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lunedì 25 giugno 2018

Iro Iro, il Giappone tra pop e sublime



TITOLO: Iro Iro, il Giappone tra pop e sublime
AUTORE: Giorgio Amitrano
CASA EDITRICE: DeA Planeta Agostini
PAGINE: 237
COSTO: 16€
ANNO: 2018
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 9788851153441


No, “Iro Iro” non è un saggio su uno dei mostri spaziali lanciati da Vega contro Goldrake, ma è il tentativo di Giorgio Amitrano di far partecipe il lettore della sua conoscenza del Giappone. Di libri scritti da chi si è recato in Giappone ormai sono piene le librerie, che sia un viaggio o 200, in tanti si sono lanciati nell'avventura editoriale, quindi perché non leggere quello di uno dei massimi nipponisti italiani?
Amitrano individua sette argomenti per sviluppare il suo pensiero (libero) sul Giappone, per illustrare il successo culturale del Giappone nel mondo. Infatti, se al tempo dei primi cartoni animati giapponesi erano ben pochi ad avere una qualche cognizione sul paese del Sol Levante, oggi anche i meno interessati all'argomento possiedono qualche informazione minima.
Lo scritto è scorrevolissimo e comprensibile, tanto che anche gli argomenti che di solito fatico maggiormente a digerire del Giappone, tipo la cerimonia del te e la calligrafia, li ho letti con piacere.
Non mancano numerosi aneddoti personali tratti dalla lunga permanenza in Giappone dell'autore.
Gli argomenti trattati sono:
L'arte della calligrafia, in cui, oltre a spiegarne origine e significato, l'autore racconta la sua esperienza personale quando frequentò un corso di 4 anni a Kyoto;
Le cerimonie, non solo quella del te, ma anche quella del caffè. In generale viene illustrato il risvolto sociale di questa passione/esigenza nipponica per le cerimonie perfettamente codificate;
Cos'é la felicità per un giapponese? Capitolo molto bello;
La realtà e la irrealtà del Giappone tramite gli scritti di Murakami (e non solo lui);
L'importanza delle stagioni, dalla cultura al vivere quotidiano;
Il fenomeno Karaoke, con tanto di regole (non scritte) che non sapevo esistessero. Nel capitolo si tratta anche della cantante (del genere musicale henka) Misora Hibari. Sono quindi andato a vedermi qualche suo video su You Tube, e devo dire che le melodie delle sue canzoni mi hanno rammentato tante vocal melanconiche degli anime, dall'Uomo Tigre allo Zambot 3.
Cosa è la “bellezza” in Giappone.

In conclusione della recensione non posso che augurarmi un “Iro Iro 2”.






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