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domenica 24 aprile 2016

Heidi nel "Corriere dei Piccoli" - Ultimi 6 numeri (dal n° 15 del 13 aprile 1978 al n° 25 del 22 giungo 1978) - Probabilmente non il primo manga pubblicato in Italia ^_^


Seconda ed ultima parte delle avventure corrieredeipiccoliane di Heidi, che terminano con un finale parecchio diverso da quello dell'anime, eppure il 22 giugno (data del numero 25 del "Corriere dei Piccoli") la serie in tv era terminata solo da qualche giorno (6 giugno), quindi non comprendo questo sconvolgimento di trama. Infatti nel "Corriere dei Piccoli" Heidi rimane a Francoforte, sognando un futuro ritorno, ma restando a fare compagnia a Clara. Chissà, magari questioni inerenti i diritti di pubblicazione con la "Taurus Film GMBH", che fecero chiudere in fretta e furia la storia.
Nei primi sei numeri mi aveva sorpreso la fedeltà del disegno con l'anime di Takahata, in questi numeri, invece, alcune tavole sono un po' più bruttine, però sempre molto simili al cartone.
Come nel primo post ho inserito anche qualche pubblcità ed un paio di articolini sui programmi del periodo.
Queste sei storie finali le si possono trovare nei "Corriere dei Piccoli" numero: 15, 16, 18, 20, 23, 25.




Avevamo lasciato Heidi rapita dalla zia Dete e de-portata a Francoforte, allo scopo di fare la damigella di Clara, finendo nelle grinfie dell'arpia Rottenmeier, che qui sentiremo pronunciare parole contro Heidi che nell'anime, per quanto senza cuore, non era mai arrivata a proferire.







Sinceramente non ricordo la signorina Rottenmaier nell'anime che ingiuria Heidi con "scema", tante parole cattive, ma insulti mai.















Povera Heidi, dal maesttro si becca dell'asino...


Qui la trama è un po' caotica. Heidi di colpo cambia abito, scappa, si vede in un paio di tavole il bambino con l'organtetto, viene ricatturata dalla Rottenmaier, poi arriva il signor Sesemann...




La storia finale, in cui la nonna di Clara scappa alla chetichella, quindi senza festa finale, e Heidi decide di reatare con Clara, addio montagne: FINE!






Molto tempo prima delle terribili pubblcità della Danone con protagonista Pippo Inzaghi, era la pastorella svizzera dai natali nipponici a sponsorizzare i suoi prodotti latteari, un testimonial ben più credibile  :]



Il visore "V35" della Mupi era il muts del periodo: Visore Mupi V35 Goldrake


In più di un numero ho trovato questa pubblcità, che mi è parsa assai curiosa, in quanto un po' fuori target rispetto a quello della rivista. O forse era per farla leggere ai nonni e alle nonne?





Ricordo bene questo mega trasferellone di Asterix e Obelix, era una goduria farlo  :]





In questo trafiletto, oltre a far i complimenti all'animazione nipponica, si racconta della prima versione animata di Pinocchio, che risalirebbe al 1932, e fu proprio nipponica. Io ho cercato conferme in tre saggi sull'animazione cinematografica giapponese, ma di questa notizia non ho trovato nulla (salvo mie distrazioni):
Anime al cinema, storia del cinema d’animazione giapponese dal 1917 al 1995
Animerama, storia del cinema d'animazione giapponese
Storia dell'animazione giapponese. Autori, arte, industria, successo dal 1917 a oggi

Sarebbe curioso capire a cosa si riferisse l'autore del trafiletto.

Edit del 25 aprile:
Andrea P e Alessandro Montosi nei commenti mi hanno segnalalto il nome dell'autore del film su Pinocchio, Noburo Ofuji, il cui film è ormai perso.
Avendo il nome del regista, ho provato a ricercare nei tre saggi sopra qualche info, sfruttando l'indice dei nomi (presente solo nel secondo e terzo titolo), ma non ho trovato lo stesso nulla, sempre salvo mie distrazioni.
Inserisco l'articolo di Alessandro Montosi su Noburo Ofuji ed il film giapponese di Pinocchio:
Pinocchio di Noburo Ofuji - Sulle tracce di un film perduto




Sul film d'animazione "La volpe e la brocca" non ho trovato nessuna informazione sul web.

Edit del 25 aprile:
AndreaP mi ha linkato il video del cortometraggio (e per fortuna che le volpi sarebbero furbe!):
"La volpe e la brocca" (Liška a džbán)



13 commenti:

  1. Il Pinocchio giapponese del 1932 è quello realizzato da Noburo Ofuji, un film di animazione ormai perduto.

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  2. "La volpe e la brocca" (Liška a džbán) invece è questo: https://vk.com/video-594674_166374962

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    1. Di nuovo grazie, inserisco anche il link al video ;)

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  3. Ciao Stengo,
    riguardo al film giapponese di Pinocchio del 1932, puoi dare un'occhiata a questo articolo del mio blog:

    http://alemontosi.blogspot.it/2014/05/pinocchio-di-noburo-ofuji-sulle-tracce.html

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    1. Ciao Alessandro (Montosi),
      grazie dell'info, ho letto l'interessante articolo, inserisco il link nel post ;)

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  4. Vado a memoria, ma alcune di queste vignette di Heidi credo furono usate per illustrare il libro della Salani-AMZ, appunto.
    Non ce l'ho più il libro, era di mia sorella...
    I disegni sono molto simili, comunque. Però nel libro Heidi torna a casa.

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    1. Facile dare la colpa alla sorella! :]
      Tua sorella li ha buttati?

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    2. No, il librone cartonato lo ha portato a casa sua.
      "Divisione dei beni"... :D

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    3. Sorellina o sorellona?
      Perchè nel primo caso le dai un paio di spintoni e te lo riporti a casa :]

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  5. Ciao Stengo anche qui un enorme plauso a te per aver pubblicato tutte le puntate di heidi sul corrierino, di cui a me residuavano solo due o tre. Nell ultima pagina viene in estrema sintesi riassunto il resto della storia, ma è chiaro cone dici tu che ci dev' essere stato un chiaro motivo per interrompere la pubblicazione.
    E l ho fatto anch io il trasferix gigante (servivano meno punti per averlo rispetto al libretto dei trasferix); ma siccome ero piccolo ho messo i personaggi un po a caso, tipo uno sul tetto di una casa !

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  6. Comunque il commento accompagnatorio su sfondo verde l' ho sempre ammirato. Teniamo conto infatti che in poche parole riesce ad essere -
    -suggestivo,
    -esplicare comprensibilmente da un punto di vista obiettivo moderno ed esterno la psicologia dei personaggi,
    -raccontare la storia collegando arduamente immagini tratte dal molto più ampio cartone animato, che tutt'al più si prestavano all album di figurine o agli albetti delle storie brevi (uno dovrei averlo ancora).
    I giornalisti del corrierino erano in gamba e, premesso quanto sopra mi pare che il risultato sia valido. Peccato per il finale come Stengo ha ben detto, del resto non ne sappiamo le motivazioni - e per quel momento di evidente discontinuità tra la lezione del maestro e la fuga. Anche questo evidenziato da Stengo in buon punto. Emil

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    1. Tranne per il finale monco, e qualche tavola disegnata malino, per il resto fu una bella trasposizione a fumetti.

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