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domenica 4 gennaio 2015

Goldrake, la storia di un mito



TITOLO: Goldrake, la storia di un mito
AUTORE: Jurij Gianluca Ricotti
CASA EDITRICE: Minerva Edizioni
PAGINE: 240
COSTO: 16,90 €
ANNO: 2014
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788873817123

Come? 
“Un altro libro su Goldrake...”, state sospirando? 
Si, un altro libro su Goldrake. 
Un po' diverso, però, dagli altri libri su Goldrake. Infatti, oltre alle classiche informazioni sul suo atterraggio alla Rete 2 della Rai, parte che comunque contiene alcuni spunti nuovi, lo scritto di Jurij Gianluca Ricotti si basa su due argomenti poco o nulla approfonditi fino ad oggi in pubblicazioni cartacee:
gli articoli giornalistici del periodo; i giocattoli italiani e non.
Per quanto riguarda l'inserimento gli articoli pubblicati dai quotidiani dal 1978 in poi non posso che approvarne la scelta, dato che nel mio piccolo sto facendo la medesima cosa qui sul blog (Emeroteca anime). L'autore ritiene, ed io concordo totalmente, che solo tramite lo scalpore che Goldrake e soci suscitarono nei giornalisti si possa avere la misura del suo successo, e di quanto il nostro amato robottone modificò la percezione del mondo in noi bambini e bambine dell'epoca. Parlare di Goldrake senza citare le polemiche giornalistiche sulla sua “violenza annientatrice” (on. Silverio Corvisieri docet) non permetterebbe al lettore di contestualizzarne il successo, e di farci capire che in quel periodo vedere Goldrake era per un bambino fare qualcosa che molti adulti consideravano da non farsi, ergo sovversivo, in qualche modo. Motivo per il quale gli articoli servono anche, a mio avviso, per comprendere meglio l'effetto “nostalgia” per i “cartoni animati giapponesi” scatenatosi a scoppio ritardato solo con l'avvento del web.
Comunque non è la prima volta in assoluto che un libro che tratta degli anime in Italia citi questi articoli giornalistici, il primo fu “Mazinga Nostalgia” di Marco Pellitteri nel 1999, senza contare la rubrica “Scripta manent” della rivista Yamato.
Per quanto riguarda i giocattoli italici e stranieri su Goldrake l'autore mostra la sua personale collezione (e forse pezzi di altre collezione, non sempre ciò è specificato), comprensiva di esaurienti dettagli e tante curiosità, in pratica la storia di quei giocattoli nelle varie versioni Goldrake/Goldorak/Grendizer. Non mancano numerosissime foto a colori di questi articoli, ben 60 pagine.
Espletata la parte simpatica coi complimenti, passo alla breve parte antipatica con le critiche, una per gli articoli ed una per i giocattoli.
Non sempre gli articoli permettono di comprenderne la data di pubblicazione, la testata, l'autore e il quotidiano. Forse si sarebbe dovuto procedere semplicemente in maniera cronologica ed un po' più schematica. In alcuni casi le immagini degli articoli non collimano con l'articolo presentato nella pagina, generando una certa confusione. Infine avrei gradito maggiori interventi dell'autore a commento degli articoli, e il materiale da lui scovato avrebbe meritato parecchi commenti.
EDIT 5/01/2015:
Un lettore (Alessandro) nei commenti mi ha posto una domanda sulla critica che ho esposto qua sopra, e ammetto che ho sottovalutato la questione della lacunosità dei dati inerenti gli articoli. Prendendo nota della data, testata, autore e titoli di tutti gli articoli proposti nel libro mi son reso conto che troppo spesso sono incompleti. 
Mancando un indice finale degli  articoli ho pensato di inserirlo, lo si può trovare alla fine della recensione. Alcuni articoli avrei potuto datarli, ma ho preferito lasciare le informazioni presenti nel libro (salvo qualche eventuale mio errore o non comprensione del testo).

L'unico appunto che mi sento di muovere sulla corposa parte inerente le foto dei giocattoli di Goldrake in realtà non credo sia ascrivibile all'autore, infatti è dovuta alla grandezza delle immagini, che a causa del formato del libro (21 cm X 14 cm) risultano spesso piccole, se non microscopiche. L'autore anticipa che è in programma la pubblicazione di un secondo libro, più incentrato sui giocattoli, spero che venga pubblicato in un formato da catalogo, altrimenti si riproporrebbe il medesimo difetto di questo.
Il libro manca dell'indice, cosa assai strana, e contiene qualche refuso di troppo, per l'indice cerco di rimediare nel proseguo della recensione, per i refusi nulla posso fare.


Atlas Ufo Robot
Funge da breve premessa al libro, in cui l'autore avverte il lettore cosa vi potrà trovare, oltre a notizie ed interviste su Goldrake, la sua personale collezione di giocattoli d'annata.

Ufo Robot in Italia
Si passa a raccontare l'invasione italica di Goldrake, previo, però, passaggio dalla Francia, che ne acquistò in anteprima i diritti, ma lo trasmise dopo la Rai, a causa delle polemiche sulla sua violenza. In questa parte ci si sofferma sulla travagliata vita francese di Goldrake/Goldorak, raccontandone i vari passaggi di proprietà dei diritti tv.

La stampa e Ufo Robot
Come ho già scritto sopra vengono proposti degli articoli giornalistici del periodo. Alcuni li si può leggere anche su questo blog, altri li conoscevo ma non ero ancora riuscito a procurarmeli, altri mi erano sconosciuto e li ho letti con estremo interesse.

Paura dell'ignoto
Altri articoli su Goldrake, mentre quelli presentati nel capitolo precedente mostravano prevalentemente lo stupore dei giornalisti per il successo di Goldrake, questi sono già del periodo del maccartismo anti-robottoni.

Le tv private
Altri articoli giornalistici su Goldrake.

Dal fumetto alla tv
Si ritorna al Goldrake televisivo italiano, poi alla versione nipponica e al manga, con una sinossi della trama, la spiegazione delle armi e dei mezzi di supporto, i titoli delle puntate.

Ufo Robot al cinema
Parte incentrata sia sui film originali giapponesi (da poco riproposti al cinema grazie alla Yamato Video), che su tutte le varie versioni taglia e cuci italiche, sulle quali vengono fornite esaurienti informazioni.

La musica di Ufo Robot
Oltre a raccontarci tutto sulle sigle italiane di Goldrake si lancia uno sguardo sugli adattamenti subiti dalla serie negli Usa, Francia e nei paesi in lingua araba (Egitto, Libano, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita, Dubai). Ognuno dei quali ci si comportò diversamente riguardo a censure e tagli, mentre Libano, Egitto e Dubai lo trasmisero integralmente.

Goldrake in video
Nel 1978 non esisteva il videoregistratore, l'unico modo per poter rivedersi Goldrake in casa erano i vari tipi di proiettori, da quelli più professionali dotati di audio, a quelli a manovella della Mupi. L'autore, immagino attingendo dalla sua collezione, fa una esauriente carrellata di tutte le edizioni possibili ed immaginabili di Goldrake in video, dalle pellicole per proiettore, ai DVD.

Il doppiaggio
Per raccontare la storia del doppiaggio di Goldrake e dei suoi doppiatori sono presenti altri interessanti articoli giornalistici del periodo. Seguono due interviste a Fabrizio Mazzotta e a Romano Malaspina.

I giocattoli di Ufo Robot
Altri interessanti articoli vengono usati per dimostrare al meglio il travolgente successo di vendite di qualsiasi giocattolo con Goldrake, boom di vendite a discapito dei giocattoli classici.

Il merchandising
Non solo di giocattoli di Goldrake fu invasa la penisola italica (e parte del resto d'Europa), anche di tutta la cancelleria per la scuola, degli album di figurine, fumetti e libri etc etc
E' e un'intervista di Massimo Manfredia Giovanni Carrozzo delle edizioni “Flash”, che spiega come si muovevano le aziende per accaparrarsi le licenze di Goldrake. Sono elencate sia tutte le aziende italiane di giocattoli che produssero articoli di Goldrake, che i singoli giocattoli venduti.

Goldrake a colori
Le ultime 60 pagine del libro sono un tuffo al cuore, un ritorno alle vetrine dei negozi di giocattoli del periodo 1978/80. Vengono proposte le immagini di tutti gli articoli di Goldrake, con annessa una breve spiegazione.

Indice degli  articoli redatto da me medesimo di persona.
Prima la data, la testata, l'autore ed il titolo, il punto interrogativo indica la mancanza del dato.

1978
aprile 1978-Tv Sorrisi e Canzoni- Paolo Cucco-Atlas Ufo Robot;
06/08/1978-Panorama-Tino Oldani-Cresci pupazzo cresci;
16/09/1978-Tv Sorrisi e Canzoni-?-?dicembre 1978-Oggi-Ruggero Leonardi-Un ufo per tutte le età;
31/12/1978-Guerrin Sportivo-Gianni  Melli-Meti un ufo a cena;
? 1978-Radiocorriere TV-Teresa Buongiorno-A grande richiesta Atlas Ufo Robot e...;
? 1978-Club TV-?-?
? 1978-Topolino-Binarelli e Rossi-Anteprima;
1978-Domenica del Corriere n22-Danile Jarach-Goldrake meglio di Furia;

1979
gennaio 1979-Domenica del Corriere-Antonella Cremonese-?;
07/01/1979-Repubblica-Silverio Corvisieri-Un ministero per Goldrake;
23/01/1979-Panorama-Chiara Valentini-Mal di Goldrake;
17/03/1979-Tv Sorrisi e Canzoni-non citato nell'articolo-Come giocano gli uomini degli anni 2000;
maggio 1979-Corriere dei Piccoli-?-?;
14/07/1979-Repubblica-Silverio Corvisieri-Un ministero per Goldrake;
dicembre 1979-Tv Sorrisi e Canzoni n49-Nicoletta Artom-Torna Goldrake;
? 1979-Tv Sorrisi e Canzoni n50-Nicoletta Artom-?;
? 1979-Oggi n12-iorgio Lzzarini-Che strano mito;
? 1979-Radiocorriere TV-Teresa Buongiorno-La fine di Goldrake;
? 1979-Epoca-Nicoletta Brambilla-Un'idea per le collezioni del futuro;
? 1979-Radiocorriere TV-Carlo Bressan-?;

1980
5/03/1980-Domenica del Corriere-Danile Jarach-La domenica ho visitato il salone dei giochi...;
aprile 1980-Topolino-manca proprio l'articolo;
30/04/1980-Oggi-?-?;
13/08/1980-Oggi-Nantas Salvalaggio-Goldrake ammazza dal video...;
settembre 1980-Domenica del Corriere-Giovanna Grassi-Le voci spaziali arrivano da Trastevere;
20/10/1980-Panorama-?-Super Goldrake colpisce ancora;
? 1980-Tv Sorrisi e Canzoni-Paolo Cucco-Goldrake è nato proprio qui;

1981
luglio 1981-Palyboy-Andrea Ferrari-La moltiplicazione degli ufo robot;
31/10/1981-Tv Sorrisi e Canzoni-?-Al nostro telefono risponde il primo dei supereroi venuti dal...;

Completamente senza data:
????-Tv Sorrisi e Canzoni-Paolo Cucco-?;
????-Domenica del CorriereDomenica del Corriere-Giuseppe Bernardi-?;
????-Ansa-?-?;
????-Tv Sorrisi e Canzoni-?-Gli eroi di Ufo Robot;   


Qualche immagine della corposa parte del libro con le foto dei giocattoli di Goldrake.









Seconda e terza di copertina.







62 commenti:

  1. Sembra davvero una voce fuori dal coro dai soliti volumi copia-incolla sull'argomento. Non che facessero copia incolla davvero ma spesso l contenuto è simile, gioco forza gli argomenti circoscritti.
    Questo vorrei comprarlo. Libreria di varia o fumetteria?

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  2. Lo trovi tranquillamente alla Feltrinelli, nelle fumetterie non l'ho visto, ma ormai le fumetterie pare quasi non si interessino alla saggistica pubblicata sul loro core-business. Unica eccezione il negozio Yamato e la Borsa del Fumetto.

    RispondiElimina
  3. Scusa Stengo non ho capito ;__;

    Cosa intendi con " Non sempre gli articoli permettono di comprenderne la data di pubblicazione, la testata, l'autore e il quotidiano " ?

    Quando è riportato un articolo non si dice chi è l'autore e il quotidiano che l'ha pubblicato ? Nemmeno in nota ?

    Che senso ha ? E' come si fa a sapere se Jurij Gianluca Ricotti non si è inventato tutto ? >__<

    Riporta davvero articoli senza indicarne le fonti ? O__O
    Mi piacerebbe capire meglio la questione perché il libro sembra interessante
    C'è una bibliografia ?

    Alessandro

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    Risposte
    1. Quasi sempre prima di un articolo sono specificate le fonti, ma in alcuni casi sono presentati più articoli, e non è sempre chiaro (almeno per me) a quale articolo vada accoppiata la fonte.
      Per quanto riguarda la veridicità direi che non ci siano dubbi, c'è solo occasionalmente un po' di caos. Scrivo che gli articoli sono riportati fedelmente perché qualcuno è presente qui sul blog, altri sono in mio possesso e non li ho ancora postati.
      Effettivamente non c'è una bibliografia (non c'è neanche l'indice), che però sarebbe necessaria per un saggio, e questo non lo è. Però, effettivamente, un indice finale con gli articoli presentati sarebbe stata una scelta più consultabile dal lettore.

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    2. Alessandro, ho aggiunto alla rece l'indice degli articoli, che come potrai notare non sempre contengono tutti i dati per poterli identificare.

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    3. Grazie mille Stengo ^___^
      Effettivamente l'autore poteva essere più preciso. Quante pagine del libro occupano gli articoli?

      Comunque penso che un libro dovresti scriverlo tu. Non ti mancano la passione, la competenza e pure la capacità di scrivere in modo divertente
      Alessandro

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    4. Considerando che circa 60 sono di immagini dei giocattoli, direi che gli articoli occupino a spanne la metà circa di ciò che resta.
      Grazie della stima, ma penso che non ci sarebbe nessuno che pagherebbe per leggere ciò che scrivo, visto che lo può leggere gratis qui ;)

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  4. Grazie per lo "sbattimento" di aver compilato l'indice degli articoli!! Il libro sembrerebbe valido, alla luce di pregi e difetti ne consiglieresti l'acquisto? Tieni conto che io ho solo "Nostalgia Mazinga"....
    Stef

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  5. Mazinga Nostalgia?
    Sono due libri differenti. Anche se io per comodità li inserisco tutti sotto l'etichetta "Saggistica Anime", quello di Pellitteri è un vero saggio di analisi sul fenomeno anime e sull'animazione in Italia. Questo è un bel libro, interessante, con qualche pecca che si poteva evitare inserendo dei dettagli in più, ma non è (e l'autore non penso pretenda che lo sia) un saggio.
    Se hai solo Mazinga Nostalgia ti consiglio di perdere qualche minuto per controllare tutte le 56 rece dei libri sugli anime, e poi valuta tu cosa sia meglio acquistare ;)
    http://imagorecensio.blogspot.it/search/label/Saggistica%20anime

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    Risposte
    1. Sì, scusa, quello di Pellitteri, ho invertito il titolo! Darò un'occhiata alle tue recensioni... di questo volume mi ha "colpito" anche l'età dell'autore. Certe volte ho visto libretti scritti da gente nata dall'80 in poi, che per carità, avrà pure fatto tutte le ricerche del caso e visto tutte le puntate, ma quel 4 aprile 1978 non c'era....

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    2. Già, non è che solo chi ha vissuto quell'invasione possa scriverne, però di certo può raccnotarne lo stato d'animo, cosa che i più "giovani" non possono fare.
      Spero che le rece ti siano utili ;)

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  6. Grazie per la recensione, spero di poterlo leggere, anche se io per ora vivo in Giappone.
    Mi piacerebbe sapere se l’autore di questo libro ha inserito a fine volume una bibliografia, giusto per capire se ha tenuto conto di chi ha già scritto su Goldrake nel passato remoto e prossimo. Credo che i libri debbano dialogare fra loro (proprio nel senso spiegato da Umberto Eco nel Nome della Rosa, per bocca di Guglielmo di Baskerville).
    Se può fare piacere, o provocare risate o noia, a giugno esce un mio libretto su Goldrake, scritto insieme a Francesco Giacomantonio... per le Edizioni Fondazione Mario Luzi. :-)

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    1. Ciao Marco!
      No, nessuna bibliografia, nessun indice delle tematiche, nessun indice degli articoli giornalistici, nessun indice riepilogativo dei giocattoli.
      Magari la casa editrice è allergica a queste cose ;)
      Non vedo l'ora che esca il tuo nuovo libro :]

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    2. " un mio libretto su Goldrake "

      Tutto qui? Vogliamo qualche informazione in più ^____^
      Di che parlerà ? E non mi dire che parlerà di Goldrake >___<
      Ciao Marco anche io ti saluto e ti faccio i complimenti per i tuoi libri

      Alessandro

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    3. Ciao Alessandro e tutti i lettori dell’esimio La Visione,
      vivo in Giappone e lavoro all’Università di Kobe, sicuramente fino alla fine del 2016, di più ancora non so :-)
      Il libro uscirà a giugno o luglio per i tipi delle Edizioni Fondazione Mario Luzi ed è un’analisi sociologico-mediologica e filosofico-politica di Goldrake. Conterrà anche interviste a Shunsuke Kikuchi (il compositore delle musiche) e Tomoharu Katsumata (il regista principale) e sto cercando di strappare un’intervista a Sua Maestà Cinque Lungo (questa la capiscono in pochi, o forse no). E una sezione emeroteca con materiali forniti chissà da chi :-)

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    4. ah ah ah ^_^
      "Esimio", beh, si, un po' esimio sono :]
      Comunque puoi chiamarmi Stengo :]

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    5. Il 7 Gennaio il nostro prof. ^__^ annunciava per giugno il suo libro - è passato un anno... ç__ç

      Alessandro

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    6. Penso che sia la dimostrazione che le case editrici abbiano una gorssa difficoltà a pubblicare questa saggistica. Non per nulla libri come questo sono quasi scomparsi dalla circolazione, a favore di libri meno impegnati, tipo la collana Ultra Shibuya...
      Comunque, per quanto sia in ritardo il libro di Pellitteri, non lo sarà mai quanto quella di di Keiko Ichiguchi, che sarebbe dovuto uscire nel 2013...
      http://www.libreriauniversitaria.it/manga-vera-storia-fumetto-giapponese/libro/9788898002603

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  7. " io per ora vivo in Giappone "

    Tutto qui? Vogliamo qualche informazione in più ^____^
    Spero di non essere troppo ficcanaso ( Stengo riesce ancora a sopportarmi ) >___< ma che fai di bello in Giappone ? ^___^

    Alessandro

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  8. Grazie per questa ennesima segnalazione.
    Anche se dei giocattoli mi interessa relativamente, Goldrake è sempre Goldrake!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Axxlxlxlx72 ;) se guardi nelle mail del forum ti ho lasciato la mia mail :]

      Prego, Alex ;)

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Ciao a tutti, ho trovato solo ora i vostri commenti, innanzitutto grazie per la recensione, purtroppo non avendo trovato tempo prima vi rispondo qui per colmare le lacune di cui sopra sperando di far cosa gradita ai lettori. Goldrake storia di un mito nasce come libro "diverso". Un libro, a differenza di altri fondato sui fatti non sui sentito dire. Per scriverlo mi sono rifatto ai documenti originali della Pictural films e della toei, nonché alle interviste, numerose, con i protagonisti del fenomeno Goldrake, da GoNagai, a Canestrier, a Malaspina etc etc etc, fino ad arrivare agli autori delle sigle italiane. Come precedentemente descritto esistono diversi libri sull'argomento, purtroppo ci si è incentrati su una critica non proprio approfondita. Rispondo velocemente. Tutti gli articoli sono autorizzati da ogni testata, quotidiano o rivista da cui sono stati tratti. La copertina è stata approvata dalla HD Japan, tutti gli altri libri scritti sull'argomento utilizzano disegni non ufficiali o non approvati dai detentori del diritto d'autore di Goldrake. Ogni articolo all'interno del libro reca sia l'autore sia il giornale da cui è tratto. Quando non è citata questa fonte è il proseguo dell'articolo stesso percui sarebbe stato inutile citarla nuovamente. Le immagini sono moltissime come avrete notato, tutti i giocattoli appartengono alla mia collezione privata tranne quelli citati specificatamente nelle pagine. I refusi e gli errori, fanno parte degli articoli originali, non sono dimenticanze, mi sembrava giusto che fossero lasciati come erano originariamente nelle riviste. Questo è descritto anche a pagina 23. Sono spiacente della mancanza di un indice o di una bibliografia, ma la scelta è stata dettata da motivi di spazio. O sprecare 20 pagine o usarle per inserire altre informazioni su Goldrake, come ad esempio tutta la filmografia cinematografica, mai descritta finora in nessun libro o forum. Anche il cercare di inserire più immagini possibili nelle pagine a colori è stato un compromesso con l'editore. Tutto sommato credo sia bello poter vedere alcuni oggetti anche piccoli, che non vederli affatto. Sto cercando di creare una versione catalogo con foto nuove per il prossimo futuro così da accontentare anche tutti i collezionisti, visto che dal libro manca il resto della mia collezione inerente gli altri paesi, Francia, Germania, Spagna, America, Arabia, Canada e ovviamente Giappone etc etc. Per ogni altra info o delucidazione potete scrivermi nel forum o in privato a Jurij@jurij.net sarò felice di rispondere ad ogni vostra curiosità. :-)

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    1. Ciao,
      premetto che nel totale il libro mi è piadiuto. In particolare la parte degli articoli, visto che faccio la medesima cosa qui sul blog.
      Però, scusami, ma se leggi l'indice che ho fatto io alla fne della rece, vedrai quanto lacunose sono le info che hai messo. Intanto uno straccio di indice si poteva inserire, se ci sono riuscito io.. e poi guarda tutti i putni interogativi che ho inserito nel mini indice dei tuoi articoli, è possibile che non si sappia anno e mese di uno scritto gioranlistico? Ok l'autore, cpaita anche a me di trovare solo le iniziali, ma il quotidiano riporta sempre almeno la data. Magari qualcosa avrò sbagliato io a scrivere, correggimi pure, ma non credo di aver sbagliato tutte le volte.
      Riporti circa 33 articoli, in 14 mancono delle date, che sia il mese, il giorno o l'anno, oppure tutte e tre.
      In un paio di casi ho gli stessi articoli, e io le date le ho riportate nel blog, senza aggiungerle all'indice.
      Scrivo ciò sempre ribadendo che il libro mi è piaciuto, però deve essere fruible da tutti, dal punto di vista informativo per molti articoli non si può risalire alla fonte.

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    2. Non sto discutendo sul fatto che manchino delle informazioni, ma sul fatto che si è lasciato intendere che abbia dimenticato di citare gli autori qualora erano presenti, o peggio ancora che abbia usato senza permesso certe informazioni come anche le foto dei giocattoli o del merchandise che riportano sempre chi ha contribuito nelle varie parti del libro, oltre ad essere ringraziato nuovamente nell'ultima pagina. Era questo il mio disappunto che traspare da quello che è stato scritto. Continuo a ringraziarti per il lavoro svolto e mi spiace che non ci sia stato spazio per inserire un indice che, come anche la bibliografia, è stato fatto ovviamente e non dimenticato, ma non ha trovato spazio perché ho dovuto decidere, in accordo con l'editore, di non tagliare parti, per me fondamentali del libro, considerando che ho già tagliato tanti altri argomenti, notizie e curiosità che spero trovino spazio sul prossimo in lavorazione, perché di materiale su Goldrake ne ho ancora tantissimo e vorrei realizzarne uno più catalogo con tantissime foto in alta risoluzione in un formato più grande.

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  11. Aggiungo per dovere di cronaca, che gli autori di alcuni articoli non erano stati citati neanche nella rivista originale, mentre altri titoli senza autore fanno parte dello stesso articolo, percui probabilmente dello stesso autore, ma non vi è traccia sulla rivista o sul giornale originale. Ho cercato di riportare fedelmente tutto quello che ho trovato sulle riviste, in accordo con le redazioni stesse. Mi spiace che questo abbia creato della confusione, ma non ho potuto fare altrimenti.

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  12. Mi è arrivato un paio di giorni fa. Belle e utili le immagini, per quanto la stampa e la carta facciano un po' pena. L'impianto editoriale è lacunoso, numerose le imprecisioni ma niente di fondamentale. L'assenza dei riferimenti metodici e precisi e il non-editing ne fanno un libro amatoriale, ma la qualità informativa dell'apparato iconografico valgono l'acquisto. Mi ha reso triste l'assenza di bibliografia. I libri devono dialogare fra loro e partecipare a un dibattito corale. Questo solipsismo è dannoso.

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    1. Ciao Marco sono felice che almeno qualche cosa di utile tu lo abbia trovato :-). Se ti riferisci a refusi, purtroppo a causa di problemi con l'editore non sono stati corretti in tempo per l'uscita del libro, forse un po troppo frettolosa. Se comunque, avessi avuto l'accortezza di leggere sopra i commenti precedenti avresti notato che l'indice e la bibliografia sono stati tolti per motivi di spazio. Ho preferito, ed in questo ne ho colpa, avere tutto lo spazio possibile per inserire le foto del merchandise, tantissimo altro materiale è stato lasciato fuori, come tantissime altre fonti purtroppo. Spero di poter realizzare una versione più ampia e meglio concepita sia a livello grafico sia a livello fotografico. La bibliografia avrebbe occupato altre 16 pagine aggiuntive facendo lievitare i costi, abbiamo anche ingrandito il formato, ed allargato i margini al massimo, rispetto ad altri libri, ho veramente rosicchiato spazio ovunque, togliendo anche altre pagine marginali, come quelle vuote o quelle dove viene scritto "finito di stampare....". Prometto che la prossima edizione sarà molto più ricca di materiale e maggiore attenzione ai dettagli, nel frattempo ti rinnovo i ringraziamenti per l'acquisto sperando di incontrarci per una chiacchierata.

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    2. Juri Gianluca Ricotti, posso farti una domanda?
      Ok, hai dovuto fare una scelta, hai preferito 16 pagine in più di scritto, piuttosto che 16 pagine di bibliografia.
      Ma almeno per gli articoli giornalistici non potevi mettere in testa ad essi il nome del quotidiano, la data, il titolo, (magari la pagina), ed eventuialmente, se presente, il nome del giornalista o le sue iniziali, se presenti?
      Avrebbe seguito l'articolo, non comprendo quale problema di spazio avrebbe riservato, si sarebbe trattato di poche parole per articolo.

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    3. Vi sono innanzitutto grato per aver letto il mio libro, le domande sono sempre ben accette come le critiche costruttive, capisco che magari il lavoro non sia come ognuno di voi lo desiderava e per questo sono qui a rispondervi cercando, nella prossima edizione di inserire tutti i riferimenti mancanti. Ho già risposto alla tua domanda di Stengo, comunque i titoli dei giornali sono riportati per intero, con l'autore dove indicato. Dove non indicato è chiaro che è il proseguo dell'articolo o a volte capitava che non vi fosse un riferimento all'autore. Dover inserire Autore, giornale, pagina, data di riferimento etc etc ad ogni citazione avrebbe portato via, a fine libro, un 5 pagine sicuramente, avrete notato che ho fatto addirittura allargare il margine delle pagine per avere ancora più spazio rispetto gli altri libri a scapito di un aspetto più "classico". Gli articoli citati sono centinaia non è stato risparmiato nulla in termini di spazio. Ho fatto tolto addirittura le solite pagine "finito di stampare.....". Senza contare la lotta con il prezzo copertina pagine a colori, perché un libro senza le immagini a colori non avrebbe avuto senso in questo contesto. Minerva ha fatto il massimo per accontentarmi, purtroppo ci sono dei refusi che non sono stati corretti dal loro responsabile dopo mia segnalazione prima della stampa. Nella prossima edizione cercherò di avere più pagine per ampliare gli argomenti, inserire una bibliografia dove ogni articolo troverà una catalogazione più dettagliata come lo è già nel mio hard disk. Non ultimo ho dovuto lottare un anno e mezzo per avere l'autorizzazione da ogni singolo giornale, per usare ogni singola foto, e per la copertina, il tutto per poter avere un prodotto ufficiale senza problemi di licenze, cosa che nessun altro aveva fatto finora sfruttando l'immagine di Goldrake ed i suoi disegni senza la minima autorizzazione scritta.

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  13. Vi ricordo inoltre che gli errori e i refusi contenuti negli articoli originali sono stati lasciati intatti come all'epoca. Come anche indicato nel libro :-)

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  14. PARTE PRIMA
    Ciao Jurij,
    io ho capito, e penso lo abbiano capito tutti ed è evidente, che hai svolto un signor lavoro di catalogazione e raccolta collezionistica. Infatti la sezione iconografica è eccellente. E si vede che hai lavorato in buona fede a un libro pur non essendo un autore e non avvalendoti di un editore in grado di supportarti con un serio lavoro di supervisione editoriale e redazionale.
    Ed è questo che stiamo notando: non essendo un autore, forse non sei in grado di comprendere il tipo di commenti che ti sono stati rivolti.
    Quando Stengo scrive «almeno per gli articoli giornalistici non potevi mettere in testa ad essi il nome del quotidiano, la data, il titolo, (magari la pagina), ed eventuialmente, se presente, il nome del giornalista o le sue iniziali, se presenti?» dalla tua risposta si evince che non hai capito la critica.
    Non stiamo parlando dei refusi o del testo dell’articolo. Stiamo parlando del RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO. Di molti articoli che inserisci (che si tratti di una riproduzione fotografica in piccolo della pagina e/o del testo) mancano i riferimenti bibliografici. Esempio: Pinco Pallino, «Articolo su Goldrake», la Repubblica, 7 ottobre 1980, pp. 3-4.

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    1. Hai centrato il segno, non ci sono stati i presupposti "professionali" per avere un lavoro all'altezza delle aspettative dei più smaliziati, visto che comunque piacerebbe a tutti poter accontentare sempre tutti :-). Non essendo un autore di libri, bensì di altro, ho svolto un lavoro di carattere amatoriale, spinto dalla passione per questo personaggio. Riguardo la critica ok ma attenzione, a volte è bene chiedersi il perché, senza dover trasformarsi in leoni da tastiera, e magari chiedere all'autore direttamente il perché di queste mancanze. Siamo nel 2015 esistono le email, Facebook e mille altri modi di comunicare ringraziando il cielo. Il riferimento Bibliografico è una mancanza dovuta ad una ragione, non all'incompetenza ne dello scrittore, ne dell'editore come invece si evince dalle note scritte.

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  15. PARTE SECONDA
    Ora è chiaro? Questi dati non li hai inseriti sistematicamente e spesso, quando lo hai fattto, sono lacunosi (manca spesso il numero o i numeri di pagina).
    In un libro, queste cose vanno fatte, non possono essere lasciate per strada, specialmente perché non occupano spazio.
    L’altra questione, quella dei riferimenti bibliografici che avrebbero occupato 16 pagine: questo fa capire ancora più chiaramente che non ti sono chiari i criteri irrinunciabili da rispettare nella pubblicazione di un libro, e mi spiace perché questo libro è al 50% un’occasione mancata dal punto di vista qualitativo, e non è colpa tua: la colpa è dell’editore. Se tu hai una piccola colpa è nella scelta stessa dell’editore, ma è una colpa relativa: non essendo un autore (intendo, un autore di libri), sei andato da chi conoscevi e ti sei rivolto a un editore che non si occupa di saggistica su questi temi (immaginario popolare ecc.) e non ti ha accostato un editor in grado di istruirti su alcune questioni irrinunciabili. La bibliografia è una di queste: lo spazio in un libro si trova sempre per la bibliografia, che è tanto importante quanto l’indice o il titolo e non può MAI essere trascurata od omessa.
    Inoltre nel libro non citi MAI fonti e questo può essere visto in modo sospetto da alcuni. Io sono certo della tua buona fede e che si tratti solo del fatto che non è il tuo mestiere, quello di comporre libri, per cui non sei in grado di percepire pienamente l’enorme importanza del riferirsi alle fonti, cioè a chi prima di te si è occupato di un dato argomento riconoscendone il lavoro, sulla base del quale tu hai potuto svolgere il tuo. Nei miei libri la bibliografia è sempre una parte fondamentale e occupa dalle 20 alle 50 pagine, scritta in piccolo, in modo molto dettagliato, per permettere ai lettori di ricostruire la “mappatura” del lavoro di ricerca da me svolto e per poter ampliare le loro letture, se lo vogliono. Spesso mi trovo a citare autori che hanno usato abbondantemente i miei lavori senza citarmi, e questo lo faccio per una questione di attenzione al servizio verso i lettori, senza sentimenti di ripicca.

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    1. Ti pongo una domanda retorica, perché no? Perché non si può fare un libro diversamente? Come anche nei dischi o nella musica in genere, non è che vai da un musicista e gli dici, "guarda che quel pezzo lo devi suonare così altrimenti non va bene", perché non hai scritto l'intro, o hai dimenticato il ritornello. Faccio il musicista di lavoro, e questa è una realtà a me più consona, è il messaggio che conta non tanto la forma, che certo va adattata al messaggio ma non ristretta a quest'ultimo. Shape of my heart di Sting non ha il ritornello, come anche un disco ( ) dei SigurRos dove i testi sono inventati in una lingua che non esiste, e via discorrendo. Sono qui a spiegarvi perché secondo voi avrei mancato il 50% (addirittura) e quindi avrei scritto una mezza merda, o un mezzo bel libro :-). Perché dici che non cito le fonti? Lo hai letto il libro? Perché a questo punto credo non lo abbia fatto. Sono citate eccome, fonti, autori di supporto, e i giornali da cui sono tratti gli articoli, mancano alcune date degli articoli, il numero del giornale, alcuni autori non presenti negli articoli originali. Addirittura che non "riesco a percepire" l'importanza della mancanza dell'indice. Quello che invece "percepisco" è un tuo disagio nel non aver fatto un libro di questo tipo o non aver trovato qualcuno che lo volesse pubblicare. Dalle tue parole escono evidenti i concetti di "50%", "mancanza totale di fonti", in italiano MAI vuol dire questo, "Riconoscimento" del lavoro svolto da altri. Ho intervistato tutti i protagonisti della serie, ho ringraziato ogni singola persona che ha dato modo di realizzare il libro, bello o brutto che sia, ho addirittura chiesto autorizzazioni per ogni virgola scritta dirittamente in giappone agli aventi diritto di sfruttamento di immagine di Goldrake. Perché per parlare di un mio libro citi te stesso, e di come lo avresti fatto, o di come lo fai?

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  16. PARTE TERZA
    “I libri parlano fra loro”, diceva Guglielmo di Baskerville in “Il nome della rosa”, nel richiamarsi a vicenda e non come segni di cortesia, tutt’altro: al contrario, i libri citano altri libri perché fanno tutti parte di un dibattito corale e, se tu non citi esplicitamente i libri che hai letto per produrre il tuo libro, o se proprio non ne hai letti ma hai solo “a testa bassa” fatto la tua ricerca iconografica e scritto le tue trame e informazioni riferendoti sia alla visione della serie e dei film in questione sia a fantomatiche fonti primarie (che nemmeno citi in questo caso, vedi tutta la cronologia dei fatti relativi a Bruno-René Huchez, Jacques Canestrier ecc.), in questo caso non sei tu che escludi quelle fonti dal dibattito, ma ti escludi tu stesso dal dibattito. E il dibattito e la bibliografia sul tema Goldrake / anime esiste che tu lo voglia o no, che tu te ne senta parte o meno. Puoi senza dubbio dire “a me non interessa, io ho scritto il libro per passione e per i fan, io non sono un autore professionista”, e ne avresti il diritto; ma in ogni caso il tuo lavoro esce come libro/saggio, viene stampato e pubblicato, e come tale è soggetto all’esame di altri autori, di altri esperti, di studiosi che, come me, ti fanno notare con partecipazione gli aspetti positivi e quelli da rivedere. Non c’è nulla di definitivo infatti e, come tu spesso auspichi, nel caso di una seconda edizione ci saranno varie cose da rivedere. Avviene per tutti gli autori…
    Ciao e complimenti per il bel lavoro di raccolta iconografica.

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    1. I libri parlano fra loro, e come già ripetuto allo stremo, ho deciso che non vi fosse una bibliografia ne un indice, per motivi di spazio, fai pace con questa mia decisione, non è una mancanza, è una mia decisione di non fare una certa cosa a discapito di un'altra. Torno a ripeterti hai letto il libro? Io non devo citare le fonti primarie come BrunoRenè o Jacque perché ho parlato proprio con loro di questo, non ho fatto copia incolla da qualche parte. Come ho parlato personalmente con GoNagai, con Romano Malaspina, Massimo Luca, Mazzotta e tutti gli altri. C'è solo un'intervista non fatta da me all'interno del libro e che viene riportata proprio con il nome dell'autore originale. A differenza di tutti i libri su Goldrake scritti finora ho cercato fisicamente il materiale, mi sono documentato in prima persona, perché i sentito dire sono tanti, come la buffonata della storia di Atlas, e tante altre. Ho raccolto il materiale originale che è presente nella mia collezione. Torno a ripetere per l'ultima volta, siamo nel 2015, esistono innumerevoli mezzi di comunicazione, esiste anche un gruppo apposito di supporto al libro su Facebook dove gli argomenti del libro stesso vengono ampliati e discussi, siamo in un epoca dove la forma di comunicazione si sta evolvendo, e trovo stimolante parlare qui su un forum, come anche rispondere alle email, incontrare i lettori alle fiere, e ampliare gli orizzonti di un libro attraverso un gruppo di Facebook. Sto addirittura pensando ad una versione francese con le foto e tutto il materiale raccolto, dalle riviste francesi e dai loro giocattoli, ed una versione in inglese in futuro, con tutto il materiale raccolto in arabia, in america ed in giappone. Goldrake fu un fenomeno sociale di carattere quasi planetario. Spero di poter arrivare alla seconda edizione di questo libro e realizzare tutte le altre nei prossimi anni. Poi se non verrò annoverato tra gli autori di libri pazienza, non è il mio lavoro non è lo scopo primario della mia vita :-)

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  17. Una domanda a Marco Pellitteri, ho letto il tuo libro Mazinga Nostalgia, e la domanda che mi sorge spontanea è hai chiesto autorizzazione o il tuo editore lo ha fatto per te, alla Dynamic, a GoNagai o alla HLPro per lo sfruttamento del disegno di Goldrake presente sulla copertina ho è stata una italianata, tanto non se ne accorge nessuno? :-)

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  18. PARTE PRIMA
    Caro Juri, ti ho scritto un messaggio di complimenti su Facebook dopo che mi hai chiesto il contatto e ti rinnovo i complimenti qui. Ma come scrivevo, è inevitabile notare anche le criticità. Ci sono dei criteri universalmente accettati per la realizzazione di un libro che si ponga come saggio. Ma è vero anche che il tuo è un aproccio amatoriale nel senso più nobile del termine, da appassionato competente che ha svolto un servizio verso gli altri appassionati e collezionisti. L’aspetto che forse non sono stato bravo a illustrarti è che se tu vai solo alle “fonti primarie” senza leggere la letteratura in materia già edita sul tema di cui ti sei occupato, in molti casi rischi (ed è successo) di riscoprire la ruota, perché molte informazioni che tu metti nel libro pensando siano novità assolute in realtà sono cose risapute da anni. Ne abbiamo parlato Alessandro Montosi, io, Massimo Nicora e diversi altri in Italia e in Francia, fin dai tardi anni Novanta o primi anni Duemila. La storia del nome Atlas, molti articoli che riporti, notizie sugli adattamenti, le liste dei film eccetera. Il 90% delle notizie che secondo te sono novità, di fatto sono cosa risaputa da anni. Per questo è importante svolgere un’approfondita rassegna della letteratura prima di mettersi a scrivere. Secondo me se avessi fatto questo lavoro avresti evitato di mettere notizie già note e avresti avuto lo stimolo di andare più in profondità cercando altre notizie e altri approfondimenti. Quindi il mio appunto è di metodo, non sulla qualità intrinseca del libro; ma un libro non è un’oasi isolata, si pone inevitabilmente in un contesto di altri libri. E se un libro del 2007 e un altro del 2008 (rispettivamente “Ufo Robot Goldrake” di A. Montosi e “Il Drago e la Saetta” del sottoscritto) già dicevano molte delle cose che dici tu, non è che il problema è se citi o non citi me o Montosi, il problema è che hai scritto cose già scritte da altre senza nemmeno porti il problema di annotare che quelle cose erano già risapute. Questo è trascurabile perché chiaramente sei un grande appassionato e un collezionista, sei un professionista riconosciuto e accreditato nel tuo campo musicale e di produzione, ma non sei un saggista o uno studioso, ergo quello che sto amichevolmente (credimi! Amichevolmente!) cercando di farti notare non riguarda i limiti di metodo, su cui possiamo sorvolare in attesa eventuale di migliorie nelle future edizioni: il problema a questo punto mi pare sia che non riconosci la legittimità delle mie osservazioni critiche.

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    2. Riconosco la mancanza di un indice, di una bibliografia accurata a termine libro, come anche la mancata indicazione delle date di pubblicazione ed i numeri delle riviste commentate. Ma torno a ripetere ancora un'ennesima volta, sono state scelte mie. Non riconosco la mancanza della citazione degli autori, ho ricontrollato e mi pare di averli citati tutti quando presenti negli articoli stessi. Quello che non riconosco sono le accuse di aver volutamente dimenticato di nominare gli autori originali, la forma di come si esprimono certi concetti fa trasparire il significato intrinseco stesso primario che volevi dare alla tua frase. Nascondersi ora dietro "mi pare che non riconosci la legittimità delle osservazioni critiche" fa un po ridere no? "Forse sono stato un po brusco all'inizio". Percarità c'è sempre da imparare non voglio ora essere nominato scrittore. Sono un appassionato di Goldrake, forse il più grande appassionato di Goldrake, ma so leggere anche tra le righe, e quello che traspare non è ammirazione del lavoro svolto.

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  19. PARTE SECONDA
    Forse sono stato un po’ brusco all’inizio e nel caso me ne scuso, capisco che critiche inattese possano mettere sulla difensiva.
    Per quanto riguarda la tua “provocazione” sulla copertina di “Mazinga Nostalgia”, fin dalla prima edizione era stata da me richiesta e ottenuta regolare liberatoria alla Direzione di chi deteneva i diritti di Goldrake in Italia (credo fosse, nel 1999, la Dynamic Italia), poi rinnovata per le edizioni successive. Ora i diritti sono passati di mano e il nuovo editore a cui mi sto affidando per la quarta edizione rinnovata (Nicola Pesce Editore, il libro esce a ottobre) si occuperà della faccenda, come è stato sempre fatto per i miei libri. Mi voglio illudere di essere un esempio virtuoso di italianità, quindi se faccio delle italianate, sono italianate di questo tipo.
    Chiudo dicendoti in modo molto trasparente che io stesso sto per pubblicare un libro su Goldrake (in coppia con un altro studioso, un esperto di filosofia politica) e questo nostro libro ha un taglio completamente diverso dal tuo. È uno studio sociologico/mediologico e di filosofia politica su Goldrake. Certamente contiene qua e là alcune informazioni essenziali sulla genesi della serie in Giappone, sui suoi autori, sulla carriera mediatica in Italia (ci sarà un’appendice con le riproduzioni di alcuni articoli rappresentativi su Goldrake pubblicati dalla stampa generalista negli anni Settanta e Ottanta), ma nulla a che vedere col taglio del tuo. Cioè è uno studio, magari un po’ “palloso”, dei significati storico-filosofici, storico-politici e sociologici di Goldrake in Giappone e in Italia. Sarà per me un piacere rinviare i lettori al tuo libro in merito alla ricostruzione della carriera merceologica di Goldrake in Italia. Perché ripeto, il tuo apparato iconografico è eccellente.
    Ciao, Marco.

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    1. Bhe che dire, non vedo l'ora di averlo tra le mani, come appassionato di Goldrake lo acquisterò sicuramente, se i significati storico/filosofici saranno comprovati da solide basi sarà occasione di discussione nel mio gruppo e magari trampolino di lancio di un'altra pubblicazione a tema.

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  20. PS
    Certo che ho il libro e lo sto leggendo, sono a pagina 137 (intervista a Fabrizio Mazzotta), ma gli ho dato una lettura trasversale completa prima di cominciare la lettura rigorosa. L’ho comprato tramite Amazon e me lo sono fatto spedire qui a Kobe!

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  21. Caro Jurij, non stai infastidendo nessuno, ti prego di abbandonare queste idee. Io sono contento dell’uscita di questo tuo libro. Le critiche che ti ho mosso non le ripeterò, erano inizialmente sul metodo e poi ho notato che non le riconosci come valide, quindi pace. Non è un problema mio. Né mi riferivo minimamente al dover ringraziare o citare questo o quell’autore. I presupposti intellettuali da cui parti e che ti hanno condotot alla stesura e pubblicazione di quesot libro sono completamente diversi dai criteri accademici degli studiosi universitari. Ma volente o nolente ti devi confrontare con tutti quelli che hanno scritto libri o blog sul tema e che prima di te hanno scritto notizie simili o uguali, andando a fare ricerche contemporaneamente a te o prima. Se io ho scritto questo o quel libro lo devo al fatto di essermi appoggiato sulle spalle degli autori precedenti e delle loro opere. Tutto quello che ho scritto è verificabile grazie al fatto che mi riferisco a delle fonti in modo puntuale (note a piè di pagina, bibliografia, citazioni in esergo ecc.). Quindi la questione è di metodo e, come ho detto, di mappatura “in esploso” delle ricerche svolte. Non è che se Montosi non muove critiche allora è tutto a posto, lui è uno e io sono un altro, ciascuno si comporta come preferisce. La mia discussione riguarda il metodo e poi l’atteggiamento, non il risultato in sé e per sé, che è pregevole. Ma se proprio non vuoi accettare il mio rilievo, non ho problemi, io ho indicato una questione illustrandola credo nel dettaglio.
    Infine, non accetto la tua accusa, offensiva, che sarei un autore senza scrupoli che usa immagini non coperte dal copyright, perché come ti ho spiegato, in realtà è vero il contrario. Tieni inoltre presente che le immagini interne dei libri saggistici (accademici o divulgativi) si avvalgono, secondo la Legge sul diritto d’autore, della possibilità di citazione anche iconografica qualora sia indicato chiaramente il detentore del copyright, per scopi illustrativi o a corredo di un discorso scientifico o giornalistico.
    Buona giornata…

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  22. Mi sembra di sentire gli insegnanti di conservatorio quando criticano Bocelli, "i criteri accademici degli studiosi universitari"????? Cavolo devo assolutamente terminare il mio corso di laurea lasciato a metà altrimenti non potrò intraprendere la seconda edizione...... Rilassatevi, l'approccio critico è essenziale alla crescita, la trasmissione massificata del messaggio aiuta tutti anche gli "accademici" che magari gioveranno da un rinnovato interesse verso questo argomento. Riguardo la legge sul copyright ti consiglio invece di rileggerla attentamente e di parlarne con la HL pro che è l'unico detentore mondiale dello sfruttamento dell'immagine dei prodotti di Nagai. Da quello che so io non è consentito in alcun modo utilizzare immagni attualmente protette da copyright internazionale neanche a commento di un articolo senza chiedere espressa autorizzazione al detentore del diritto, oppure utilizzando immagini messe a disposizione dall'avente diritto per tale scopo. Peggio ancora utilizzare disegni non ufficialmente licenziati, ma creati da fan o da appassionati. Avevo ricevuto una copertina pazzesca da un disegnatore arabo che ho dovuto buttare all'ultimo istante. Come dicevo ho speso tanto tempo per poter fare le cose come si deve visto che di diritti d'autore ci vivo :-)

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  23. Hai letto i miei post sopra? Non mi va di ripetere quanto ho già scritto. Non ho espresso opinioni ma fatti. Art. 70 della legge sul diritto d’autore.

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    1. Mi sa che a te la lettura "trasversale" non fa bene, copio incollo per far prima "l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali." percui se regali il tuo libro e non usi le immagini per la copertina che inducano alla vendita no probem. Prosegue con il Bis "1-bis. E' consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro". Poi percarità liberi di interpretare la legge come vi pare...

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  24. Be’, ma allora il miglior sordo è davvero quello che non vuol sentire! :-)
    Ho scritto due o tre volte che ai tempi fu richiesta e fornita regolare liberatoria per l’uso dell’immagine di Goldrake per la copertina, e qui la questione della copertina è chiusa.
    Inoltre l’art. 70, la Convenzione di Berna ecc. sanciscono il diritto di riproduzione particolare, parziale, puntuale di opere a fini di insegnamento e ricerca scientifica.
    La differenza fra i miei libri e i tuoi è che i miei rientrano nell’insegnamento e nella ricerca scientifica e i tuoi no. Nulla di male: anche il tuo libro di fatto è una fonte importante di conoscenza. Ma è chiaramente riconoscibile come un libro creato a fini commerciali, visto che la parte vincente è costituita dalle interviste e dall’apparato iconografico ed è quindi indirizzato quasi esclusivamente ai fan. I miei lavori (non per questo sono migliori o peggiori: sono solo di taglio e scopi diversi) sono saggi di ricerca e la parte preponderante è l’analisi. Quindi se in Mazinga Nostalgia c’è una scheda critica su Candy Candy, l’immagine di Candy Candy associata alla scheda critica è un corredo iconografico motivato e non ha di per sé fini di lucro. Il libro è in vendita perché la stampa, la carta e la distribuzione si pagano. È una questione fisiologica. La presenza di immagini interne, tutte motivate come corredo iconografico di un discorso didattico o scientifico, non è minimamente collegata, né come motivazione né a livello di consequenzialità logica, alla possibilità che il libro sia venduto grazie a tali immagini.

    Queste sono le mie parole finali sulla questione.

    Faccio solo notare che io ho impostato un discorso sulle perfettibilità di metodo del tuo libro, senza minimamente riferirmi a questioni inerenti il copyright e senza illazioni sulla buona fede. Le tue controargomentazioni hanno spostato il discorso dal tuo libro a me come persona e come autore, e francamente non ne capisco la ragione, dato che l’oggetto della discussione è il tuo libro, non me. Ho trovato questi attacchi personali non solo non pertinenti in termini logici, ma anche inopportuni sul piano della buona educazione. Oltretutto come vedi caschi male, perché conosco la mia materia, è il mio mestiere. Ti prego di non insistere, perché non potrai mai vincere una discussione con uno che ha ragione e dati oggettivi dalla sua parte. È matematico.

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    1. Ho riletto tutti i tuoi commenti a me sembra che dare del 50% valido ad un lavoro equivalga a pensare che per metà sia spazzatura mentre l'altra metà forse è un qualche cosa di interessante. Adoro ricevere commenti e critiche ma non posso far a meno di notare una vena di invidia nelle tue parole, in ogni commento che ho letto, e di questo me ne rammarico. Il farti notare che forse ricevere critiche da chi interpreta le leggi internazionali sul copyright come un "consiglio" mi fa capire che il non essere "scrittore" di professione rappresenti un qualche difetto a cui l'umanità degli Scrittori debba porre rimedio ad ogni costo.

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  25. Mamma mia che impaginazione confusionaria!!!! XD mi viene il mal di testa solo a guardare le immagini, figuriamoci a leggerlo!!!

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    1. hahahahaha detto da un anonimo allora è un commento da prendere seriamente in considerazione :-)

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    2. Perdonami Jurij Ricotti,
      se uno/a fa un commento (con una critica) "anonimo" lo consideri nullo proprio in quanto "anonimo".
      Se uno/a fa un commento (con una critica) identificandosi lo consideri dettato da invidia, acrimonia, disinformazione e/o non comprensione del tuo libro.
      In pratica nessuna critica è ben accetta, cosa anche comprensibile, vista la passione che hai riversato nel tuo libro, però le critiche esistono.
      Per quanto riguarda i commenti anonimi che giudichi da non prendere in consderazione, posso dirti che per quanto mi riguarda spesso ricevo correzioni a cose che ho scritto qui sul blog da commentatori che non si firmano, però, prima di ignorarli, controllo se ciò che mi viene fatto notare sia o meno corretto. E se vedo che hanno ragione correggo il post.

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    3. Non ho assolutamente problemi a ricevere critiche, che siano costruttive certo, il resto mi risulta fastidioso e credo sia naturale esternare le mie di osservazioni. Firmarsi Anonimo, non è una giustificazione, è il nascondersi dietro una tastiera lanciando anatemi, insulti o anche critiche. Non sono un personaggio "fake" o "politically correct" rispondo senza problemi, a tutti ed esterno anche il mio di parere, facendo anche le pulci sui lavori degli altri. Se non vi piacciono le persone "genuine" mi spiace e vi porgo le mie scuse. Purtroppo le parole hanno un peso e tra le righe si annida spesso il vero senso della frase che si sta scrivendo. Il lavoro svolto è stato sicuramente poco professionale, sarà mia premura farne una versione più bella nella prossima edizione come già promesso.

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    4. Probabilmente non ti interesserà, comunque il mio giudizio sul tuo libro, pur conscio che la mia opinione non conta nulla, non è dettato da nessuna invidia.
      Sentimento che proprio non mi appartiene, ma essendo noi estranei puoi pure non credermi.
      Mi pare di aver scritto anche cose positive sul tuo libro, contano solo quelle?

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    5. Il tuo giudizio è stato il migliore ricevuto finora, le mie invettive erano contro altri, basta leggere, grazie comunque per lo spazio che dedichi ai nostri libri :-)

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    6. Ti ringrazio per l'apprezzamento verso la mia critica, però, forse, non bisognerebbe scremare le critiche. Scegliendo quella più "simpatica" rispetto a quella che si considera meno simpatica, quando, alla fine, entrambe partono da una base comune.
      E, sempre forse, dovrebbe avere più valore la critica (non solo in senso negativo) di una persona che scrive per mestiere e si occupa di anime da sempre, rispetto ad uno come me che in questo campo non ha "nè arte nè parte", per quanto io cerchi di impegnarmi ^_^

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    7. Ti ringrazio ancora la precisazione, ma non mi riferisco al "simpatico" commento quanto a quello che di costruttivo c'è nella frase "e mi spiace perché questo libro è al 50% un’occasione mancata dal punto di vista qualitativo" non mi sembrano commenti costruttivi, anzi. E detti da chi, prima di me, scrive libri sull'argomento "suonano" altezzosi. Non si fa fatica a leggere tra le righe altre informazioni. :-)

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    8. Stengo te lo chiedo qui ^_^ Qualche novità su Shooting Star di Pellitteri al Cartoomics o di altri libri cartoonosi ;)?
      Alessandro

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    9. Saggistica zero, comunque in libreria è uscito un altro Ultra Shibuya...
      Per quanto riguarda il saggio di Pellitteri non ne so più nulla, penso che la casa editrice, dopo 2 anni che dovrebbe essere pronto, non abbia più intenzione di pubblicarlo.
      Questa è una mia idea, nessuna informazioni diretta in metito.

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  26. Ciao, il coautore del libro, Francesco Giacomantonio, mi ha fatto notare oggi questo commento, dunque eccomi per segnalare che in effetti il libro "Shooting Star. Sociologia mediatica e filosofia politica di Atlas Ufo Robot" (Roma, Fondazione Mario Luzi) è stato stampato ed è in distribuzione, richiedibile nelle librerie online e presso il sito dell'editore.
    Mi dispiace molto del ritardi e anche del fatto che si tratta di un libro più agile di quello che avrei voluto, ma questo forse per molti sarà un pregio: un libro più breve e meno costoso dei miei consueti mattoni.

    Aggiungo che a marzo 2018 esce anche la quarta edizione di "Mazinga Nostalgia" per la Tunué (non più NPE).

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