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lunedì 18 novembre 2019

"Ricordando gli Atlas Ufo Robot" - "Settimana TV" dal 28 maggio al 3 giugno 1978


Questo articolo fa parte di quelli che ho potuto solo fotografare in biblioteca, ergo mi scuso se l'immagine non è proprio in squadra  ^_^
Sempre dalle pagine di "Settimana TV" avevo già postato un articolo di Nicoletta Artom che presentava la nuova serie animata giapponese:
"Tutti i Superman dei telefilm", di Nicoletta Artom - "Settimana TV" dal 9 al 15 aprile 1978 

La prima tranche di "Atlas Ufo Robot" era terminata il 6 maggio, e la redazione coglieva l'occasione per esaudire i desideri dei giovani lettori e ricordare il successo della prima serie robotica giapponese giunta sui teleschermi italici, inserendo a centro pagina uno stupendo poster!
Il cartone animato giapponese aveva avuto così tanto successo che i telespettatori richiedevano qualcosa da poter venerare  ^_^
Se lo avessi saputo ai tempi, avrei di certo chiesto di comprarmi questo numero di "Settimana TV" :]
E' presente anche un breve articolo, in cui viene di nuovo scorporato il nome "Atlas" da "Ufo Robot", non è la prima volta che la rivista si concedeva questa licenza poetica:
"Settimana TV, il settimanale della televisione" dal 16 al 22 aprile 1978 - "Gli Atlas, Ufo e Robot"

Tralasciando il sacrilegio di considerare Goldrake meno di successo del telefilm statunitense "La famiglia Partridge" e di quello australiano "Le isole perdute", mentre posso soprassedere sull'inserimento di "Happy Days", non è che ci sia molto da commentare dello scritto, a parte che viene riportato l'anno 1977 come creazione della serie, quando fu il 1975, nel 1977 terminò la sua trasmissione in Giappone.



Oggigiorno un poster del genere potrà sembrare ben poca misera cosa, con la possibilità che abbiamo di vedere, possedere e replicare fino all'infinito le immagini dei nuovi idoli mediatici, ma nel 1978 era un piccolo tesoro da conservare con cura   ^_^
Non mi è stato possibile fare una foto migliore in quanto, oltre ad avere sole due mani, e quindi mancandomene una per tenere disteso il volume rilegato in cui c'era la rivista, lo stesso spessore non rendeva possibile vedere del tutto il poster.
L'immagine è sempre quella che si vedeva sovente in tanti articoli cartacei, in cui fa capolino il Grande Mazinga, che non sapevamo ancora chi fosse.

Qui sotto il breve scritto.



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