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sabato 27 novembre 2021

"Goldrake e i pericoli della violenza in TV", di Luigi Serravalli - "L'Adige" 9 aprile 1980



Trovare un articolo su Goldrake e soci nella pagina degli spettacoli era usuale e pure logico:
programma tv = pagina degli spettacoli televisivi

A dimostrazione di quanto il tema "cartoni animati giapponesi" fosse diventato importante si può considerare il fatto che un numero non basso di articoli venne pubblicato in terza pagina, la pagina culturale allestita da ogni quotidiano.
Come si può vedere dall'immagine sopra a pagina tre de "L'Adige" del 9 aprile 1980, in pieno tsunami mediatico contro gli anime, tra un articolo su una mostra d'arte ("Pietro Annigoni", spero sia lui...) ed uno sulla scuola in Trentino, campeggiava il dibattito sul nostro Goldrake e la violenza in TV.
Posso ipotizzare che, a differenza della pagina degli spettacoli, dove magari gli articoli erano un po' frettolosi e poco approfonditi (in fondo si trattava solo di programmi televisivi), in terza pagina il contributo venisse un minimo programmato.
C'era un giornalista che veniva inviato ad una mostra, ad un dibattito pubblico oppure che si interessava di un argomento specifico, dandogli il tempo di approfondire la tematica.
Ovviamente non a livello di una (pre) saggistica, ma comunque con più tranquillità di un articolo usa e getta della pagina degli spettacoli, non la più importante di un quotidiano.
Un altro fattore, quindi, era che un articolo sulla prestigiosa terza pagina di un quotidiano si presumeva dovesse essere più ponderato, si presumeva...
L'articolo prende spunto dal convegno "Ragazzi, cinema e TV" svoltosi a Milano, a cui partecipò anche Giannalberto Bendazzi, un esperto del tema animazione, ma che sul versante nipponico dimostrò di essere un po' deboluccio.
Nonostante fosse stata la terza pagina ad ospitare l'articolo, questo si è dimostrato un mix di cattiva comprensione dei contenuti e della trama dell'anime, non conoscenza della tematica "animazione giapponese" e, purtroppo, ha forse voluto essere uno scritto alla "sbatti il mostro in prima pagina", anzi, terza pagina   ^_^
Quando si arriva a paragonare i prodotti della Toei (ergo Goldrake per primo) a quello che fece il nazismo (citato a distanza di 35 anni dalla sua fine, quindi ancora vivido negli adulti) agli ebrei, in quanto Hitler era Goldrake e gli ebrei il nemico Vega, o non si era capita la trama dell'anime oppure non si era capita la storia...
Sarebbe bastato accendere la televisione un paio di ore, facendo zapping alla ricerca di qualche anime robotico, per capire che erano i cattivi ad essere emuli, nei gesti, nei nomi e nelle divise, degli assassini nazifascisti. 
Magari l'autore dell'articolo avrebbe potuto incrociare il cancelliere Doppler o il maresciallo Hidler, comprendendo che in Danguard l'ideologia dei cattivi era quella nazista e che in Getta Robot uno dei capi era un Hitler con le corna, che ha almeno un valore di scherno verso il dittatore.
Invece no, Goldrake dovette subire l'onta di essere paragonato pure ai nazisti... la più terribile delle accuse, e cosa c'è di più diseducativo se non un cartone animato che veicola l'ideologia nazista?
Potrà mai un genitore sano di mete far vedere al proprio figlio un eroe in stile Hitler?



Ma perché secondo i giornalisti e gli esperti noi accoglievamo acriticamente la violenza visibile in Goldrake?
Io capivo bene che c'era la violenza dell'aggressore e quella di colui che si difendeva, non fosse solo per il fatto che la vivevamo tutti i giorni a scuola o in cortile, visto che il bullismo nasce come nome oggi, ma la pratica, seppur non amplificata dai social, è sempre stata praticata.
Per quegli adulti dovevamo essere veramente dei grandissimi minkioni...
Ma si poteva (o si può) pretendere che un bambino si interessi all'attualità politica?
Certo che vedevo e capivo che c'era il terrorismo, la mafia, i rapimenti, la corruzione, ma li mettevo da parte per giocare, mica mi ci mangiavo il fegato come faccio oggi che sono adulto...
L'autore parte una un presupposto chiaramente fallace, cioè che non fosse ben definita la figura di Actarus/Goldrake, era umano o tecnologico?
Ma che razza di dubbio era?   >_<
Actarus era il pilota di Goldrake, immagino come l'autore fosse il guidatore della sua auto.
Non avevo dubbi sulla diversità tra un tassista e il suo taxi, non vedo perché avrei dovuto avere problemi ad individuare chi e cosa fossero Actarus e Goldrake...
boh...

"Cioè se sia il Bene o se il bene sia concepibile in un essere che non unifichi in sé bene e tecnologia, disumanizzando il tutto"
"In Actarus ufo robot tutto è rapportato alla misura della tecnologia violenta assoluta, dove il bene è sempre vincente, ma in termini disumani, extra terrestri, geometricamente binari"

Eh?   >_<

Sono cresciuto (più o meno) ma non ho sterminato nessuno, anzi, oltre a mia nonna e mia madre, che mi hanno trasmesso i valori anti nazifascisti, se proprio devo indicare un terzo maestro di anti nazifascismo della mia infanzia non sarà la scuola, ma proprio l'animazione giapponese.

"Si potrebbe avanzare un parallelo fra questi prodotti della Toei giapponesi e quanto ha fatto il nazismo contro gli ebrei: Hitler era Goldrake e gli ebrei il nemico, Vega, da distruggere, il popolo tedesco come un bambino, meccanicamente assorbe il messaggio"



A dire il vero se si fosse voluto cercare un tipo di fiction che non indicava gli extra terrestri sempre e solo come cattivi e i terrestri sempre e solo come buoni, proprio all'animazione seriale giapponese ci si sarebbe dovuti indirizzare.
Ma acciderbolina!
Ovvio che Goldrake apparisse come una macchina era un cavolo di robot!   T_T

L'autore dello scritto considerava noi bambini del 1980 che guardavamo Goldrake proprio degli ebeti...

Si, alla fine passarono anche i robottoni, ci annoiava vedere repliche di repliche.

4 commenti:

  1. Oh, mi riprometto di leggere con più calma, ma intanto mi sollucchera vedere l'artista Annigoni "antitetico" a Goldrake, l'arte contrapposta all'infima viuulenza nazi-giapponese.
    Oggi Goldrake è arte. Proprio ieri, su Orler Tv (un canale gestito da una galleria d'arte) di cui sono appassionato, c'era un servizio su una mostra di Fabrizio Spadini. Purtroppo non trovo il link, ma (di sicuro già lo saprai) Spadini fa pittura "macchiaiola" a tema robottoni & science fiction:

    https://www.fabriziospadiniart.it/eventi/

    P.S.: sentir parlare dei Vegani come "ebrei" e dei fleediani come "nazisti" a me pare il mondo, anzi almeno 3 mondi, alla rovescia. Cosa si era fumato l'articolista, vecchi sandali riciclati?


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    1. P.S.: Ho letto. L'articolo di Serravelli è infarcito di sciocchezze disinformanti. Basti dire che la SF classica (persino quella degli anni 20-30) non vedeva gli extraterrestri esclusivamente come "nemici da abbattere". Non vale davvero la pena soffermarsi sul resto dello scritto.

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    2. Non conoscevo il nome, ma avevo visto il dipinto con Kyashan.
      Non sapevo che inserisse i robottoni nelle sue opere.

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    3. P.S.
      Penso che questo scritto si attesti nella topo ten degli articoli più assurdi che fino ad ora raccolto, e sono più di mille :]

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