi", due di Remi e tre dell'ape Maia.
Quelli di Anna e Remi presentano in un angolo il nome della casa di animazione nipponica, l'anno e il titolare della licenza, cioè l'onnipresente Sacis.
Mentre i tre dell'ape Maia hanno due strisce informative con l'importatore teutonico al posto della casa di animazione giapponese..




Qui sopra il particolare con la denominazione degli aventi diritto più l'anno.
Uno dei due mini puzzle di Remi manca di un paio di pezzi, proprio nel punto con l'identificazione, comunque quelli di Anna sono del 1980 e quelli di Remi del 1979.




Chi non ricorda la scena in cui Gilbert proferisce quella battutina di troppo, che non voleva essere poi tanto malevola?
E a chi non capitò di fare una battutina di troppo alla compagna di classe che ti stava più simpatica?
Scena in cui ci si poteva immedesimare, a parte la lavagnetta rotta in testa...


Per fortuna mancano due pazzi in basso.





I tre mini puzzle dell'ape Maia hanno la doppia dicitura, compresa quella della Sacis.




Per quanto riguarda i mini puzzle incellofanati si possono fare varie considerazioni:
alcuni paiono disegni originali nipponici, tipo quelli dell'ape Magà, il secondo degli "Astro Robot" o quello della "Principessa Zaffiro";
altri sembrano più una versione disegnata in Italia dato il tratto un po' esitante, tipo quello di "Judo Boy";
alcuni riportano la denominazione che la serie ha avuto in Italia, come il secondo degli "Astro Robot", la "Principessa Zaffiro" e "Temple e Tamtam" (si, ho abbandonato le sue puntate...);
altri sono senza nome;
può esserci il titolo solo con gli ideogrammi, come il secondo dell'ape Magà;
infine c'è chi ha il titolo errato come "Hurricane Plymar" e "Huch Finn";
quando presente l'anno non mi pare sia mai quello di creazione della serie in Giappone, propenderei che sia l'anno in cui venne rilasciato in commercio il mini puzzle;
in alcuni casi il nome dell'azienda non è quella di produzione dell'anime, come nel caso del Gundam.

Sorge il dubbio riguardo a dove vennero rilasciati in commercio.
In Giappone? Acquistandoli direttamente lì o in qualche altra nazione asiatica e poi importandoli un po' di straforo?
A questo proposito si può notare come il primo dei due mini puzzle ha il nome errato "Huch Finn", ma essendo trasmesso dalla Rai manca anche della denominazione Sacis.
Curioso il fatto che il mini puzzle del Gaiking riporti "Toei Animation Dynamic", ma la "Dynamic" dovrebbe essere quella di Nagai, solo che il Gaiking è la serie che la Toei non voleva riconoscere al mangaka e che causò la rottura artistica... non sono così esperto di queste questioni per fare una valutazione.

Il bel solito guazzabuglio di quel periodo di far west televisivo e di diritti   ^_^





























































 


5 commenti:

  1. Quello di Gaiking viene di sicuro da una copertina de La banda Tv, oppure Cartoni in tivù, me la ricordo benissimo.
    Ho forti sospetti anche su Gundam e Judo Boy, sembrano made in Italy.

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    1. Eri in ferie? ^_^
      Si, ho notato pure io il tratto simile a qualche copertina.
      Disegni made in Italy ma senza i diritti italici?
      Oggi se metti mezzo video su Youtube arriva il KGB ad arrestarti, ai tempi facevano tutti quello che volevano, anche quelli che oggi non ti fanno mettere mezzo loro video. ^_^

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    2. Non ero in ferie, ero stroncato dall'anticiclone Caronte.
      La copertina col Gaiking reinterpretato all'italiana credo di averla da qualche parte, ma non non ho voglia dicercarla e quindi l'ho trovata online su un vecchio post del Dr. Manhattan

      https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNWYQH7lEdefKZzkgspAuzKddb-SuBsvxcME_x2waq_1NjcmhpPsV1Cy3lXIsUd7_L860d4rdJhALRcBZcsyWmZi7mY7Z5kLD1k9LyO3G0s2fBZbPqoDn4AhR2R3fPnJXHpewomYlmAU-y/s1600/banda-tv-ragazzi-20-anno-1980.jpg

      Fra immagini originali (aggratis) e disegni italici avevano voglia di fare i puzzle. Mi viene il sospetto vista l'identità del puzzle Gaiking con la copertina, che questi rompicapo potessero essere anche regalati con le riviste, ma non ho un ricordo preciso e quindi la butto lì.
      Lascio a te decidere se fosse meglio il selvaggio west di allora o la situazione di adesso, riguardo i diritti.
      Chiaramente adesso riviste come la Banda ecc, non potrebbero esistere.

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    3. Caronte - J D La Rue 67 = 1 a 0

      L'immagine è la stessa, quindi la mia teoria esposta nel post direi che si rafforza. Ne ho comprati ben pochi di questi giornalini ai tempi, mi facevano orrore i disegni rispetto ai cartoni animati... quindi non ricordo se fossero regalati.

      Di certo il selvaggio west è sempre peggio di uno Stato di diritto, solo che gli odierni "avanti diritto" forse ogni tanto si dovrebbero ricordare quando faceva comodo anche a loro che non si rispettasse il copyright, solo per evitare di diventare ridicolmente pignoli.
      Da ricordare che il ricordo di quei vecchi cartoni animati giapponesi è stato mantenuto vivo anche molto recentemente, con relativo successivo mercato da sfruttare, anche grazie a chi permetteva di fruire gratuitamente di serie NON ancora editate ufficialmente.
      Qualche editore se lo ricorda, altri no.

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