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martedì 21 marzo 2017

Io sono Spock


TITOLO: Io sono Spock
AUTORE: Leonard Nimoy
CASA EDITRICE: Fanucci Editore
PAGINE: 284
COSTO: 24000 £
ANNO: 1998
FORMATO: 22 cm x 15 cm 
REPERIBILITA': Rara anche sul web
CODICE ISBN: 9788834706091

Confesso che nel leggere alcune parti di questo libro mi sono commosso. Per me Spock, o SpAck, come lo chiamavano nel doppiaggio della serie classica, è probabilmente il personaggio della mia infanzia a cui sono più affezionato. Certo, sono legato anche ad Actarus, Heidi, Hiroshi, Mork, Lady Oscar, il comandante Straker etc etc, ma Spock era reale!!!
Questa autobiografia di Leonard Nimoy la consiglio a tutti, purtroppo è un po' difficile da reperire, ma con un po' di fortuna e molta costanza la si può trovare, e ne vale veramente la pena, oltre che interessante per i numerosissimi aneddoti presenti, è assai divertente.
Sono presenti anche 48 pagne piene di immagini collegate al libro.
Questo libro fu pubblicato nel 1995, in parte aveva lo scopo di "rettificare" la cattiva impressione presso i fans che aveva avuto "I am not Spock", pubblicato nel 1975. In questo primo libro, che mi pare non si mai stato tradotto in italiano (bisognerebbe colmare la lacuna...), Leonard Nimoy pare fosse un po' astioso verso il vulcaniano, e di questo è lo stesso attore a pentirsi in questo secondo libro. In particolare del titolo che scelse, "I am NOT Spock", che creò numerosi equivoci sul suo rapporto con il primo ufficiale dell'Enterprise, e che in seguito talvolta gli sarà di ostacolo per tornare a far parte del cast di Star Trek, addirittura che gli venisse affidata la regia del suo primo film, Star Trek III.
Ed è questo l'argomento del primo capitolo, cioè come un libro, anzi, un semplice titolo, pensato nel 1975, possa creare problemi nel proseguo della carriera di un attore/regista. Da quello che ho potuto intuire nel primo libro Nimoy esternava la sua insofferenza per il successo del personaggio di Spock, che in qualche caso gli deve aver creato problemi a trovare altre parti da attore. Finchè, in questo secondo libro, Nimoy comprende appieno che lui è Spock, e che non può altro che esserne felice.
Mi è parso di notare il medesimo percorso svolto nel tempo dai doppiatori e dagli autori/cantanti delle sigle dei cartoni animati giapponesi. Inizialmente un certo fastidio per essere identificati con un "prodotto" che non dava lustro al loro curriculum professionale, col passare degli anni la presa di coscienza che gli appassionati di quei cartoni animati giapponesi li ricordano ancora con affetto.
In tutte le pagine del libro sono presenti numerosi colloqui tra Nimoy e Spock, penso che sia stato anche merito della traduttrice (Gloria Pastorino) rendere così bene il pensiero del vulcaniano, tanto che non ti viene mai il dubbio che sia Nimoy a parlare  ^_^



Nel secondo capitolo Nimoy racconta il retroterra professionale ed umano che gli permise di dar vita al personaggio di Spock. La sua storia inizia a fine anni 30, quando il piccolo vulcaniano (a sua insaputa) andò al cinema a vedere "Il gobbo di Notre dame", rimanendo assai colpito dalla recitazione del protagonista. Il racconto prosegue fino a quando Nimoy diventa Spock per la casa di produzione Desilu.

Nel terzo capitolo ci viene spiegato che il carattere di Spock si delineò un po' alla volta. Il primo Spock del pilot è diversissimo da quello veramente vulcaniano che apprezzeremo in seguito. Nimoy colse l'essenza di Spock nelle puntate "L'espediente della carbonite" e "Al di là del tempo".
Il capitolo quattro illustra le tante caratteristiche di un vulcaniano e come queste sono nate durante le varie punatte della serie. Per esempio in che circostanza Nimoy inventò la "presa vulcaniana", che ognuno di noi vorrebbe poter eseguire almeno un paio di volte al giorno... ma l'attore ebbe anche l'idea per il gesto che accompagna il saluto "lunga vita e prosperità".
Nel quinto capitolo apprendiamo come Spock divenne una star della serie, e cosa comportò per la sua vita"civile".
Molto interessante ed inatteso il sesto capitolo, in cui Nimoy racconta delle gelosie che nacqueero intorno a lui per il successo del suo personaggio.
Il settimo capitolo ripercorre le cause che portarono alla chiusura della serie alla fine della terza stagione. Terza stagione che per Nimoy fu abbastanza deludente per la piega che avevano preso le sceneggiature. Infatti la prima puntata fu "Operazione cervello, che ai tempi mi era piaciuta, ma che effettivamente comprendo fosse un po' troppo "illogica"...
Nimoy, finito Star Trek, entrò a far parte del cast di "Missione Impossibile", ed è il tema dell'ottavo capitolo.
Nel nono capitolo sono passati in rassegna i suoi successivi lavori, sempre con un occhio rivolto agli anedotti di Star Trek. In questo pepriodo Nimoy si rende conto che sta crescendo l'interesse verso la sua amata serie di fantascienza, che veniva replicata da numerose tv locali. Nel 1972 a New York si tenne la prima convention di appassionati di Star Trek (la prima di questo genere), gli organizzatori speravano in 500 partecipanti, ne arrivarono 3000. Nimoy venne accolto trionfalmente!
Il decimo capitolo si concentra sul primo film del 1979, Nimoy ci racconta del prima e del durante le riprese. Bellissimo l'aneddoto dei cartelloni pubblicitari che vide a Londra, in cui Spock si beveva una Heineken!
Questo fatto spinse Nimoy a far valere i suoi diritti verso la Paramount, che non lo aveva pagato correttamente per lo sfruttamento pubblicitario di Spock.





Finito il primo film, Nimoy si dedicò al teatro, passarono circa tre anni, e ormai lui non pensava più a Star Trek, finchè non arrivò la proposta di partecipare al secondo film.
In questo undicesimo capitolo si parla anche della sua partecipazione allo sceneggiato "Marco Polo", nelle vesti dell'infido Achmet.
Nel capitolo numero dodici ci si concentra sulle riprese di "Star Trek II", in particolare sulla scena finale in cui Spock muore, e di quella piccola scena aggiuntiva che gli venne chiesto di recitare all'ultimo monento con Bones: "Ricorda...".
E così cominciarono le riprese del terzo film, con Leonard Nimoya alla sua prima regia. Il capitolo tredici entra molto nel dettaglio riguardo la lavorazione del film. Estremamente interessante.
Il quattordicesimo capitolo è incentrato su "Star Trek IV", ed inizia con una strana ed inaspettata proposta ricevuta da Nimoy: Eddy Murphy vorrebbe far parte del cast!
Nel capitolo 15 Nimoy racconta di come la parte di commedia presente in "Star Trek IV" lo fece apprezzare come regista brillante, così gli venne proposto di dirigere "Tre scapoli ed un bebè", a cui seguì il film drammatico "Diritto d'amare".
Siamo nel 1988, e nel terzultimo capitolo si illustra il dietro le quinte del quinto film di Star Trek, con la regia di William Shatner, che comportò qualche dissidio tra i due amici.
Il penultimo capitolo è incetrato su "Star Trek VI", ma comincia con un aneddoto che, alla luce di ciò che è capitato negli ultimi anni, non fu per  nulla poca cosa. Durante la realizzazione di "Star Trek IV", quindi  nel 1986, Harve Bennett aveva pensato ad un prequel per il sesto film. Avremmo visto Kirk, Spock e McCoy all'Accademia della Flotta Stellare, il tutto con attori giovani:
"Suppongo che l'idea fosse quella di dare al franchise (Il marchio, come veniva chiamato Star Trek alla Paramount) un'infusione di sangue giovane.
Io non sapevo nientìaltro del progetto; all'epoca Harve e io eravamo entrambi estremamente occupati a tentare di finire "Star Trek IV" e non discutemmo i dettagli della cosa. Sapevo comunque che la Paramount l'aveva autorizzato a scrivere la sceneggiatura, che io sarei stato felice di commentare... ma non si giunse mai a questo."

Nel proseguo Nimoy racconta che alla fine la Paramount aveva rifiutato la scenggiatura di Harve Bennet, cambiarono idea nel 2009!
Per l'ultimo capitolo metto solo questa scan  ^_^




L'indice.








4 commenti:

  1. Ciao!
    Complimenti per l'interessantissimo blog.
    Sarebbe possibile contattarti in privato?

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    Risposte
    1. Sono contrario a mettere la mia mail sul blog, non so se tu vuoi mettere la tua e poi io ti contatto. Ovviamente la tua la cancellerei dopo averla usata.
      Però, prima di farti mettere mail in pubblico, non mi diresti a grande linee quale argomento vorresti trattare?

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    2. Ah, dimenticavo, grazie del complimento e ciao anche a te :]

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    3. Ho cancellato i commenti per eliminare la mail personale/lavorativa ;)

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