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domenica 2 giugno 2013

Manga, fast food & samurai


TITOLO: Manga, fast food & samurai
AUTORE: Peter Carey
CASA EDITRICE: Feltrinelli
PAGINE: 126
COSTO: 10€
ANNO: 2001
FORMATO: 22 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788871082073

Breve spiegazione del libro: L'autore, Peter Carey, famoso autore di romanzi, si reca in Giappone col figlio dodicenne, grande appassionati di manga ed anime. In questo modo Carey conosce una cultura a lui quasi soconsociuta.
Qualche anno fa trovavo spesso questo libro in libreria, lo sfogliavo e poi non lo compravo. Passava qualche mese, lo risfogliavo, leggevo qualche pagina e poi non lo compravo di nuovo. Qualche mese fa, in una fiera del libro usato, me lo sono ritrovato tra le mani, lo risfogliato, ma costando solo 2 euro (o anche meno) l'ho comprato.
Io sarò anche tordo, ma alla fine di queste 126 pagine non ho capito se questo era un qualche tipo di romanzo oppure un racconto di viaggio, o magari un mix di entrambi...
Il libro è pieno di informazioni corrette, oltre che scritte in modo piacevole, e anche qualche piccola analisi interessante, ma poi ci sono pure degli errori, più o meno grossolani (dipende sempre da quanto un fatto viene considerato “importante”). A questo punto, però, visti gli errori, che con un minimo di accortezza in fase di stesura si sarebbero potuti correggere, mi è toccato non prendere in considerazione tutte le informazioni su quegli aspetti che ignoravo. Perché se una cosa so che è giusto la valuto giusta, se so che è sbagliato la valuto sbagliata, ma se non la conosco e la fonte mi lascia dei dubbi (come questo libro) resto nel dubbio...
Mi chiedo come faccia uno scrittore conosciuto a mandare in stampa un libro senza aver trovato il modo di chiedere a qualcuno se quello che ha scritto sia corretto o meno, nel caso in cui (come in questo libro) si elargiscono delle nozioni, seppur senza pretese, ma abbastanza precise.
Lascio a voi il giudizio su alcune informazioni del libro che mi son sembrate errate oppure che mi hanno lasciato molti dubbi.
Cominciamo col fatto che si afferma che “anime” è una parola francese! E Carey si sorprende pure che sia francese, infatti è inglese, deriva da “animation”...
In un altro caso, usando Guerre Stellari come esempio, si afferma che Luke Skywalker e Han Solo andarono sul pianete Xenon per cercare pezzi di ricambio. Ora, io posso anche sbagliare (e che la vergogna mi colga), ma proprio non me la ricordo questa scena...
Riguardo i Kabuki Mono si afferma che furono in qualche modo gli antesignani dei punk, in quanto in epoca medioevale si vestivano in maniera volontariamente strana, con lo stesso intento di protesta dei punk. Ho fatto qualche ricerca sul web, e ho trovato più fonti che affermano che questi Kabuki Mono erano samurai ronin, e che possono essere considerati i precursori non dei punk, ma della yakuza. Una delle due fonti sbaglia.
Sempre l'autore afferma che “mobil suit”, riferito al Gundam (di cui il figlio è un grande appassionato) vuol dire “Tute mobili”, mentre dovrebbe significare “armature mobili”. Magari questo errore è dovuto alla traduzione.
Però poi, nella spiegazione della trama ci sono altri errori, assieme a tante cose giuste. Per esempio che Tomino (che Carey intervista nel libro) fu obbligato dai costruttori di giocattoli a fare una serie ambientata “sempre” sulla terra... Inoltre, sempre i costruttori di giocattoli, lo obbligarono a disegnare un Gundam alto 100 metri, anche se lui lo aveva pensato alto circa 20 metri.
E' superfluo ricordare che la serie del Gundam si svolge sia sulla Terra che nello spazio, e che il Gundam, dopo aver cercato sui booklet allegati ai cofanetti DVD Dynit, è alto 18,5 metri...
Nel riportare il racconto di un regista d'animazione, tal Yazako, si afferma che durante un bombardamento statunitense "gli americani riuscirono a paracadutare a terra degli uomini che posizionarono degli enormi riflettori sulla collina (della città do Kofu) che sovrastava la città”.
Questo allo scopo di meglio bombardare la città medesima, quindi, ricapitolando, durante o prima di un bombardamento gli Usa avrebbero paracadutato uomini e materiale per meglio illuminare i bombardamenti. E poi gli uomini come tornavano sugli aerei?
Io non sono ovviamente uno storico, magari sbaglio, ma questa è la prima volta che leggo di un fatto del genere. Potrebbe essere uno scoop storico di non poca rilevanza. Sapevo, invece, che i giapponesi uccidevano i piloti abbattuti.
Nella parte finale c'è una piccola interessante analisi su uno spezzone (quindi non tutto, meno della metà) di Totoro, fatta assieme ad un suo amico giapponese, che gli fa notare degli aspetti che ad un occidentale potrebbero sfuggire.
Solo che, per i motivi sopra descritti, le cose che non sapevo non so se considerarle attendibili.
C'è da fare un'altra considerazione, diciamo un po' classista. Il figlio dell'autore riesce a vedere coi propri occhi tante cose e autori (addirittura Tomino!) che qualsiasi fruitore di manga ed anime vorrebbe vedere, in virtù proprio della fama del padre. Quindi se siete figli di un metalmeccanico scordatevi di conoscere Tomino.
Morale?
Se trovate questo libro a uno o due euro compratelo.

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