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lunedì 4 maggio 2015

Braccio d Ferro - "Made in Japan" - luglio 1990



Questa storia di "Braccio di Ferro" è stata pubblicata nel 1990, un po' oltre il periodo che mostro solitamente su questo blog, ma è particolarmente interessante per le citazioni che contiene. E' l'ennesimo esempio di quanta influenza hanno avuto i "cartoni animati giapponesi" in Italia, prima sui bambini, e qualche volta sugli autori, che in questo caso non sono ex bambini cresciuti a pane ed anime. Infatti Sauro Pennacchioli (storia) e Sandro Dossi (disengi) erano già adutli alla fine degli anni 70. Sul web ho trovato un bel blog ( Retronika ) che spiega i retroscena della creazione di questo fumetto, per quanto mi riguarda, che non sono mai stato un fan di "Braccio di ferro", interessano più che altro le citazioni robotiche.
Tanto per fare un esempio di quanto poco conosco i personaggi di "Braccio di ferro" basta dire che non sapevo che Bruto (o Bluto) fosse chiamato Timoteo. Senza contare che non ho mai digerito Olivia...
Non conosco il target che aveva questa testata nel 1990, e neppure quali fossero di norma le storie presentate, aggiungo anche, per onestà, che non conosco la carriere dei due autori del fumetto che mi permetto di postare. Devo dire, sinceramente, che la storia non è che mi sia piaciuta molto, forse i giapponesi potevano essere mostrati in modo meno ridicolo, forse il cattivo Timoteo poteva evitare di chiamarli "limoncini".
Detto ciò, le citazione degli anime robotici si sprecano, dalla "Alabarda Spaziale", ad un "Timozzilla" che mi ha ricordato il tirannosauro Ululu di I-Zenborg, passando per un "Braccio di ferro" che si trasforma in Bracciozinga e scaglia il suo Pugno Rotante contro Timozzilla.
Tutto inizia con Braccio di Ferro, Olivia e Pisellino che vanno in barca alle Hawaii.


E già nella terza pagina si vede un Pisellino che si scalda un po' troppo per le tre belle hawaiiane :]





Dopo una serie di dialoghi e smancerie tra Braccio di ferro ed Olivia, con Pisellino che si spaccia per erore naufrago ed ammalia le tre ragazze, ecco apparire le truppe del Sol Levante, con a capo il terribile Timozzilla.



Nel frattempo fa la sua comparsa il cane magico Gip amico di Braccio di ferro, che io neppure sapevo esistesse. In queste tavole Olivia fa l'isterica ed il povero Gip prende un sacco di botte, intanto Pisellino si dimostra un personaggio un po' infame...
Al grido di "banzai" le truppe nipponiche (ri)attaccano la flotta Usa a Pearl Harbor, con potenti bombe alla gelatina.



Questa volta ci sono, però, Braccio di ferro e Pisellino a difendere la marina statunitense, infatti quest'ultimo si impossessa di una navetta nipponica finendo, involontariamente, dentro la base sotterranea sotto il monte Fuji. Alla fine è un'altra citazione robotica, visto che un sacco di basi dei buoni e dei cattivi erano situate in quella zona.
Però mi chiedo perchè mai degli scarponi taroccati "made in Japan" dovrebbero essere fabbricati a Napoli?  O_o
 


Pisellino giunge suo malgrado dentro la base di Timozzilla, e ci trova Timoteo (Bruto) che pilota il megarobot.



Timoteo è riuscito ad obbligare i giapponesi a collaborare con lui perchè ha piazzato un bomba H sotto il Fujiyama, e li ricatta con la minaccia di far saltare in aria il monte e far fuoriuscire la lava. Da notare che la bomba l'ha fatta costruire agli scienziati nipponici.



Intanto Braccio di ferro ed Olivia, seguendo i poteri magici di Gip, sono arrivati in Giappone, e stanno raggiungendo Pisellino alla base sotterranea.


 Cosa succede se gli spinaci interagiscono con una esplosione nucleare?



Si genera Bracciozinga!
Non può mancare la classica devastazione della metropoli nipponica, dopo tonnellate di mostri guerrierimeccanicispaziali, senza contare Godzilla e soci, arriva anche Timozzilla...


Nel tentativo di impedire a Timozzilla di partire su una rampa per Tokyo, una rampa come quella del Jet Scrander di Mazinga Z, Bracciozinga lo lancia con un tronco di Alabarda Spaziale direttamente sulla città. Ma con un Solletico Galattico, un Calcio Siderale ed un Pizzicotto Cosmico, Timozzilla e Timoteo sono sconfitti, ed il Giappone  è salvo.





8 commenti:

  1. L'unica cosa bella nello scrivere le storie di Braccio era che si poteva essere politicamente scorrettissimi.

    Sauro Rex Pennacchioli

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    1. Cavolo! Uno dei due autori!
      Dovrei essere più politically correct :]
      Ma avete scritto e disegnato storie politicamente scorrettissime anche su Silvietto?

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    2. Non scherzare! Questo blog è favoloso anche perché non ha peli sulla lingua!

      Alessandro

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    3. Di solito ad una frase come quella che hai scritto viene aggiunto un non simpatico finale: "e se li ha (i peli) non sono i suoi" ^_^

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  2. Chi sarebbe "Silvietto"?
    Se si tratta di Silvio Berlusconi, all'epoca non era ancora in politica.
    Comunque i bambini, che generalmente non si interessano degli uomini politici, non avrebbero gradito.
    Le uniche cose satiriche le ho fatte per la prima edizione dell'agenda Smemoranda, che ho curato. Ma lì il pubblico era composto da ragazzi delle superiori. Ah, facevo anche vignette satiriche per il Quotidiano dei Lavoratori e per una mia fanzine. Ma erano sempre prodotti non destinati ai bambini.
    L'unico merito di Braccio, lo ripeto, era il suo essere politicamente scorretto, cosa inedita in Italia per le pubblicazioni destinate all'infanzia, ma abbastanza comune nei manga.
    A proposito, ho preso in giro i giapponesi anche su Zona X della Bonelli, nell'episodio intitolato "Operazione Godzilla". Quando lo scrissi, circa cinque anni prima della pubblicazione, in Italia non uscivano ancora i fumetti giapponesi, ma io ero già un fervente mangofilo.

    Sauro

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    1. Non so se mi posso permettere una domanda, comunque ci provo.
      Visto che non sei cresciuto a pane ed anime, mi pare che tu ai tempi fossi già grandicello, come mai avete inserito le citazioni di Goldrake, Mazinga e Godzilla, che ai bambini del 1990 non credo dicessero nulla?
      Per assurdo penso che nel 1990 fosse più conosciuto il Silvio Berlusconi proprietario di Finiveste, che il "pugno rotante" o la "alabarda spaziale".

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  3. All’epoca Berlusconi non appariva in video, per questo la maggioranza dei bambini non lo conosceva ancora.

    Negli stessi anni credo di avere preso in giro Berlusconi nei fumetti indirizzati ai ragazzi più grandi, che lo conoscevano un po’ di più.

    Non aveva importanza che i bambini conoscessero Goldrake e la sua alabarda spaziale, di certo sapevano cosa erano i robottoni giapponesi e quindi hanno capito cosa volevo dire.

    Sono nato nel 1960: ho scoperto i fumetti americani a 6 anni (Batman di Mondadori), i fumetti francofoni a 8 (nel Corriere dei Piccoli), i fumetti giapponesi li ho scoperti negli articoli delle fanzine americane a 17 anni (1977) e ho subito cercato di procurarmi gli albi antologici originali, poi anche i volumetti. La grande passione mi è durata fino alla metà degli anni ottanta, quando proposi a un piccolo editore di fare una società per pubblicare in Italia Ken il Guerriero. L’editore non se la sentì, e allora regalai l’idea all’editore della Play Press, per il quale avevo creato Ronny Balboa e che avevo aiutato a lanciare le sue testate Marvel e Dc. Ma un collaboratore di quell’editore, Bernardi, gli “fregò” l’affare e se lo pubblicò lui dando il via alla Granata Press, la prima “vera” casa editrice di fumetti giapponesi. Molto tempo dopo, quando ormai mi dedicavo solo al giornalismo, en passant ho supervisionato la prima edizione italiana di “X” delle Clamp, per la Jade di Cavedon.

    Detto questo, era normale per me inserire citazioni mangofile a destra e a manca. Anche se, per la verità, io detestavo i cartoni di Go Nagai (mentre vado pazzo per i suoi fumetti veri e propri). Mi piaceva, invece, la prima serie dei cartoni del Dottor Slump. Anzi, per Toriyama andavo pazzo da anni, da quando seguivo i suoi primi lavori a fumetti, credo ancora inediti in Italia, come Chobit (purtroppo alla Rizzoli, mentre facevo una consulenza, mi hanno ciulato i volumetti relativi).

    Non capisco questo tono cerimonioso nel porgermi la domanda.

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    1. Grazie della risposta!
      Non si sa mai, c'è chi è disponibile a raccontare e chi, legittimamente, non lo è :]
      Di nuovo grazie della esauriente risposta.

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