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mercoledì 13 dicembre 2017

Cyberbullismo nel mondo. Italia-Giappone



TITOLO: Cyberbullismo nel mondo. Italia-Giappone
AUTORE: Marco Giordano
CASA EDITRICE:  Ibiskos Editrice Risolo
PAGINE: 241
COSTO: 15 €
ANNO: 2017
FORMATO: 20 cm x 12 cm 
REPERIBILITA': sul web
CODICE ISBN: 9788854614321


Non si trovano molti titoli che trattano del bullismo in Giappone, quelli esistenti sono prevalentemente saggi di sociologia in cui è trattato anche il bullismo. Oppure sono saggi sul fenomeno hikikomori, che sovente inizia proprio dopo aver subito atti di bullismo a scuola.
Tra l'altro il libro è anche di quest'anno, quindi non una pubblicazione persa nel tempo.
Prima di acquistarlo non ho potuto sfogliare il libro, essendo un acquisto on line, ergo mi sono basato solo sul titolo, in cui è ben evidenziato un bel “Italia-Giappone”. E' vero che il titolo principale riguarda il cyberbullismo nel mondo, ma quel “Italia-Giappone” mi aveva fatto sperare in un cospicuo focus nipponico. Purtroppo il paragrafo inerente il paese del Sol Levante è nel quarto ed ultimo capitolo, inizia a pagina 163 e termina a pagina 191, quindi è costituito da meno di 30 pagine. Mi aspettavo una trattazione più corposa.
La tematica trattata è quella del bullismo e cyberbullismo scolastico, dalle elementari all'università.
Ma le 28 pagine hanno giustificato il mio acquisto?
Si e no.
Ci sono informazioni interessanti, e considerazioni che non avevo letto in altri scritti, come le differenze tra bullismo nipponico ed occidentale. Dove quello occidentale è più un bullismo fisico e messo in opera più spesso da singoli, mentre quello giapponese è più psicologico ed attuato dal gruppo. Considerando che nella società giapponese il gruppo ha una rilevanza unica al mondo, essere ostracizzati o esclusi dal gruppo, causa un danno emotivo maggiore rispetto ad altre nazioni.
Interessante anche la considerazione di alcuni studiosi secondo cui il bullismo in Giappone verrebbe involontariamente enfatizzato in quanto nella società giapponese è poco presente la piaga della delinquenza giovanile o della droga. Quindi una problematica come il bullismo tende a risaltare, mentre nelle nazioni occidentali ci si focalizza su problemi che paiono più gravi.
Agghiacciante la questione inerente la sottovalutazione del bullismo da parte degli istituti scolastici e dei docenti. I primi temono che, denunciando i bulli, la fama dell'istituito venga danneggiata, e bisogna ricordare che maggiore è la fama di una scuola, più numerosi sono gli iscritti (LINK)
Gli insegnanti, invece, temono che venga data a loro la colpa degli atti di bullismo, per il mancato controllo della classe, rovinando il proprio curriculum professionale.
Il lato negativo dello scritto riguarda, oltre alle poche pagine inerenti il Giappone, un certo caos dovuto ai numerosi dati e percentuali di indagini sul bullismo. Alla fine non si riesce bene a capire cosa dimostrino tutte queste ricerche e dati presentati, tra l'altro da numerose e differenti fonti e di studiosi di varie nazioni.
Mi ha sorpreso molto che non sia mai stato citato il fenomeno hikikomori, che è fortemente legato al bullismo. Si accenna ai suicidi causati dal bullismo, ma non sono mai menzionati gli hikikomori...
Nella biografia dell'autore non c'è nulla riguardante studi sul Giappone o il bullismo, poi magari sono decenni che si interessa a queste tematiche.
Sono presenti numerosi refusi. Alcuni concetti sono ripetuti più volte (nell'arco di tutto lo scritto), anche se con formulazioni differenti. Infine le tabelle sono in gran parte poco fruibili, visto che risultano troppo piccole.
Concludo precisando che il saggio l'ho letto tutto, ma la recensione l'ho focalizzata sul versante nipponico, che è quello che prediligo sul blog, i difetti che ho notato sono presenti in tutto lo scritto, non solo sul paragrafo giapponese.

L'indice.




2 commenti:

  1. Mi sa tanto di tesi di laurea riveduta per essere venduta, non ti pare?
    Anche i trattini e le frecce dell'indice sembrano molto casalinghi.

    Moz-

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    Risposte
    1. Non saprei, dalla biografia dell'autore non mi pare che si intuisca una laurea socio-pedagogica sul bullismo.
      Più probabilmente la casa editrice non ha affiancato all'autore un editor.

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