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martedì 26 luglio 2016

"Una discoteca anti-Goldrake", di Gianpaolo Martelli - "Il Giornale" 11 maggio 1980



Non sono mai stato un lettore de "Il Giornale", men che meno nel 1980  ^_^ non conosco neppure l'autore dell'articolo, e quindi non mi è consueto il suo stile di scrittura. Detto ciò riterrei che il fine dell'articolo fosse abbastanza canzonatorio, e l'obbiettivo ultimo non erano Goldrake & C. (come li chiama il giornalista), ma i genitori, in particolare quelli di sinistra, più precisamente i genitori radical chic o comunque della borghesia. In pratica un articolo che aveva come soggetto il personaggio di Goldrake e i cartoni animati giapponesi quasi per caso, ma sarebbe potuto essere su qualsiasi altro argomento, l'importante era "sfottere" gli avversari politici. Sia chiairo, cosa che era più che legittima, anche perchè l'autore si limita ad una ironia educatissima, anni luce distante da alcuni articoli che si possono leggere oggi.
Una cosa che non mi è piaciuta molto, invece, è che il giornalista pare concentrare la polemica solo verso i genitori "ricchi" di sinistra, come se i genitori poveracci di sinsitra potessero anche essere incoerenti... ma magari ho equivocato il senso dello scritto.
In pratica l'autore difende Goldrake & C. per dimostrare quanto i genitori di sinistra fossero contraddittori, "rivoluzionari" in politica, conservatori in famiglia, tanto da arrivare ad invocare la censura per un semplice cartone animato. Va ricordato che uno dei primi fomentatori della fobia anti-Goldrake fu un padre che era un parlamentare dell'estrema sinistra ( Silverio Corvisieri ), e molte altre eminenti figure della cultura di sinistra sucessivamente gli si accodarono ( Dario Fo , Michele Serra ). Altri di sinsitra, invece, difesero gli eroi animati nipponici, come sullo schiaramento opposto giornalisti e personaggi famosi di destra li stroncarono o difesero. Fermo restando che praticamente tutti davano addoso agli anime, e che i difensori erano in minoranza, indipendentemente dalla posizione poltica personale.
Anche questo è uno dei tanti articoli che dimostra quanto Goldrake & C. erano diventati protagonisti delle notizie giornalistiche, tanto da essere usati per fare polemica con gli avversari ideologici. Bisogna considerare anche che l'articolo campeggiava a pagina 5 del quotidiano, che mi pare di aver capito (consultandone più e più settimane) ospitasse le gli articoli sulla cultura, quelli che negli altri quotidiani erano in "terza pagina" (magari ho interpretato male il tipo di impaginazione de Il Giornale).
Devo ammettere che all'inizio mi si erano rizzati i capelli in testa nel leggere l'articolo, non mi pareva fosse vero che si potessero scrivere cose di questo tipo, poi man mano ho compreso che il tono era da prendere in tutt'altra maniera  :]
Gianpaolo Martelli esagera subito il potere dei bambini, tanto per far capire che i genitori non erano in balia di energumeni prepotenti, gli si poteva dire anche di no.
Anche in questo articolo fanno capolino i famigerati 600 genitori di Imola:
600 genitori di Imola 1
600 genitori di Imola 2
600 genitori di Imola 3
600 genitori di Imola 4
600 genitori di Imola 5


Per difendersi dalle censure dei genitori di sinistra i bambini avrebbero dovuto usare gli stessi metodi di protesta e lotta adottati dai loro padri e dalle loro madri.
Quindi, seguendo il medesimo ragionamento e applicandolo ai genitori della borghesia di destra, se i loro figli avessero voluto contestare madri e padri che votavano per l'MSI, PLI o la destra della DC, avrebbero potuto fare un bel colpo di stato o mettere qualche bombetta in qualche banchetta...



Il ragionamento finale, comunque, aveva un senso, anche se si sarebbe dovuto estendere a tutti i genitori, di qualsivolgia idea politica e ceto sociale:
sarebbero stati disposti a dedicare più tempo, molto più tempo, ai propri figli, una volta che questi non sarebbero più restati davanti alla televisone a guardare Goldrake & C.?



6 commenti:

  1. "Non sono mai stato un lettore de Il Giornsle"...
    Bravo! Ciò ti fa onore.

    "La nonna si rifiutava di comprarle [a una bimba? Mah, sarà...] un enorme Goldrake a pila"

    Se si trattava di uno Shogun Warrior, la nonna ha sbagliato: oggi con quel che costa, è un bene-rifugio!

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    1. C'è da dire che Il Giornale di quel periodo, indipendentemente dalla linea che si poteva non condividere, era un quotidiano, non un family-organ come quello degli ultimi 20 anni...

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  2. Quotidiano di poverini, poiché si proponeva, cesnurando, di far crescere meglio i nostri coetanei. Si vede come é andata a finire. Non mi sembra che siamo cresciuti con i raggi fotonici al posto delle dita

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    1. Però, in alcuni momenti della nostra vita, avere i raggi fotonici dalle dita sarebbe potuto essere utile :]

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