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lunedì 9 maggio 2016

"Risiko Giochiclub (1968") vs "Risiko Editrice Giochi Milano (fine anni 70)"



Tra i giochi in scatola che ho recensito fino ad ora mancava un must della mia, ma non solo mia, generazione: il Risiko!
Sinceramente non l'avevo ancora mai recensito perchè è uno di quei giochi, assieme al Monopoli, che tutti conoscono, grandi e piccini, giovani e... ehm... anziani  T_T
Poi ho trovato una stupenda versione del 1968, della Giochiclub, penso la prima o tra le prime in assoluto, ergo mi è sembrato interessante mostrare le differenze con la versione con cui giocavo da bambino, quella della "Editrice Giochi Milano".
Infatti ho girato qualche foto della versione più vintage ad alcuni amici, che nell'invecchiare (tiè) hanno mantenuto intatta la loro passione per i giochi in scatola, e tutti sono rimasti sorpresi da questa edizione del 1968, io per primo.
La prima la posso datare con precisione perchè l'anno è presente sul libretto di istruzioni, mentre la mia vecchia confezione non riporta alcuna data, ma è della fine degli anni 70, dal 77 al 79.
La prima differenza salta subito all'occhio: la dimensione della scatola.
La versione della Giochiclub misura 44 cn x 37 cm, mentre l'edizione della "Editrice Giochi Milano" è da 46 cm x 36 cm, inoltre la prima pesa molto di più della seconda, perchè?
Perchè i carrarmatini non sono in plastica, ed in realtà non ci sono neppure i carrarmatini, ma solo in legno, e sono dei semplici parallelepipedi colorati!




Ma le differenze non si limitano ad una mera questione materiale e grafica, cambia anche il regolamento, in primis nella versione del 1968 mancavano gli "Obiettivi"!
Lo scopo del gioco era solo di disintegrare tutte le altre armate, fino ad occupare tutto il planisfero, quindi una partita terminava, ipotizzo, per sfinimento degli avversari, oppure con le madri che trascinavano via i poveri bambini per farli cenare...
Cambia la grafica del planisfero, ma, soprattuto, cambiano i nomi dei territori, non più un singolo nome per ogni territorio, come nella versione della "Editrice Giochi Milano", ma più nomi della regione interessata, con un effetto, a mio avviso, più da mappa di guerra, molto più realistico.
Non essendo io un mega esperto di Risiko, che ormai trovo abbastanza noioso, non mi metterò a fare le pulci ai due regolamenti, che si differenziano per vari aspetti, fin l'uso delle carte, chi vorrà potrà notare le differenze. Comunque il regolamente del 1968, a parte l'assenza degli obiettivi, che ne riduce la varietà strategica, pare molto più professionale. Nell'edizione di fini anni 70 devono aver semplificato un po' le regole, per renderlo più scorrevole, evidentemente i bambini di fine anni 70 erano considerati meno svegli di quelli di fine anni 60  T_T
C'è però un'altra possibilità: all'inizio del regolamento della versione Giochiclub, si chiede al novello giocatore di inviare una lettera alla casa editrice per avvertirli di eventuali varianti di gioco, non escludo che, anche su suggerimento dei giocatori, siano state inserite alcune regole (tipo gli "Obiettivi"), e tolte altre (facilitando, per esempio, la gestione delle carte).
Riparto dall edizione del 1968 della "Giochiclub".



Tutto cartone per l'interno della scatola, i dadi sono molto più grandi, il mazzo di carte è raccolto dentro una scatolina, le bandierine sono allocate tutte assieme, ed hanno la forma, per chi conosce il gioco, delle flotte di Diplomacy.


Immagino che dovesse essere un problema far stare tutti i "cubetti" di legno dentro il  Giappone :]
Trovo molto più bello il planisfero originale, ogni continente ho un colore uniforme, mentre nella versione nella "Editrice Giochi Milano" i vari territori avevano più sfumattore dello stesso colore.



La "Camciatca"  T_T




Se grazie alla versione della "Editrice Giochi Milano" tutti noi conoscemmo l'essitenza e la posizione di un sacco di regioni sconosciute, i bambini del 1968 ne appresero molte di più.
Si certo, poi ci sarebbe stata la geografia a scuola per queste cose, ma vogliamo mettere con una bella partita a Risiko!
"Dov'è il Caucaso?"


Anche se sulla grammatica dei nomi ci sarebbe da eccepire: Rodesia?  O_o
E la "H" tra la "R" e la "O", che fine ha fatto?






Il regolamento merita una bella lettura, a mio avviso un po' più difficile, e molto più snervante...
"Ehi, se avete delle migliorie da proporre, scriveteci pure!"  ^_^
Dover leggere 12 pagine fitte fitte di regole nel 1978 mi avrebbe mal predisposto verso Risiko  :]










La carte, formate solo dai "Territori" e dai "Jolly", niente "Obiettivi".
Da notare che la Giochiclub inserì 6 carte bianche ed un jolly in più, nel caso di smarrimento di qualche carta. Questa accortezza è scomparsa con l'edizone della "Editrice Giochi Milano".











A sinsitra una delle 6 carte in bianco.





 Le bandierine da 10 armate.



Parto con la verisone di fine anni 70 della "Editrice Giochi Milano".
Vedere questa confezione mi fa tornare in mente gli interi pomeriggi passati a distruggersi a vicenda con amicizia:
- "Scusa, ma per caso non è che devi ditruggere tutte le armate verdi? Mi rompi dall'inizio della partita..."
- "Assolutamente no! muahuahuahuahuah"





Il planisfero, rispetto alla versione Giochiclub, pare più da mappa della metà del 700.
Comunque c'è molto più posto per posizionare i carrarmatini di polipropilene, addio legno!









Il "nuovo" regolamento consta di solo 8 pagine, contro ben 12 della versione Giochiclub, qualcosa devono aver tolto per forza  ;)
P.S.
Le sottolineature sono mie, per cercare di contrastare una abitudine imperante che vigeva in cortile: inventarsi le regole  :]







Le carte sono un po' usurate, sono state giocate parecchio.












Indubbio che l'inserimento degli "Obiettivi" abbia reso il gioco un po' più vario, e probabilmente meno lungo e sfibrante. Hai voglia a distruggere tutt le armate di altri 5 giocatori!






Ok, risparmiare, ma pure sui dadi...


Penso che le bustine delle armate verdi, rosse e blu siano ancora quelli originali!


10 commenti:

  1. Ho lavorato per diversi anni con la Editrice Giochi ma non sapevo proprio che esistesse un'edizione di Risiko antecendente

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  2. gioco fantastico, ricordo di pomeriggi infiniti che diventano nottate a giocare coi cugini.. ricordo il giorno di santo stefano quando dopo 2h di partite infransi il patto di non belligeranza con mia cugina.. liti furibonde.. insulti pesanti.. "sei un falso, come uomo non vali niente.." (avevo 12 anni).. mio padre che per sedare la rissa allungò sganassoni a destra e sinistra facendo saltare tavolo e cannoncini.. quelli si che erano natali.. altro che mo i tornei alla wii o col nintendo.. :-) grande Stengo ti seguo sempre anche senza fare più la GNRC.. ;-) ciao da accagi73!

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    1. ahahahahah bel racconto di vita vissuta :]
      Ma tua cugina ti rivolge ancora la parola?
      Queste cose capitano con le donne, mediamente dovrebbero giocare coi giochi della Barbie, coi giochi per maschietti o non si impegnano, perchè li considerano infantili, oppure diventano delle iene :]
      Mi fa piacere che tu sia rimasto un lettore, non più acquirente, ma pur sempre un lettore ;)

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  3. da notare che manca la sardegne in ogni edizione mentre in qualche "risk" estero l'hanno inserita
    la seconda edizione giochi club del '73 8credo9 oltre che a inserire i carri in plastica utilizzava come bandierine delle piccole mitragliatrici in plastica

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    1. Più che altro hanno messo la Sicilia e non la Sardegna, o le metti entrambe o non ne metti nessuna di isola :]

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  4. ricordo le prime partite anni 70, secondo me le mitragliatrici erano prese da quelle che faceva l'Airfix per la fanteria tedesca e africa korps prima edizione. C'era un cannoncino (inesistente nella realtà) con un servente. Nel risiko lo semplificarono

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  5. Io ho la prima versione come grafica con i carrarmatini e le mitragliatrici al posto delle bandierine (che mi hanno perso)

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    1. La prima versione della GiochiClub o la prima versione della Editrice Giochi?

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