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domenica 5 giugno 2016

"Ma Goldrake è migliore dei genitori di Pollicino", di Aida Ribero - "Stampa Sera" 27 febbraio 1980



Per non correre il rischio di dare l'impressione che tutti i giornalisti (e giornaliste) italiche si fossero coalizzati contro gli anime, mi sembra il caso di mostrare un articolo che sfoggia del semplice buon senso. Nulla di più di una posizione moderata, ma dopo aver letto tanti articoli vaneggianti, il buon senso pare già qualcosa di rivoluzionario. La giornalista, tra l'altro, non pare informatissima sugli anime del periodo (chi è Abdora?  O_o Ashura?), però bastava paragonarli alle nostre fiabe, per rendersi conto che i "cartoni animati giapponesi" non erano di certo più virulenti dei genitori di Pollicino...
Intanto è già meritorio che non si legga del fantomatico uso del computer per fare gli anime, che dopo l'articolo di Paolo Cucco sul TV Sorrisi e Canzoni N° 14 (dal 2 al 8 aprile 1978), era ormai diventata una verità acquisita, ripetuta anche da chi si schierava a favore delle serie nipponiche.
Sia la giornalista che l'esperta di turno (la psicologa Liana Valente) apprezzano le innovazioni tecniche degli anime, ma li promuovono anche dal punto di vista educativo. Per compiere questo miracolo è bastato confrontarli con chi era messo peggio: le fiabe...
Comunque Aida Ribero pare quasi preferirli ai cartoni della Disney, non lo scrive chiaramente, ma da un suo giudizio mi sembra di intuirlo (mia opinione).
Le trame delle serie robotiche vengono messe in relazione con l'inedito (per noi) telefilm inglese che la Rai aveva iniziato a trasmettere mercoledì 6 febbraio (ho il numero di TV Sorrisi e Canzoni): Doctor Who.
Per la cronaca questa fu l'unica serie del Doctor Who trasmessa in Italia fino agli anni 2000.
A voler essere un po' obbiettivi la psicologa, che fungeva da esperta, non è che le azzecchi tutte. Certo, non condanna gli anime, a differenza di altri suoi colleghi, però alcune delle motivazioni che porta a loro favore sono obbiettivamente inesistenti, a dimostrazione che essere laureati in qualcosa non trasforma la persona in tuttologo.
Secondo Liana Valente negli anime non si vedevano mai ferite, sangue, torture o sadismi. Errata anche l'affermazione che negli anime non ci fossero legami di parentela che potessero far sentire tradito il bambino, come capita con i genitori di Pollicino.
Immagino che lei non li vedesse  :]
Comunque il suo giudizio finale è positivo, in quanto il bambino, più che identificarsi con gli eroi, si schierava a loro fianco, ne diventava un alleato spettatore.
Ricomincio dall'articolo.
Anche i preti citavano sempre Abdora: ora et abdora! O era "ora et labora?  :]
Comunque io, di Mazinga Z, ho perso praticamente tutte le puntate, a differenza dei bambini citati dalla giornalista, e non ho nessuna intenzione di recuperare ora, ne Abdora  :]


La parte dell'articolo che mi fa ipotizzare che Aida Ribero preferisse gli anime alla Disney (oppure che non avesse in simpatia la Disney) è questa:
"... veramente nuovo per noi occidentali al bamboleggiare di Walt Disney".



L'affermazione della psicologa, secondo cui gli eroi vincevano sempre e non morivano mai, è forse dovuta al fatto che alcune serie, che non rispettavano questa prassi, non erano ancora state programmate in Italia, tipo Zambot 3.
Gli anime erano promossi perche i genitori delle fiabe erano più cattivi o irresponnsabili di quelli degli eroi animati, che spesso, comunque, manco si vedevano  :]



Nel finale, però, la giornalista commette un errore, che va un po' contro a quello che aveva scritto fino a questo punto, cioè che il popolo di Vega venga sterminato per un "santa" (sue virgolette) ragione o da necessità patriottiche. In realtà la popolazione di Vega muore per l'esplosione del loro pianeta, abbandonati dal loro sovrano in precipitosa fuga... infine Goldrake e soci si limitano a difendersi, più o meno attivamente, ma sempre in reazione ad una invasione.



Ho provato a cercare sul web notizie del monte Kirifuki, pare non esista  :]



6 commenti:

  1. Anch'io come prima cosa ho pensato all'inquinamento da Vegatron... volendo le tematiche di questi cartoni erano molto più profondi e attuali di come le si descrive.
    I Vegani muoiono per la loro politica energetica!

    Di solito era la Disney che faceva leva sugli psicologi "disinformati" ponendosi come pietra di paragone rispetto ai cartoni "cattivi".
    Non importa non sapere di cosa si scrive, l'importante è scrivere.
    Qui la psicologa è ugualmente disinformata, ma stavolta in favore degli anime.
    Che la Toei l'abbia provveduta di una fornitura annuale di saké?

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    1. C'è da considerare che questo articolo arriva appena prima del culmine delle polemiche anti-anime, che inizieranno con la petizione dei 600 genitori di Imola. Probabilmente lo stesso articolo, pubblicato un paio di mesi dopo, avrebbe avuto un altro tono, con una esperta anti-Goldrake :]
      Chissà, forse su Vega non ci furono ben 2 referendum contro il vegatron ^_^ nel nostro piccolo noi italioti li abbiamo fatti ;)

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  2. Sa "kiri" è uno dei modi per dire "nebbia", non è che il misterioso "Kirifuki" è il Fujiyama (il monte più alto del Giappone, appunto, spesso coperto da una coltre di nubi) chiamato con un qualche soprannome?

    Chissà!

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    1. La filologia nipponica va un po' oltre le mie capacità cognitive :]

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    2. Anche delle mie, tiravo un po' a indovinare da dove diavolo si possono essere sognati una montagna con un nome così. XD

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    3. La fantasia non gli mancava, basta vedere come stravolgevano le storie originali :]

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