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martedì 2 giugno 2015

Candy Candy, romanzo



TITOLO: Candy Candy, romanzo
AUTORE: Keiko Nagita
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 259
COSTO: 15€
ANNO: 2014
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788898002757


Sono stato molto nel dubbio se prendere i due romanzi di Candy Candy, però poi ha prevalso in parte la curiosità di leggere le eventuali novità, ma anche quella di conoscere la storia originale, senza le aggiunte infinite inventate per le puntate tv. In una qualche misura ha contribuito pure il desiderio di rileggere alcune situazione che, nel bene e nel male, sono rimaste nei miei ricordi. Ai tempi seguivo con interesse Candy Candy, era pur sempre un cartone animato giapponese, con una storia totalmente innovativa, mi stufai più o meno quando Candy iniziò a frequentare la scuola per infermiera. Non gliene andava bene una... ok la sfiga... ma lì esagerava... insomma, mi ero grandemente rotto le scatole delle vicissitudini della signorina tutte lentiggini.
Però questo primo romanzo l'ho gradito, ovviamente manca il gatto/procione Klin, qualche nome è differente (Suora Maria/Lane), però per tutto il resto la trama del romanzo rimane la medesima dell'anime, ma più snella.
Il cambiamento più grande è il punto di vista del narrante, cioè Candy che racconta la storia, ci sono dei momenti in cui è lei a parlare e a ricordare direttamente i fatti accaduti, ma è una Candy adulta, 20 anni dopo i fatti che conosciamo. Quindi fa un po' strano sentirla raccontare la sua storia senza sapere cosa le sia successo dall'ultima puntata dell'anime al momento in cui ci parla. Confido che il secondo libro ci sveli questa parte.
Il prologo del romanzo serve proprio per introdurre questa Candy narratrice. Il tutto nasce da uno scambio di lettere tra Candy e le due direttrici dell'orfanotrofio, Miss Paulina Giddings e suor Lane.
Il primo romanzo si conclude nel punto in cui Candy, prendendo le difese di Patty, che è stata scoperta con la sua tartaruga da suor Gray, le da della “vecchia testarda”. Finendo nella stanza di punizione, fatto che le impedirà di partecipare alla Festa di maggio dell'Istituto Sant Poul.
In mezzo c'è l'ignobile duo formato da Eliza e Neal, uguali (anche nei dispetti fatti) a quelli che avevamo ammirato nell'anime, e tutti i personaggi noti. A mio avviso, la figura di Annie, almeno nel primo romanzo, peggiora di molto, vigliacca e meschina come non mai...
Nel romanzo si percepisce maggiormente la solitudine di Candy, specialmente all'Istituto Sant Poul, in cui è vittima del più spietato ijime (bullismo) da parte di tutte le studentesse. Le quali, pur aizzate dalla spietata Eliza, non mostrano mai nessuna pietà, solo Patty, dopo aver partecipato controvoglia agli intrighi di Eiza, si schiererà con Candy. Anche a casa dei Lagan era trattata come una serva, senza contare l'accusa di furto, ma almeno la servitù era tutta dalla sua parte, E quando diviene parte della famiglia Ardlay si ritrova contro i Lagan, la prozia Elroy e tutta la servitù, ma ha dalla sua parte Anthony, Archi e Stear. Nella scuola di Londra è da sola, solo Terence la difende, visto che Archi e Stear sono bloccati dalla regole dell'Istituto.

Alla fine del primo romanzo Annie è ancora schierata con Eliza, certo, non partecipa attivamente agli scherzi della rampolla dei Lagan, ma si comporta da vigliacca opportunista. Atroce resta la lettera di Annie a Candy, dopo che la poverina le continuava a scrivere, in cui le chiede di non inviarle più lettere, di dimenticarsi di lei, perché non vuole che si sappia che è un'orfana.
Altra cosa che mi pare di aver notato differente dall'anime, ma ho ricordi un po' vaghi, è il fastidio che prova Archi per l'insistenza di Annie. Lui vorrebbe Candy, ma Candy prima era innamorata di Anthony e poi di Terence, ed Archie si ritrova in mezzo ai piedi sempre Annie...
Per il resto gli altri personaggi sono a grandi linee come quelli dell'anime, ma, come ho già scritto, più snelli, meno appesantiti dalle infinite puntate piene di iettatura.
Alcune frasi chiave sono state riportate identiche a quelle del doppiaggio italiano, bisognerebbe capire se erano così anche in origine, oppure siano state modificate nel momento della traduzione ed adattamento nostrano del romanzo per venire in contro ai ricordi delle fan italiane (ed italiani).
Per esempio il Principe della collina, all'inizio del romanzo quando Candy piange disperata per la partenza di Annie, le dice: “Proprio come pensavo. Sei più carina quando ridi che quando piangi”.
E quando lui inizia a suonare la cornamusa lei sentenzia: “Sembra il suono che fa un gruppo di lumache che striscia!”.
Terence sul transatlantico dove si incontrano per la prima volta la chiama come nell'anime, “signorina tutte lentiggini”, ed in seguito la chiama anche “Tarzan tutte lentiggini”, dato che l'aveva scoperta mentre saltava da un albero all'altro mentre andava da Archi e Stear.
Ora son proprio curioso di leggere come prosegue il secondo libro.
Nell'introduzione scritta dall'autrice per i lettori italiani, si accenna alla visita in Italia che lei e Yumiko Igarashi fecero nei primi anni 80, e che venne riportata anche dai quotidiani:
"Con il buon cuore di Candy noi facciamo i miliardi", di Renata Pisu - La Stampa ottobre 1982
Ipotizzo che nessuno le abbia informate di come i giornalisti le trattarono...







17 commenti:

  1. Io non ho capito se è uscito prima il manga o il romanzo. Se non mi sbaglio il cartone animato lo hanno realizzato partendo dal manga ma in tutto questo il romanzo viene prima o dopo ?
    Due romanzi? Qual è l'altro? Candy alla fine muore di iettatura ? @__@
    Alessandro

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    1. Il manga è bastato sul racconto di Keiko Nagita.
      Il secondo libro, che devo leggere, penso modifichi un po' la storia, anche perchè dovrebbe andare oltre alla serie animata.
      Di solito sono quelli attorno a Candy che schiattano :]

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  2. Un romanzo (di fatto è un'opera unica, la divisione in due volumi mi sa di operazione commerciale, ma vabé...!) davvero gradevole e "prezioso", visto che il manga non lo vedremo in questa vita e le puntate del cartone animato sono infinite! In più c'è il finale inedito... Promosso!
    S.

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  3. Ho finito di leggere il secondo volume, mi è arrivato ieri a casa dopo averlo prenotato su internet. Purtroppo l'autrice non rivela il nome del compagno di Candy, non si capisce chi sia. L'unico appunto è che nella parte finale del romanzo parla di Albert come Principe della Collina, ci sono dei passaggi di lettere scritte da Albert a Candy molto belli, qualcosa mi fa pensare che forse si sono innamorati, ma il finale per volontà dell'autrice è libero, della serie cari fans pensate quello che volete... Peccato mi ha lasciato un senso di vuoto...

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    1. Eh sì... ha infastidito anche me! E' stata MOLTO furba nel lasciare completamente aperte entrambe le possibilità! Ho riletto diversi passaggi ma proprio non ho trovato una risposta definitiva. Anche se... il fatto che "lui" abbia riparato il carillon mi fa pensare forse ad Albert. In fondo Terence non ha mai dato prova di essere tanto "tecnico" ;-)

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    2. Forse il moroso di Candy potrebbe essere Capitan Futuro?
      In fondo "supertecnico sarà!" ^_^
      A me pare ovvio si Albert/William, anche perchè le ha regalato la scatola portagioie assai preziosa di sua madre, e mi pare che vivano abbastanza nel lusso.
      Temo un terzo libro nel periodo della seconda guerra mondiale.
      In fondo anche l'autrice ha il diritto a campare di rendita.
      Penso che a scivere questo nuovo adattamento l'abbia spinta la rabbia di vedere la Igarashi continuare a sfruttare economicamente Candy, magari sbaglio.

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    3. Esiste un seguito ambientato nella Seconda guerra mondiale ma, l'autrice ha dichiarato che non lo pubblicherà mai perché la sua storia con Candy per lei è conclusa

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  4. Chiedo scusa, non leggo gli ultimi commenti perchè sto ancora leggendo il libro, voglio evitare spoilerate :]

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  5. Il prezioso cofanetto portagioie, appartiene da generazioni alla famiglia di LUI. non c'è nessun riferimento al fatto che fosse di sua madre, a volte mi chiedo se abbiamo letto lo stesso romanzo. Non dimostra affatto che si tratti di Albert, anzi, il fatto che sia un oggetto prezioso che da generazioni è nella famiglia di questo uomo, semmai dimostra il contrario, visto che la fortuna degli Ardlay, e piuttosto recente, da quando il nonno di Albert si è trasferito in America dalla Scozia.
    Il carillon della felicità si rompe quando Candy rompe con Terence a New York, simbolicamente il fatto che LUI lo ripari, può essere benissimo una allusione al fatto che riprende a funzionare nel momento in cui Terence torna a far parte della vita di Candy.

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    1. No il carillon della felicità si rompe nelle mani di Patty nel momento stesso che muore Stear, come un segno del destino!

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    2. Infatti è un romanzo più che semplice. Registro linguistico base. e gli indizi sono molteplici e univoci: portano tutti in uno studiolo ricolmo di libri di Shakespeare rilegati in pelle e a un portagioie ricolmo di tutti i ricordi di lui. In un cottage posizionato verosimilmente a Stratford upon Avon paese natale di Shakespeare. Particolare non da poco: Susanna muore nubile e lui si decide a scrivere al suo unico amore per dirle che nulla è cambiato per lui.

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  6. Io ho letto il manga in spagnolo dato che la versione originale non è mai giunta in Italia, le differenze che tu noti sono quelle del manga l'anime fu un po' addolcito anche il procione esiste solo nell'anime, Annie è così nel manga egoista e vigliacca e la lettera nel manga è come nel cartone

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    1. Per quanto riguarda i guadagni su Candy è giusto che un artista guadagni su qualcosa che ha creato, ma ricordo che sull'onda del successo di Candy la Fabbri negli anni 80 fece uscire, romanzi, manuali, fumetti e libri di ogni tipo e migliaia di gadget solo per fini di lucro e ancora oggi c'è gente che scrive libri su Candy anche sfruttando materiali che vai siti mettono a disposizione gratuitamente, questo non mi sembra giusto lucrare su qualcosa creato da altri

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    2. Annie, più che egoista e vigliacca, è una vera cacca :]

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  7. Come finisce il manga in spagnolo?

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    1. Considerando che l'autrice del commento a cui ti riferisci lo ha scritto il 29 agosto 2015, io dubito che la tua domanda avrà risposta ^_^
      Poi, magari, lei è un'assidua lettrice di questo blog, ma non credo che verrebbe a cercare un commento in questo post, forse ti conviene cercare un modo per domandarglielo direttamente ;)

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