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martedì 4 dicembre 2018

"Mamma, voglio Mazinga!", di Tullio Camiglieri - "Millecanali: mensile di radiotelevisione, audiovisivi e comunicazione" maggio 1980



Il mensile "Millecanali" è stata per me una scoperta sorprendente, non solo per gli articoli sui cartoni animati giapponesi, ma soprattutto per le tonnellate di informazioni sulle prime televisioni locali private. Dato che uno dei filoni che sto cercando di portare avanti sul blog non è solo la riscoperta dei palinsesti delle prime tv locali, ma anche qualche informazioni sulle stesse emittenti (link), questa rivista mi è tornata incredibilmente utile.
"Millecanali" era composto sia da articoli sulle radio che sulle televisioni, e conteneva sia commenti su programmi ed emittenti (nazionali e locali) che articoli tecnici. Era una via di mezzo tra un manuale pratico radiotelevisivo sul come fare radio e televisione, ed una rivista di costume sui contenuti della radio e della televisione, senza tralasciare le decisioni politiche legate al mondo dell'informazione.
La manna per uno che cerca questo tipo di informazioni!  ^_^ 
Prossimamente posterò un po' di questo materiale, ma ora preferisco dare spazio all'articolo assai approfondito che venne pubblicato nel maggio del 1980, ergo il mese dopo lo tsunami informativo dell'aprile 1980.
L'articolo in questione, a firma Tullio Camiglieri, è composto da ben 7 pagine, e si divide in due parti. Nella prima c'è la cronaca delle polemiche contro gli anime con contemporanea analisi delle stesse, nella seconda parte ci sono le interviste a Corrado Biggi (responsabile della tv dei ragazzi della Rete 1 Rai) e Paola De Benedetti (la corrispettiva responsabile della Rete 2), quindi le due figure più autorevoli per parlare della tv dei ragazzi, almeno per quanto riguardava la Rai.
Probabilmente l'essere una pubblicazione non di punta dell'editoria italiana, permise alla redazione di dare tanto spazio alle vicende mediatiche inerenti Goldrake e Mazinga.
"Mamma, voglio Mazinga!", è il titolo dell'articolo, ma io prima o poi capirò il perché i giornalisti, le redazioni oppure chi si occupava dell'impaginazione, mettesse regolarmente l'immagine di Goldrake in un titolo con Mazinga, o viceversa...
Mi sfugge del tutto quale fosse la difficoltà di associare immagine e nome corretti.
Può essere che la mia generazione, cresciuta coi primi "Sapientino", fosse più facilitata rispetto agli adulti che si occupavano di questi titoli, loro non avevano mai dovuto imparare giocando a far corrispondere un nome alla sua immagine...
Immagine di Goldrake = Goldrake nel titolo
Immagine di Mazinga = Mazinga nel titolo
Beh si... non è proprio facile...




Ovviamente il giornalista commenta la notizia principale di aprile in campo televisivo, cioè la crociata dei 600 genitori di Imola, e devo dire che, a dispetto del titolo non corrispondente all'immagine, l'analisi è azzeccata, pacata e grandemente ironica. Senza troppe contro analisi psico-socio-pedagogiche Camiglieri si limita a ridicolizzare non tanto i genitori, ma gli "esperti" che li avevano aizzati.
Purtroppo anche lui cadrà nel trappolone della bufala secondo cui "l'elaborazione elettronica dei disegni e delle animazioni fa risparmiare in mano d'opera".
In pratica Camiglieri fu più ragionevole nel valutare che gli anime non erano per nulla pericolosi dal punto di vista educativo, ma non era molto informato in merito, non più di quelli che li demonizzavano.







Le seconde due pagine dell'articolo.





Camiglieri cita Dario Fo ed Alberto Bevilacqua, due degli avversari con cui Goldrake e Mazinga ebbero a scontrarsi, ma riporta anche il pensiero di un lettore de l'Unità che dissentiva da Fo.
Eccola per esteso qua sotto con relativo link al post.





Lettere dei lettori pro e contro Goldrake e soci - l'Unità e Radiocorriere TV 1979/80

Il giornalista, dopo aver sistemato gli "esperti" e gli avversari dei robottoni giapponesi, cerca di comprendere le preoccupazioni dei genitori, di Imola e non.
Personalmente ritengo che la lamentela di quei genitori fosse anche fondata, per quanto riguardava il numero e la frequenza di trasmissione dei cartoni animati giapponesi. In quel periodo erano praticamente onnipresenti quasi a qualsiasi orario e su qualunque canale.
E' umano che ne fossero un po' stufi, loro, gli adulti. Noi, i bambini, no  ^_^





Arrivato ad analizzare lo studio Mesomark commissionato dalla Rai, il nostro giornalista scivola anche lui sugli anime fatti al computer... cribbbbio... era andato così bene fino a questo punto   ^_^





Quindi gli anime del periodo costavano il 20% in meno alle emittenti italiane rispetto ad un proogramma italico, perché erano fatti col computer... nessuno mai che si fermava un secondo a ragionare su quanto sarebbe costato un computer, ed il suo software, per eseguire un compito del genere...
Sarebbe costa meno farli a mano!
Ed infatti era quello che facevano i giapponesi!   ^_^
E' accettabile pensare che nel 1980 nessun adulto potesse mai immaginare che a distanza di 40 anni si sarebbe ancora parlato e studiati Goldrake e Mazinga, ed infatti Camiglieri prese la seconda cantonata:
"In fondo, è vero che Goldrake e Mazinga passano e scivolano via sulla pelle, segnano una moda di comportamento infantile per lo spazio di una primavera. Ma i ragazzi non si identificano, il disegno fatto dal computer segnala loro una realtà di fantasia pura, li posiziona nella sfera vecchia e distante della favola.".

Diciamo che le primavere sono state 40.
E' vero, non mi sono identificato coi disegni fatti al computer   ^_^
Più che ragionevole tutto il discorso che le favole propinateci da piccoli fossero più violente degli anime, ma forse tanto violente quanto il drammatico Remi...






A parte la questione degli anime fatti al computer, per il resto l'articolo è infarcito di quella ragionevolezza che mancava alla gran parte dei giornalisti della restante carta stampata.








Nella seconda parte dell'articolo ci sono le interviste a Corrado Biggi e Paola De Benedetti, che comunque venero interpellati sovente in quel periodo.




Le domande a Biggi sono assai corrette, e le rispose interessanti. Da notare che Biggi non tira fuori mai che quegli anime fossero fatti al computer.
Curioso che per quanto riguarda i cartoni fantascientifici parli di "vizio dei bambini" da interrompere, mentre quando l'intervistatore gli contesta la lacrimosità di Remi, il dirigente Rai tiri fuori le capacità di giudizio del bambino come paravento alle critiche.
Quando faceva comodo eravamo "giudiziosi", quando non faceva comodo, eravamo viziati :]







Un po' meno interessante l'intervista alla De Benedetti.












La pagina con i riepilogo degli articoli inerenti la televisione.

12 commenti:

  1. Spero che sia vero che Goldrake e Mazinga a distanza di 40 anni abbiano abbiano ancora seguito, ma diciamoci la verità, il seguito se mai fosse possibile (visto che in TV non mi risulta li trasmettano ancora, e nessun disegnatore del sol levante ha voluto a continuare la tradizione degli eroi spaziali) è tra quelli della nostra generazione. Oramai i ragazzotti viziati e rincoglioniti dai troppi smartphone e PC vanno al cinema solo per vedere gli eroi americani Marvel. Io sarei uno di quelli fedeli che se ritrasmettessero Goldrake, Mazinga e perché no anche Remi o Candy Candy o Anna dai capelli rossi me li rivedrei dalla prima all'ultima puntata. Stranamente quella porcata di Happy Days continuano a trasmetterla. La televisione rimane sempre un mezzo mediatico molto potente capace di influenzare le tendenze e i gusti delle persone e mi sembra che gli anni 70 sotto certi aspetti vogliano un po' essere cancellati. Peccato perché la fine degli anni 70 è stato un periodo molto creativo non solo per quanto riguarda gli eroi spaziali nipponici ma anche per la musica, la moda, ecc..

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    1. Hanno seguito saggistico, editoriale in generale, di DVD, di statuine vendute in edicola.
      E se pensi che lo scorso 4 aprile, in occasione dei 40 anni di Goldrake in Italia, qualche quotidiano se lo è ricordato e alcuni tg ne hanno parlato, vuol dire che il suo successo non è durato una primavera, come pensava il giornalista di Millecanali.
      Non mi pare di avervisto commemorazioni per il quarantennale del Sandokan Rai o il ventennale dei Pokemon.
      Qualcosa Atlas Ufo Robot ha cambiato nel costume italico ;)

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    2. In realtà i personaggi di Go Nagai hanno talmente seguito che continuano a sfornare nuove serie per OAV e fumetti.

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    3. Però sono per un pubblico di nicchia, più di nicchia dei cofanetti di Goldrake :]

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  2. Non vengono ritrassmessi in tv ( a parte il satellite ) per meschine strategie di potere.... la Mediaset non li fa vedere perché i diritti non sono suoi ( e ai distributori esterni offre cifre ridicole ), le tv americane che invadono i nostri palinsesti se ne guardano bene di trasmettere qualsiasi anime di cui non hanno i diritti mondiali,perché sia mai che se i ragazzini scoprono gli anime, poi non guardano più la loro spazzatura a stelle e strisce.... rimane solo la Rai, che manco ha provato a tramsettere un episodio di Goldrake per il quarantennale, giusto per vedere se funzionava .
    Hanno provato nel Natale del 2016 con Shin Jeeg su K2, che come merchandise, ha dato i suoi frutti : nei supermercati, i Jeeg da 20 cm andavano a ruba !
    E sincermaente, dei prodotti che oggi escono in edicola e fanno numeri degni degli eroi Marvel, non mi sanno tanto di nicchia.
    Adesso esce pure la Go Nagai mini figure collection

    https://www.gonagaiworld.com/go-nagai-robot-mini-figures-invadono-le-edicole/

    insomma, i robottoni sono più vivi che mai.
    Ci sarebbe da dire che oggi sarebbero ancora più famosi se qualcuno, non ne avesse bloccato i diritti per 20 anni per scopi personali ,saltando così almeno 3 generazioni di nuovi fan .


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    1. Secondo me sei un po' ottimista ^_
      Tra la mia cerchia di amici ci sono ache queli, nonostante siano miei coetanei, che, se non fosse per me, manco si ricorderebbero che la Rai mandò in onda Goldrake ;)
      Per le nuove generazioni poi, tranne una nicchia che segue gli anime, e che non mi pare molto appassionata di robottoni, dirtei che nessuno li conosce. Salvo i casi in cui padri, zii etcc glieli abbia fatti vedere da bambini.
      Poi che alla Rai siano poco svegli, e che ritrasmettere la prima puntata di Goldrake il 4 aprile scorso, sarebbe stata una genialata, non ci piove...

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    2. Ti credo che li ricordino in pochi, visto che in tv non li fanno da una vita !
      Infatti Daitarn è forse oggi famoso quanto loro tra le i più "giovani" ( gente di 30 anni) perché replicato fino ai primi 2000 anche su reti importanti.
      Poi magari è coem dici e nessuno oggi se li filerebbe più in tv, ma vorrei la controprova che lo confermasse.
      D'altronde la Rai doveva pure fare il seguito di Goldrake in co-produzione con Francia e Jap a fine anni 90, ma poi è saltato tutto per vari motivi ( fonte: Federico Colpi per anni braccio destro di Nagai, in un intervista su Lanciostory )

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    3. Una co-produzione franco-italo-nipponica?
      Un mix tra Zum il delfino bianco, Cuore e Goldrake? ^_^
      Meglio che non sia stato fatto! :]

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    4. 😂 😂 😂 poteva venirne fuori una bella storia strappalacrime tipo quella dell'orfano Remi, non credi?

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  3. In realtà, a detta di Colpi ci furono due tentativi di un sequel : uno nei primi anni 80, che avrebbe presentato dei nuovi personaggi che indossavano armature traformabili e il chara di Shingo Araki: quando la co-produzione saltò, lo staff e l'idea delle armature vennero riciclati per i Cavalieri dello Zodiaco.
    Il secondo remake di cui parlavo , sempre a detta di Colpi , sfumò per colpa dello sceneggiatore giapponese del sequel che era razzista verso gli occidentali e non aveva voglia di lavorare.
    Cmq la Francia è stata sfortunata in queste cose : voleva fare pure il sequel di Lupin ( Lupin VIII ambientato nel futuro ) e poi arrivarono gli eredi di Le Blanc a bloccare tutto ( il primo episodio si può vedere sul Tubo )

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