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martedì 25 novembre 2014

Enciclopedie e cartoni animati giapponesi - ovvero come ti turlopino il bambino...



Questo post sarà veramente di nicchia, in un blog già di suo abbastanza di nicchia (in pratica la nicchia della nicchia...), in cui mostrerò un documento direi unico, la prova materiale della truffa, oltre all'enciclopedia, il contratto di acquisto!
Qui si entra nei recessi della memoria, e un po' anche della vergogna, anche se chi si sarebbe dovuto vergognare dubito lo fece.
Scrivo "della vergogna" perché è indubbio che quando si viene truffati ci si senta degli stupidi, e ci si vergogni della propria ingenuità, se poi è un bambino ad aver causato la truffa, con relativi dissidi famigliari, la vergogna è doppia.
Per rendere possibile turlupinare il bambino vendendo al genitore o alla nonna/o l'enciclopedia sono necessari alcuni elementi base: un'enciclopepdia che nessuno vuole; un bambino/a un po' insistente; un parente ingenuo che non ha il coraggio di far piangere il minorenne (o minorato); una struttura cinematografica che si presti alla truffa; una serie di loschi e spietati individui; un film di robottoni, meglio se di Goldrake; e per finire una mente diabolica.
Faccio ora un piccolo passo indietro per spiegare da dove nasce, e a cosa si collega, questo mio post.
Nel marzo scorso ho letto il divertentissimo libro di Alessandro Apreda, Per il potere di Grayskull, e in un capitolo di questo si narrava delle drammatiche proiezione cinematografiche di film d'animazione, con protagonisti gli eroi dei bambini che in quel momento andavano per la maggiore, in cui si appioppavano enciclopedie ai poveri malcapitati. Questo capitolo del libro mi ha fatto tornare in mente che conoscevo bene quel meccanismo truffalidno, avendolo subito di persona, che poi lo subì economicamente la mia famiglia, ma questo è un altro discorso.
Alessandro Apreda riporta dettagliatamente (ne consiglio la lettura) il piano diabolico dei cattivi, che iniziava col distribuire davanti ai luoghi di aggregrazione dei bambini degli inviti omaggio per una proiezione domenicale del film con Goldrake o Mazinga. Inutile dire che questi luoghi erano la scuola o il parchetto giochi, gli stessi luoghi scelti da spacciatori di droga e maniaci vari...
La furbata iniziava già con l'invito, che prescriveva l'ingresso gratuito solo a chi era accompagnato da un parente adulto. Alla fine del primo tempo cominciava la tortura psicologica in stile Guantanamo, entravano in scena le armate di Mikenes assieme all'esercito di Vega, che avevi appena visto sul grande schermo, per estorcere l'acquisto di un numero minimo di enciclopedie, senza le quali il secondo tempo del film di Goldrake e Mazinga non sarebbe ricominciato. A questo punto due erano le opzioni del parente accompagnatore/accompagnatrice: abbandonare la sala, con relativo pianto disperato del figlio/nipote; aspettare in sala che gli aguzzini raggiungessero il numero minimo di vittime, sperando di non esserne parte...
Nel mio caso fui portato al cinema dalla mia nonnina, che proprio non era capace fisicamente di farmi piangere, se sommiamo a questo un livello di onestà ed ingenuità abbastanza alto, oltre al fatto di desiderare per il proprio nipotino una buona istruzione (che il nipotino disattenderà quasi sempre mancandogli la base per l'apprendimento, cioè la voglia di studiare...), la battaglia per le spietate armate della Edil Nord era vinta in partenza.
Dal cinema uscì uno stupido bambino tutto contento di aver visto il film completo di Goldrake e Mazinga, ed una povera nonnina affranta con in mano un bel contrattino per una inutile enciclopedia, cosa che non rese per nulla contento mio padre, che, oltre a dover far fronte alla spesa, era (ed è) religiosamente contrario agli acquisti a rate.
Qui sotto il capitolo del libro di Alessandro Apreda che mi ha fatto tornare in mente l'incresciosa truffa, lui lo racconta in maniera spassosa, ma immagino non ne fu vittima, io la rammento con molto meno divertimento.



Nella mia famiglia, oltre alla regola ferrea che non si acquista (quasi) mai a rate (di certo non per beni materiali superflui o che si possono pagare in contanti), ne esiste una seconda che prescrive il divieto assoluto di buttare qualsivoglia bolletta o contratto di acquisto. Ergo sono andato a spulciare tra le carte di mia nonna, e vi ho trovato, ovviamente, quel maledetto contratto che stipulò una domenica mattina di almeno 35 anni fa. Incredibilmente sul contratto non è presente la data, a dimostrazione di quanto eravamo ingenui ai tempi, ma sull'enciclopedia è riportata la data di stampa del luglio 1977, quindi il fatto deve essere avvenuto, considerando che ero ancora alle elementari, tra il 1978 e il 1980.
Chiaramente ho reso illeggibili i dati di mia nonna.



Quando ho letto il nome dei cattivi mi è quasi preso un colpo: Edil Nord!
La stessa Edil Nord di Silvio Berlusconi?!
Sarebbe bello apprendere 35 anni dopo di essere stato truffato dal condannato pluri indagato, però questa è una Edil Nord snc di Padova, non credo sia la medesima. Certo che se, invece, fosse quella di Berlusconi si aprirebbero scenari e praterie di imprecazioni...




"Tempo di Scuola Nuova" costava originariamente 245 mila lire, però te la scontavano a sole 215 mila lire, che generosi!




Le clausole capestro del contrattro, non c'è dubbio che, almeno sotto questo punto di vista, la legislazioni vigente oggi sia un pelino più dalla parte dell'acquirente/cliente.
Da notare il punto 3, alla faccia del nostro "diritto di recesso".
Il punto 4, che impediva all'acquirente di buttare nella spazzatura l'eenciclopedia prima di averla pagata completamente.
Il punto 7, che in pratica dava le chiavi del proprio libretto di banca alla Edil Nord.
L'incredibile punto 8, che non permetteva di rescindere il contratto da parte del cliente neppure se mancavano i volumi che avevi appena pagato!





Questa riga è quella più importante del documento, testimonia la vendita dell'enciclopedia solo entro i confini della sala cinematografica, ove le leggi dell'onestà e del rispetto verso il prossimo venivano sospese per la durata dell'intervallo del film...




Non ricordo per quale motivo, ma le sovracopertine della mia enciclopedia furono gettate, forse per conferirle un minimo di rispettabilità, quindi la prima immagine del post l'ho recuperata sul web.
Queste sotto sono le scan del primo volume.




Febo Conti era un personaggio che ispirava fiducia agli adulti di allora, mi chiedo se fosse a conoscenza del modo in cui venisse venduta l'enciclopedia che lui sponsorizzava...




Il contenuto  dei 16 volumi, nell'ultimo c'era un corso di inglese su dischi da 45 giri, mai ascoltato, preferivo le sigle di Goldrake e Mazinga!




1 commento:

  1. le enciclopedie al cinema ma anche porta a porta...noi dopo anni e anni di "No grazie" capitolammo!
    però pagammo a rate e tutto sommato era un buon prodotto

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