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sabato 3 novembre 2018

8 articoli di "Paese Sera" (1978/79/80), un quotidiano non avverso ai cartoni animati giapponesi



Il quotidiano "Paese Sera", a differenza di altri quotidiani (o riviste) di sinistra, non si dimostrò per nulla ostile verso i cartoni animati giapponesi, anzi, vi si potevano leggere anche articoli sostanzialmente positivi.
Presento in questo posto otto articoli che vanno dal dicembre 1978 al maggio 1980:
"Gatto Silvestro viene dallo spazio" 11 dicembre 1978;
"Robot è bello" 27 dicembre 1978;
"Pappagone sfida Goldrake per il massimo ascolto"12 dicembre 1979;
"Incontro con Piero Angela tra Mazinga e la scienza"16 aprile 1980;
"Violenza? La colpa non è mia" 16 aprile 1980
"Figlioli mie televisivi spettatori immaginari" 30 aprile 1980;
"E' un terribile strumento di potere ma anche pedagogico (suo malgrado)" 30 aprile 1980;
"Peggiore di Grimm il robot Mazinga?" 7 maggio 1980

In questa panoramica si può vede come inizialmente i giudizi fossero addirittura positivi, sia riguardo al comparto tecnico degli anime (colori, musica, inquadrature) che per le ambientazioni innovative. Si citava anche la questione della violenza, ma era messa in secondo piano, in quanto chiaramente di carattere fantastico, non abbastanza realistica da poter influenzare le giovani menti italiche.
Quando, passando i mesi, le polemiche iniziarono a diventare incandescenti, a "Paese Sera" preferirono puntare l'indice contro l'uso che veniva fatto della televisione (come baby-sitter), piuttosto che accusare i cartoni animati giapponesi di tutti i mali della società italiana presente e futura.
Non così si comporterà la stragrande maggioranza dei giornalisti, che, anche nei casi in cui inizialmente non ravvisarono alcuna pericolosità negli anime, si gettarono a capofitto nello sport nazionale del "tutti contro uno". Attività ludica in cui gli organi informativi del Bel Paese eccellono, specialmente quando "l'uno", in questo caso i nipponici anime, non aveva santi in paradiso   ^_^
"Paese Sera" si accorge di Goldrake nel dicembre del 1978, durante la trasmissione della seconda tranche degli episodi di Atlas Ufo Robot, con due articoli dell'11 (appena sotto) e 27 (sopra), in cui i giornalisti in poche parole riescono a spiegare il grande successo del cartone animati, successo che coinvolgeva ben 3 milioni e mezzo di telespettatori adulti!
Scrive Fausto Cipriani:
"Straordinaria è la fantasia dei disegnatori giapponesi...", la fantasia, pochi adulti notarono questo semplice aspetto che ci catturò tutti. Il giornalista comprese anche che Rigel e Mizar avevano il ruolo di abbassare la tensione, generando siparietti comici. Facile scriverlo oggi, ma ai tempi ci arrivarono in pochi. A quanto pare Cipriani non si limitò a scrivere qualche riga a caso, ma si guardò qualche puntata per comprenderne le dinamiche.




"La serie di questi filmetti animati viene dal Giappone. Il disegno è abbastanza originale, basato com'è sull'uso di un colore violento e su un'animazione frenetica, soprattutto nelle scene, del resto assai frequenti, di battaglie più o meno intergalattiche. La violenza viene elargita a piene mani, ma, trattandosi di una violenza spaziale, è talmente esasperata da apparire ai più parodistica".

L'articolo qua sopra è datato 11 dicembre 1979, ergo il giorno prima dell'inizio della seconda serie di puntate di Goldrake. A mio avviso quel "colore violento" scritto da Alfredo Dondi non voleva essere un giudizio negativo, ma una descrizione di una tecnica di animazione. Oltre al giudizio positivo su cartone animato, il giornalista fa notare che l'invasione del merchandising non era prerogativa di questa serie, ma ormai una consuetudine commerciale.



L'articolo del 12 dicembre 1979, scritto in occasione della terza ed ultima apparizione di Goldrake, mi ricorda quanto trovai insensato l'accoppiamento Pappagone/Goldrake.
Nonostante che il personaggio di Pappagone mi piacesse e che, grazie agli stupendi film di Totò, adorassi Peppino De Filippo, non si possono mischiare due generi tanto differenti... e poi a me interessava solo guardare Goldrake, ed il povero Pappagone, messo al suo confronto, pareva veramente una roba per vecchi... la Rai non fece, a mio avviso, un bel servizio al grande attore napoletano.
Abbastanza insensato il titolo dell'articolo, a parte che il povero Pappagone partiva battuto in partenza, ma i due, in realtà, erano alleati...
L'informazione interessante, dal mio punto di vista, è che la platea di adulti che guardavano Atlas Ufo Robot era salita a 5 milioni!


Giungiamo quindi al periodo delle furibonde polemiche contro gli anime, scatenate dai 600 genitori di Imola.

Il 16 aprile 1980 il quotidiano "Paese Sera" pubblico due articoli, in cui non ci si scaglia contro i cartoni animati giapponesi, ma si cerca di capire quali siano le dinamiche che hanno causato la preoccupazione dei genitori imolesi:
"Incontro con Piero Angela tra Mazinga e la scienza"16 aprile 1980;
"Violenza? La colpa non è mia" 16 aprile 1980




Come si può notare questo articolo l'ho un po' tagliuzzato ed incollato, in quanto era impaginato in maniera che la lettura fosse scomoda.
Veniamo informati che durante la trasmissione "Videouno" (tv privata di Paese Sera) ci fu un dibattito tra Piero Angela, Claudio Carrabba e Ivano Cipriani, la parte finale verteva proprio sulle polemiche inerenti Goldrake e Mazinga.










Il 30 aprile vengono pubblicati altri due articoli:
"Figlioli mie televisivi spettatori immaginari";
"E' un terribile strumento di potere ma anche pedagogico (suo malgrado)".

Di nuovo la redazione di "Paese Sera" non sceglie la strada più semplice di dare la colpa al "pericolo giallo", ma cerca di capire quali siano le cause della polemica.
Molto interessanti i dati della ricerca Mesomark su come i bambini fruivano dei programmi televisivi.





 Da leggere bene le colonne "Cartoonisti" e "Mazinga".





Alcune delle considerazioni del sociologo Franco Ferrarotti sulla televisione potrebbero essere usate oggi con il web.





L'ultimo articolo è del 7 maggio.
Mi pare che Fausto Giani, riesumando "Pierino Porcospino" (che non conoscevo), voglia far notare che, per quanto Mazinga potesse essere considerato poco educativo, non arriverà mai ai livelli del personaggio di Heinrich Hoffmann...
"Rischierà, forse di diventare un telecretino, ma potrà acquisire, prima, forse maggiore autonomia di giudizio, imparando a fare a meno dei consigli (interessati) degli adulti. Una piccola ed ingenua provocatoria utopia? Certamente: è noto che Mazinga fa male ai bambini.".

L'ultima frase mi pare che sia, a mio avviso, una presa in giro verso chi considerava i robottoni nipponici la causa di tutti i mali nostrani.



5 commenti:

  1. Essendo una materia secondaria, non è che ci fosse una precisa linea editoriale, non si trattava degli euromissili. Ogni giornalista la vedeva a suo modo, sia per le testate di sinistra, di centro o di destra, era più una questione di "sensibilità artistica".
    Per esempio l'Unità era sostanzialmente contraria agli anime, ma, appunto, erano posizioni personali.
    In alcuni casi chi scriveva ci vedeva qualcosa di politico a suo favore o sfavore, e quindi prendevano posizione politicamente.
    Comunque puoi fartene una tua idea personale consultando l'indice delle'emeroteca anime ;)

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  2. Non so operò dove vedessero tutta questa "violenza elargita a piene mani" , dato che Goldrake era uno degli anime meno violenti di Nagai ( il sangue veniva mostrato poco e nulla, che io ricordi).
    Non a caso spesso quando si cita la violenza, salta fuori il nome di Mazinga ( il Grande), e ancora più spesso,confuso e accumunato a Goldrake .

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    1. Beh, rispetto ai Flintostones era più "violento" :]

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  3. Solo per la cronaca, "Videouno" non era una trasmissione RAI, ma la televisione di proprietà di Paese Sera :-)

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