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giovedì 5 settembre 2019

"Dopo Heidi e Mazinga dal Giappone arriva il fumetto erotico", di Vittorio Zucconi + "Lady Oscar, dama ambigua nella rivoluzione francese", di c.d.c. - Tuttolibri 16 aprile 1983


Il 16 aprile 1983 nell'inserto de "La Stampa" dedicato ai libri, Vittorio Zucconi intervistava Yasuo Yamaguchi su un tema che, nella primavera del 1980, avrebbe mandato in visibilio qualsiasi esperto o giornalista: il fumetto erotico giapponese!

Ma almeno riportare il termine "manga", invece che "fumetto giapponese", sarebbe stato un piccolo scoop. Possibile che Yamaguchi non avesse mai usato il termine "manga" nella sua intervista?
Per fortuna erano ormai passati tre anni da quello tsunami mediatico, quindi l'articolo di Zucconi sui fumetti erotici nipponici non produsse effetto alcuno, resta comunque una testimonianza diretta di come era considerata l'animazione giapponese nel 1983.
C'è da dire che delle tre serie commentate dal bravo inviato de "La Repubblica", due sono effettivamente un po' spiazzanti anche oggi, specialmente una, figuriamoci che impatto ebbero sul giornalista 36 anni fa...
Il secondo articolo è la recensione del librone della Fabbri su Lady Oscar, non interessante quanto il primo, qualche allusione sulla nostra beneamata eroina nippofrancese, ma niente di più.
Quindi torno alle sei colonne dell'inviato a Tokyo, in cui sono commentati i seguenti tre anime:
The Kabocha Wine  (in tv luglio 1982);
Maicching Machiko-sensei  (in tv ottobre 1981);
Patalliro!  (in tv primavera 1982).

Dei tre anime solo il primo arrivò in Italia col titolo "Sun College", mi pare di averlo intravisto su Teleradiocity nei primissimi anni 90. Alla fine si trattava solo di una serie sentimentale, di certo con qualche ammiccamento, come se ne potevano vedere nella prima serie di "Lupin III" o in Lamù all'inizio dell'epopea anima in Italia, negli anni 90 non faceva praticamente più effetto.
Diverso è il discorso per le altre due.
Entrambe saranno sembrate scandalosamente incredibili al giornalista modenese, e devo che dire che nel 2019 la seconda ha lasciato perplesso pure a me...
La terza era semplicemente improponibile a qualsiasi italiano degli anni 80.
In base alle parole dell'illustre intervistato nipponico apprendiamo che delle 43 nuove serie animate del 1983 ben 22 erano "eroto-cartoon", a me pare un numero un po' esagerato, però eravamo agli albori del fan-service, e se lo dice Yasuo Yamaguchi, non posso altro che credergli.
Benché su "My anime list" per il 1983 le serie proposte non paiono tutte del genere illustrato da Zucconi:
https://myanimelist.net/anime/season/1983/winter
https://myanimelist.net/anime/season/1983/spring
https://myanimelist.net/anime/season/1983/summer

Purtroppo in due differenti fonti l'articolo è poco leggibile nelle due colonne a centro pagina, ho cercato di rimediare aggiungendo le lettere non comprensibili.


Vittorio Zucconi era il corrispondente dagli Stati Uniti dal Giappone, si occupava di politica estera ed anche interna, quindi, oltre a non essere un estimatore dell'animazione giapponese, ci può stare che trattasse l'argomento "cartoni animati giapponesi" ironicamente, lo si capisce dall'incipit dell'articolo:
"Non so se è il caso di dirlo ai bambini, ma Candy Candy non è più vergine, e anche sull'orfanella-pastora svizzera, Heidi, è lecito a questo punto nutrire qualche sospetto.".

Zucconi intervistò anche Nagai nel giugno 1982, più o meno siamo sullo stesso tono di questa:
Vittorio Zucconi VS Go Nagai - La Stampa 16 giugno 1982

Diciamo che nella prima colonna ci va giù duro, certo è che se si prendono ad esempio le tre serie linkate sopra, fuori dal contesto del mondo dei manga e degli anime, il giudizio è facile che sia negativo.
Da notare che scambia parte del titolo della serie "Kabocha Wine" per il nome del protagonista maschile... che invece era Shunsuke Aoba... prendere due appuntini magari...
Devo ammettere che, informandomi su "Maicching Machiko Sensei", sono rimasto abbastanza stupefatto pure io, che sono un fan di vecchia data degli anime...sorpreso anche che una trama del genere veniva trasmessa su un canale tv generalista nel 1981   ^_^
A parte il mio punto di vista, restano interessanti le parole di Yamaguchi, secondo cui i genitori giapponesi ormai si erano assuefatti anche alle tematiche inusuali di questi anime "sentimentali", dopo aver protestato per la violenza delle prime serie robotiche.


Ho provato a ricercare info sui "protagonisti del fumetto giapponese Beniko", ma non ho trovato nulla, dal tratto parrebbe più un manga seinen che per un target di ragazzini.



Del tutto non credibile che la Rai potesse anche solo aver mai preso in considerazione l'acquisto di "Maicching Machiko Sensei", una serie in cui degli studenti delle elementari passavano il loro tempo cercando di denudare la loro maestra, che più di tanto non si preoccupava della cosa!
Sono questi passi che mi fanno ipotizzare che il giornalista, trattando un argomento che lui considerava un riempitivo, non fosse stato molto accurato nel riportare le informazioni avute.
La chiusura dell'articolo fa il paio con l'apertura:
"Mi pare giusto: dopo essere andato a letto con Heidi, Mazinga finirà dallo psicanalista. Ma chissà dove finiranno, intanto, i nostri figli.".





Il secondo articolo, come accennavo sopra, lancia qualche accusa a Lady Oscar di essere ambigua (e non ci voleva un genio per notarlo...), ma è più che altro, essendo "Tuttolibri" l'inserto de "La Stampa" sui libri, dedicato all'edizione Fabbri del cartone animato.


4 commenti:

  1. Vittorio Zucconi in quegli anni era corrispondente dal Giappone per La Stampa e, dopo la fine di quell'esperienza, raccontò gli anni di "trasferta" nel libro uscito per Garzanti "Il Giappone tra noi".

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    1. Si, grazie della nota, hai ragione ;)
      Infatti fece un'intervista anche a Nagai, la metto nel post.

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  2. Boh mi ricordo questo articolo, il voler proprio cercare il pelo nell'uovo su un'opera che alla fine edulcorava decisamente la storia originale. Menate.

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