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sabato 3 maggio 2014

Domenica Sportiva - Clementoni 1978




Se si cercava il migliore rapporto quantità/prezzo di certo il gioco in scatola della "DS" era il più adatto, la scatola pesa mezza tonnellata!
Ed anche la qualità non mancava, infatti i giochi son quasi tutti belli, o almeno io me li ricordo più che giocabili.
Automobilismo, ippica, calcio, regata velica e ciclismo, questi i cinque giochi dentro la confezione della "DS".
Strano a dirsi, ma il mio preferito era il gioco dell'ippica, seguito dal calcio (qualsiasi gioco del calcio era sempre tra i preferiti), poi l'automobilismo, ultimi nel nostro gradimento di cortile erano la regata velica ed il ciclismo.

Il mini video, come al solito, cerca di rendere un po' più tangibile il ricordo.


                               


Il regolamento del gioco (più che altro era un libro) consta di 27 pagine dettagliate, infatti noi semplificavamo parecchio le regole, che erano un po' troppo precisine. Da bambini il nostro era "il cortile delle libertà"... ognuno faceva un po' quel cacchio che gli pareva :]





Parto in quarta con l'automobilismo (che battutona!).
Il tabellone della pista è enorme, piegato in tre fogli, cosa non consueta, di solito tutti i tabelloni di gioco erano piegati in due.







Per giocarci erano necessarie le macchinine (che erano dei bei segnalini), dei dischettini colorati (che penso noi non si sia mai usati), un box in cartone come segnapunti (non abbiamo mai usato neppure questo) e dei piolini gialli (mai usati anch'essi).





La parte superiore del box segnapunti in cartone, in cui inserire i piolini. Lo scopo era duplice: tenere il conto dei punti fatti giro dopo giro e ricordarsi in che marcia si era.
Leggendo oggi le regole il suo doppio scopo era sensato, ed aggiungeva un che di realistico al gioco, ma giocandoci in cortile o sul pianerottolo del palazzo diveniva un orpello inutile e fastidioso. Si davano le carte e via!




La parte inferiore del box segnapunti in cartone.



Le carte "Imprevisti".




E le "Carte Movimento".



E dopo qualche decennio ecco che ne apprendo il regolamento!














Ecco il mio gioco preferito, l'ippica, forse perchè spesso molti mi incitavano ad abbracciarla...
Il percorso ippico si poteva scegliere di iniziarlo in entrambi in sensi, in modo da raddoppiare il circuito.







I segnalini cavallerizzi.



E le carte da gioco.




La numerazione del verde si ripete per gli altri tre colori.



Il regolamento, che più o meno rispettavamo in toto.








Ora tocca al calcio, che non raggiungeva le vette del Subbuteo, però aveva i suoi perchè.
Dato che i propri calciatori andavano posizionati inizialmente sui puntini neri, se ne otteneva uno schema ad albero di Natale invertito, che tanta gioia darebbe ai commentatori TV, un bel 2-3-5!




Il pallone era semisferico, ed era un vero piacere spostarlo per il campo, ed, infine, farlo finire in rete!




Regole semplici, per questo ci giocavamo con piacere, e senza carte aggiuntive.
La regola del rigore (figura 1) viene applicata anche nel calcio reale, quando assegnano rigori fuori dall'aerea di porta...















La regata velica era uno sport troppo snob per un cortile popolare, al massimo giocavamo a giochi con le navi come Sandokan o Il Corsaro Nero.




Il sacchettino con le barchette e le boe.















A memoria il gioco del ciclismo era poco sfruttato perchè contestualmente c'era un altro gioco in scatola sul ciclismo, che mi pare si chiamasse "Giro d'Italia" (o "Il giro d'Italia"), ed era veramente un bel gioco. Tanto bello che ci passavamo ore ed ore a giocarci, aveva tappe di montagna, cotte, forature, oltre al fatto che si gestiva una intera squadra con più ciclisti (cosa che succedeva anche qui), ed i percorsi erano prestabiliti con più tabelloni.
Inoltre il ciclismo in questa versione "DS" necessitava di creare il circuito montandolo, e giocando noi in luoghi di fortuna la cosa era assai disagevole.
Le successive tre scan sono un esempio della tipologia dei pezzi che andavano assemblati per creare il circuito.










I ciclisti che formavano le squadre.




Le immancabili carte da gioco, rosse e blu.








Il regolamento, un po' troppo complicato. Il gioco "Il giro d'Italia" era molto più semplice, o io me lo ricordo tale, bisogna vedere se rispettavamo il regolamento reale...

















8 commenti:

  1. Il gioco del ciclismo è il piu' geniale. Ha un meccanismo tattico interessante anche oggi che i giochi hanno smesso di essere per bambini e sono diventati un passatempo per adulti. In assoluto il gioco con la migliore componentistica (e la piu' generosa: 30 ciclisti non si trovano in nessun altro gioco!).

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    1. Non per nulla la scatola pesa 10 chili ^_^

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    2. Il ciclismo era ideale da giocare in solitario perché da "neutrale" applicavo tutte le strategie tipiche della corsa. Avevo fatto alcune modifiche per cui i corridori erano classificati per specialità: scalatori, cronomen, passisti veloci, esperti del pavé etc. Questa classificazione inflenzava il modo in cui si potevano impiegare gli scatti poderosi +3. Le carte le assegnavo alla partenze in modo che tutte le squadre ne avessero un numero uguale e non dovessero fermarsi in coda al gruppo sulle caselle rosse. Nelle gare a tappe le carte blu si potevano accumulare se non utilizzate. Il numero di ciclisti che potevano andare in fuga sfruttando la regola della tiratura era 4 per me. Per far fallire un tentativo di fuga importante un gregario poteva usare una carta blu e far salire il numero a 5, numero che impediva di poter utilizzare "la tiratura".
      Qualche anno fa ho scambiato un paio di mail con l'autore del gioco e mi disse che le regole che aveva inventato erano più complesse di come sono state poi pubblicate. Sarebbe stato bello leggere le idee originali. Comunque è un gioco estremamente veloce e versatile: io ci giocavo tutte le corse della stagione (era il 77 o il 78). Il fatto che tutti i corridori avevano la stessa velocità sul medesimo terreno, rendeva gli spostamenti molto veloci anche utilizzando un gruppo da 30 corridori.

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    3. Grazie del bel ricordo.
      Trovo interessante il fatto che ognuno modificava in qualche modo le regole, di solito noi le semplificavamo perché eravamo pigri ^_^

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    4. A me piacevano le regole originali perché erano veloci dato che non dovevi tirare dade o girare una carta per ogni singolo ciclista. Però, giocando spesso da solo, mi piaceva caratterizzare i ciclisti per avere dei risultati un po' più realistici. E quindi c'erano gli scalatori, i cronomen, i velocisti etc.

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    5. Non avendolo io, non ci ho mai giocato da solo, almeno in due.
      Io giocavo da solo al Subbuteo, e vincevo sempre!
      Bei tempi...

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