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mercoledì 23 novembre 2016

Cataloghino pieghevole Editrice Giochi - 1976/78



I cataloghini pieghevoli come questo erano solitamente inseriti direttamente nel gioco in scatola che avevi comprato, e ti permettevano di desiderare immediatamente un altro gioco di società, praticamente una droga  :]
Mi pare che occasionalmente il negozio di giocattoli della nostra città, che lavorava quasi in condizioni di monopolio, spacciava qualcuno di questi pieghevoli, non solo della Editrice Giochi, ma anche della Clementoni, tanto per mantenere vivo il livello di pretese di noi bambini.
Giocare ai giochi da tavolo per noi era una consuetudine, e non solo invernale, infatti noi li prediligevamo anche in piena estate, magari dopo una interminabile sfida a pallone, a scopo defaticante  ^_^
Con il gioco in scatola era nostra simpatica consuetudine occupare alcuni punti strategici del cortile, tipo sotto i balconi dei piani rialzati, fatto che leggitimamente non rendeva molto ilari gli abitanti degli appartamenti sovrastanti.
Ricordo ancora un poveraccio che faceva il metronotte al secondo piano, e che il pomeriggio voleva solo cercare di riposare... lo capisco solo oggi  T_T
Ci piazzavamo anche in un paio di stradine pedonali che erano della giusta larghezza per permettere di sederci a terra in 4/6 giocatori, più un numero indefinito di spettatori. Già, perchè oltre ai giocatori attivi, c'erano sovente gli aiutanti, i commentatori, i tifosi ed i semplici spettatori.
Queste stradine erano poste strategicamente all'ombra, altra scelta che non rendeva particolarmente contente le persone che, di nuovo leggitimamente, avevano la pretesa di trovare quelle vie sgombre da vocianti bambini intenti ad attività a loro ignote.
Nelle giornate piovose, ergo specialmente in autunno ed inverno, occupavamo, del tutto abusivamente, i pianerottoli delle scale dei nostri palazzoni popolari. Anche questa usanza non era particolarmente apprezzata, sia da quegli adulti che avevano la incomprensibile, per noi, pretesa di fare le scale senza doverci saltare (usate l'ascensore!!!), sia dagli sfortunati abitanti degli appartamenti limitrofi al pianerottolo che, complice una certa tendenza della tromba delle scale ad amplificare i suoni, si lamentavano del leggerissimo casino da noi operato...
Ma valli a capire sti adulti... se me lo facessoro oggi li scuoierei vivi sti mocciosi...
Accennavo poco sopra che, oltre ai giocatori attivi, intorno alla mappa di gioco stazionavano varie tipologie di bambini.
Gli aiutanti erano quelli che si prestavano, nel caso il gioco lo prevedesse, a fare da banca, oppure dispensavano i carrarmatini del Risko, tanto per fare un esempio concreto.
Tendenzialmente erano esentati dal dover prendere parte alle diatribe, non ho mai capito il gusto che provassero a "quasi giocare"  O_o
I commentatori erano quelli che, più che darti un suggerimento, cosa che a grandi linee era vista assai male da chi stava giocando (e fatti i caxxi tuoi!!!), e che poteva portare a grossi rischi di incolumità fisica, davano giudizi a posteriori sugll'errori che avevi commesso. In pratica erano come quelli che DOPO che ha vinto Trump, ti hanno spiegato perchè ha vinto... mavvaffan....brodo...  >_<
I tifosi si limitavano ad appoggiare il loro migliore amico, in piena modalità obbiettività alla Brunetta, gli davano ragione su tutto... mai sopportati...
Infine c'erano i semplici spettatori. Io, per esempio, mi divertivo un sacco a vedere i miei amici a giocare al gioco del "Giro d'Italia di Big Jim", avrò partecipato un paio di volte, per il resto ho sempre fatto da spettatore.
A dire il vero c'era un'ultima infida categoria, quelli che aspettavano il momento giusto per fregarti qualche pezzo del gioco in scatola... li chiamerei ladri, piccoli ladri, ma sempre ladri erano  :(

Questa era a grandi linee la situazione ambientale e di compagnia in cui operavamo, che si riuniva attorno ai giochi in scatola che i bambini del cortile potevano riunire, ed erano veramente tanti. C'erano i classici intramontabili, come il Risiko, a cui si giocava ininterrottamente tutto l'anno, e poi c'erano i giochi che andavano forte per un certo numero di mesi, e poi venivano rimpiazati da altri, per poi essere riscoperti a distanza di qualche tempo.
Ovviamente ci si ritrovava a giocare anche in casa, in base all'accondiscendeza dei vari genitori, e pure in base a chi era invitato. Alcuni partecipanti erano mediamente ben accetti (io, per fortuna, ero uno di questi), ed i genitori non avevano obiezioni, altri compagni di giochi erano più ostici da far accettare, e, alla fine, avevano ragione i genitori. Il clima delle partite era assai differente tra location in cortile e location in casa, specialmente se era presente qualche parente (mamme, papà, nonne e nonni). In cortile il clima poteva diventare abbastanza infuocato, alcune volte finiva pure a botte... in casa si era più pacati, mediamente, anche perchè meglio rifocillati  :]
Alcuni di questi sono presenti in questo pieghevole, che ho datato 1976/78 in quanto, nonostante nella prima paginetta sia presente l'edizione per il quarantennale del Monopoli (e quindi la datazione sarebbe 1975), tra i giochi presentati c'è "Scommettiamo?", la cui trasmissione a quiz di Mike Bongiorno andò in onda a fine 1976.

Il Corsaro Nero - Editrice Giochi - 1977
Risiko




"Scommettiamo?" e "Citta Verde" sono già in mio possesso, ne posterò la recensione prossimamente.




Kojak lo avevo, ne ho un ricordo un po' contrastante. Non mi dispiaceva, ma non ci voleva giocare nessuno  T_T
Sandokan - Il gioco dei pirati - Editrice Giochi 1976
"Kojak, il grande gioco poliziesco (presentato in TV da Telly Savalas)" - Editrice Giochi (1976)


"L'allegro chirurgo" l'aveva un'amica, non mi attirava molto, sarà che detesto operazioni e cose simili...
Petropolis - Editrice Giochi (1978?)


Taxi non lo rammento.
"Reporter nuovo gioco del giornalista"- Editrice Giochi (1976)




Non amavo Charlie Brown, preferivo i cartoni animati giapponesi  :]
"Il gioco del west (a 3 dimensioni)" - Editrice Giochi (1974)



Ad "Oro Nero" non ho mai giocato, ma mi ha sempre incuriosito un sacco, spero di riuscire a recuperarlo, prima o poi.
Il gioco dello scudetto - Editrice Giochi 1974



La "Battaglia Sottomarina" mi è sconosciuta, mentre al "Castello Incantato" ci giocavamo spesso, ed era abbastanza bastardo come gioco.



"Scarabeo" è un classico, mentre "Codice Segreto" era, probabilmente, il primo nome italianizzato dato al "Master Mind".



9 commenti:

  1. Aggiungerei solo: catologhino -ino -ino (cit.)

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    1. No no, non c'è paragone tra il cataloghino ed il fasciolino-ino-ino-ino ;)

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  2. Non ci crederai mai, ma abbiamo scritto lo stesso post Oo
    A questo punto devo seguirti obbligatoriamente :)

    Moz-

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    1. Ma va?
      Alla finje, per gli appassionati gli argomenti son sempre quelli. Nulla si crea, nulla si distrugge :]

      Mi metteresti il link? Grazie.

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    2. Innanzitutto piacere di conoscerti! :)
      Il bello è che sono arrivato qui tramite il blog Fumetti di Carta. E, scorrendo i tuoi post, mi sono ritrovato questo... la cosa assurda è che abbiamo recensito lo stesso cataloghino (ecco il link http://mikimoz.blogspot.it/2014/10/relics-catalogo-editrice-giochi-1976.html) ma è assurdo perché mentre mi pare di capire che tu lo fai sistematicamente, per me è un "ritrovamento" fatto casualmente che ho condiviso sul mio blog!! Vedi tu!
      Bene, però, almeno ho avuto modo di conoscere il tuo blog che ho già aggiunto alla lista :)

      Moz-

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    3. Piacere mio, grazie del link.
      Avendo le medesime passioni, prima o poi si arriva al medesimo traguardo ;)
      Visto il link, almeno ti sei tolto il dubbio si com'erano alcuni giochi ;)

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    4. Che comunque alcuni li ho giocati pure... Insomma, tra parenti più grandi e rimasugli in case al mare, qualcosa c'era sempre :)
      Tornerò a trovarti :)

      Moz-

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  3. Caro Stengo, mi ritrovo esattamente nella descrizione delle tue partite e nei personaggi: lo spettatore, il pubblico disturbatore, il ladro. Ma aggiungerei anche "il padrone di casa": benché fossimo in terreno neutro (sotto il balcone della mamma di luca o della gnagna) il padrone di casa era il proprietario del gioco che decideva di chiudere il momento del gioco quando più gli aggradava. Aggiungerei "il cane disturbatore": il cane che se ne fregava della delicatezza del piano di gioco e poi saltava. A questo punto tutto a monte oppure si modificava il contesto con casette e carrarmatini che si moltiplicavano. E poi direi "il regulator": ossia colui che definiva le regole. Ci si rivolgeva a lui per capire esattamente il senso autentico della regola. L'autorità e i galloni si erano conquistati sul campetto di calcio e tramite calci nel sedere perché più prepotente e più grande di quei 3/4 anni che a 12 anni incutono timore. E molto rispetto

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    1. Ale?!?! O_O
      Andrea?! O_O
      Sono assai piacevolmente sorpreso :]
      "Il cane disturbatore", cioè Doc, il terrore di ogni tabellone di gioco! ^_^
      Non avevo inserito questi particolari, perchè forse troppo peculiari nel nostro cortile ;)
      Si, Betto come "regulator" era parecchio "autorevole", tutto giadagnato sul campo, anche Mauro >_< anche se cambiavano idea nel giro di 5 minuti :]
      Più autorevoli della Corte Costituzionale ^_^

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