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lunedì 4 febbraio 2019

"CID Giocattoli Natale 1979" - seconda parte



Visto il corposo numero di pagine, dovuto per forza dividere in tre parti questo stupendo catalogo della CID, mentre la prima parte era dedicata quasi esclusivamente ai maschietti, questa seconda si basa sui giocattoli per femminucce, cioè bambole e "giochi da femmina".
"Giochi da femmina"... a parte il fatto che è penso sia capitato a tutti di essere coinvolti in questi giochi "casalinghi" tipicamente femminili, sarebbe interessante che qualcuno/a facesse una analisi su quanto i cartoni animati giapponesi emanciparono i giochi per bambine o almeno i personaggi a cui ispirarsi.
Leggerei con piacere uno studio approfondito (perché accenni alla questione mi pare che già esistano in vari saggi sull'animazione nipponica) su come gli anime modificarono l'immaginario delle bambine italiane, perché comunque noi maschietti avevamo i fumetti dei supereroi , Big Jim e Guerre Stellari, tanto per fare tre esempi, le nostre amiche avevano la Barbie e i giochi da femmina...
Prima di Goldrake le bambine avevano quasi esclusivamente come riferimento personaggi non combattenti, giocattoli non avventurosi, erano condannate a replicare nei giochi quello che vedevano fare alle madri: accudire bambolotti frignanti, cucinare, stirare, pulire casa, fare la spesa...
Questo catalogo è un ottimo esempio della mancanza totale di fantasia che i giocattoli per bambine incarnavano, almeno noi potevamo sognare di andare nello spazio o diventare eroici soldati (ognuno scelga una guerra a caso), per le nostre amiche, invece, solo giochi che le preparavano al futuro lavoro dell'organizzazione casalinga.
Tralasciando che per le bambine del 1978 Actarus fu il primo bel tenebroso della loro vita, ed alcune di loro pare non si siano ancora riprese da questo imprinting, nella serie c'erano due eroine buone ed altre schierate sul versante dei cattivi: Venusia, Maria, Mineo, Shira, Naida, Rubina.
In questa lista non ho inserito Lady Gandal (nella seconda versione) perché comunque appariva come una donna adulta, non come una ragazza in cui immedesimarsi, però ci sarebbe anche lei da aggiungere alla lista.
Sia chiaro, la serie di articoli presenti in queste pagine sono molto belli, creati da aziende, spesso italiane, che producevano giocattoli di qualità, però mi son sempre parsi giocattoli noiosi... limitanti della fantasia di una bambina.
Certo, quando poi ho scoperto che neanche due riviste femministe come "Quotidiano Donna" ed "Effe"non riuscirono a cogliere la modernità delle serie animate giapponesi, che davano alle bambine delle eroine meno stantie di quelle che erano imposte loro dalla società, un po' mi sono cascati i maroni... i personaggi vecchi non andavano bene, quelli nuovi non andavano bene...

"L’abominevole bambina delle nevi", di Marina Valcarenghi - Effe (mensile femminista autogestito) n° 10/11 ottobre/novembre 1978

"La teledipendenza è peggio della scarlattina", di Francesca Lazzato, Federica Giulietti e Loretta Bondi - "Quotidiano Donna" 23 aprile 1980

Però ho il dubbio che io stia andando off topic... ergo spazio a bambolotti, passeggini e stoviglie!  ^_^

































Tutte le volte che sfoglio un vecchio catalogo di giocattoli mi chiedo perché i telefoni giocattolo erano inserite nella parte in cui c'erano i giochi per bambine...




7 commenti:

  1. "Tutte le volte che sfoglio un vecchio catalogo di giocattoli mi chiedo perché i telefoni giocattolo erano inserite nella parte in cui c'erano i giochi per bambine..."

    Ma come, non vorrai mica mettere UN UOMO a fare il segretario! (GROAN)

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  2. E che allora la differenza tra maschi e femmine era più netta. Ad esempio mia mamma voleva che mi iscrivessi all'istituto tecnico per segretario/dattilografo e io mi rifiutai perché lo ritenevo un corso un po' da genere femminile e comunque non troppo virile. Questo nel 1979. Poi scelsi un corso più "maschile" come operatore alle macchine utensili. Questo per dire che allora era difficile immedesimarsi in mestieri più da signorine, vuoi perché i tuoi compagni di classe ti prendevano per il cu...e ti davano del gay, e vuoi perché volevo dimostrare a te stesso di essere un vero macho.

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    Risposte
    1. Ovviamente faceva eccezione giocare al dottore :]

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    2. Si, magari con le compagne di classe!!! 😁 Comunque il dottore non credo proprio facesse al mio caso, li ho sempre detestato gli ospedali e i camici bianchi hanno sempre qualcosa di inquietante, ovvio che fanno eccezione le dottoresse sexy!

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  3. Edwige era la numero 1, ma c'era anche la Annamaria Rizzoli che aveva un culo da favola, mi piacevano anche la lilli Carati purtroppo diventata poi un eroinomane, e per finire cito anche una che non ha fatto commedie sexy ma che mi ha attizzato sempre tanto: Stefania Sandrelli.

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