CERCA NEL BLOG

domenica 7 luglio 2019

Fantascienza e Educazione




TITOLO: Fantascienza e Educazione
AUTORE: Carlo Marini e Vincenzo Mascia
CASA EDITRICE: QuattroVenti
PAGINE: 234
COSTO: 10€
ANNO: 1989
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': mercatini oppur on line
CODICE ISBN:


Controllare le bibliografie in libri ed articoli, ove presenti, mi ha permesso di scatenare un altro effetto domino inerente la "pre-saggistica sugli anime", cioè tutti quegli scritti dal 1978 ai primissimi anni 90 che trattarono dei cartoni animati giapponesi, quando ancora non si erano attivati i saggisti cresciuti a pane ed animazione seriale giapponese.
Ovviamente ogni libro propone stralci più o meno approfonditi sui cartoni animati giapponesi, ma restano, a mio avviso, importanti per definire il grado di conoscenza della tematica in quel periodo.
In alcuni casi la tematica del saggio non era neppure l'animazione, potevano essere scritti sul rapporto tra bambini e televisione o sui prodotti dedicati ai bambini.
Se per un articolo scritto su un quotidiano (o al limite un settimanale) poteva far parte della fretta di andare in stampa ogni giorno una certa superficialità dell'informazione, per mensile ed ancor di più libri, gli errori e la disinformazioni di talune considerazioni non erano più ammissibili.
Stante che se riportate in un saggio le inesattezze non siano mai accettabili, se presenti più vicino all'esordio del fenomeno anime in Italia presentano un livello di errore minore rispetto ad un periodo più in là con gli anni.
I primi saggisti che trattarono di animazione giapponese in Italia si basavano spesso sulle informazioni della carta stampata, che sovente erano grandemente errate. Quindi leggere che i cartoni animati giapponesi fossero fatti al computer in un libro scritto dal 1978 al 1981 o 1982 ricadrebbe della disinformazione ed ignoranza imperante di quel periodo, leggere la medesima argomentazione in scritti successivi lascia assai più perplessi. Implicava che certe fake news erano diventate realtà incontrovertibili.
Ad oggi ho recensito 14 titoli (compreso questo che posto oggi) che posso inserire nella categoria "pre-saggistica sugli anime":
Topolino e poi, cinema d'animazione dal 1888 ai nostri giorni (1978)
Da Cuore a Goldrake, esperienze e problemi intorno al libro per ragazzi (1980)
La Televisione - Come si producono come si guardano le trasmissioni tv in Italia e nel nel mondo, le reti pubbliche e private (1980)
Mamma, me lo compri? Come orientarsi tra i prodotti per bambini
Capire la TV (1981) 
Il ragazzo e il libro: corso di aggiornamento (1981)
L'alluvione cine-televisiva, una sfida alla famiglia alla scuola alla chiesa (1981)
TV e cinema: Quale educazione? (1982)
Fare i disegni animati - Manuale didattico di cinema d'animazione (1982)
La camera dei bambini – Cinema, mass media, fumetti, educazione (1983)
Guida al cinema di animazione - Fantasie e tecniche da Walt Disney all'elettronica (1983)
Il bambino e la televisione, a cinque anni solo con Goldrake (1985)
Il bambino televisivo, infanzia e tv tra apprendimento e condizionamento (1993)




Come al solito mi sono concentrato esclusivamente sulle parti inerenti l'animazione giapponese, ed è il settimo ed ultimo capitolo, ad opera di Carlo Marini, che tratta espressamente di "Nipponcartoons":
"Il bambino, la televisione e i nippocartoons"
In realtà solo il paragrafo 7.5 parla degli anime, prima e dopo l'autore prende in esame vari argomenti, diciamo che ha un respiro più ampio, e, alla fine, le pagine dedicate ai "nippocartoons" sono soltanto sei.
Carlo Marini certa di capire se la fantascienza può essere un pericolo per i bambini, quale sia il rapporto tra televisione e bambini, a riguardo è assai pessimista. Per Marini la televisione trasmette programmi che vedono anche i bambini, ma che sarebbero dedicati agli adulti, in questo modo si tenderebbe ad eliminare il periodo di normale crescita infantile, insegnando ai bambini ad essere adulti troppo presto. Effettivamente questo timore si è dimostrato realistico, specialmente per gli stimoli veicolati dalla pubblicità.
Da pagina 163 a pagina 184 non si parla di animazione giapponese, ma, appunto del rapporto bambini/fantastico/televisione e di come si potrebbe educare il bambino a comprender meglio le immagini che vede al cinema, in televisione e nei fumetti, in modo da esserne meno influenzato.
Dal paragrafo 7.6 di pagina 190 a pagina 217 si ritorna a fare una analisi generale della tematica (vedi indice).


Direi che quando si legge che "in numerose città" si trovano "Anime Shop" ci si riferisca, benché non chiaramente specificato, al Giappone.
Per il resto l'approfondimento sugli anime è abbastanza limitato, nonostante fosse richiamato dal titolo del capitolo, perlomeno non è presente la balla degli anime fatti al computer  ^_^







L'indice del saggio




Nessun commento:

Posta un commento